sabato 4 febbraio 2017

Prescrizione: da tre anni la riforma in Parlamento. Che fine ha fatto?

I familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio in attesa della sentenza al processo a Lucca © ANSA

Dopo ok Camera il 24 marzo 2015 è fermo a causa dello scontro in maggioranza.

Dopo la prima sentenza sulla strage di Viareggio  arrivata a sette anni da quel terribile incidente, torna alla ribalta il tema della riforma della prescrizione. Il testo in materia in Senato ma è fermo da tempo.
Nei mesi scorsi a denunciare lo stallo lo stesso ministro della Giustizia, Andrea Orlando. "I processi di riforma - ha detto - avrebbero bisogno di coalizioni politiche che le sostengono: se ci sono forze politiche che hanno visioni diverse, non si ottiene una totale uniformità. La riforma della prescrizione è inchiodata da un anno e mezzo, e non un caso. Nel civile, invece, siamo andati avanti".
E' da tre anni - infatti - che in Parlamento si discute della riforma della prescrizione. Il 28 febbraio 2014 la presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, Donatella Ferranti (Pd), deposita un provvedimento in proposito che viene approvato quasi un anno dopo, il 24 marzo 2015. Ma al Senato il provvedimento si ferma anche a causa della tensione interna alla maggioranza.
Dopo una lunga discussione in commissione il provvedimento approda in Aula nel settembre scorso. Ma, sempre a causa delle divisioni nella maggioranza e dei numeri risicati al Senato l'esame viene sospeso e si procede a una inversione del calendario d'esame a favore del ddl sul cinema. Il testo è riapparso all'ordine del giorno di Palazzo Madama a partire dal prossimo 28 febbraio. Sarà la volta buona?
Intanto metà gennaio un nuovo richiamo all'Italia perchè si metta in regola su questo fronte. E, dopo l'ok del Senato il provvedimento, già modificato in commissione e che contiene, tra l'altro, anche le norme sulle intercettazioni, dovrà comunque tornare alla Camera.
Il primo febbraio scorso il ministro della Giustizia Andrea Orlando, parlando in Aula al Senato ha sottolineato di ritenere prioritario il provvedimento ma ha anche avvertito che, in ogni caso, la riforma non potrà incidere sui processi in corso. "Considero prioritaria - ha detto Orlando - l'approvazione del disegno di legge" che riforma la prescrizione, "ho avuto anche una discussione con il governo precedente. Ma qualunque intervento realizzeremo non avrà alcun valore sui processi in corso".

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