venerdì 25 agosto 2017

Dalle onde gravitazionali primo passo verso nuova astronomia.

Dalle onde gravitazionali primo passo verso nuova astronomia (fonte: NASA Blueshift) © Ansa


Scoperti segreti dei buchi neri più distanti.

Dalle onde gravitazionali il primo passo verso la nuova astronomia, che permetterà di esplorare alcuni dei fenomeni più misteriosi dell'universo come i buchi neri. Lo indica l'analisi dei segnali registrati nel 2015 e nel 2017 che ha rivelato i segreti dei buchi neri più distanti, esterni alla Via Lattea. Pubblicata su Nature, l'analisi si deve al gruppo coordinato dall'italiano Alberto Vecchio, dell'università britannica di Birmingham, e da Ben Farr, dell'università americana di Chicago.
Per Vecchio l'astronomia gravitazionale è già reale: lo è diventata “il 14 settembre del 2015 con la prima osservazione delle onde gravitazionali” ossia le 'vibrazioni' dello spazio tempo originate da fenomeni violenti, come collisioni di buchi neri e supernovae, fino al Big Bang. “Questo studio è un esempio delle nuove informazioni che possiamo trarre sull'universo'' ha detto all'ANSA il fisico italiano. 

I ricercatori hanno analizzato i segnali prodotti durante quattro eventi di collisione fra coppie di buchi neri, esterni alla Via Lattea, e rivelati nel 2015 e nel 2017 dall'osservatorio americano Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory). I dati, ha spiegato Vecchio, sembrano confermare lo scenario secondo cui i buchi neri dei sistemi binari ''si formino in abbondanza'' dal collasso di stelle che si trovano in un ambiente molto ricco di astri, e che, ''data l'alta densità di questi corpi, due buchi neri si possano trovare sufficientemente vicini per 'catturarsi' e dar vita ad un sistema binario''.
Secondo un'altra teoria invece i buchi neri nei sistemi binari si formerebbero già in coppia: ossia nascerebbero dal collasso di due stelle molto massive che orbitano in un sistema binario. Tuttavia, per confermare l'ipotesi e riuscire a comprendere definitivamente l'origine dei buchi neri i ricercatori attendono altri dati sulle onde gravitazionali e stimano che l'analisi di altri 10 eventi potrebbe sciogliere ogni dubbio.

Nessun commento:

Posta un commento