mercoledì 31 agosto 2016

Lavoro, a luglio disoccupazione giovanile è salita di 2 punti al 39,2%. Occupati giù dello 0,3%, inattivi in aumento di 0,4%.

Lavoro, a luglio disoccupazione giovanile è salita di 2 punti al 39,2%. Occupati giù dello 0,3%, inattivi in aumento di 0,4%

Il tasso complessivo dei senza lavoro rilevato dall'Istat è calato dall'11,5 all'11,4% perché ci sono più scoraggiati, cioè persone che hanno smesso di cercare un posto. Positivo l'andamento del tasso di occupazione degli over 50, mentre per i più giovani scende.

A luglio il mercato del lavoro italiano ha tirato il freno. Dai dati Istat diffusi mercoledì emerge infatti che gli occupati, dopo quattro mesi di aumento, sono tornati a calare scendendo dello 0,3% (-63mila unità) rispetto a giugno. Nel frattempo gli inattivi  sono aumentati dello 0,4% (+53mila) e il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi, è risalito di 2 punti percentuali rispetto a giugno, tornando al 39,2%. Cioè il livello dell’inizio dell’anno. L’istituto sottolinea come dal calcolo siano esclusi i ragazzi che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L’unico dato positivo è il calo della disoccupazione generale, che è passata dall’11,5 all’11,4%. Ma questo dipende appunto dal fatto che ci sono più persone “scoraggiate“, che hanno smesso di cercare lavoro per cui dal punto di vista statistico non fanno più parte della platea dei disoccupati.  
Tornando agli occupati di tutte le fasce di età, rispetto allo stesso mese del 2015 sono 266mila in più (+1,2%). Il calo su base mensile è attribuibile sia agli uomini sia – in misura maggiore – alle donne e riguarda gli autonomi (-68mila), mentre restano sostanzialmente invariati i dipendenti. C’è però molta variabilità nelle diverse fasce di età: si conferma la tendenza di un calo degli occupati under 49 e di un aumento di quelli over 50, per effetto dell’aumento dell’età pensionabile. In particolare a luglio si sono contati oltre 48mila occupati cinquantenni in più rispetto a giugno (+0,6%) a fronte di 43mila occupati sotto i 25 anni in meno (-4,4%), 38mila occupati tra i 25 e i 34 anni in meno (-0,9%) e 29mila occupati tra i 35 e i 49 anni in meno (-0,3%). Anche nel confronto con lo scorso anno l’aumento maggiore dell’occupazione riguarda i lavoratori più anziani (+402mila, +5,4%), mentre tutte le altre fasce di età risultano in calo tranne gli under 25 (+9mila, +1%).
La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta anch’essa dopo quattro mesi di calo. L’aumento riguarda le donne a fronte di una sostanziale stabilità degli uomini. Il tasso di inattività risulta pari al 35,2% (+0,2 punti percentuali), prosegue l’Istat.
Nell’arco del trimestre maggio-luglio l’aumento degli occupati (+0,7%, pari a +157mila) si associa ad un calo degli inattivi (-1,3%, pari a -185mila), mentre i disoccupati risultano in aumento di 4mila unità.

lunedì 29 agosto 2016

LE RAGIONI PER CUI COMBATTIAMO IL NUOVO ORDINE MONDIALE. - Brandon Smith

DoD: 2035 is the year America is destroyed by the New World Order


“Innumerevoli persone… odieranno il nuovo ordine mondiale… e moriranno protestando contro di esso.”
H.G. Wells, The New World Order (1940)

Nel corso della nostra vita e in tutta la nostra cultura siamo condizionati a seguire concetti di false divisioni. Siamo indotti a credere che democratici e repubblicani siano parti distinte e opposte, mentre in realtà sono due rami dello stesso meccanismo politico di controllo. Siamo indotti a credere che due nazioni come gli Stati Uniti e la Russia sono nemici geopolitici, quando, in realtà, si tratta di due governi fantoccio sotto il dominio degli stessi finanzieri internazionali. Infine, ci viene detto che i banchieri internazionali sono in qualche modo separati da confini e filosofie, quando la realtà è che tutte le banche centrali rispondono ad una singola autorità centrale: la Bank Of International Settlements  o BIS (1) (la Banca dei Regolamenti Internazionali, ndt).

Noi veniamo piacevolmente intrattenuti con storie di costante conflitto e divisione. Ma la verità è che c’è solo una battaglia che conta, una sola battaglia davvero importante: la battaglia tra coloro che cercano di tenere sotto controllo gli altri e quelle persone che desiderano semplicemente essere lasciate libere.

Il “Nuovo Ordine Mondiale” è un concetto creato non nella mente dei “teorici della cospirazione”, ma nelle menti di coloro che cercano di controllare gli altri. Costoro si sono autoproclamati un élite che immagina di essere in grado di determinare il destino di ogni uomo, donna e bambino a scapito della libertà e dell’autodeterminazione individuale. Tali élite sono spesso molto aperte circa le loro ambizioni e intenzioni globaliste, proprio come lo scrittore HG Wells, membro dell’organizzazione socialista Fabian Society e legato alla concezione globalista che ha descritto il ​​suo progetto per la governance mondiale nel libro sopra citato. In questo articolo, vorrei esaminare la natura della nostra battaglia contro l’élite e perché le loro teorie di ingegneria sociale sono illogiche, inadeguate e, in molti casi, dannose e distruttive.

Il “comune bene superiore”
Ho sempre trovato affascinante che mentre elitisti e propagandisti del NWO proclamano costantemente che la moralità è relativa e che la coscienza non è inerente, essi sono coloro che in qualche modo possiedono la corretta definizione di un “bene superiore”. Se “buono” è in tutti i casi relativo, allora non sarebbe del tutto relativo anche quale sia il “bene superiore”? Questa incongruenza nel loro ragionamento non sembra impedire loro di indurre le masse attraverso la propaganda o la violenza ad accettare la loro versione di un miglior giudizio.
Come molti psicologi e antropologi (tra cui Carl Gustav Jung e Steven Pinker) hanno dimostrato in decenni di studi, la bussola morale e la coscienza non sono semplici prodotti dell’ ambiente; sono ideali innati al di fuori del regno delle influenze ambientali. Quale sia il bene più grande è intrinsecamente e intuitivamente sentito dalla maggioranza delle persone. Questa è la voce della coscienza che è presente in ogni singolo individuo.

Non è un caso che le élite del NWO finiscano per contraddirsi affermando che la morale è priva di significato, e al contempo dichiarando pura la loro moralità personale. Al fine di ottenere potere sugli altri, devono prima convincere gli individui di essere dei contenitori vuoti mancanti di senso e direzione. Devono convincere le masse che esse ignorano la loro voce interiore della coscienza. Solo successivamente le masse sacrificheranno le loro libertà al fine di acquisire quelle risposte, di cui non hanno in realtà bisogno, da quelle élite che in realtà non le possiedono.

Il collettivismo
Non pretendo di sapere quale sia l’ideologia necessaria per una società perfetta, e certamente non conosco le soluzioni esatte necessarie per giungerci. Quello che so, però, è che anche nessun’altro è in grado di saperlo. Ogni volta che qualcuno va su un palco per annunciare che solo lui ha le risposte ai problemi del mondo, non posso fare a meno di essere sospettoso sulle sue motivazioni. Raramente, se non mai, sento queste persone suggerire che maggiore libertà e individualità creeranno un futuro migliore. Invece, la loro soluzione comporta sempre meno libertà, più controlli e maggiore violenza per giungere a una società plasmata secondo la loro vi-sione.
L'utopia offerta dalla élite al potere esige sempre una mentalità collettivista per cui l'individuo deve rinunciare alla sua autodeterminazione e indipendenza in modo che il gruppo possa sopravvivere e prosperare. Il problema è che nessuna società, cultura o collettività può esistere senza gli sforzi e i contributi degli individui. È per questo che la libertà e la prosperità del singolo è di gran lunga più importante della sicurezza o addirittura dell'esistenza del gruppo. Le élite lo sanno bene, e questo è il motivo per cui riservano una qualche manifestazione di individualismo (nella loro piccola cerchia). Non importa la forma che ci viene presentata - che si tratti di socialismo, comunismo, fascismo o una qualche fusione di questi - l'obiettivo è sempre lo stesso: il collettivismo e la schiavitù per le masse e una sfrenata ingordigia per gli oligarchi.


L’ideologia della forza
Se la vostra idea di una società migliore è quella buona e razionale, non dovrebbe essere necessario usare la forza al fine di convincere la gente ad accettarla. Solo le idee intrinsecamente distruttive richiedono l’uso della forza per spaventare la gente e renderla sottomessa. Quella del NWO è un’idea che si basa interamente sulla forza. La globalizzazione ci è stata costantemente venduta come parte della naturale evoluzione del genere umano, ma questa “evoluzione naturale” è sempre avanzata tramite l’uso della menzogna, della manipolazione, della paura e della violenza. Il concetto del NWO è quello di un completo accentramento, un accentramento che non può essere realizzato senza l’uso del terrore, difatti chi sosterrebbe la creazione di una nociva autorità di potere globale tranne che non sia stato terrorizzato con questi metodi?
Il solo uso moralmente accettabile della forza è quello per difendersi contro un’aggressione. Non appena il NWO porta inesorabilmente avanti il ​​suo attacco alle nostre libertà, noi, i difensori, veniamo etichettati come “violenti estremisti“ se ci rifiutiamo obbedire quietamente. La dipendenza della forza da parte del NWO al fine di promuovere i suoi valori rende la sua metodologia intrinsecamente viziata in quanto deriva dall’ignoranza e dalla psicopatia, piuttosto che dalla saggezza e dalla verità.

Disonestà Come Politica
Come con l’uso della violenza, l’uso della menzogna per raggiungere il successo automaticamente avvelena qualunque bene che si possa aver ottenuto con i propri sforzi. Le élite si scrollano comunemente di dosso questa logica convincendo gli altri che esista una cosa come una “nobile menzogna” (sia Saul Alinsky che Leo Strauss, i guardiani del falso paradigma di destra/sinistra, hanno promosso l’uso delle “nobili menzogne”) e che le masse debbano essere ingannate in modo da indurle a fare ciò che è meglio per loro stesse e per il mondo. Questo è, ovviamente, un gioco sociopatico di auto-esaltazione.
Le menzogne sono raramente, se non mai, sfruttate da persone che vogliono rendere migliore la vita degli altri; spesso sono utilizzate da coloro che vogliono rendere migliore la propria vita a discapito di quella altrui. A questo si aggiunge l’affermazione egocentrica che le élite agiscono per “il nostro bene”, mentre in realtà ciò che vogliono è solo maggiore potere, e ciò che se ne ottiene è uno stereotipato rapporto di abusi su scala globale.
Le metodologie che offrono benefici legittimi all’umanità cercano deliberatamente la verità e non hanno bisogno di nascondersi dietro un velo di disinformazione e depistaggi. Se certi metodi richiedono la segretezza, l’occultamento e l’inganno al fine di diventare di uso comune nella società, allora in quella società  è più probabile un’influenza negativa, e non certo positiva.


Il controllo dei pochi  
Per quale motivo l’umanità avrebbe bisogno di una élite selezionata? A quali scopi servirebbe realmente questa oligarchia? Un potere centralizzato sarebbe davvero efficiente e pratico così come ci vien dipinto? O è in realtà un ostacolo sia per l’umanità che per la nostra ricerca di miglioramento di noi stessi? I sostenitori di un NWO ritengono che la governance globale sia inevitabile e che la sovranità in qualsiasi sua forma è la causa di tutti i nostri mali. Tuttavia, penso che se guardo indietro ai momenti più difficili della storia (quelli che non ti spiegano nei testi universitari), la vera causa della maggior parte dei mali del mondo è ovviamente l’esistenza di gruppi d’élite.
La “efficienza” di una centralizzazione può essere utile solo a coloro che si trovano sulla cima della piramide, in quanto generalmente sono al vertice di un vasto labirinto di complessa burocrazia. Nessuna struttura di questa autorità iper-condensata potrebbe sopravvivere se la cittadinanza non fosse totalmente dipendente da essa. La centralizzazione rende la vita più difficile a tutti in quanto elimina la capacità individuale di fornire propri elementi essenziali e fare le proprie scelte. Vale a dire, la centralizzazione rimuove tutte le opzioni alternative dal sistema, fino a quando l’unica via possibile diventa quella di prostrarsi alla struttura.
Non ho mai visto un solido esempio di centralizzazione del potere che porti a una società migliore, o a persone più felici. Non ho nemmeno mai incontrato un gruppo selezionato di leader sufficientemente intelligenti e compassionevoli in grado di sorvegliare e micro-gestire le intricate complessità del mondo intero. Non vi è alcuna utilità di un élite, e perciò dobbiamo chiederci per qual motivo averla.


Una visione contraria
Discutere su cosa dovrebbe essere fatto riguardo al mondo è uno sforzo inutile fino a quando non si consideri ciò che bisognerebbe fare della propria vita. Fin quando le persone saranno colpite da pregiudizi, desideri egoistici e mancanza di consapevolezza, non saranno mai in grado di determinare ciò che è meglio per gli altri. La filosofia che si oppone al NWO, la filosofia del Movimento per la Libertà, sostiene che nessuno abbia il diritto di imporre la sua particolare versione di una società perfetta su chiunque altro. Non appena qualcuno lo fa, commette un pesante attacco contro la libertà individuale – un attacco che deve terminare.
La nostra risposta è semplicemente che le persone che vogliono controllare gli altri siano rimosse dalle posizioni di controllo e che le persone che vogliono essere lasciate sole possano farlo. L’associazione e la partecipazione devono essere sempre volontarie; in caso contrario, la società perde valore. Non si tratta di anarchia, nel senso che ogni conseguenza deve venire rimossa. Piuttosto, i diritti della persona diventano di primaria importanza e le libertà dell’individuo devono avere la precedenza sulle richieste sempre fumose di qualche gruppo astratto. La risposta più comune a questo principio del valorizzare l'individuo contro i timori collettivi è che "qualcuno" debba applicare e far rispettare una struttura del diritto e di responsabilità, in caso contrario, la società "cadrebbe a pezzi" in un vortice di follia e il caos. E forse questo è vero, anche se nella storia umana non è mai stato permesso a un vero autogoverno di esistere senza l’immediata interferenze da parte di gruppi d’élite, per cui nessuno sa per certo cosa sarebbe accaduto.

Eliminare i controlli da parte di un governo palese, tuttavia, non significa che dobbiamo farla finita con la “legge”. La legge naturale, come la coscienza, esiste nel nostro essere in modo biologico e spirituale, e non richiede un’autorità centrale che la definisca. La legge naturale sostituisce le leggi degli uomini. Infatti, le uniche leggi fatte dall’uomo da seguire derivano ​​dalla legge naturale. Il principio fondamentale del diritto naturale è che nessuno ha il diritto di impedire o erodere i diritti innati di altri, purché rispettino anche le leggi naturali. Il secondo è che qualsiasi persona che viola i diritti innati di un altro, commette una violazione contro la legge naturale. Le sue trasgressioni contro l'autorità di governo sono secondarie, se non prive di significato . Quando si comprende l'esistenza inattaccabile e la preminenza del diritto naturale, si scopre velocemente come i governi siano realmente inutili.
L'unica ragione di esistenza per qualsiasi governo è quello di salvaguardare la libertà individuale. Punto. L'intento originale dei padri fondatori dell'America è stato quello di stabilire una nazione che favorisca questo ideale. Quando un governo o una oligarchia oltrepassi i limiti di questo mandato, allora non fornisce il servizio per cui è stato originariamente progettato, e deve essere disfatto. Purtroppo, c’è una regola universale per cui la tirannia senza compromessi si deve spesso scontrare con una rivoluzione senza compromessi .
Quando sorge un nuovo sistema che si ciba del vecchio, esso schiavizza il nostro futuro, utilizza l'aggressione contro di noi e mutila i nostri principi fondamentali in nome di un arbitrario progresso, nel qual caso il nuovo sistema deve essere sfidato e infine distrutto.
L'ideologia NWO rappresenta uno dei crimini più eclatanti contro l'umanità di tutti i tempi, facendo diventare la resistenza la nostra più grande speranza. Esso si basa, fondamentalmente, su tutto ciò che rende la vita terribile per l'uomo comune e tutto ciò che la nostra intima coscienza deve fieramente combatte.
Sarebbe molto meglio per la nostra specie umana se voltassimo le spalle al NWO per muoverci rapidamente nella opposta direzione.
Immaginate come sarebbe un domani se non ci fossero controllori, senza statisti, despoti e nessun re filosofo. Immaginate un domani in cui la gente rispetti i diritti naturali insiti negli altri. Immaginate un domani in cui alle irrazionali paure della gente non è consentito inibire la libertà di altre persone. Immaginate un domani in cui le interazioni tra cittadini e governo sono rari o inesistenti. Immaginate se potessimo vivere i nostri giorni in pace, costruire in modo indipendente il nostro destino, in cui i successi e fallimenti sono solo nostri, piuttosto che una proprietà collettiva . Potrebbe non essere un mondo perfetto , o utopico , ma sospetto che sarebbe un posto molto migliore di quello in cui viviamo oggi.

Brandon Smith - brandon@alt-market.com
Fonte: http://alt-market.com
Link: http://alt-market.com/articles/2231-the-reasons-we-fight-the-new-world-order
16.06.2016
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da OLDHUNTER 
note:
(1).http://www.edwardjayepstein.com/archived/moneyclub.htm

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16825

Terremoto, l’esperto: “Tante raccolte fondi, ma nessun coordinamento”. Sms solidale destinato solo a edifici pubblici. - Chiara Brusini

Terremoto, l’esperto: “Tante raccolte fondi, ma nessun coordinamento”. Sms solidale destinato solo a edifici pubblici

Dalla Croce Rossa alle banche, dall'associazione dei dentisti agli armatori: la macchina della solidarietà va a pieno ritmo. "Ma in Italia non esiste l'accountability, cioè l'abitudine di dar conto dei risultati che si ottengono con i soldi spesi", dice l'economista Stefano Zamagni, presidente della Fondazione italiana per il dono. "Serve una supervisione. Peccato che l'agenzia che poteva occuparsene sia stata abolita". La Protezione civile raccoglie 10 milioni con il 45500. Ma sul sito non specifica che neppure un euro andrà per ricostruire case private e aziende.

Il numero solidale della Protezione civile, che in quattro giorni ha già raccolto oltre 9,7 milioni di euro. Le collette lanciate daCroce RossaCaritas e decine di onlus e ong. E i conti correnti ad hoc attivati da banche, compagnie di assicurazione e mezzi di informazione (anche Il Fatto Quotidiano) ma pure da alcuni partiti, dalla Coldiretti, dal Club alpino italiano, dall’Associazione dei dentisti, dall’ordine dei medici, dai giudici amministrativi, dall’Alitalia, dalla confederazione degli armatori, dalla Lega B e dalle coop. Aggiungiamoci l’amatriciana solidale e i fondi promessi alle popolazioni colpite da festivalconcerti e musei. In più ovviamente si sono mosse le Regioni e l’Anci. Il terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto ha fatto scattare la consueta – meritoria – “gara di solidarietà“. Ma il grande assente, ancora una volta, è il coordinamento tra le iniziative. Se per rispondere alle emergenze internazionali le maggiori ong hanno messo in piedi nel 2007 un’agenzia ad hoc, a livello nazionale ci si muove in ordine sparso. Con il rischio evidente che non tutti i mille rivoli in cui si dividono i soldi donati dai cittadini giungano a destinazione. O che non arrivino dove chi ha donato si aspettava.
Zamagni: “In Italia non si dà conto di come vengono spese le donazioni” – “Anche al netto delle truffe, resta il nodo della reale efficacia delle iniziative. In Italia molte organizzazioni badano più ad aumentare il proprio capitale reputazionale che al bene dei destinatari”, mette il dito nella piaga l’economista Stefano Zamagni, presidente della Fondazione italiana per il dono ed ex numero uno della defunta Agenzia per il terzo settore. “La trasparenza, cioè dire come si usano i soldi raccolti, è il minimo. Il vero problema riguarda la accountability: dare conto dei risultati che si ottengono con quel denaro. La cultura del dare conto in Italia non esiste, invece è cruciale: se spendi per comprare palloncini puoi allietare per un po’ i bambini nelle tende ma non hai risolto nessuno dei problemi di lungo periodo dei terremotati”.
Nel resto d’Europa e in Giappone enti super partes garantiscono efficienza e accountability – Come rimediare? “Serve un ente super partes che supervisioni la raccolta dei fondi e monitori i risultati concreti garantendo efficienza, trasparenza e rendicontabilità, come la Uk Charity Commission inglese e i suoi omologhi tedeschi e francesi”. O come la Japan Platform, che è stata cruciale nel gestire l’assistenza e la ricostruzione dopo il terremoto e lo tsunami che hanno colpito la costa orientale del Giappone nel 2011. “Non può trattarsi”, continua Zamagni, “della Protezione civile, che ha il compito di gestire le emergenze e non deve occuparsi di ricostruzione. La candidata naturale per svolgere questo ruolo sarebbe stata l’Agenzia per il terzo settore.Peccato che il governo Monti nel 2012 l’abbia abolita e che l’esecutivo Renzi, che ha appena varato la riforma del comparto, non l’abbia ripristinata“. La Fondazione per il dono da due anni a questa parte cerca di supplire facendo “intermediazionefilantropica” tra donatori e beneficiari: in pratica crea un fondo ad hoc e lo gestisce per raggiungere gli obiettivi di chi mette a disposizione i soldi. A livello governativo, però, resta il vuoto.
Le ong da nove anni hanno un meccanismo di coordinamento - Che il coordinamento sia indispensabile lo conferma invece la scelta di nove tra le principali organizzazioni non governative che operano in Italia, ActionAidAmrefCesvi,CoopiGvcOxfam, Sos Villaggi dei bambini ItaliaTerre des Hommes e Volontariato internazionale per lo sviluppo: nel 2007, a due anni di distanza dal devastante tsunami dell’Oceano Indiano, hanno creato l’Agenzia italiana risposta emergenze (Agire), un meccanismo congiunto di raccolta fondi che si attiva in caso di gravi emergenze umanitarie. “L’obiettivo è evitare la moltiplicazione delle richieste, che confonde i cittadini, e massimizzare sia le risorse raccolte sia i benefici per la popolazione colpita”, spiega a ilfattoquotidiano.it la coordinatrice Alessandra Fantuzi. “I soldi vengono divisi tra le ong aderenti in base alla loro presenza nel Paese e esperienza in quella tipologia di emergenza. Poi ne monitoriamo l’uso e ci occupiamo della rendicontazione, in modo che ogni donatore possa verificare come sono stati spesi i suoi soldi”.
Protezione civile: “Con i soldi del 45500 saranno ricostruiti edifici pubblici” - La Protezione civile, in questa fase, dribbla le polemiche sulla dispersività delle iniziative di solidarietà. Ma consiglia a chi ha già lanciato raccolte spontanee di confrontarsi con le istituzioni, “a partire dalle Regioni Lazio, Marche e Umbria che hanno aperto tre conti correnti ad hoc e attivato caselle di posta elettronica a cui segnalare la disponibilità di beni per i terremotati”. Dal Dipartimento, dopo aver ribadito la richiesta di non inviare di propria iniziativa cibo, vestiti o coperte, tengono a sottolineare che i fondi raccolti dagli operatori telefonici attraverso il numero solidale 45500 saranno utilizzati con una procedura trasparente: “Le somme saranno versate, senza alcun ricarico, su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato. Alla fine della raccolta, che durerà 45 giorni, sarà nominato d’accordo con le regioni coinvolte un comitato di garanti con il compito di dare il nulla osta ai progetti di ricostruzione di edifici pubblici presentati dagli enti locali”. Quindi attenzione: i soldi non verranno usati per le case dei terremotati ma per “scuolepalestrecentri per i bambinimunicipi“. Un aspetto forse non chiarissimo ai cittadini, visto che la Protezione civile si era limitata a far sapere che avrebbe provveduto a “destinare i fondi alle regioni colpite dal sisma”.
Truffe e sciacallaggio a distanza – In queste ore sempre più persone, via Facebook e Twitter, chiedono controlli sulla gestione dei fondi raccolti nella fase di emergenza. Il timore che qualcuno se ne approfitti a scapito dei terremotati è del resto giustificato visto che anche stavolta non mancano le segnalazioni sugli sciacalli che cercano di lucrare sul dramma. In Sicilia è partita due giorni fa la prima denuncia alla polizia postale contro alcune false raccolte di fondi, cibo e vestiti a nome dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas). Da L’Aquila e Santa Maria Capua Vetere è arrivata poi notizia di richieste di denaro porta a porta da parte di sedicenti rappresentanti di una onlus. Se si tratti di vere e proprie truffe va ancora chiarito, ma i precedenti negativi certo non mancano: dopo il sisma del 2002 in Molise, per esempio, la Polposta trasmise un’informativa alla procura di Larino per segnalare che circa 30mila siti avevano attivato sottoscrizioni per contribuire alla ricostruzione del comune di San Giuliano di Puglia, quello dove il crollo della scuola elementare aveva ucciso 27 bambini e una maestra. Una solidarietà ”terribile, retorica, rumorosa ed eccessiva”, commentò il procuratore Nicola Magrone.
Fiorello: “Occhio a spettacoli e concerti. Se non devolvi tutto ma trattieni le spese il gioco non vale la candela” - Tornando a oggi, domenica Fiorello ha messo in guardia chi vuol donare partecipando a concerti e spettacoli che devolvono parte del ricavato alle popolazioni colpite. In un post su Facebook lo showman ha avvertito: “Occhio: sono stato invitato ad almeno quattro manifestazioni per raccogliere fondi. Attenti a questi eventi che facciamo noi dello spettacolo. Se alla fine non devolvi tutto, ma ”tutto” meno le spese, allora non lo fare”, perché “il gioco deve valere la candela. I soldi vanno dati tutti in beneficenza. Mi fiderei di più se venisse organizzato da una onlus o una associazione affidabile. La storia insegna che poi uno raccoglie i soldi, fa, dice, poi quando vai a vedere dove sono finiti i soldi, non li trovi. Vorrei vedere nomi e cognomi, per chiedere alle persone che ricevono questi soldi ”che stai facendo? Quanto hai speso? Quando partono i lavori?”. Accountability, appunto. Fino a quando non sarà garantita, “io preferisco fare la mia beneficenza privata (…) non c’è bisogno di cantare: dai i soldi direttamente e il gioco è fatto”.

sabato 27 agosto 2016

Disgusto e nausea.

© AP


Eccoli, tutti assieme, i nostri costosissimi irresponsabili.
Oggi ci costeranno cifre astronomiche tra viaggi, scorte, pranzi e soggiorni, oltre a ciò che ci costano in termini di lauti stipendi.

Esseri inutili, mediocri, inetti, incapaci e, pertanto, pericolosi.

Nessuno di loro che abbia donato qualcosa di tasca propria, e non si dica che potrebbero averlo fatto in privato, perchè loro amano mettersi in mostra e avrebbero imposto a tutti i quotidiani di pubblicare la notizia.

L'unica sensazione che provo guardandoli è di disgusto, di nausea.
Sembrano avvoltoi appollaiati sui rami in attesa delle prede, 
Esseri senza dignità, senza etica, privi di emozioni, automi schiavi dei loro bisogni materiali e, di conseguenza, schiavi del potere economico.

Gentaglia da tenere lontana, frequentabile solo da esseri simili a loro.

Cetta

venerdì 26 agosto 2016

Francesco, i vescovi e i cardinali.

Risultati immagini per francesco i vescovi e i cardinali

E sia ben chiaro, appena leggo che Francesco ed i suoi sottoposti si limitano a pregare per i terremotati, scateno l'inferno!

Li faccio arrosto! 

Che sgancino la moneta!!!!!!!!!!!!!

Cetta

Le passerelle.



E' disgustoso vedere le passerelle dei politici nel luogo del disastro e non leggere, al contempo, che abbiano fatto donazioni personali in favore dei terremotati.
Ma forse, in virtù dei possibili guadagni che scaturiranno dalla ricostruzione del disastro causato dal terremoto, come ha precisato Bruno Vespa supportato da Del Rio nella "sua" trasmissione prodotta con i "nostri soldi", preferiscono mettersi in mostra per "ricavare" essi stessi un utile economico o, quanto meno, di facciata.


Cetta

La daga di Tutankhamon viene dallo Spazio. - Simone Valesini

(foto: Daniella Comelli/University of Pisa)
(foto: Daniella Comelli/University of Pisa)

Una ricerca italo-egiziana ha dimostrato che la lama scoperta nella tomba dell’antico faraone è composta di ferro proveniente da un meteorite. Gli egizi conoscevano già l’origine extraterrestre di queste pietre.

La tomba di Tutankhamon continua a riservare sorprese. Tra gli oggetti scoperti nel luogo di sepoltura del faraone bambino vi è infatti una daga di ferro risalente al XIV secolo a.C. (come il resto della tomba), che secondo una nuova ricerca italo-egiziana sarebbe stata realizzata con materiali provenienti da un meteorite. La scoperta, pubblicata sulla rivista Mereoritics and Planetary Science, indicherebbe che gli antichi egizi avevano imparato a sfruttare questa fonte di metalli nativi, e che avrebbero potuto conoscerne l’origine celeste quasi due millenni prima delle popolazioni occidentali.
La daga in questione fu scoperta nel 1922, quando la tomba (praticamente inviolata) fu esplorata per la prima volta. Per decenni, gli archeologi hanno sospettato che potesse essere stata prodotta utilizzando materiali meteorici: nell’antico Egitto infatti il ferro era un materiale più raro dell’oro. Non che mancasse la materia prima, spiegano gli autori della nuova ricerca, ma i procedimenti necessari per ottenere questo metallo a partire dai minerali ferrosi (la forma in cui si trova il ferro sulla superficie del nostro pianeta) erano probabilmente sconosciuti, o poco utilizzati.
Nei meteoriti invece il ferro è spesso presente in forma metallica, e per questo gli archeologi sospettavano fosse una possibile fonte del materiale con cui è stata realizzata l’antica daga di Tutankhamon. Per confermarlo, i ricercatori hanno analizzato la composizione chimica della lama, rivelando una precisa firma molecolare: ferronikel e cobalto. Analizzando poi i database di meteoriti scoperti sul nostro pianeta, i ricercatori hanno avuto la conferma che i livelli delle tre sostanze indicano una probabile origine extraterrestre per il ferro utilizzato.
La scoperta d’altronde è compatibile con un altro indizio proveniente dalla storia dell’antico Egitto. Nel tredicesimo secolo a.C., il geroglifico con cui veniva indicato il ferro venne modificato, passando dalla parola “bi-A”, che indicava tutti i materiali densi, duri e di aspetto simile al ferro, alla parola “bi-A-n-pt”, che oggi viene tradotta con “ferro caduto dal cielo”.
I due indizi portano i ricercatori a ritenere che il ferro meteorico fosse ritenuto un materiale sacro ed estremamente prezioso dagli antichi egizi, collegato con i cerimoniali religiosi, il cielo, e per questo presente nel corredo funebre del giovane faraone.
Queste scoperte – scrivono i ricercatori nello studio –suggeriscono che gli antichi egizi, al pari di altre antiche popolazioni del mediterraneo, fossero consapevoli che questi rari pezzi di metallo precipitavano dal cielo già nel tredicesimo secolo avanti Cristo. Quasi due millenni prima che le culture occidentali ne riscoprissero l’origine celeste”.
http://www.wired.it/scienza/spazio/2016/06/06/daga-meteorite-tutankhamon/

Il clown.

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Ho incontrato una mia amica carissima che avevo perso di vista, non vedevo bene il suo viso, ma l'ho riconosciuta subito avvertendo il suo calore, la sua presenza. 
La invito a salire a casa per un caffè; camminiamo assieme sul marciapiede che mi sembra quello della casa di nonna, anche se molto diverso. Arriviamo al portone che è più piccolo di come lo ricordavo, entrando si intravede il corridoio di una casa piena di mobili vecchi che ne riducono lo spazio, Dico alla mia amica che casa mia non è quella, ma è al piano di sopra. 

Arriviamo sul pianerottolo e non faccio in tempo ad avvisare i miei che non sono sola e pregare mia figlia di trattenere il cagnolino, che lui, l'oggetto del mio assillo si presenta, come sempre, ad occupare gran parte del pianerottolo e della scena.

Indossa un maglione scuro che gli viene stretto e tira spesso giù per coprire la pancia che ricompare imperterrita ad ogni suo movimento; i suoi capelli bianchi allungati formano onde sul suo capo, tanto da sembrare un'aureola fluorescente. 
La sua presenza è ingombrante, occupa tutta la scena, cattura l'attenzione su di se, è un guitto istrionico.
Con lui non è possibile avere una vita propria, si deve vivere ai margini, si diventa inesistenti, si diventa automaticamente un oggetto suppellettile, un corollario della sua scena, un oggetto da utilizzare all'occorrenza, se necessario.

Avverto la meraviglia della mia amica alla vista del personaggio e non so come spiegarle che non so come si sia potuto accadere che fosse ritornato. Ero riuscita, finalmente a liberarmene, ed ora era li, di nuovo ad occupare tutto il mio spazio, a vuotarmi l'anima, ad isolarmi dal mondo.

Mi sono svegliata sudata con il cuore che mi batteva forte....fortunatamente, era stato solo un sogno.

Cetta

Notare come nel sogno il subconscio si avvale di grandi affetti, quello della nonna, dell'amica, e della figlia per affrontare ciò che rappresenta il pericolo di un ritorno ad uno stato da dimenticare perchè non gradito.
Anche l'aspetto del tizio, rappresentato a guisa di un clown, e probabilmente non corrispondente alla realtà, è la trasposizione della vergogna alla quale si era stati sottoposti e il conseguente, probabile, autoisolameto. 

giovedì 25 agosto 2016

Quei 100mila codici sono una delle emergenze nazionali. - Michele Ainis

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Come si misura la forza di un governo
Dov’è situato l’indice che ne stabilisce l’efficacia? 
Ovvio: nell’archivio delle Gazzette ufficiali. 
Perché un governo è forte quando produce decisioni, e le decisioni politiche indossano la forma della legge. 
Dunque ogni legge costituisce un trofeo, un vessillo, una medaglia al valore.
Errore: sarà così per gli altri popoli, non alle nostre latitudini. Non quando ogni italiano è alle prese con 40 mila leggi statali e regionali, nonché – secondo le stime più prudenti – 60 mila regolamenti governativi. Non se questa pioggia di regole viene scritta in ostrogoto, nell’«antilingua» di cui parlò Calvino. Non quando le norme si contraddicono a vicenda, oppure nuotano in una rete d’allusioni e di rimandi dove annegherebbe anche Licurgo, il gran legislatore. Non se ciascun codicillo brucia per il tempo d’un fiammifero, sicché appena l’hai imparato devi già dimenticarlo, perché incalza la riforma della legge di riforma.
Più che un problema, una maledizione. Dovrebbe essere ascritta fra le più gravi emergenze nazionali; non è così. Della questione non parla più nessuno. O almeno non ne parlano i politici nostrani, giacché all’estero se ne parla pure troppo. In luglio l’Economist ci ha costruito la sua copertina, descrivendo l’economia italiana agonizzante per gli eccessi normativi. D’altronde basta chiedere alle imprese straniere, quelle poche che ancora investono quaggiù: le scoraggia l’incertezza del diritto, la lotteria dei tribunali. 


Oppure possiamo domandarlo agli italiani, costretti ad uno slalom fra 106 scadenze fiscali concentrate in un’unica giornata (il 22 agosto).

E a proposito d’affari. In aprile è entrato in vigore il nuovo codice degli appalti, illuminato dall’idea di sbloccare i lavori pubblici. Risultato: nei mesi successivi blocco delle gare (75% in meno a maggio, 60% in meno a giugno). Tanto che Lorenzo Codogno, ex capo economista del Tesoro, pronostica un impatto negativo sul Pil. Per forza, con 220 articoli e 25 allegati che nessuno sa ancora come interpretare. Anche se per la verità non lo sapevamo neppure prima, arrancando dalla Merloni bis, ter, quater, fino al codice dei contratti pubblici del 2006, o fino alle 6 leggi di semplificazione in materia d’appalti intervenute fra il 2008 e il 2012.


Semplificare la semplificazione, ecco la sfida. 

O almeno provarci, chiudendo innanzitutto il rubinetto delle leggi. Invece gira la favola contraria: il procedimento legislativo è troppo complicato, bisogna accelerarlo togliendo di mezzo l’ingombro del Senato. Eppure nella legislatura scorsa le Camere hanno licenziato 391 leggi, che si sommano alle 241 fin qui approvate durante la legislatura in corso.
Non che la Costituzione sia impotente a risolvere questo grattacapo. Potrebbe farlo, per esempio, ospitando una norma come quella dettata nel 1997 dalla Bicamerale presieduta da D’Alema, e riproposta tale e quale nel 2013 dal comitato dei 35 “saggi” insediato dall’esecutivo Letta: una norma che garantisca la codificazione del diritto, per dirla con parole semplici. Invece niente, zero, pagina bianca. La riforma corregge 47 articoli della nostra vecchia Carta, si vede che i riformatori non avevano più inchiostro.
Questo calo di tensione deriva da un vuoto d’attenzione. Imperdonabile, dato che il troppo diritto è l’alimento della corruzione che ci intossica. 


Come scriveva Tacito? Corruptissima re pubblica plurimae leges.

Eppure non molti anni addietro la questione era al centro della nostra vita pubblica. Di più: fu oggetto di un’iniziativa bipartisan, benché allora imperversasse un bipolarismo muscolare. Accadde nel 2005, con la “taglialeggi”: tenuta a battesimo dal secondo governoBerlusconi, attuata durante il secondo governo Prodi, completata nel 2009 dal terzo governo Berlusconi.


Con non pochi pasticci, certo, come la ripetuta abrogazione di norme già abrogate. Con inutili colpi di teatro, come il lanciafiamme acceso dal ministro Calderoli per bruciare qualche scatolone vuoto. Ma quantomeno in quell’epoca destra e sinistra erano coscienti del problema. Ora non più, sulla vicenda torreggia il muro del silenzio. Sicché non ci resta che imbastire una seduta spiritica, chiamando in soccorso l’anima di Giustiniano, che “d’entro le leggi trasse il troppo e ‘l vano”.


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Il governo attuale è illegittimo.

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Il governo attuale è illegittimo. 

In una repubblica democratica non può governare una persona designata da un singolo individuo; vero è che la Costituzione sancisce che i Presidente della Repubblica può farlo, ma solo in casi eccezionali, uno dei quali è garantire la continuità governativa durante il lasso di tempo che necessita per l'indizione di nuove elezioni; non può prolungarsi, pertanto, oltre tale periodo.

Nel caso in questione, Napolitano, unico presidente rieletto per un secondo mandato, nominò Renzi perchè si procedesse a formulare e varare una nuova legge elettorale in sostituzione di quella in atto, che non rispondeva ai criteri di rispetto della volontà espressa dai cittadini. 

Il fatto che Renzi non abbia ottemperato ai motivi che sono alla base del suo mandato è già per se stesso un presupposto valido per lo scioglimento immediato delle camere.

Cetta

mercoledì 24 agosto 2016

LA STORIA UMANA E’ TUTTA UNA MENZOGNA …



“La storia dell’umanità su questo pianeta è la più grande menzogna mai raccontata e scritta. Non vedo l’ora che la verità venga esposta e che i falsi libri di storia vengano bruciati! I mass-media sono complici di un insabbiamento di proporzioni epiche”.

L’antropologo, Dott. Semir Osmanagich, fondatore del Parco Archeologico Bosniaco, il sito archeologico più attivo del mondo, dichiara che le prove scientifiche, ‘inconfutabili’, venute alla luce, sull’esistenza di antiche civiltà con tecnologia avanzata, non ci lasciano altra scelta se non quella di riscrivere la nostra storia, la storia dell’Umanità Terrestre. Un attento esame, su l’età di alcune strutture, rivela definitivamente che sono state costruite da civiltà avanzate di oltre 29.000 anni fa.
“Riconoscere che siamo testimoni di prove fondamentali dell’esistenza di antiche civiltà avanzate risalenti a oltre 29 mila anni fa, e facendo un attento esame delle loro strutture sociali, costringe il mondo a riconsiderare totalmente la sua comprensione sullo sviluppo della civiltà attuale e della sua storia”, spiega il Dott. Semir Osmanagich. “I dati conclusivi del 2008 riguardanti il sito della Piramide Bosniaca, e confermati quest’anno da diversi laboratori indipendenti che hanno condotto test al carbonio radiofonico, hanno rilevato che il sito risale a più o meno 29.400 anni fa, minimo”.
La datazione delle prove al radiocarbonio è stata fatta dal RadioCarbon Lab di Kiev, in Ucraina, su materiale organico presente nel sito bosniaco della Piramide. Il fisico Dr. Anna Pazdur dell’Università polacca di Slesia, ha annunciato la notizia in una conferenza stampa a Sarajevo nell’agosto del 2008. Il professore di Archeologia Classica presso l’Università di Alessandria, Dott. Mona Haggag, ha descritto questa scoperta come “scrivere nuove pagine della storia europea e mondiale”. La data di 29.000 anni del Parco Archeologico Bosniaco, è stata ottenuta da un pezzo di materiale organico recuperato da uno strato di argilla che si trovava all’interno dell’involucro esterno alla piramide. Ne consegue una data campione ottenuta, durante la stagione 2012, dai test fatti su materiale che si trova sopra il calcestruzzo, di 24,8 mila anni, il che significa che questa struttura ha un profilo di costruzione che risale a quasi 30 mila anni.


“I popoli antichi che hanno costruito queste piramidi conoscevano i segreti della frequenza e dell’energia. Hanno usato queste risorse naturali per sviluppare tecnologie, e per intraprendere la costruzione di scale che non abbiamo visto in nessun altro posto della terra”, ha detto il dottor Osmanagich. “Le prove dimostrano chiaramente che le piramidi furono costruite allineandole con la griglia energetica della Terra, ed erano come macchine che fornivano energia al potere della guarigione”.
Studiosi di storia antica negli Stati Uniti, hanno notizie altrettanto sorprendenti su qualcosa trovato negli angoli più lontani del globo. Per esempio la scoperta di Rockwall al di fuori di Dallas, Texas, è solo un esempio di come stiamo riesaminando antichi misteri che rivelano molto sul nostro passato. Il sito Texano è un complesso e poderoso muro di dieci miglia di diametro costruito oltre 20.000 anni fa e coperto dal suolo sette piani sotto terra. La domanda è: da chi è stata costruita questa struttura e per quale scopo e, soprattutto, la conoscenza data da queste civiltà del passato, in che modo può aiutarci a comprendere il nostro futuro?
Nuove tracce rivelate o antiche civiltà ri-scoperte hanno acceso una innata curiosità per le origini umane, come risulta dalla recente copertura nei media mainstream. Il numero di novembre 2013 di National Geographic: I 100 più grandi misteri rivelati delle Civiltà Antiche dice,
“A volte le culture si lasciano dietro misteri che confondono coloro che vengono dopo di loro, dai menhir ai manoscritti codificati, ci indicano che gli antichi hanno avuto uno scopo profondo”.
Scienziati lungimiranti continuano a perseguire la conoscenza del nostro passato che è utile per determinare un futuro migliore. Il rinomato autore Michal Cremo, nel suo libro Forbidden Archeology, teorizza che la conoscenza dell’avanzato Homo-sapiens è stata soppressa o ignorata dalla comunità scientifica perché contraddice le attuali opinioni sulle origini umane che non vanno d’accordo con il paradigma dominante.
Gobekli Tepe
I risultati indicano chiaramente che simili civiltà avanzate di esseri umani erano presenti in tutto il mondo in quel momento storico. Ad esempio, il Gobekli Tepe che si trova nella Turchia orientale, è un vasto complesso di enormi cerchi di pietre megalitiche, con un raggio tra i 10 e i 20 metri, molto più grandi di quelle del noto sito di Stonehenge in Gran Bretagna. Agli scavi di Gobekli Tepe che hanno avuto inizio nel 1995, sono stati fatti dei test al carbonio radiofonico i quali hanno rivelato che la struttura risale almeno a 11600 anni fa. L’archeologo tedesco Klaus Schmidt dell’Istituto Archeologico Tedesco di Berlino in Germania, con il supporto dell’ArchaeoNova Institute di Heidelberg, sempre in Germania, ha condotto lo scavo di questi preistorici circoli megalitici scoperti in Turchia.

“Gobekli Tepe è uno dei più affascinanti luoghi neolitici del mondo”, ha sostenuto il Dott. Klaus Schmidt. Ma, come spiega in un recente rapporto, per capire le nuove scoperte, gli archeologi hanno bisogno di lavorare a stretto contatto con gli specialisti di religioni comparate, con i teorici dell’architettura e dell’arte, con i teorici della psicologia evolutiva, con i sociologi che utilizzano la teoria delle reti sociali, e altri ancora.
E’ la complessa storia delle prime, grandi comunità insediate, la loro vasta rete, e la loro comprensione comune del loro mondo, forse anche delle prime religioni organizzate e delle loro rappresentazioni simboliche del cosmo”, come riportato da Klaus Schmidt .

Oltre alle strutture megalitiche, sono state scoperte figure e sculture, raffiguranti animali di pre natura storica, come i dinosauri e altri animali selvatici. Dal momento che gli scavi iniziarono nel 1995, quattro dei circoli sono stati parzialmente ripuliti, ma si pensa che ci siano ancora fino a 50 ambienti nascosti sottoterra. Questi enormi monoliti svettanti, di sette metri di altezza e 25 tonnellate di massa a Gobekli Tepe, sono situati proprio nel cuore di ciò che percepiamo come l’origine della civiltà. Questo offre ai ricercatori, delle nuove linee guida per la vera storia della terra e delle nostre antiche civiltà.
“L’obiettivo della ricerca archeologica non è quello di scoprire semplicemente tutti i circoli megalitici, ma sopratutto cercare di capire il loro scopo”, ha aggiunto Schmidt.
Piramide Bosniaca: Prova di civiltà avanzate di oltre 30.000 anni fa.
Ormai è l’ottavo anno di scavo nel sito della Piramide Bosniaca, che si estende sui sei chilometri quadrati del bacino del fiume Visoko, 40 km a nord ovest di Sarajevo. Composto da quattro antiche piramidi quasi tre volte più grande di Giza, e da un vasto complesso di tunnel sotterranei situati sotto la piramide. La colossale piramide centrale del Sole è alta ben 420 metri e ha una massa di milioni di tonnellate rendendo le piramidi bosniache le più grandi e antiche piramidi conosciute sul pianeta (quella di cheope è alta ‘solo’ 146 metri). Il Dr. Osmanagich ha stupito l’intera comunità scientifica e archeologica con la raccolta e formazione di un team di ingegneri interdisciplinari, fisici e ricercatori da tutto il mondo per condurre un’indagine aperta e trasparente del sito e per cercare di scoprire la vera natura e il vero scopo di questo complesso piramidale.
“Questa è una cultura sconosciuta che ci presenta arti e scienze altamente avanzate, in grado di formare strutture veramente enormi e noi crediamo in questo processo dimostrando una capacità di sfruttare le risorse energetiche pure”, commenta Tim Moon, che ha recentemente aderito al team di Osmanagich.

Il progetto archeologico ci ha consegnato un altro importante rinvenimento trovato questo anno nel complesso dei tunnel sotterranei, conosciuto come Ravine. Mentre esploravano un tunnel che conduce verso la Piramide del Sole, la squadra ha portato alla luce diverse pietre megalitiche. Nel mese di agosto un enorme pietra stimata in 25.000 kg è stato scoperta a circa 400 metri di profondità. “Qui abbiamo una pietra massiccia sepolta sotto centinaia di migliaia di tonnellate di materiale. Inoltre abbiamo individuato dei muri di fondazione lungo tutto il suo perimetro formati da blocchi di pietra tagliata”, ha aggiunto Tim Moon.
Grandi quantità di reperti sono state recuperate dalle gallerie associate che portano al sito, tra effigi, dipinti su pietra, oggetti d’arte e una serie di geroglifici e testi antichi scavati nelle pareti dei tunnel.
Il Dr. Osmangich sottolinea che è giunto il momento di condividere liberamente la conoscenza, in modo che si possa capire e imparare dal nostro passato.
“E’ tempo per noi di aprire le nostre menti alla vera natura della nostra origine. La nostra missione è quella di riallineare la scienza con la spiritualità, al fine di progredire come specie, e questo richiede un chiaro percorso di conoscenza condivisa”.

https://armysoftport.wordpress.com/2015/06/15/la-storia-umana-e-tutta-una-menzogna/