venerdì 31 marzo 2017

Cuffaro è interdetto dai pubblici uffici ma detta la linea: “Sicilia dia l’esempio: Pd e Forza Italia insieme per battere il M5s”. - Giuseppe Pipitone

Cuffaro è interdetto dai pubblici uffici ma detta la linea: “Sicilia dia l’esempio: Pd e Forza Italia insieme per battere il M5s”

Intervista all'ex governatore condannato per favoreggiamento a Cosa nostra, regista dell'appoggio di Forza Italia a Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco a Palermo. "Se Renzi vince le primarie - dice - i dem a trazione centrista attireranno anche il partito di Berlusconi: dopo le elezioni andranno insieme". Una grande coalizione che verrebbe inaugurata a pochi mesi dalle elezioni politiche, e cioè alle regionali siciliane dove fino a questo momento i grillini sono dati al 37%. "Per questo motivo - dice il governatore - io do il mio contributo".

“Ormai sono una specie di buttana: mi mettete con tutti solo perché così la gente si interessa a cose che in caso contrario neanche leggerebbe”. Salvatore Cuffaro torna a parlare di politica. Cinque anni trascorsi a Rebibbia dopo la condanna definitiva per favoreggiamento a Cosa nostra, la libertà riacquistata da 15 mesi, tre settimane in Burundi a fare il medico volontario e un’interdizione dai pubblici uffici che non gli consente né di votare e neanche di candidarsi. Ma Salvatore Cuffaro non solo parla di politica: a modo suo la fa. Anzi detta la linea: saranno gli altri poi a farla. L’ex governatore della Sicilia ha appena raccontato a Repubblica di essere il vero regista del sostegno di Forza Italia a Fabrizio Ferrandelli, il candidato sindaco di Palermo approdato a Gianfranco Micciché dopo essere stato coi Verdi, con l’Italia dei Valori e con il Pd.
“Io rivendico il mio diritto a portare le mie idee, le mie riflessioni”, spiega Cuffaro, che per la verità all’inizio non è felicissimo della telefonata del fattoquotidiano.it. “Io non ho una grande stima di lei”, è la prima frase pronunciata dall’ex governatore. Il motivo? Non ha gradito un articolo del maggio 2015 su un sequestro all’ex deputato Giuseppe Acanto. “Mi avete attribuito rapporti che io non ho mai avuto in vita mia. Potevate chiamarmi e vi avrei spiegato: ma non fa niente, ero in carcere, non mi potevate chiamare”. Come dire: Totò Cuffaro non ha evidentemente perso neanche una riga di quello che i giornali hanno scritto di lui. E di lui, di Totò Vasa Vasa (bacia bacia, perché – come scrisse Gian Antonio Stella -baciava qualsiasi cosa fosse a portata di smack), i giornali hanno scritto tanto. Anzi tantissimo.”Io, però, sono sempre gentile con tutti: sarò gentile anche con voi”, concede l’ex presidente, prima di cominciare a disegnare uno scenario politico che da Palermo a Roma punta alla costruzione di un nuovo grande partito della Nazione. “È un termine abusato quello di partito della Nazione ma se Matteo Renzi vince le primarie, il Pd acquisirà una trazione moderata“.
Cuffaro, è tornato sulla scena politica da kingmaker occulto?
Io ho il diritto di avere delle mie idee, di fare le mie riflessioni. E ho il diritto di portarle in dote a quell’area dei moderati alla quale ho sempre appartenuto. Non mi candido, non voto (non può farlo, visto che  è interdetto dai pubblici uffici ndr), non faccio il dirigente di partito anche se me l’hanno chiesto in molti. Io non dico che sono stato condannato giustamente: sono stato condannato e stop. Le sentenze si rispettano. Ho pagato e adesso rivendico il diritto di occuparmi di quello che amo: e cioè la Sicilia.
E Renzi che vince le primarie con la Sicilia che c’entra? 
Segua il mio ragionamento. Stiamo andando verso una legge elettorale proporzionale pura: alle elezioni il Pd, Forza Italia e gli altri partiti principali andranno da soli. Casini, Fitto, Alfano, invece, proveranno ad unirsi visto che ci sarà comunque una soglia di sbarramento da superare. Il Pd di Renzi a trazione centrista può attirare – come in alcuni casi già fa –  quest’area di moderati. Ma attirerà anche Forza Italia: dopo le elezioni potrebbero immaginare di governare tranquillamente insieme.
Insomma una grossa coalizione contro i 5 Stelle?
Non è proprio una grossa coalizione, diciamo mezza grossa. Se vince Renzi darà una trazione centrista al suo partito e attirerà questa galassia di moderati che vanno appunto da Alfano a Fitto. A quel punto arriveranno anche gli altri.
Chi?
Berlusconi che lascerebbe isolate le destre e la Lega.
Sì, ma la Sicilia che c’entra? 
La Sicilia potrebbe essere un laboratorio perfetto per questo mio ragionamento perché qui alle regionali  si vota pochi mesi prima delle politiche e i sondaggi danno i grillini al 37%. Per questo motivo porto il mio contributo. Perché queste anime centriste di cui ho parlato trovino un candidato che faccia sintesi.
Nel Pd, per la verità, di centristi suoi ex sostenitori ce ne sono già parecchi.
Certo, l’ho detto io stesso: ci sono tanti miei amici che sono entrati nel Pd renziano. E infatti il mio ragionamento funziona solo se Renzi vince.
E se invece Renzi non vince?
Se vince Andrea Orlando – perché onestamente Michele Emiliano lo vedo più defilato – semplicemente il Pd rimarrà connotato a sinistra e quelli che sono usciti – Bersani e gli altri – torneranno dentro.
A Palermo, però, il Pd appoggia Leoluca Orlando e lo fa senza il suo simbolo.Sulla situazione di Palermo io condivido in toto l’intervista di Repubblica a Emanuele Macaluso. È sorprendente che il più grande partito italiano rinunci alla sua identità e al suo simbolo per allearsi con Leoluca Orlando. Che senso ha? Stanno andando a sinistra, con la sinistra estrema. La chiamo estrema per farmi capire, non voglio offendere nessuno, sono persone perbene anche loro, per carità.
Stanno andando a sinistra, ma si sono fusi con Angelino Alfano.
Io capisco il ragionamento che il Pd fa con il Nuovo Centrodestra o Alternativa Popolare, come si chiama adesso: l’alleanza l’hanno fatta a Roma e la fanno anche a Palermo. Alfano io l’ho visto crescere. Ma Renzi non è di sinistra, è nato democristiano. Era il segretario dei giovani democristiani quando c’ero io: che Alfano e Renzi abbiano stretto un’alleanza da giovani nati con la Dc lo capisco. Non capisco cosa c’entrino con Rifondazione e Sel. Secondo me non lo capiscono neanche loro, quelli della sinistra, che ci fanno con Alfano.
Grazie alla sua mediazione a Palermo Forza Italia appoggerà Ferrandelli ufficialmente, con il suo simbolo: perché lo ha fatto? Perché si è mosso per Ferrandelli?
Perché secondo me Ferrandelli è in condizioni di riorganizzare le speranze in una città sfiduciata come Palermo. Io giro per Palermo e dovunque vada mi parlano di Fabrizio. Fabrizio di qua, Fabrizio di là. Porta entusiasmo, mi ricorda me vent’anni fa.
Quando lei era al potere Ferrandelli era un anti cuffariano di ferro, però.
È giusto che lo sia stato, perché il suo partito era alla mia opposizione. Ma la politica è un movimento che cambia e si aggiorna continuamente. Basta vedere le dichiarazioni del leader del Pd palermitano, Antonello Cracolici, che fino a tre mesi fa era il più accanito oppositore di Orlando. L’ultima volta che il Pd è stato con Orlando è sparito dalla scena politica palermitana: era il ’90 e prese il 2 o il 3%, andate a controllare i dati.
Ha parlato di destra, sinistra, centro: la grande novità rispetto a quando lei era al potere, però, sono i 5 Stelle.Io credo che nel Movimento 5 Stelle ci siano tantissime persone perbene, motivati e forse incazzati per come è andata la politica degli ultimi anni. Vanno guardati con attenzione: quando un voto di protesta prende il 10 % è accettabile. Ma un voto di protesta che arriva al 37 % deve confrontarsi e diventare qualcosa di più. Io aspetto di vedere cosa succederà con questo grande consenso che hanno in Sicilia. È chiaro che se la mala politica fosse stata invece una politica un po’ meno mala e un po’ più buona, il voto di protesta sarebbe stato ridotto.
Lei ha fatto il governatore della Sicilia per 8 anni, l’unico rieletto da quando si vota direttamente per il presidente. Di quella mala politica che poteva essere un po’ più buona avrà qualche responsabilità anche lei o no?
Assolutamente sì, ho sbagliato tante cose. Anzi tantissime cose. Io ho fatto tanti errori ma ho fatto anche tante cose buone che voi magari non avete voglia di raccontare. In politica solo chi non fa non sbaglia. Questa è una frase che Alfieri mette in bocca a Saul nella sua tragedia.
Né Saul e né Alfieri, però, erano governatori della Sicilia.
Io preferisco aver fatto tante cose e quindi tanti errori invece di essere come Crocetta che forse ha fatto meno errori ma non ha fatto niente.
Che fine ha fatto Cosa nostra?
È  la cosa più schifosa che c’è in Sicilia. La mafia fa schifo, e si ricordi che il copyright su questa frase è mio. Ecco tra gli errori che ho fatto c’è sicuramente quello di non aver creato abbastanza occupazione. Se avessi creato più posti di lavoro tanti poveri cristi non si sarebbero fatti coinvolgere dall’illegalità pur di poter mangiare.
Lei, però, è condannato per favoreggiamento a Cosa nostra.
Io ammetto di avere fatto degli sbagli: c’era anche chi non dovevo incontrare tra le migliaia e migliaia di persone che ho incrociato, ho salutato e forse ho baciato. Anzi sicuramente baciato. Ma siamo in Sicilia e queste persone non ce l’avevano scritto sul collo chi erano. Io contro la mafia sono andato a sbattere: è come quando si guida una macchina. Uno fa una curva più veloce di un’altra, si distrae un attimo e va a sbattere.
Ha sbattuto con Michele Aiello, uno dei prestanome di Bernardo Provenzano. Lo incontrerebbe ancora nel retrobottega di un negozio di scarpe?
Non è che lo incontravo solo io Aiello: lo incontravano in tanti, magistrati, paladini dell’antimafia. Però se lo incontravo io era reato mentre se lo incontravano i paladini dell’antimafia non era reato. Ancora oggi mi domando: perché? Io comunque ho pagato. E adesso voglio dare il mio contributo.

Il ministro Madia deve dimettersi.



Un'inchiesta del "Fatto Quotidiano" ha documentato che la tesi di dottorato del ministro Marianna Madia contiene intere frasi plagiate da opere di altri autori. Comunque si vogliano conteggiare le percentuali di testo non originale è un fatto molto grave, ed è gravissimo che i grandi giornali italiani non se ne stiano occupando.
Perché qui non si tratta di quantità: si tratta di qualità, si tratta di etica.
Il plagio, anche di una sola pagina, non è consentito dalle regole della comunità scientifica internazionale. Il ministro tedesco dell'istruzione, Annette Schavan, aveva plagiato parti della sua tesi di dottorato: il titolo le è stato revocato dall'università di Düsseldorf dove lo aveva conseguito, e il ministro ha presentato subito le proprie dimissioni.
Anche il codice etico dello stesso IMT di Lucca, dove la Madia ha conseguito il dottorato, correttamente definisce come plagio "la presentazione delle parole o idee di altri come proprie", specificando che rientra in questo comportamento anche l'"appropriarsi deliberatamente del lavoro di altri o non citare correttamente le fonti all'interno del proprio lavoro accademico". Per questo appaiono sconcertanti le dichiarazioni del prof. Pietro Pietrini, direttore dell'IMT, per il quale si tratterebbe della dimenticanza di "quattro parentesi" e di critiche dettate da una "ossessione delle citazioni". Altro che ossessione! Lo strumento della rete è stato usato dalla dottoranda in modo intellettualmente scorretto e inconciliabile con l'etica della ricerca.
Ora, questo comportamento – in sé grave e censurabile – diventa gravissimo quando riguarda chi ora è un ministro della Repubblica. Ed è politicamente insostenibile quando riguarda un ministro che ha proposto una riforma della Pubblica Amministrazione che brandisce il vessillo della "meritocrazia" e si propone la caccia ai "furbetti".
Ora la ministra Marianna Madia ha la possibilità di migliorare davvero la Pubblica Amministrazione: dimettendosi.
Il consiglio di Presidenza di Libertà e Giustizia
Sandra Bonsanti, Lorenza Carlassare, Roberta De Monticelli, Paul Ginsborg, Tomaso Montanari, Valentina Pazè, Elisabetta Rubini, Salvatore Settis, Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky

giovedì 30 marzo 2017

Abusi su pazienti, arrestato un medico a Roma.

(archivio) © ANSA

Aveva materiale pedopornografico, accusato anche di adescamento dei minori.

Arrestato dalla polizia a Roma un medico ritenuto responsabile di abusi sessuali su alcune pazienti. Il professionista avrebbe commesso gli abusi durante sedute di cavitazione medica, tecnica utilizzata per la riduzione del grasso corporeo, eseguite nel suo studio privato della Capitale. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile. Il medico è stato trovato anche in possesso di materiale pedopornografico ed è stato denunciato anche per adescamento di minori. Ora si trova ai domiciliari.


Metodo Poletti: più calcetto, meno curricola.

Consip: Emiliano in Procura a Roma, sentito come teste.

 © ANSA

Governatore mostra a pm messaggi di Lotti e Tiziano Renzi.

Il governatore della Puglia Michele Emiliano è stato ascoltato come testimone, dal pm di Roma Mario Palazzi, nell'ambito del filone romano dell'inchiesta Consip. Emiliano è stato ascoltato in merito agli sms ricevuti dall'allora sottosegretario, ora ministro, Luca Lotti e da Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matteo, per sollecitare un suo incontro con Russo. L'ipotesi della procura di Roma è che Romeo possa aver beneficiato del rapporto di amicizia Renzi-Russo per mettere le mani sugli appalti Consip.
Nel corso dell'audizione con il pm Mario Palazzi, tenutosi nell'ufficio del procuratore Giuseppe Pignatone, Michele Emiliano ha mostrato gli sms ricevuti da Luca Lotti e da Tiziano Renzi. Questi sono stati acquisiti dai magistrati.
Lotti: 'La verità verrà a galla, continuo a fare il ministro' - "Diciamo che le vicende personali hanno inciso sulla serenità con la quale uno affronta il proprio lavoro. Ma con altrettanta franchezza voglio dire che la serenità che ho dentro, perchè conosco la verità e so che verrà a galla, non mi impedisce di continuare a fare il mio lavoro e di provare a dare una mano allo sport in Italia e alle associazione che fanno sport. Ripeto, io credo che alla fine la verità verrà a galla". Così il ministro dello Sport Luca Lotti, in un'intervista a Sky Sport, sull'inchiesta Consip.

Poletti e la sua squadra.

L'immagine può contenere: 5 persone, sMS



Poletti c'è, purtroppo.

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Dietro la frase del sedicente ministro Poletti:
'Nel lavoro si creano più opportunità giocando a calcetto che a spedire curricula' c'è tutta la filosofia utilizzata da persone come lui per raggiungere il traguardo prefissatosi senza, peraltro, impegnarsi troppo:
- quella del sapersi destreggiare più che saper fare per
"apparire" ciò che non si è;
- quella del bullo che irretisce il debole/onesto schiavizzandolo e costringendolo a fare ciò che lui non sa fare (lavorare) cercando di ricavarne il maggior utile possibile;
- quella di allearsi ad altri come lui per costituire una compagine compatta e, pertanto, indistruttibile perché prevaricatrice;
- quella di chiudere gli occhi per non vedere il marcio che hanno creato;
- quella di non avere una coscienza;
- quella di non avere valori da difendere;
- quella di creare enti fasulli per arricchirsi;
...........e possiamo continuare all'infinito.
Questo loro mondo si sgretolerebbe in un fiat se solo ci fosse una scintilla di orgoglio e di amor proprio in chi subisce e non si ribella.
Ma chi subisce è un debole e, a sua volta, un inetto, per cui i bulli avranno sempre la meglio su di lui.
La libertà, la democrazia, non esistono, sono parole vuote di significato se non si applicano alla lettera.
Cetta.

martedì 28 marzo 2017

Funzionari italiani vogliono che si indaghi sui trasportatori di migranti supportati dalla ONG di Soros. - WILLIAM CRADDICK

Autorità italiane chiedono il monitoraggio del finanziamento di una flotta ONG che porta nell’UE migranti dalle coste del Nord Africa. Un rapporto della Guardia Costiera illustra come i membri della flotta agiscano da complici ai trafficanti di esseri umani e contribuiscano direttamente al rischio di morte che i migranti affrontano quando tentano di entrare in Europa.
La relazione di Frontex , agenzia europea di controllo delle frontiere, indica che le navi ONG offrono un servizio navetta affidabile per gli immigrati dal Nord Africa verso l’Italia. La flotta riduce i costi del contrabbando ed elimina la necessità di procurarsi navi in grado di fare un viaggio completo per le coste europee attraverso il Mediterraneo. I trafficanti sono anche in grado di operare rischiando molto meno l’arresto da parte di agenti delle forze dell’ordine europee. Frontex ha osservato che i trafficanti hanno intenzionalmente cercato di modificare la propria strategia, inviando i propri barconi alle navi gestite dalla flotta ONG piuttosto che alle forze militari italiane od europee.
Il 25 marzo 2017, il quotidiano Il Giornale  ha riportato le dichiarazioni di Carmelo Zuccaro, procuratore capo di Catania, che chiede il monitoraggio dei finanziamenti dietro i gruppi di ONG impegnate nella gestione dei migranti. Ha detto che “il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è reato, indipendentemente dal fine”. Anche se non è un crimine entrare nelle acque di un paese straniero e raccoglierne i migranti, le ONG li devono far atterrare nel porto più vicino, che si suppone sia da qualche parte lungo la costa del Nord Africa invece che in Italia. il procuratore capo ha anche osservato che l’Italia sta indagando sulla radicalizzazione islamica che si sta verificando nelle carceri e nei campi in cui gli immigrati vengono assunti in nero.
L’Italia è da qualche mese travolta dalla pressione di un massiccio numero di migranti che si sono spostati dal Nord Africa negli stati meridionali dell’Unione europea. Nel dicembre del 2016, l’Espresso ha riportato i commenti fatti da Virginia Raggi, sindaco di Roma, che ha affermato che Roma è sull’orlo di una “guerra” tra i migranti e poveri italiani. L’ondata di migranti ha anche causato problemi nel sud Italia, dove Cosa Nostra l’anno scorso ha dichiarato una “guerra” contro alcune loro bande criminali.
A febbraio 2016, Disobedient Media ha pubblicato una ricerca che indica che varie navi che operano nella flotta citata da Frontex sono sponsorizzate da gruppi di ONG legati ad organizzazioni gestite da George Soros e a donatori di Hillary Clinton.
Citando uno studio condotto dal gruppo di contro-estremismo Quilliam, sono anche emersi report in cui si afferma che l’ISIS ora controlla il traffico di esseri umani in Nord Africa e sta scegliendo reclute dalla popolazione migrante. Oltre ad agire di fatto come complici di trafficanti di esseri umani, l’ONG criticata da Frontex forse sta anche attivamente contribuendo a peggiorare la situazione di terrore in Europa. 
26.03.2017 
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG

L’America rischierà la terza guerra mondiale per prevenire l’emergere di un superstato UE-Russia. - MIKE WHITNEY

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“La Russia è parte organica e inalienabile dell’Europa in senso allargato e della civiltà Europea. I nostri cittadini si considerano Europei. Per queste ragioni la Russia propone un movimento verso la creazione di uno spazio economico comune che vada dall’Atlantico al Pacifico, una comunità a cui gli esperti Russi si riferiscono come “l’Unione di tutta Europa”, che rafforzerà il potenziale Russo nel suo sforzo economico verso la ‘Nuova Asia’. ” – Presidente della Russia Vladimir Putin, “La Russia e il Mondo in cambiamento”, Febbraio 2012.
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L’inarrestabile demonizzazione di Vladimir Putin è soltanto una parte della multiforme strategia di Washington per fare arretrare il potere Russo in Asia centrale e mettere la parola fine al sogno di Putin di “Una più grande Europa”. Insieme al tentativo di liquidare il Presidente Russo come “bandito del KGB”, o “dittatore”, i media hanno inoltre insinuato che Mosca abbia avuto ingerenze sulle elezioni USA e che la Russia sia un pericoloso aggressore seriale che pone una crescente minaccia alla sicurezza della UE e degli USA. Il mattatoio mediatico, che si è pure intensificato dopo l’elezione di Donald Trump nel Novembre 2016, è stato accompagnato da pesanti sanzioni, attacchi asimmetrici ai mercati Russi e alla valuta, l’armamento e addestramento di antagonisti della Russia in Ucraina e Siria, la soppressione calcolata dei prezzi del petrolio greggio e il ripetuto tentativo di sabotare le relazioni commerciali Russe in Europa. In breve, Washington sta facendo qualsiasi cosa in suo potere per prevenire che Europa e Russia possano fondersi nella più grande area di libero scambio mondiale, che verrebbe inevitabilmente a rappresentare il centro della crescita e della prosperità mondiale per il prossimo secolo.
Ecco per quale motivo il Dipartimento di Stato si è unito alla CIA per rovesciare il governo Ucraino nel 2014. Washington confidava nel fatto che annettendo un ponte terrestre vitale tra EU e Asia, i manovratori di potere USA potessero riuscire a controllare i gasdotti fondamentali che stanno avvicinando sempre di più i due continenti in una alleanza che escluderà gli Stati Uniti. La prospettiva che la Russia soddisferà i crescenti bisogni energetici Europei, mentre il sistema di ferrovie ad alta velocità Cinesi faranno arrivare ancora più prodotti a basso costo, suggeriscono che il centro di gravità dell’economia mondiale si sta spostando rapidamente, e con esso l’irreversibile declino degli USA. E quando il dollaro verrà inevitabilmente cestinato come mezzo di scambio primario tra i partner commerciali in una emergente area di libero scambio EU-Asia, il riciclaggio di ricchezza sotto forma di debito USA crollerà rapidamente, precipitando i mercati USA nell’abbisso, mentre l’economia intera affonderà in una palude. Impedire a Putin di creare una “armoniosa comunità di economie che vada da Lisbona a Vladivostok” non è un compito secondario per gli USA, è una questione di vita o di morte.
Ricordiamo la dottrina Wolfowitz“Il nostro obbiettivo primario è prevenire l’emergere di un nuovo rivale, sia esso sul territorio della fu Unione Sovietica o in altro luogo, ogni rivale che possa costituire una minaccia come quella precedentemente costituita dall’Unione Sovietica. Questa è una considerazione fondamentale che definisce la nuova strategia di difesa regionale, ed essa richiede che noi non perdiamo mai di vista la necessità di prevenire che ogni potere ostile possa dominare una regione le cui risorse possano, sotto controllo consolidato, rivelarsi sufficienti a generare dominio globale”.
Le relazioni di Washington con la Russia saranno sempre problematiche perchè la Russia pone una perenne minaccia alle ambizioni degli Stati Uniti di dominare il mondo. La geografia è destino, e la geografia Russa contiene vastissime riserve di petrolio e gas naturale, delle quali l’Europa ha bisogno per riscaldare le sue case e fornire energia alla sua economia. La relazione simbiotica tra fornitore e utilizzatore finale porterà a un certo punto all’abbandono delle barriere commerciali, l’abbassamento delle barriere tariffarie e il progressivo integrarsi delle economie nazionali in un mercato comune di tutta la regione. Questo potrebbe rappresentare il peggiore incubo di Washington, ma è anche la massima priorità strategica di Putin. Ecco ciò che egli stesso sostiene:
“Dobbiamo prendere in considerazione la possibilità di una cooperazione più estesa nella sfera energetica, comprendente l’aspirazione a un comune complesso energetico Europeo. Il gasdotto Nord Stream sotto il Mar Baltico, e il gasdotto South Stream sotto il Mar Nero costituiscono importanti passi in questa direzione. Questi progetti hanno l’appoggio di molti governi e coinvolgono le massime compagnie Europee del settore energetico. Una volta che i gasdotti iniziano ad operare a piena capacità, l’Europa avrà un flessibile ed affidabile sistema di approvvigionamento energetico che non dipende dai capricci politici di un solo Stato. Ciò rafforzerà la sicurezza economica del continente non soltanto nella forma, ma specialmente nella sostanza. Ciò è particolarmente importante in luce della decisione di alcuni Stati Europei di ridurre o rinunciare del tutto all’energia nucleare”.
Se l’Europa vuole un socio affidabile in grado di soddisfare i suoi bisogni energetici, la Russia corrisponde alla descrizione. Sfortunatamente gli USA hanno tentato ripetutamente di sabotare entrambi i gasdotti allo scopo di mettere a repentaglio i rapporti Europa-Russia. Washington preferirebbe che l’Europa riducesse drammaticamente il suo utilizzo di gas naturale o che si rivolgesse ad altre fonti più costose che non passano per la Russia.In altre parole, i bisogni naturali Europei vengono sacrificati agli obiettivi geopolitici USA, tra i quali il maggiore è prevenire la formazione di una Più Grande Europa.
La guerra di Washington contro la Russia è sempre più militarizzata. Di recente il pentagono ha stanziato più truppe da combattimento in Siria e Kuwait, suggerendo che i pianificatori bellici USA intendono muoversi dalla strategia attuale di armamento di milizie jihadiste (per rovesciare il governo Siriano legittimo di Bashar Al Assad) a un uso più diretto della forza marziale per conquistare e controllare territorio nell’Est della Siria. Ci sono segni di un esacerbarsi della violenza anche in Ucraina, dal momento che il Presidente Trump sembra determinato soltanto a usare un approccio più duro per dirimere le controversie regionali rispetto al predecessore Barack Obama.
Anche la NATO ha stanziato truppe e armamenti sul fianco Occidentale Russo, mentre gli USA hanno disseminato basi militari in Asia centrale. La NATO non ha mai smesso di spingere verso Est dal momento in cui il Muro di Berlino cadde nel Novembre 1989. L’accumulo di mezzi bellici ostili sul perimetro Occidentale della Russia è una fonte di crescente preoccupazione a Mosca, e per ottime ragioni. I Russi conoscono la loro storia.
Al tempo stesso, gli Stati Uniti stanno costruendo un sistema terrestre di difesa missilistica antiaerea in Romania (Star Wars), che integra l’arsenale missilistico USA in un luogo a soli 900 km da Mosca. Il sistema missilistico USA, che è stato “certificato per le operazioni” nel Maggio 2016, cancella il deterrente nucleare Russo e distrugge l’equilibrio strategico di potere in Europa. Putin ha risposto con appropriate contromisure. Ecco i suoi commenti sull’argomento:
“Sembra che i paesi NATO, in primo luogo gli Stati Uniti, abbiano sviluppato una particolare visione della sicurezza, molto diversa dalla nostra. Gli Americani sono ossessionati dall’idea di ‘assoluta invulnerabilità’ per loro stessi. Ma l’assoluta invulnerabilità di una nazione significa assoluta vulnerabilità per tutti gli altri. Non possiamo assolutamente essere d’accordo”.
La settimana scorsa l’amministrazione Trump ha annunciato che impiegherà il sistema Terminal High Altitude Area Difense (THAAD) in Corea del Sud, citando la necessità di rispondere alle provocazioni da parte della Corea del Nord. In realtà gli USA sfruttano il Nord come pretesto per poter minacciare Russia e Cina come “limiti assiali” dell’ Heartland Eurasiatico, come mezzo per contenere la vasta massa di terre emerse che Sir Halford Mackinder ha chiamato “l’area fondamentale, che si estende tra il golfo Persico e il fiume Yang Tze in Cina”.
Washington spera che controllando le rotte marine critiche, circondando la regione con basi militari, e inserendosi aggressivamente dove necessario, possa riuscire a prevenire l’emergenza di un colosso economico che possa sminuire l’importanza degli Stati Uniti come superpotenza globale. Il futuro dell’America dipende dalla sua capacità di fare deragliare l’integrazione economica del centro del Mondo e riuscire nel grande gioco nel quale tutti gli altri hanno fallito. Ecco un estratto da un articolo di Alfred W. McCoy intitolato “La geopolitica del declino globale Americano”, il quale aiuta a illuminare la natura della contesa che sta avendo luogo in questo momento per il controllo della cosiddetta “Isola-Mondo”.
In seguito alla seconda guerra Mondiale gli USA si sono ritrovati “Prima potenza nella storia a controllare i punti strategici assiali di entrambe le estremità dell’Eurasia”. Con la paura dell’espansione Russa e Cinese come “catalizzatore della collaborazione”, gli USA hanno guadagnato bastioni strategici sia in Europa Occidentale che in Giappone. Con questi punti assiali come ancoraggio, Washington ha proceduto a creare un arco di basi militari basate sul modello marittimo precedente della Gran Bretagna, visibilmente concepite per circondare l’ “Isola-Mondo”.
“Avendo preso possesso dei limiti assiali dell’ Isola-Mondo, sottraendoli alla Germania nazista e al Giappone Imperiale nel 1945, per tutti i 70 anni successivi gli Stati Uniti si sono affidati a strati sempre più fitti di potenziale bellico per contenere Cina e Russia nei limiti dell’ Heartland Eurasiatico. Spogliata del suo rivestimento ideologico, la grande strategia di Washington del contenimento anti-comunista nella guerra fredda, non è stato molto altro che un processo di successione imperiale”.
Alla fine della guerra fredda nel 1990, l’accerchiamento della Cina comunista e della Russia richiedevano 700 basi in territori stranieri, una potenza aerea di 1763 jet da combattimento, un vasto arsenale nucleare, oltre 1000 missili balistici, una potenza navale di 600 navi, tra cui 15 portaerei nucleari, tutti unificati dall’unico sistema al mondo di comunicazione globale satellitare”. – (La geopolitica del declino Americano globale, Alfred W. McCoy)
Negli ultimi 70 anni la strategia Imperiale ha funzionato senza contrattempi, ma adesso la rinascita Russa e l’esplosiva crescita Cinese minacciano di liberarsi dal giogo dell’abbraccio costrittivo di Washington. Gli alleati Asiatici hanno iniziato a puntellare l’Asia e l’Europa con gasdotti e ferrovie ad alta velocità che uniranno insieme i vari staterelli distanti dispersi nelle steppe, attirandoli nell’ Unione Economica Euroasiatica, collegandoli a un superstato prospero e in espansione, epicentro del commercio e dell’industria globale. L’uomo della “grande scacchiera”, Zbigniew Brzezinski, ha riassunto l’importanza dell’Asia centrale nel suo classico del 1997 sostendendo che:
“L’Eurasia è il maggiore continente del globo e la sua importanza geopolitica è assiale. Una potenza che domina l’Eurasia controllerebbe due tra le tre regioni più avanzate ed economicamente produttive. Circa il 75% della popolazione mondiale vive in Eurasia e la maggior parte della ricchezza fisica effettiva si trova anche essa in questa area, sia nelle sue imprese che nel suo suolo. L’Eurasia conta per il 60% del PIL mondiale e per circa tre quarti delle risorse energetiche note del globo” (La Grande scacchiera:  La supremazia Americana e i suoi imperativi geostrategici, Zbigniew Brzezinski, pag.31).
Un nuovo impero globale sta gradualmente emergendo in Asia Centrale e mentre l’impatto trasformazionale dell’integrazione economica dell’area non si è ancora realizzato, gli sforzi da parte degli USA per fermare questa possibile alleanza nella sua fase embrionale appaiono sempre più inefficaci e disperati. L’iperbolica propaganda sul presunto “hacking Russo” dell’elezione presidenziale USA è solo uno tra i numerosi esempi di ciò, armare i militanti Nazi a Kiev ne è un altro.
Il punto è che sia la Russia che la Cina si stanno servendo dello sviluppo dei mercati e della semplice ingenuità per avere la meglio su Washington, mentre Washington si basa quasi esclusivamente sull’inganno, attività occulte, forza militare bruta. In parole povere gli ex comunisti stanno stracciando i capitalisti nel loro stesso gioco. Ancora McCoy:
“La Cina si sta affermando in modo profondo nell’ ‘Isola-Mondo’ in un tentativo di dare una forma completamente nuova ai fondamentali geopolitici del dominio globale. Per fare ciò sta usando una fine strategia che fino a questo momento ha eluso la comprensione da parte delle elites al potere in USA.
 
Il primo passo è consistito in un sensazionale progetto di creazione di una infrastruttura che assicuri l’integrazione economica del continente. Stendendo un elaborata e complessa rete di ferrovie ad alto volume ed alta velocità, come anche gasdotti ed oleodotti, nelle vaste distese Eurasiatiche, la Cina potrebbe rendere realtà l’intuizione di Mackinder in un modo imprevisto. Per la prima volta nella storia il rapido movimento transcontinentale di carichi di materie prime fondamentali: petrolio, minerali, prodotti, sarà possibile su una scala prima impensabile, unificando così potenzialmente la grandissima estensione di terre in questione in una unica zona economica che si estende per 6500 miglia da Shangai a Madrid. In tal modo la leadership Pechinese spera di spostare il baricentro del potere geopolitico via dalla periferia marittima e fin dentro all’ Heartland continentale.” (Tomgram: Alfred McCoy, Il gran gioco di Washington e perchè sta fallendo, TomDispatch).
Washington di certo non lascerà che il piano Russo-Cinese vada avanti senza lottare contro. Se sanzioni economiche, attività occulte e sabotaggio economico non funzioneranno, i manovratori di potere USA passeranno a strategie più letali. I recenti stanziamenti di truppe in Medio Oriente suggeriscono che i legislatori ritengono che un confronto militare diretto possa essere la migliore opzione disponibile, dopotutto una guerra contro la Russia combattuta in Siria o in Ucraina non necessariamente potrebbe degenerare in una guerra nucleare a tutto campo. Nessuno vuole arrivare a questo. Ma se la guerra può essere contenuta entro i confini Siriani, ciò sarebbe un modo pratico per chiamare a raccolta gli alleati Europei, abbattere definitivamente il piano Russo di “integrazione economica” e immobilizzare la Russia in un lungo pantano che ne prosciugherebbe le risorse. Forse i pianificatori militari USA potrebbero avere in mente questo?
E’ un piano rischioso, ma non dubitiamo che Washington potrebbe tentarlo volentieri se ciò fosse necessario a rafforzare la supremazia globale Americana.
Traduzione per www.comedonchisciotte.org  a cura di  CONZI

IL PARLAMENTO EUROPEO CENSURA LA SUA STESSA LIBERTÀ DI PAROLA. - Judith Bergman

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Un articolo da non perdere del Gatestone Institute fa luce su una norma recentemente approvata dal Parlamento Europeo, che limita la libertà di parola dei suoi stessi membri – tanto più degni di tutela in quanto unici eletti all’interno delle opache istituzioni UE – quando i loro discorsi dovessero essere arbitrariamente considerati diffamatori, razzisti o xenofobi. Si tratta di una pericolosa svolta autoritaria delle istituzioni europee, che vogliono silenziare qualsiasi voce “fuori dal coro”, pensando forse che, se non espresso, il malcontento dei cittadini europei sparirà automaticamente. Al contrario, il livello di insoddisfazione e ribellione è destinato come conseguenza ad alzarsi, alimentando il clima “populista” di scontro con le istituzioni ormai così diffuso in Europa.
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Il parlamento europeo ha introdotto una nuova norma procedurale che consente al moderatore di un dibattito di interrompere la trasmissione dal vivo di un parlamentare europeo “in caso di linguaggio o comportamento diffamatorio, razzista o xenofobo di un suo membro”. Inoltre, il presidente del parlamento può anche “decidere di eliminare dalla registrazione audiovisiva del procedimento le parti del discorso di un membro del parlamento che contengono linguaggio diffamatorio, razzista o xenofobo”.
Nessuno però si è preoccupato di definire in che cosa consista un “linguaggio o comportamento diffamatorio, razzista o xenofobo”. Questa omissione significa che il moderatore di ogni dibattito al parlamento europeo è libero di decidere, senza alcuna linea guida né criterio oggettivo, se le affermazioni del parlamentari sono “diffamatorie, razziste o xenofobe”. La pena per i colpevoli a quanto sembra può raggiungere i 9.000 euro.
“C’è stato un numero crescente di casi di politici che dicono cose inaccettabili all’interno della normale discussione e del dibattito parlamentare”, ha affermato il parlamentare UE inglese Richard Corbett, che ha difeso la nuova regola, senza peraltro specificare che cosa ritiene “inaccettabile”.
Nel giugno 2016 il presidente dell’autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha tenuto un discorso al parlamento europeo, nel quale ha rispolverato vecchie calunnie anti-semite, come la falsa accusa a carico dei rabbini di Israele di avere chiesto al governo israeliano di avvelenare l’acqua usata dagli arabi palestinesi. Un discorso così chiaramente provocatorio e anti-semita non solo è stato consentito dai sensibili e “anti-razzisti” parlamentari all’interno del parlamento; ha ricevuto addirittura una standing ovation. Evidentemente le spericolate calunnie anti-semite pronunciate dagli arabi non costituiscono “cose inaccettabili all’interno della normale discussione e dibattito parlamentare”.
(Il Presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas riceve una standing ovation al Parlamento Europeo a Bruxelles il 23 giugno 2016, dopo aver falsamente sostenuto nel suo discorso che i rabbini di Israele chiedevano di avvelenare l’acqua dei Palestinesi. Più tardi, Abbas ha ritrattato e ammesso che le sue affermazioni erano false (fonte dell’immagine: Parlamento Europeo)
Sembra che il parlamento europeo non si sia nemmeno degnato di pubblicizzare la sua nuova regola procedurale; è stata resa pubblica dal giornale spagnolo La Vanguardia. Sembra che gli elettori non dovessero sapere quello che può essere loro impedito di ascoltare nelle trasmissioni in diretta dei parlamentari che hanno eletto per rappresentarli nella UE, se il moderatore del dibattito ritiene che – a suo giudizio – quello che viene detto è “razzista, diffamatorio o xenofobo”.
Il parlamento europeo è l’unica istituzione democraticamente eletta della UE. Helmut Sholz, del partito tedesco di sinistra Die Linke, ha dichiarato che i legislatori UE hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni su come dovrebbe funzionare l’Europa: “Non si può limitare o negare questo diritto”. Be’, certo, possono esprimerle (ma fino a quando?), peccato solo che nessuno fuori dal parlamento possa sentirli.
La regola colpisce nel profondo il diritto di parola, in particolare quello di politici eletti, che la Corte europea dei Diritti umani ha ritenuto, nella sua pratica, di dover proteggere in maniera particolare. I membri del parlamento europeo sono persone che sono state elette per dar voce agli elettori all’interno delle istituzioni dell’Unione europea. Limitare la loro libertà di parola è antidemocratico, preoccupante e pericolosamente Orwelliano.
Questa regola non può che avere un effetto limitante sulla libertà di parola del parlamento europeo e si rivelerà uno strumento efficace per mettere a tacere i parlamentari che non seguono la narrazione politicamente corretta dell’UE.
Negli ultimi tempi il parlamento europeo sembra avere ingaggiato una guerra contro la libertà di parola. All’inizio di marzo, ha tolto l’immunità parlamentare alla candidata alla presidenza francese Marine Le Pen. Il suo crimine? Avere pubblicato su Twitter nel 2015 tre immagini di esecuzioni dell’ISIS. In Francia la “pubblicazione di immagini violente” costituisce un comportamento criminale, cosa che può comportare fino a tre anni di prigione e a una multa di 75.000 euro. Togliendole l’immunità mentre è in corsa per diventare presidente francese, il parlamento europeo ha inviato un segnale chiaro: pubblicare le immagini e l’orribile verità dei crimini dell’ISIS, anziché essere visto come un avvertimento di quello che potrebbe presto avvenire in Europa, deve invece essere punito.
Si tratta di un ben strano segnale da dare, specialmente alle vittime cristiane e Yazide dell’ISIS, che sono per lo più ignorate dall’Unione Europea. I parlamentari europei, evidentemente, sono troppo sensibili per sopportare le immagini degli assassinii di persone indifese in Medio Oriente, e sono più preoccupati di perseguire coloro che le diffondono, come Marine Le Pen.
Quindi il politicamente corretto, ormai diventato la “polizia religiosa” del dibattito politico, non solo si è impadronito dei media e dei discorsi accademici; anche i parlamentari eletti ormai devono mantenersi sulla sua linea, altrimenti vengono letteralmente oscurati. Nessuno ha fermato il parlamento europeo mentre approvava questa regola antidemocratica contro la libertà di parola. Perché nessuno dei 751 europarlamentari ha puntato il dito contro la norma, prima che venisse approvata definitivamente? E ancora più importante: a che punto si fermerà questo impulso chiaramente totalitarista, e chi lo fermerà?

BOOM DI IMMIGRAZIONE DI AFRICANI IN ITALIA, CON L’AIUTO DELLE ONG E DELLA POLITICA DELLE “FRONTIERE APERTE”. - MALACHIA PAPEROGA

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Dopo la messa a nudo del colossale business dei rifugiati, dal sito Gefira un altro articolo di denuncia dell’attività delle ONG e dell’operato del Governo italiano sulla questione immigrati. Al di là della facciata, le ONG sono semplicemente diventate dei moderni trafficanti di schiavi, mentre il governo pianifica immigrazioni di massa nel maldestro tentativo di risolvere i problemi demografici europei. Intanto la moderna tratta degli schiavi,  ammantata di falsi buoni propositi, sta ponendo le premesse di una guerra tra poveri. 
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Lo scorso gennaio, abbiamo visto (1) come le ONG (Organizzazioni Non Governative, NdVdE), in collaborazione con il Governo italiano, hanno continuato a trasportare immigrati dalle coste della Libia all’Italia,  e come questo abbia condotto a uno sfruttamento degli immigrati nelle aziende agricole italiane e nel business della prostituzione, in collusione col crimine organizzato.
I primi dati disponibili, relativi all’inizio del 2017, mostrano che l’affare è in pieno boom: si registra un aumento del 57% rispetto ai primi mesi del 2016, aumento che diventa dell’81% se consideriamo l’intero periodo invernale(2), mentre la percentuale degli immigrati trasportati dalle navi delle ONG è passata dal 5% al 40% nel 2016, passando a più della metà del totale negli ultimi mesi (3). In pratica, nel Mediterraneo le ONG si stanno sostituendo ai trafficanti di persone.
Il quotidiano italiano “Il Giornale” è riuscito ad infiltrarsi nel business dei trafficanti, e ha confermato il ruolo attivo delle ONG: i trafficanti ricevono tra i 2.600 e i 3.200 dollari per organizzare le spedizioni umane da Libia, Tunisia, Egitto e Siria; imbarcano circa 45 persone per ogni nave e percorrono solo poche miglia, dopo di che i migranti vengono presi in carico dalle “missioni umanitarie” (4). Per i trafficanti questo significa poco lavoro e molto profitto, mentre le ONG ottengono la gratificazione personale di aver aiutato i migranti a realizzare il loro sogno di sbarcare in Europa. Le autorità italiane stanno attualmente conducendo indagini sul ruolo delle ONG, dato che trasportare persone attraverso i confini nazionali senza autorizzazione, anche se non a scopo di lucro, potrebbe costituire un atto illegale (5). I dati definitivi del 2016 rivelano che 180.000 immigrati hanno messo piede sul suolo italiano, con un tasso di respingimento di 60 (6), la qual cosa, comunque, non significa che son stati rimpatriati. In febbraio il Primo Ministro ad interim Paolo Gentiloni ha firmato un accordo con le autorità libiche per gestire gli afflussi (7), tuttavia le attività delle ONG non cadono sotto questi accordi. Frontex e il Commissario Europeo Dimitris Avramopoulos dicono che il rimpatrio degli immigrati illegali dovrebbe essere accelerato (8), il che non significa che l’obiettivo della Commissione europea sia di fermare l’afflusso: vogliono solo trasformare l’immigrazione caotica in un trasferimento organizzato di massa della popolazione: a marzo, in una conferenza a Ginevra (Svizzera), Avramopoulos stesso ha ammesso che l’obiettivo è di creare centri di smistamento sulle coste africane, da cui i migranti possano cercare lavoro e un futuro in Europa, così da accogliere fino a 6 milioni di persone nei prossimi anni per compensare il declino demografico europeo(9).
Un recente rapporto, apparso sul quotidiano tedesco Die Welt, ha dato ulteriori indicazioni sulla reale posizione dei leader europei: l’accordo stretto dalla Cancelliera Merkel, dal Primo Ministro Olandese Rutte e dal Presidente turco Erdogan riguardo i rifugiati siriani include una clausola precedentemente secretata circa il trasferimento annuale in Europa di 150.000 – 300.000 persone cosiddette rifugiate dalla Turchia all’Europa(10).
La logica economica dietro la politica delle “frontiere aperte”, come l’ha definita il Commissario al Commercio Cecilia Malmstrom (11), è di fornire lavoratori a basso costo alle aziende europee e rispondere alla scarsità di forza lavoro causata dalla popolazione che invecchia. Tuttavia, recenti ricerche hanno rivelato che questa logica è errata: il livello sempre più alto di automazione ha provocato la sparizione dei lavori che richiedono basse competenze (12). Per esempio, un tipico lavoro fatto da immigrati con basso livello di competenze, ossia il tassista, si trova ormai sull’orlo dell’estinzione, dovendo affrontare la concorrenza del trasporto privato di Uber e nel prossimo futuro delle macchine con auto pilota. I piani di migrazione di massa della Commissione europea sembrano quindi mal progettati e probabilmente finiranno per mettere milioni di persone del terzo mondo sotto la permanente dipendenza dallo stato sociale europeo, già oggi pesantemente a corto di risorse. I dati OCSE confermano che nella maggior parte dei paesi OCSE, in particolare in quelli che affrontano grossi afflussi di stranieri, come la Francia, la Germania, il Belgio, l’Olanda o l’Italia, la disoccupazione tra gli stranieri è più alta (quasi il doppio in alcuni casi, e anche di più) che tra gli autoctoni(13).
Peter Sutherland, Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per la Migrazione e i Rifugiati, autore di un articolo sull’immigrazione (14) con il già citato Commissario Malmstrom (al tempo responsabile degli Affari Interni, inclusa l’immigrazione), aggiunge un’altra logica economica alle frontiere aperte: L’Unione europea dovrebbe fare del suo meglio per indebolire l’identità nazionale in Europa (15), al fine di promuovere la crescita economica. Questa argomentazione è anti-storica, dato che le nazioni europee hanno raggiunto il picco del loro sviluppo tecnologico, politico ed economico, prima lasciandosi dietro il resto del mondo e poi conquistandolo, proprio nell’era degli Stati-Nazione, mentre da quando hanno adottato la politica delle frontiere aperte sono in costante declino. Un’ultima argomentazione che viene spesso avanzata, anche dal probabile futuro Presidente francese Emmanuel Macron, è che la migrazione di massa non può essere arrestata (16). Tuttavia, la semplice applicazione della legge messa in atto dall’amministrazione Trump negli Stati Uniti, inclusa la deportazione degli immigrati illegali, nei primi mesi del 2017 ha portato alla riduzione del 40% degli sconfinamenti illegali  (17). Sembra quindi che i flussi migratori dipendono dalla volontà dei governi occidentali. Quando i governi, incluso quello italiano, scelgono la politica delle frontiere aperte e della migrazione di massa, i canali di migrazione proliferano e le persone arrivano, legalmente o illegalmente. Quando i governi scelgono l’applicazione della legge, come negli Stati Uniti, gli afflussi vengono ridotti drasticamente.
Nel frattempo, in Italia si prepara la guerra tra poveri: dopo aver sentito che il Governo italiano aveva assegnato 10 abitazioni alle cooperative che gestiscono il business degli immigrati a Taranto, nel mezzogiorno, i cittadini si sono rivoltati, hanno occupato gli edifici e ci hanno installato famiglie italiane in stato di bisogno(18). Altrove, a Caserta, un reporter televisivo che cercava di filmare un documentario sull’enorme mercato illegale di merci contraffatte gestito da immigrati, è stato inseguito e picchiato dagli immigrati stessi (19).
1.Perchè il governo italiano non riesce a risolvere il problema dei trafficanti di immigrati? Perché non vuole farlo.
2.Secondo i dati, il numero di migranti salvati nel mediterraneo registra il massimo da tre anni.
3.Ong che salvano i migranti: due procure sospettano complicità con gli scafisti.
4.Il trafficante: Vai in Italia, ti vengono a prendere loro.
5.Ong che salvano i migranti: due procure sospettano complicità con gli scafisti.
6.Applications and granting of protection status at first instance: 2016.
7.Migranti, Gentiloni: “Accordo Italia-Libia è svolta”.
8.Migranti. Monito Ue: paesi ricollochino o rischio sanzioni; servono più rimpatri, impedire la fuga.
9.L’Europe va avoir besoin de 6 millions d’immigrés.
10.Report: Merkel and Rutte made concrete promises with Turkey over refugee quota.
11.EU may fill ‘void’ in global trade left by U.S. under Trump: Malmstrom.
12.Secular Stagnation? The Effect of Aging on Economic Growth in the Age of Automation.
13.Foreign-born unemployment.
14.Europe’s immigration challenge.
15.EU should ‘undermine national homogeneity’ says UN migration chief.
16.Emmanuel Macron: Europe faces ‘unstoppable mass migration’ says French PM hopeful.
17.Illegal Border Crossings Appear to Drop Under Trump.
18.Taranto: «No case agli immigrati» E 10 famiglie italiane le occupano.
19.Caserta, aggredito l’inviato di Striscia La Notizia.