lunedì 19 marzo 2018

Confini marittimi Italia-Francia, “il nuovo accordo lascia a Parigi le zone più pescose”. - Andrea Tundo

Confini marittimi Italia-Francia, “il nuovo accordo lascia a Parigi le zone più pescose”

Protestano le opposizioni per l'intesa che in base a una convenzione Onu del 1982 aggiorna l'estensione delle acque territoriali. Roma dovrà rinunciare a una porzione al largo della Liguria e a qualche miglio a sud-ovest della Corsica. Polemica sul mancato coinvolgimento delle associazioni di categoria dei pescatori.

Interrogazioni parlamentari, richieste d’intervento del presidente della Repubblica, sospetti, mezze verità e ammissioni. Da una settimana tiene banco la discussione riguardo al Trattato di Caen che ridisegna i confini tra Italia e Francia al largo delle coste di Liguria e Sardegna. Un accordo maturato dopo dieci anni di trattative per il quale il governo ha ricevuto l’accusa di “aver svenduto ampie porzioni di mare particolarmente pescose”. La firma posta dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni lo scorso 21 marzo era un atto necessario per aggiornare i confini alla luce della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos) del 1982. L’Italia ha quindi rinunciato a un piccolo triangolo di mare – ma ‘prezioso’ dicono le opposizioni – al largo della Liguria e a qualche miglio di acque a est e sud-ovest della Corsica.

Il caso dei pescherecci.La questione diventa politica a metà gennaio. Fino a quel momento, il tutto era rimasto semisconosciuto poiché il trattato non è mai stato ratificato dall’Italia. E non c’è nulla di strano nell’anno di “vuoto”: come spiega a ilfattoquotidiano.it l’onorevole di Sel Erasmo Palazzotto, membro della commissione Esteri, “i tempi di ratifica spesso sono molto lunghi, stiamo ancora rendendo ufficiali accordi stretti negli Anni Novanta”. La Francia è stata più celere e, un mese fa, ha fermato diversi pescherecci italiani al largo della Liguria e della Sardegna. Secondo i comandanti, le imbarcazioni si trovavano in acque dove, da sempre, calano le reti. Un tratto mare particolarmente ricco per la pesca di gamberoni e pesce spada, quindi ambito. I fermi hanno provocato gli interventi in serie di parlamentari di maggioranza e opposizione, oltre a diversi esponenti politici e amministrativi della Liguria. Tutti chiedono al Governo di spiegare e sottolineano come nessuno abbia ascoltato i pescatori prima della firma.

Le risposte dei ministeri e le nuove “valutazioni.
Rispondendo a un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, il sottosegretario Benedetto Della Vedova chiarisce: “Il ministro Gentiloni ha disposto che fosse sollevata formalmente nei confronti della Francia la questione della giurisdizione marittima sul punto di fermo e sequestro (essendo avvenuto in una zona di pesca italiana), ottenendo per le vie ufficiali dalle autorità francesi l’ammissione di un “deprecabile errore” di competenza territoriale e le loro scuse formali”. Aggiungendo poi una specifica riguardo il Trattato di Caen: “Non è ancora in vigore e non è quindi applicabile nel caso in questione”. Sull’onda delle proteste, proseguite negli scorsi giorni, giovedì la Farnesina ha diramato una nota: “Il tracciato di delimitazione delle acque territoriali e delle restanti zone marittime riflette i criteri stabiliti dall’Unclos”, spiegando anche che “la parte italiana ha ottenuto di mantenere immutata la definizione di linea retta di base per l’arcipelago toscano” e “anche per quanto riguarda il confine del mare territoriale tra Italia e Francia nel mar Ligure, in assenza di un precedente accordo di delimitazione, l’Accordo di Caen segue il principio dell’equidistanza come previsto dall’Unclos”. Specificando come per il tratto “tra Corsica e Sardegna è stato completamente salvaguardato l’accordo del 1986, inclusa la zona di pesca congiunta”. Restano i dubbi sul perché l’Italia abbia chiuso un negoziato salvo riservarsi “ulteriori approfondimenti al termine dei quali verrà fatta una valutazione globale ai fini di un’eventuale avvio della ratifica”, come ha affermato ancora Della Vedova. Perché solo ora dopo sei anni di dialogo che ha coinvolto anche i ministeri di riferimento per pesca, trasporti ed energia?
L’articolo 4: non solo la pesca.Non solo i pescherecci, dunque, sono al centro degli accordi (e delle dispute) tra Italia e Francia. Anche nel Trattato di Caen. L’articolo 4 disciplina infatti “lo sfruttamento di eventuali giacimenti di risorse del fondo marino o del suo sottosuolo, situati a cavallo della linea di confine”. Gas e petrolio, quindi. Alcuni media sardi hanno avanzato l’ipotesi che il vero nodo della revisione sia proprio questo. Al largo di Stintino, infatti, la compagnia norvegese Tgs-Nopec ha richiesto un permesso di “prospezione idrocarburi” in una vasta area che comprende le province di Sassari e Oristano, che – stando al sito del ministero dell’Ambiente – attende la Valutazione d’impatto ambientale. L’area però, secondo le coordinate, non ricadrebbe lungo la linea di confine. E visto che l’accordo inizia a vedere la luce ben dieci anni, l’ipotesi appare quanto mai remota.
Leggi anche: 
 e anche: 

AREZZO: Rifiuti speciali trovati dentro un tratto crollato di E45. - Fulvio Zappatore

AREZZO: Rifiuti speciali trovati dentro un tratto crollato di E45


Rifiuti speciali usati per costruire tratti dell’E45. E’ su questo che sta indagando la procura di Arezzo in merito ad un ritrovamento effettuato su un tratto della superstrada crollato nei giorni scorsi all’altezza dei Pieve Santo Stefano a causa del maltempo delle ultime settimane. I carabinieri forestali, nel corso di un controllo, hanno rilevato diverse anomalie circa il materiale di cui era composto il cemento che non si tratterebbe, come previsto, di terra e rocce da scavo bensì di “rifiuti speciali da demolizione e costruzione”. Questo il motivo per cui gli inquirenti hanno formulato l’ipotesi di disastro colposo. Nel frattempo altri campioni dell’asfalto sono stati prelevato e inviati in laboratorio per ulteriori analisi.  

http://www.teleromagna24.it/attualit%C3%A0/arezzo-rifiuti-speciali-trovati-dentro-un-tratto-crollato-di-e45/2018/3

Elezioni in Russia, Putin trionfa con oltre il 76%. Discorso alla folla: "Successo è nostro destino". - Rosalba Castelleti

Elezioni in Russia, Putin trionfa con oltre il 76%. Discorso alla folla: "Successo è nostro destino"

Il discorso di Putin alla folla sotto le mura del Cremlino  (ansa)

Il presidente ha parlato per la prima volta del caso Skripal: pensare che la Russia sia colpevole dell'avvelenamento "è una sciocchezza". Alle urne in una data simbolica: quattro anni fa l'annessione della Crimea. Il portavoce della campagna ringrazia la premier inglese Theresa May.

MOSCAVladimir Putin viene incoronato per un quarto mandato presidenziale fino al 2024 con il miglior risultato di sempre: oltre il 76 percento dei voti. La percentuale del 76,6% si riferisce, secondo i principali media russi, al 99,63% delle schede scrutinate. “Grazie a tutti i nostri sostenitori per questo risultato: ora è importante essere uniti e includere nella nostra squadra anche chi ha votato altri candidati. Il successo è il nostro destino. Lavoreremo tutti duramente per il futuro della grande Russia”, ha detto il presidente. Un risultato che mostra "la fiducia e la speranza" del popolo russo, ha scandito parlando alla folla riunita in piazza del Maneggio, alle spalle della Piazza Rossa, per il concerto dedicato al quarto anniversario della ratifica dell’annessione della Crimea.

"Penseremo al futuro della nostra grande patria, al futuro dei nostri figli e agendo così senza dubbio siamo condannati al successo", ha detto il presidente (che aveva votato intorno alle 10 (foto) nel suo seggio uscito in piazza a festeggiare subito dopo i primi exit poll come fece anche sei anni fa (video)
 
"Se si fosse trattato di nervino di tipo militare Serghei Skripal sarebbe morto sul posto: noi abbiamo distrutto il nostro arsenale chimico mentre i nostri partner non lo hanno ancora fatto", ha aggiunto Putin più tardi in conferenza stampa, intervenendo per la prima volta sul caso del tentato omicidio con un gas nervino in Gran Bretagna dell'ex spia russa Serghej Skripal. Il presidente ha sottolineato che pensare che la Russia sia colpevole "è una sciocchezza".

"Ritenere che potessimo fare una cosa del genere prima delle elezioni e dei campionati del mondo è davvero sciocco", ha aggiunto il presidente appena rieletto assicurando che Mosca è "pronta a cooperare con la Gran Bretagna". 

Elezioni in Russia, Putin trionfa con oltre il 76%. Discorso alla folla: "Successo è nostro destino"

GLI SFIDANTI: I SEI ‘NANI’ (PIÙ UNA DONNA) ANTI-PUTIN.
Erano sei gli uomini e una donna a sfidare Putin alle presidenziali. Pavel Grudinin, volto nuovo del Partito comunista, finora sempre rappresentato alle urne da Ghennadj Zjuganov, è stato il solo a superare la doppia cifra, ottenendo circa il 12 percento dei voti. Strano caso di "comunista capitalista", è soprannominato "il re delle fragole", principale prodotto della sua azienda agricola. Terzo Vladimir Zhirinovskij, il nazionalista leader del Partito liberaldemocratico alla sua sesta candidatura, con il 5,6 per cento dei voti. Quarta Ksenia Sobchak, unica donna, conduttrice televisiva e presunta figlioccia del presidente al suo debutto in politica, con l’1,67 per cento. Restano sotto l'1 per cento invece il liberale Grigorij Javlinskij, a capo di Jabloko, che correva per la terza volta, il nazionalista Serghej Bubarin,  Maksim Surajkin, nominato da un partito alternativo al Pc parlamentare, Comunisti di Russia, e Boris Titov, l'ombudsman degli imprenditori.
 
I BROGLI.
"E' chiaro che queste elezioni non sono state oneste, anzi sono state le più sporche nel territorio dell'ex Unione Sovietica: le persone hanno potuto votare più volte", è stato il primo commento di Grudinin, dando ragione ad Aleksej Navalnyj, escluso dalla corsa per le sue precedenti condanne penali, che invitava al boicottaggio. Opposizione e attivisti hanno denunciato centinaia di brogli e violazioni. Per il capo della Commissione elettorale centrale, Ella Pamfilova, invece, le operazioni di voto non avrebbero registrato gravi violazioni. Anche il ministero dell'Interno di Mosca ha sottolineato la sostanziale regolarità del voto.