Oggi, 22 settembre 2010, la Camera dei deputati ha votato no all'uso delle intercettazioni nei confronti del l'ex sottosegretario Cosentino con 308 voti.
Hanno votato a favore 285 deputati dei 297 previsti (201 del PD, 24 dell'Idv, 34 di Fli, 31 dell'UDC, e 7 dell'Api) e poichè il voto, su richiesta del PdL, si è svolto a scrutinio segreto, c'è da sospettare che all'interno dell'opposizione, estesa anche ai finiani, esistano i franchi tiratori.
Ma tornando all'oggetto della votazione viene spontaneo chiedersi come mai la Camera ha negato l'uso delle intercettazioni a carico di Cosentino indagato per associazione camorristica?
E non è la prima volta che la Camera protegge l'ex sottosegretario.
A suo tempo, respinse l'autorizzazione a procedere per l'esecuzione della custodia cautelare, chiesta dai magistrati e confermata dalla Corte di Cassazione, per il reato di concorso in associazione camorristica.
Sorge spontaneo, pertanto, sospettare che Cosentino sia stato imposto alla politica dalla camorra e che la politica sia sotto il ricatto della camorra.
Voti di scambio? Scambio di favori? Tutto è possibile, ormai, in politica.
Noi possiamo solo prendere atto del fatto che oggi la politica ha suggellato il suo patto ufficiale con la camorra ubbidendo all'ordine: Cosentino non si tocca!
Siamo autorizzati anche ad pensare che da oggi il Governo si sia sottomesso alla Lega che, con questo regalo, o "voto di scambio", se preferite, risulta l'unica vincitrice della bagarre.
Che si aspetta a sfiduciare questo governo che dall'insediamento ad oggi poco ha fatto per i cittadini, ma molto per proteggere delinquenti ed evasori fiscali?