domenica 18 settembre 2016

IL PENTAGONO – UNA VORAGINE DI DENARO. - DAVE LINDORFF*


117-thumb.jpg

Che cosa potrebbe succedere se l’ispettore generale del Dipartimento di Salute e dei Servizi Umani dovesse rilevare che dai libri contabili risulta che si sono persi seimila e cinquecento miliardi e che questi soldi sono irreperibili? Potremmo immaginare che titoli farebbero i giornali, giusto?
E se si fosse trattato di 65 mila-miliardi di dollari? I titoli sarebbero a caratteri cubitali come quelli del primo sbarco sulla luna o dello sbarco a Omaha Beach nella seconda guerra mondiale. Ma se un rapporto è dell’Ufficio dell’Ispettorato Generale del Pentagono e dice che l’esercito americano ha seimila e cinquecento miliardi di dollari di spese inspiegabili delle quali semplicemente non c’è nessuna traccia cartacea? Stiamo parlando di sessantacinquemila milioni di dollari ! Ne avete già sentito parlare? Probabilmente no.
Questo dannatissimo rapporto è stato pubblicato il 26 luglio – ben due settimane fa – ma fino ad oggi non ne ha parlato nessun giornale dei media ufficiali.
Non è che si tratta di nessuna informazione segreta e non è difficile da trovare. Questo report è disponibile online sul sito del Department of Defense’s OIG. E afferma:
L’Ufficio dell’Assistant Secretary dell’Esercito (Financial Management & Comptroller) (OASA[FM&C]) e del Defense Finance and Accounting Service di Indianapolis (DFAS Indianapolis) non dispone di un adeguato supporto per 2,8 miliardi di dollari nel terzo quadrimestre come risulta dai libri contabili (JV) portando così il progressivo annuo a 6.500 miliardi di dollari sui dati AGF dichiarati nella compilazione.2 del bilancio dell’anno finanziario 2015. I dati senza giustificativi trovati sui JV sono stati rilevati perché la OASA (FM & C) e il DFAS di Indianapolis non hanno tenuto conto delle rettifiche del sistema per le quali si erano prodotte le irregolarità riportate sul JV, e perché non erano state fornite sufficienti istruzioni per evitare quel tipo di irregolarità generate dal sistema.
Inoltre, il DFAS di Indianapolis non ha nessun documento o pezza d’appoggio per giustificare il motivo per cui il Report del Sistema-bilancio (DDR-B) del Dipartimento alla Difesa – un sistema di reporting finanziario – abbia rimosso non meno di 16.513 su un milione e trecentomila voci registrate nel terzo trimestre dell’esercizio 2015. Tutto è successo perché il DFAS di Indianapolis non ha ricevuto una documentazione dettagliata in accompagnamento ai dati inseriti nel DDRS-B e perché i rapporti di sistema ricevuti non erano né accurati, né completi.
Di conseguenza, i dati utilizzati per la redazione del Bilancio Finanziario FY 2015 – AGF del terzo trimestre – e progressivo a fine anno – sono stati dichiarati inaffidabili e senza adeguata tracciabilità. Oltre al fatto che il DoD e chi gestisce le spese dell’esercito non hanno potuto contare sui dati dei sistemi contabili per poter prendere decisioni relative alla gestione delle risorse.
Questa fitta burocratizzazione non significa che seimila e cinquecento miliardi siano stati rubati, o che questo denaro sia da considerare in aggiunta ai 600 miliardi di dollari spesi dal Pentagono nell’anno fiscale 2015. Questo significa che per anni – e seimila e cinquecento miliardi corrispondono al valore di circa 15 anni di spesa militare USA – il Dipartimento della Difesa (sic), non ha monitorato, non ha registrato, né effettuato controlli su tutto il denaro dei contribuenti assegnato dal Congresso – su quello che è stato speso, su quanto bene sia stato speso, o dove quel denaro sia effettivamente finito. Qui ci sono parecchie opportunità per corruzione, tangenti, finanziamenti segreti per “Black Ops” e per attività illegali, e naturalmente per semplici sprechi nell’esercizio di un grande esercito, della marina e dell’aeronautica. E tra l’altro, le cose non vanno meglio per la Navy, per l’Air Force e per i Marines.
Incredibilmente, nessun giornalista o editorialista dei media tradizionali USA ha visto questo fatto come una storia di cui valesse la pena scrivere un articolo per il pubblico americano.
Tanto per dare un senso sulla portata di questo scandalo, si consideri che il totale delle spese discrezionali federali nel FY 2015 sono state poco più di 1,1 miliardi di dollari. Tutto incluso, Istruzione (70 miliardi di $), Edilizia e sviluppo sociale ($ 63 miliardi), Medicare e la Salute ($ 66 miliardi), Pensioni per i veterani ($ 65 miliardi), Energia ($ 39 miliardi), Trasporti ($ 26 miliardi) e Affari Internazionali ( $ 41 miliardi ), e, naturalmente, che $ 600.000.000.000 per i militari.
A tutte le altre agenzie responsabili per spese analoghe, come il Dipartimento della Pubblica Istruzione, il Dipartimento dei Veterans Affairs, il Dipartimento di Housing and Urban Development, ecc, è stato richiesto dal Congresso – fin dal 1996 – di redigere relazioni annuali sui controlli effettuati sui loro bilanci. Anche il Pentagono è soggetto alla stessa legge del Congresso, ma per 20 anni di seguito ha omesso di farlo. Ha semplicemente fatto ostruzionismo, e finora è riuscito a starne lontano.
Nessuno al Congresso sembra preoccuparsi di questo disprezzo per il Congresso stesso e nemmeno i due candidati – della politica tradizionale – a presidente, il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton, sembrano preoccuparsenee. Nessuno dei due ha accennato a questo scandalo epico.
Secondo il rapporto della OIG, questo problema in realtà risale indietro di una generazione, al 1991, cinque anni prima che il Congresso approvasse la legge che impone a tutte le agenzie federali di agire nel rispetto dei principi contabili federali e di effettuare verifiche annuali, quando il Government Accountability Office rilevò che “adjustments senza giustificativi ” erano stati riportati sui bilanci militari durante un audit condotta sull’esercizio di bilancio dell’esercito del 1991. Giusto 17 anni dopo, l’esercito, nella sua dichiarazione di affidabilità sul controllo interno per l’anno finanziario 2008, rilevò che la “debolezza” rilevata nel 1991 “sarebbe stata corretta entro la fine dell’esercizio 2011” scandaloso dopo un secondo decennio. Ma il rapporto OIG continua dicendo :
Comunque la dichiarazione di affidabilità sui controlli interni per l’anno 2015, indica che questa debolezza materiale rimane ancora nelle registrazioni e che non potrà essere corretta fino al terzo trimestre del 2017.
Un atteggiamento tanto apatico da parte del Pentagono, del Congresso e dei media verso una irregolarità contabile tanto abnorme da arrivare a migliaia di miliardi di dollari è semplicemente sbalorditiva, non esiste nessuno del Congresso che si metta di traverso, che interpelli la Casa Bianca, oppure chieda una audizione del Comitato dell’Armed Services per avere risposte e per chiedere teste. Nessun presidente e nemmeno nessun candidato alla presidenza ha denunciato questa atrocità.
A parte la questione politica su quanto, in realtà, dovrebbe essere per gli Stati Uniti la spesa per i militari — e se gli USA possano spendere per la guerra e per la preparazione della guerra, quasi quanto tutto il resto del mondo messo insieme — e se questa sia giustificabile. Come può, qualsiasi persona di qualsiasi convinzione politica, accettare l’idea di spendere somme di denaro da capogiro senza pretendere che qualcuno ne sia responsabile?
Si consideri che i politici di entrambi i maggiori partiti politici chiedono la tracciabilità per ogni centesimo speso per il welfare, inclusa la richiesta ai destinatari delle sovvenzioni di dimostrare che stanno cercando di trovare un lavoro. Idem per le persone che ricevono il sussidio di disoccupazione.
Consideriamo inoltre quanto tempo e quanto denaro si spende per fare test sugli studenti delle scuole pubbliche in un vano tentativo di rendere gli insegnanti responsabili per le “performance degli studenti”. Ma allo stesso tempo i militari non devono rendere conto di nessuno delle loro migliaia di miliardi spesi in manodopera e armi – anche se il Congresso già da più di una generazione ha approvato una legge che richiede che si assumano le loro responsabilità.
Tutte le richieste via e-mail e telefoniche inviate all’Ufficio stampa del DoD, per chiedere un commento sui fatti sono rimaste senza risposta.
Mandy Smithberger, direttore del Straus Military Reform Project del Project on Government Oversight (POGO), dice: “La contabilità presso il Dipartimento della Difesa è un disastro, ma nessuno sta urlando per questo fatto perché c’è un sacco di persone nello stesso Congresso che credono in maggiori spese militari, per questo motivo non si oppongono concretamente alle spese militari ” – e aggiunge: ” Non si vedrà nessun cambiamento a meno che il Congresso non tagli il budget del Pentagono, per ottenere qualche risultato, e il Congresso non ha nessuna intenzione di farlo. ”
Potrebbe anche aver aggiunto che giornalisti, redattori e editori dei media main-strem sono tutti per la spesa militare, dato che i media non dicono niente di questo scandalo cosicché il pubblico continua a restare al buio e si dimostra indifferente su questo fatto. Certo, i media racconteranno dei sedili del water degli aerei pagati 600 dollari e il pubblico sarà opportunamente indignato per questi soldi, ma nemmeno una parola sui sei trilioni e mezzo di dollari di spesa militare di cui non esiste nessuna traccia e di questo il pubblico non potrà sentirsi assolutamente indignato —- a meno che forse, qualcuno leggerà qualche pubblicazione alternativa, come questa.
Ma ora credo di averne avuto abbastanza! Non voglio sentire più denunce su troppa spesa pubblica per il welfare, per l’Istruzione, per l’ambiente, per i sussidi, per l’assistenza sanitaria, per i benefici per gli immigrati o per qualsiasi altra cosa, fino a quando il Pentagono non avrà riferito su questo fatto e non abbia giustificato e controllato ogni singolo dollaro che sta spendendo per la guerra.
Basta con questi passaggi gratis ai militari. 
*Dave Lindorff è membro fondatore di ThisCantBeHappening!, un giornale on-line collettivo, ed ha contribuito Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion (AK Press). 
Fonte : http://www.counterpunch.org/ 11 agosto 2016
autore della traduzione Bosque Primario