lunedì 9 novembre 2015

Vaticano, l’hotel di lusso ceduto alla coop ciellina di due arrestati di Mafia capitale. - Andrea Palladino

Vaticano, l’hotel di lusso ceduto alla coop ciellina di due arrestati di Mafia capitale

La strana storia Arciconfraternita del SS. Sacramento e San Trifone: da un lato la rete di centri convenzionati per l'accoglienza dei profughi, dall'altra un albergo "per pellegrini" da cento camere. Finita poi nelle mani di Tiziano Zuccolo e Francesco Ferrara, uomini della galassia Buzzi coinvolti nell'inchiesta di Pignatone. Che prima avevano affittato il ramo d'azienda a soli 2mila euro al mese. L'intervento del Vicariato.

C’è un brutto grattacapo per il vescovo ausiliario di Roma Agostino Vallini. Una sorta di incubo che lo insegue dal 2 dicembre del 2014, quando tra le mille pagine dell’ordinanza di custodia cautelare di Mafia Capitale appare il nome dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento e San Trifone. Un nome altisonante che a Roma per anni coincideva con una rete di centri di assistenza per profughi, minori in difficoltà e anziani non autosufficienti. Un’opera buona, insomma. Meno noto era l’altro business dell’ente ecclesiastico. Un albergo a tre stelle, con una centinaio di camere, tutte con frigobar, televisione e collegamento internet, a due passi dall’abbazia Tre Fontane, zona Eur. Struttura che finirà, per una cifra appena simbolica, ad una società di due personaggi ben noti del processo Mafia Capitale.
Quando scoppia l’inchiesta sul “mondo di mezzo” descritto da Carminati, sui giornali finiscono i nomi di Tiziano Zuccolo e Francesco Ferrara, imprenditori romani cresciuti all’interno dell’Arciconfraternita, a loro volta in rapporti stretti con la galassia Buzzi. “Non c’entriamo nulla”, spiegò a inizio dicembre il cardinal Agostino Vallini. Anzi: “Nel mese di  marzo del 2010 ho ordinato  una visita canonica all’Arciconfraternita per procedere a una ricognizione della vita associativa”. Insomma, la Chiesa già vigilava. Tiziano Zuccolo e Francesco Ferrara sei mesi dopo il comunicato di Vallini finiscono agli arresti nell’ambito del secondo troncone dell’indagine. Dall’Arciconfraternita i due erano passati alle coop bianche, area Comunione e Liberazione. Il cardinal Vallini di quella Arciconfraternita non ne ha più parlato. Eppure i punti ancora oscuri della vicenda e i passaggi societari tutti da chiarire sono tantissimi.
L’albergo dell’Eur. A due passi dal parco degli eucalipti del quartiere Eur di Roma c’è una struttura alberghiera degna di nota. Secondo il sito ha un centinaio di stanze, una sala riunioni da 80 posti, con un affaccio su una delle zone verdi più pregiate del quartiere. Sulla carta è una “casa di ferie”, una struttura ecclesiastica destinata ai pellegrini. In realtà basta chiamare per capire subito che è un albergo a tutti gli effetti: “Una doppia? Ottanta euro a notte, in camera con bagno, frigobar e internet”. Su Tripadvisor le recensioni sono in gran parte entusiastiche: “La location è fantastica, sia all’interno della struttura che nel parco che la circonda”. L’intero complesso è parte dei beni dell’Arciconfraternita, l’ente ecclesiastico legato al Vicariato di Roma. O almeno, lo era fino a cinque anni fa. E qui c’è un passaggio chiave, che ilfattoquotidiano.it ha ricostruito.
E’ lo stesso cardinal Vallini a dirci di aver ordinato una visita canonica – ovvero una forma di commissariamento – nel marzo del 2010. Vede che le cose non vanno come dovrebbero e come primo atto la confraternita cede quell’albergo. A chi? Qualche anno prima a Roma si era costituita la società Ft 2000 srl, che firma come affittuario l’atto di cessione. I soci sono due nomi ben noti alle cronache giudiziarie di Mafia Capitale: lo stesso Tiziano Zuccolo e Francesco Ferrara. Se Zuccolo era stato amministratore dell’Arciconfraternita fino al 2008, Ferrara lo sostituisce subito dopo, e firma per l’ente ecclesiastico l’atto notarile di affitto per otto anni dell’albero alla FT 2000. Insomma il tutto finisce ad una società controllata dagli stessi amministratori della Confraternita. Consultando l’atto di affitto – firmato il sei dicembre 2010, nove mesi dopo il commissariamento voluto dal Cardinal Vallini – si scopre anche il prezzo decisamente fuori mercato della cessione. Duemila euro al mese. Ovvero il prezzo che a Roma si paga normalmente per un negoziato in semi periferia.
Quanto vale un rifugiato? Nel 2012 c’è un secondo intervento del vicariato romano. Questa volta l’arciconfraternita deve cedere la parte più ricca e consistente del patrimonio: una lunga serie di convenzioni con Roma capitale e con il governo per la gestione dei rifugiati. E’ quel business che per Buzzi vale più del traffico di stupefacenti, che a Roma è stato in buona parte preso in mano dal gruppo finito all’interno dell’inchiesta su Mafia Capitale. L’atto notarile viene firmato nell’ottobre del 2012 con l’espressa autorizzazione del cancelliere del Vicariato di Roma. Il compratore è questa volta la cooperativa Domus caritatis, che tre anni dopo finirà al centro di uno dei due filoni dell’inchiesta del procura guidata da Giuseppe Pignatone, con Zuccolo e Ferrara protagonisti. Il “ramo d’azienda” ceduto dall’arciconfraternita è consistente: diversi asili per minori stranieri, la gestione del centro polifunzionale da 400 posti per rifugiati e richiedenti asilo di via Boccea (con relativi ampliamenti che aggiungono ulteriori 600 posti), il servizio di prima accoglienza per richiedenti asilo a Fiumicino, più una lunga serie di altri servizi convenzionati. Un’attività che mostrava all’epoca un attivo e che quindi non costava nulla al vicariato romano: il tutto era finanziato dal comune di Roma e dai fondi per l’emergenza rifugiati.
Il pacchetto nel 2012 passa dunque alla Domus Caritatis, cooperativa che gravita nell’area di Comunione e liberazione. Quanto valgono quelle convenzioni? L’intero pacchetto viene pagato, secondo l’atto notarile che ilfattoquotidiano.it ha consultato, 464mila euro. Ovvero la differenza tra attivo e passivo al 30 giugno 2012, secondo i conti allegati all’atto di cessione del ramo d’azienda. Ma una cifra decisamente ben lontana dal giro d’affari che le convezioni permettevano. E se l’albergo era in fondo una questione tra privati, quella cessione di convenzioni pubbliche forse avrebbe dovuto attirare l’attenzione di qualcuno. Di certo del cardinal Vallini, per sua stessa ammissione decisamente preoccupato per quello che avveniva all’interno della confraternita.
Oggi la questione è tutt’altro che chiusa. Se in camera di commercio l’Arciconfraternita risulta cessata alla fine del 2014, per il Vicariato di Roma in realtà l’ente ecclesiastico è commissariato. A scrutare carte e conti il cardinal Vallini ha chiamato un collega decisamente esperto, monsignor Liberio Andreatta, da molti anni responsabile del colosso del turismo religioso “Opera romana pellegrinaggi”. Mario Guarino nel suo libro uscito lo scorso anno, “Vaticash”, lo pone in cima alla classifica dei religiosi decisamente ricchi, con un patrimonio personale di svariate centinaia di ettari di terreni, coltivati a uliveti, frutteti, boschi da taglio e castagneti, sparsi tra la Maremma e le campagne di Treviso. Chissà quanto valuterà quell’albergo all’Eur affittato a duemila euro alla società di Zuccolo e Ferrara.

Roma Capitale, Buzzi e Carminati regnavano sulla città anche con Marino. - Enrico Fierro e Valeria Pacelli

Roma Capitale, Buzzi e Carminati regnavano sulla città anche con Marino

Secondo la relazione dei prefetti tenuta segreta il Comune andava sciolto per mafia: “L’esercizio dei poteri di indirizzo politico e di gestione amministrativa degli organi di Roma Capitale – scrivono – è stato fortemente condizionato da una associazione di stampo mafioso”. 

Dalla lettura della Relazione si ritiene che vi siano i presupposti richiesti dalla normativa” per lo scioglimento dei Comuni per mafia. Il Comune di Roma Capitale poteva e doveva essere sciolto e commissariato per mafia. Perché Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, i presunti vertici dell’organizzazione Mafia Capitale, avevano e hanno in mano politici, di governo e di opposizione, tecnici, manager, capi dei dipartimenti, dell’amministrazione Alemanno e di quella Marino. E non sono solo i nomi emersi nelle inchieste della Procura di Roma.
Ci sono anche altri, non indagati, al loro servizio. È questa la conclusione dei prefetti della Commissione di accesso che per mesi hanno scandagliato il livello di penetrazione della mafia nel Comune. Si poteva e si doveva mandare a casa sindaco, giunta e consiglio. Ma per mafia. Non fu fatto nonostante il lavoro certosino dei prefetti e la loro analisi spietata. “L’esercizio dei poteri di indirizzo politico e di gestione amministrativa degli organi di Roma Capitale – scrivono – è stato fortemente condizionato da una associazione di stampo mafioso”. Non è la mafia che spara, siamo di fronte “a una più sottile strategia che vede una forma di inquinamento della vita amministrativa di Roma Capitale attraverso l’occulta, ma poi non tanto, regia di Carminati e Buzzi, con l’inserimento di propri uomini negli organi di gestione”.
Buzzi e Carminati comandavano ai tempi di Alemanno e anche dopo, con Marino. “La mancanza di percezione del contagio mafioso – scrivono i prefetti – ha fatto sì che questo non abbia risparmiato neanche l’azione del sindaco Marino, che non sempre è riuscito ad opporsi”. Ignazio Marino ha commesso l’errore di sottovalutare la corruzione e non identificarla come “veicolo del contagio mafioso”. I capi di Mafia Capitale erano tranquilli: “Se Marino resta sindaco per altri tre anni e mezzo col mio amico capogruppo ci mangiamo Roma”. Continuità perfetta, “grazie a una trama corruttiva cui hanno aderito membri dell’assemblea e della giunta”.
 “Ho le spalle al muro, vogliono Ozzimo”
Un esempio. Rita Cutini è assessore alle Politiche sociali, terreno di caccia del presunto sodalizio. Mafia Capitale chiede la sua testa. Al suo posto vuole Daniele Ozzimo, Pd, ora imputato in Mafia Capitale. Sentita dai prefetti della Commissione, la Cutini racconta di essere stata convocata il 1° dicembre 2014 (alla vigilia dell’operazione Mondo di Mezzo) e di aver ricevuto la notizia della sua sostituzione. “Ho le spalle al muro”, le dice il sindaco. E quando i prefetti sentono Marino, la sorpresa: “Il nome di Ozzimo mi è stato imposto dal Pd”. È vero, notano i prefetti, che l’assessore Cutini è stata poi sostituita dalla Danese e non da Ozzimo, ma solo a causa delle dimissioni volontarie di quest’ultimo: in caso contrario il sodalizio sarebbe avrebbe avuto persone di fiducia sia al vertice amministrativo che a quello politico del settore che controlla la spesa sociale di Roma Capitale”. Così “i principi di democraticità di Roma Capitale erano fortemente compromessi”.
Ma non sono solo le complicità vecchie e nuove, nere e rosse, di cui per anni godono Buzzi e Carminati, a renderli padroni della Capitale. “È il profondo stato di degrado dell’istituzione incapace di opporre una efficace resistenza”. Il risultato è una amministrazione “inquinata, i cui atti gestionali presentano gravi deviazioni rispetto al canone normativo, dando vita ad una costante mala gestio, ad una continua violazione delle procedure di legge, con aggravio di costi e pesanti inefficienze”. La “mafia silente”, tanto “evoluta” da costruire un sistema “reticolare e a raggiera”, faceva man bassa di appalti e servizi. Sconvolgente il quadro offerto dai prefetti sul ricorso frequente a procedure non aperte, affidamenti diretti spesso non usando in modo corretto le procedure di somma urgenza”.
Sempre lo stesso copione. Con la novità delle proroghe alle stesse ditte o cooperative, “dette prolungamenti tecnici, nozione che non è dato riscontrare nel codice dei contratti”. La forza di Mafia Capitale sta in quello che i prefetti chiamano il loro “capitale istituzionale”. L’area grigia. Accanto agli uomini arrestati o indagati, “ve ne sono altri i cui legami con il sodalizio non sono meno forti per essere indiretti”. I prefetti fanno i nomi, non sono indagati ma “collocati in posizioni più sfumate, ma che comunque sono connotati da tratti anomali, che assumono significatività a causa della loro particolare vicinanza a Buzzi e ai suoi interessi”.Erica Battaglia (Pd), Luca Giansanti (Lista Marino),Annamaria Proietti Cesaretti (Sel), tutti legati al sistema cooperativo, tutti in conflitto di interessi con la funzione di consiglieri comunali.
 Si indaga sui fondi della Regione a Ostia.
C’è anche una radiografia del ruolo di Gianni Alemanno, l’ex sindaco. “La sua relazione col sistema Buzzi Carminati è stabile”, il suo ruolo di consigliere comunale di opposizione gli ha consentito di continuare a fare gli interessi di Mafia Capitale. Processone o processetto, quello a Mafia Capitale. Si vedrà. Per il momento spuntano altre carte. Tra i documenti depositati dai pm c’è un’informativa sui fondi della Regione Lazio, guidata da Zingaretti, sul litorale laziale. È l’analisi dei flussi finanziari destinati a opere nel Municipio X, a Ostia.

Casa: Istat, 3 milioni di famiglie in difficoltà con le spese.

Una coppia e sullo sfondo delle abitazioni © ANSA


In arretrato con il pagamento delle rate del mutuo, dell'affitto o delle bollette.


Sono 3 milioni le famiglie italiane "in difficoltà" con il pagamento delle spese per la casa, oltre una su 10. Mentre la legge di stabilità in esame al Senato, cancella la Tasi, con la promessa del governo di non farvi mai più ricorso, l'Istat calcola il peso di mutuo, imposte, affitto e utenze su proprietari e inquilini. Nel 2014 i nuclei familiari che si sono ritrovati in arretrato con i pagamenti anche solo delle bollette sono stati l'11,7% del totale. Le "sofferenze" nell'adempiere ai versamenti dovuti sono spesso legate all'impossibilità di stare al pari con l'affitto. Secondo i dati raccolti nella documentazione che l'Istituto di statistica ha consegnato al Parlamento, in occasione delle audizioni sulla manovra, infatti, il 10,2% delle famiglie si è trovata in ritardo con i pagamenti delle bollette per le utenze domestiche; tra le famiglie in affitto il 16,9% si è trovata in arretrato con il pagamento, mentre il 6,3% delle famiglie con il mutuo da pagare si è trovato in arretrato con una o più rate. Sul fronte affitti potrebbero presto arrivare novità nella Legge di Stabilità. "I dati - afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - dimostrano, da un lato, quanto importante sia stata la decisione di eliminare la tassazione sulla prima casa e, dall'altro, quanto urgente sia accompagnare tale intervento con l'adozione di misure che favoriscano l'affitto, attraverso una almeno parziale detassazione degli immobili locati". 

Non la pensa così, invece, Susanna Camusso. Per il leader della Cgil ''servono politiche sociali'' perchè ''togliere la Tasi non aiuterà il problema della povertà''. Il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, invece, propone che la detassazione della prima casa sia legata al reddito, per darla ai pensionati più poveri, rendendola ''sociale e progressiva''. Lo spaccato dell'Istat entra ancora più nel dettaglio. L'esposizione delle famiglie al ritardo nei pagamenti delle spese per la casa, evidenziano i tecnici dell'Istat, "si associa nettamente all'onerosità delle spese stesse e, in particolare, alla loro incidenza sul reddito disponibile". Infatti, le categorie di famiglie maggiormente interessate dal problema sono quelle del "quinto", ovvero della fascia di reddito, più povero (29,2% sono state in arretrato con le spese per la casa, pari a 1 milione e 505mila famiglie) e, più in generale, quelle in affitto (27,6%, 1 milione e 320mila) o quelle gravate da un mutuo per la casa (14,8%, 561mila). 

Sui mutui, comunque, alcuni dati arrivano dall'Abi. E sembrano raccontare delle difficoltà provocate dalla crisi. Tra il novembre 2009 e l'ottobre 2015 sono state 123.630 le famiglie che hanno potuto sospendere il pagamento delle rate dei mutui per un debito residuo pari a 13,3 miliardi di euro. Ma non sono solo le spese per affitto e mutui che mettono in difficoltà le famiglie. Le spese per l'abitazione (condominio, riscaldamento, gas, acqua, altri servizi, manutenzione ordinaria, elettricità, affitto, mutuo) costituiscono infatti una delle voci principali del bilancio familiare. Una percentuale tutt'altro indifferente delle entrate di ogni nucleo viene infatti automaticamente assorbito ogni mese all'interno delle mura di casa. Nel 2014, rileva ancora l'Istat, l'esborso medio di una famiglia per queste spese è stato di 357 euro mensili, a fronte di un reddito netto di 2.460 euro mensili, con un peso del 14,5%. La casa sembra essere più costosa per chi vive nelle Regioni settentrionali e nelle grandi città. Le spese risultano infatti più onerose nel Nord (15,2%) e nei Comuni centri di aree metropolitane (16,1%).


Ecco la lista delle 100 tasse che pagano gli italiani.

9 - Imu/Tasi



Secondo la Cgia di Mestre paghiamo 100 tasse: ecco l'elenco completo

Roma, 7 novembre 2015 - Gli italiani oberati dalle tasse? Niente di più vero: ognuno di noi in media ne paga per 8mila euro ogni anno. Ma è il numero delle tasse a gettare nello sconforto: secondo uno studio della Cgia di Mestre, che ha avuto la pazienza di metterle in fila una per una, sono ben cento. Ecco la lista (in ordine alfabetico). 
1 - Addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili
2 - Addizionale comunale sull'Irpef
3 - Addizionale erariale  tassa automobilistica per auto di potenza sup 185 kw
4 - Addizionale regionale all'accisa sul gas naturale
5 - Addizionale regionale sull'Irpef
6 - Bollo auto
7 - Canoni su telecomunicazioni e Rai Tv
8 - Cedolare secca sugli affitti
9 - Concessioni governative
10 - Contributo Ambientale Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi)
11 - Contributi concessioni edilizie
12 - Contributi consorzi di bonifica
13 - Contributo SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei Rifiuti)
14 - Contributo solidarietà sui redditi elevati (Il contributo di solidarietà sui redditi elevati di importo superiore a 300 mila euro si applica nel periodo 2011-2016)
15 - Contributo SSN sui premi RC auto
16 - Contributo unificato di iscrizione a ruolo (E’  dovuto un contributo per ciascun grado di giudizio nel processo civile e amministrativo)
17 - Contributo unificato processo tributario
18 - Diritto Albo Nazionale Gestori Ambientali
19 - Diritti archivi notarili
20 - Diritti catastali
21 - Diritti delle Camere di commercio
22 - Diritti di magazzinaggio
23 - Diritti erariali su pubblici spettacoli
24 - Diritti per contrassegni apposti alle merci
25 - Diritti SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori)
26 - Imposta catastale
27 - Imposta di bollo
28 - Imposta di bollo sui capitali all'estero
29 - Imposta di bollo sulla secretazione dei capitali scudati
30 - Imposta di registro e sostitutiva
31 - Imposta di scopo
32 - Imposta di soggiorno
33 - Imposta erariale sui aeromobili privati
34 - Imposta erariale sui voli passeggeri aerotaxi
35 - Imposta ipotecaria
36 - Imposta municipale propria (Imu)
37 - Imposta per l'adeguamento dei principi contabili (Ias)
38 - Imposta plusvalenze cessioni azioni (capital gain)
39 - Imposta provinciale di trascrizione
40 - Imposta regionale sulle attività produttive (Irap)
41 - Imposta regionale sulla benzina per autotrazione
42 - Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili
43 - Imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato
44 - Imposta sostitutiva sui premi e vincite
45 - Imposta sulla sigaretta elettronica ( Imposta di consumo sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo)
46 - Imposta su immobili all'estero
47 - Imposta sugli oli minerali e derivati
48 - Imposta sugli spiriti (distillazione alcolica)
49 - Imposta sui gas incondensabili
50 - Imposta sui giuochi, abilità e concorsi pronostici
51 - Imposta sui tabacchi
52 - Imposta sul gas metano
53 - Imposta sul gioco del Totocalcio e dell' Enalotto
54 - Imposta sul gioco Totip e sulle scommesse Unire
55 - Imposta sul lotto e le lotterie
56 - Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)
57 - Imposta sul valore aggiunto (Iva)
58 - Imposta sulla birra
59 - Imposta sulle assicurazioni
60 - Imposta sulle assicurazioni Rc auto
61 - Imposta Regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio e patrimonio indisponibile
62 - Imposta sulle patenti
63 - Imposta sulle riserve matematiche di assicurazione
64 - Imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax)
65 - Imposta sull'energia elettrica
66 - Imposte comunali sulla pubblicità e sulle affissioni
67 - Imposte sostitutive su risparmio gestito
68 - Imposte su assicurazione vita e previdenza complementare
69 - Imposte sul reddito delle società (Ires)
70 - Imposte sulle successioni e donazioni
71 - Maggiorazione IRES Società di comodo
72 - Nuova imposta sostitutiva rivalutazione beni aziendali
73 - Proventi dei Casinò
74 - Imposta sostitutiva rivalutazione del TFR
75 - Ritenute sugli interessi e su altri redditi da capitale
76 - Ritenute sugli utili distribuiti dalle società
77 - Sovraimposta di confine su gas incondensabili (Sovraimposta di confine su gas incondensabili di prodotti petroliferi e su gas stessi resi liquidi con la compressione)
78 - Sovraimposta di confine su gas metano (Sovraimposta di confine su gas metano, confezionato in bombole o altri contenitori, usato come carburante per l'autotrazione e come combustibile per impieghi diversi da quelli delle imprese individuali artigiane)
79 - Sovraimposta di confine sugli spiriti
80 - Sovraimposta di confine sui fiammiferi
81 - Sovraimposta di confine sui sacchetti di plastica non biodegradabili
82 - Sovraimposta di confine sulla birra
83 - Sovrimposta di confine sugli oli minerali
84 - Tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili
85 - Tassa annuale unità da diporto
86 - Tassa erariale sulle merci imbarcate e sbarcate nei porti, rade e spiagge dello Stato
87 - Tassa emissione di anidride solforosa e di ossidi di azoto
88 - Tassa erariale e sbarco merci trasportate per via aerea
89 - Tassa occupazione di spazi e aree pubbliche TOSAP (comunale)
90 - Tassa portuale sulle merci imbarcate e sbarcate nei porti dello Stato
91 - Tassa regionale di abilitazione all'esercizio professionale
92 - Tassa regionale per il diritto allo studio universitario
93 - Tassa smaltimento rifiuti (TARI)
94 - Tassa sulle concessioni regionali
95 - Tassazione addizionale stock option settore finanziario
96 - Tasse e contributi universitari
97 - Tasse scolastiche (iscrizione, frequenza, tassa esame, tassa diploma)
98 - Tributo per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell'ambiente
99 - Tributo per i servizi indivisibili (TASI)
100 - Tributo speciale discarica