venerdì 5 maggio 2017

La lettera di Tito Boeri alla Commissione Lavoro della Camera: "Gettate discredito sull'Inps in modo sistematico". - Claudio Paudice



Dura missiva del presidente dell'istituto: "Accuse offensive". La replica dei parlamentari: "Irrispettoso".


"Accuse particolarmente offensive" che fanno pensare a un' "operazione volta sistematicamente a gettare discredito sull'Istituto che gestisce la protezione sociale in Italia". Se così fosse, sarebbe un "gioco pericoloso". È durissima la lettera che il presidente dell'Inps Tito Boeri ha inviato al presidente Cesare Damiano e ai membri della Commissione Lavoro della Camera.
Boeri inizia la sua lettera esponendo un "campionario" delle critiche dei componenti della Commissione nei confronti dell'istituto. Come quella della vicepresidente Maria Luisa Gnecchi: "Mi sembra che l'Inps sia fatta apposta per creare problemi". O quella del presidente Damiano: "Ci sono elementi di perversione nelle circolari dell'Inps".
"Le critiche sono per noi una fonte di stimolo e sono sempre ben accette perché aiutano a fare meglio il nostro lavoro", scrive Boeri. Ma poi precisa:
Ma qui ci sembra di essere in presenza di un'operazione volta sistematicamente a gettare discredito sull'IstitutoTito Boeri
Se così fosse, scrive il presidente dell'Inps, "sarebbe un gioco pericoloso perché finisce per privare l'esercizio del potere legislativo di quei riferimenti tecnici che sono indispensabili perché le leggi diventino operative e affinché, in questo passaggio, 'tra il dire e il fare', non vengano stravolti gli stessi obiettivi che si era posto il legislatore".
Il presidente Inps fa poi una sintesi delle accuse che gli vengono mosse: "1) l'Inps non dà le informazioni oppure dà i dati sbagliati; 2) Inps è sistematicamente in ritardo nell'attuazione delle norme e le interpreta in modo arbitrario.
Quanto alla prima rimostranza, Boeri rammenta che Damiano ha parlato di "comportamento omissivo" dell'Inps nel fornire i dati sulle cosiddette salvaguardie nella sessione della Commissione del 20 aprile scorso. Nonostante, scrive il presidente dell'ente previdenziale, durante quella sessione, "il sottosegretario Cassano vi aveva informato che l'Istituto aveva prontamente trasmesso i dati richiesti al Ministero del Lavoro", da cui era arrivata la richiesta. L'Inps ha "profuso uno sforzo straordinario" nel condividere le sue informazioni, rivendica Boeri ricordando "il potenziamento" della Direzione Studi e Ricerche grazie alla riorganizzazione interna dell'Istituto, fortemente voluta dal presidente Inps, e avvenuto per "migliorare l'utilizzo" dei dati e previsioni Inps "a supporto dei processi decisionali". E poi, precisa, proiezioni su fenomeni complessi sono "inevitabilmente soggette ad errori". "Ciò che occorre capire è se ci siano elementi di sistematicità" di questi errori. Poi attacca:
L'impressione che si ha dalle vostre rimostranze è che di sistematico ci sia il mettere in discussione e spesso svilire ogni proiezione che non corrisponda ai Vostri desiderataTito Boeri

Quanto all'accusa di interpretare e applicare in modo arbitrario le norme, in particolare sulle salvaguardie pensionistiche, Boeri ne rintraccia la responsabilità nel continuo mutamento del quadro normativo. "Il fatto è che le sette macro-categorie di esodati inizialmente individuate sono state progressivamente ampliate al punto da rendere la nozione stessa di esodato alquanto nebulosa".
Boeri fa quindi un elenco "non esaustivo" degli interventi. E precisa che "il controllo della presenza di queste condizioni, sempre più complesse, difficilmente accertabili" è "molto difficile e dispendioso di tempo", in ragione anche del fatto che molti soggetti "fanno domande alla cieca non sapendo se hanno o meno diritto a una certa prestazione". Di qui, secondo Boeri, i ritardi che vengono contestati all'Inps.
Nella conclusione della lettera, Boeri suggerisce quindi ai membri della Commissione di lavorare a più stretto contatto con le amministrazioni che devono attuare le norme, assicurando l'impegno dell'Istituto a "segnalare le criticità nei dispositivi che ne rendessero difficile la traduzione in circolari applicative".
A Boeri hanno replicato alcuni membri della Commissione, lanciando accuse nei confronti del presidente Inps: "Boeri criminalizza l'intera categoria sindacale", afferma Anna Giacobbe, deputata Pd e componente in Commissione Lavoro alla Camera. "Si può dire - spiega - che ci sono stati abusi nell'utilizzo di una norma, e perseguirli per via amministrativa o ricorrendo al magistrato. Oppure si può dire che c'è un privilegio per una intera categoria, e fare un'operazione in sé odiosa di generica criminalizzazione. Il presidente dell'Inps Tito Boeri usa questa seconda strada, e non lo fa certo per ingenuità. Secondo Davide Baruffi, sempre membro Pd della Commissione, Boeri fa "un uso improprio dell'istituto": "Trovo inopportuno che, in qualità di presidente dell'Inps, sforni proposte di riforma, con dovizia di stime e numeri forniti dagli uffici, mentre l'istituto impiega sempre molti mesi per quantificare le nostre proposte, darci stime, fornire numeri".
Damiano a Boeri: "Offende il Parlamento"
La replica più piccata arriva da Cesare Damiano, presidente di Commissione: la lettera di Boeri "offende il Parlamento perché nega l'evidenza dei fatti: tutti i problemi che abbiamo denunciato sono documentati, a partire dalle stime non corrispondenti alla realtà per quanto riguarda le salvaguardie degli esodati. Quanto ai comunicati stampa - dice - anche noi abbiamo una raccolta di quelli di Boeri in qualità di 'legislatore e ricercatore'. Meno di quelli di Presidente Inps. Naturalmente, siamo totalmente disponibili a un rapido confronto".
"Quanto alle interpretazioni delle leggi da parte dell'Inps che riteniamo arbitrarie - prosegue Damiano - facciamo un esempio per tutti: dopo quattro anni di proteste, anche grazie all'intervento del Governo, l'Inps corregge la sua circolare a proposito della pensione anticipata dei nati nel '52 (legge Fornero), concessa, sulla base della circolare dell'Istituto, soltanto a coloro che svolgevano una attività di lavoro dipendente il 28 dicembre del 2011. Se disgraziatamente il lavoratore smetteva di lavorare il giorno prima, non si aveva questo diritto. Una interpretazione assurda e arbitraria, in spregio della legge, successivamente corretta per nostra iniziativa. Corretta come? Escludendo dal computo dell'anzianità i versamenti volontari, il servizio militare, la maternità, la mobilità e il riscatto della laurea. Assurdo". "Anziché lanciare anatemi il Presidente dell'INPS dovrebbe dare qualche spiegazione".
Per Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia "sulla base del testo che il Presidente dell'Inps ha inviato alla commissione Lavoro della Camera e che, a mio modo di vedere, riguarda un'area ben circoscritta della commissione stessa, ritengo che, il ministro del Lavoro Poletti si debba destare e, assieme al presidente Gentiloni, prendere una chiara posizione innanzi ad una querelle che non è utile a nessuno. Al contrario risulterà essere parecchio dannosa in seno alle varie decisioni che la commissione dovrà prendere, inficiandone quindi il rapporto con l'Istituto". Per Renata Polverini di Forza Italia Boeri è "irrispettoso degli organi costituzionali". "Chiedo al presidente del consiglio, paolo gentiloni, e ai presidenti di camera e senato, rispettivamente boldrini e grasso, di pensare seriamente al suo ruolo. Urge un ridimensionamento, in quanto l'incarico di boeri è prettamente tecnico e solo marginalmente politico".
Chissà perchè mi aspettavo che avrebbero attaccato l'INPS e Boeri che non gli scodinzola dietro come vorrebbero.....

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