Dal blog di Daniele Martinelli.
Nei giorni scorsi ho scritto che al berlusconi day del 5 dicembre non ci sarò.
Lo confermo.
Non ci sarò per impegni inderogabili già presi, non perché io non approvi l’iniziativa.
Avrei preferito esserci a Roma assieme ai 300 mila aderenti all’iniziativa uniti dalla rete, ma quel sabato non posso proprio.
Tuttavia oso non dare così per scontato che il 5 dicembre il puttaniere sarà ancora presidente del consiglio dei piduisti.
Il presidente della Camera Fini è ormai palesemente contro le politiche criminali sull’ingiustizia della coalizione caserma capitanata dal capomandamento di Hardcore.
Schifani parla apertamente di elezioni anticipate.
Il killer pentito Gaspare Spatuzza, per voce del procuratore di Firenze, sta rivelando cose per le quali il puttaniere non dorme più nemmeno la notte: sta dando la sua versione sui mandanti delle stragi in Sicilia e di tutti i primi anni ‘90.
Al vertice carnevalesco della Fao il puttaniere non ha fatto altro che scherzare con Gheddafi e Lula.
Pare abbiano passato la notte con un numero imprecisato di lolite.
Al di là delle boutade questo governo così com’è non potrà durare a lungo.
Alla crisi economica risponde con la privatizzazione dell’acqua.
Al discredito internazionale risponde col processo breve e con la proposta di un lodo alfano varato con legge costituzionale.
Agli appelli del vaticano il governo risponde con le prostitute e i trans.
In questo quadro il no berlusconi day sembra essere la goccia dolce in un mare di guai salati. Spero che l’iniziativa sia l’antipasto a un no berlusconi no stop.