sabato 31 dicembre 2011

Riflessione del giorno.



Ce semo libberati dell'11, ora vedemo che ce dà er '12.

L’acquario. - di Gianni Gianni Long Ferrari.




Na mattina sò uscito presto de casa e me sò recato ar mercato. Arrivato nei pressi de na vasca fui attirato dalle bolle che nell’acqua se formavano, grandi e piccole a tutto spiano. 
Così, 'ncuriosito, me sò intrigato e l'orecchio ho accostato.
Capirete la sorpresa mia nel sentir parlar li pesci, parlavano de tante cose strane, 
sembrava pure che parlavano d'economia.
Sur lato della vasca se trovava la sora triglia che strillava: "aò e che è sto parapiglia?"
"Stanno a protestà" gli arrisponne n'artro pesce ben vestito che scodando s'avvicinava tutto incuriosito. 
"Protesta?... e pé cosa protestano?"
"Come, nun ce lo sapete? 
Stanno a protestà perché pare ch'er ministro pescecane c'è vo fa pagà l'ici, l'imu e l'ama"
"Pagà l'ici" fece eco la sora triglia, "anvedi sto ricottaro d'en vecchio mercantile colato a picco ner fondale,
manco bono pe' fà er sugo" disse 'nfervorata a render la pariglia, 
"e c'hanno ragione de strillà e pur con gran vivacità!
Ma er ministro pescecane quello che c'ha da sarva' l'acquario?- Chiese er merluzzo - 
"e che pe fallo c'è fa pagà le bolle che famo dentro l'acqua? 
er sarago glie rispose: "si, sto fracicone ce rivoluziona er vascone."
"Ma chi lo sostiene ar governo?" disse sora triglia
"E che ne so" glie a rispose er sarago, "pare che c'è stanno li pesci palla, li pesci pagliacci, du scorfane e quattro cozze".
"Semo fritti senza la padella" disse San Pietro, 
er pesce che camminava tenendose la pinna de dietro.
"E voi perché ve movete strano con la pinna de dietro in mano?" glie chiese er sarago
"Aò, con questi pinnuti 'n c'è molto da stassene tranquilli..."
Poi da lontano la sora cernia, 
una de quelle ... Bone ... che te fanno girà le pinne de traverso: "non volevamo lo squalo che arrideva
pe' pigliasse lo pescecane, che tutta l'acqua c'è stà ad avvelenà" 
Pe' falla breve una morale ho da trova' per quello che ho capito le banche se vonno piglia' l'acquario co li pesci dentro, tanto loro so cacciatori e noi porelli semo le prede. 


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Dai 7mila calendari alle cene da 800 euro. La lista completa delle spese del Catasto. - di Marco Lillo



Non si tratta solo di un problema di uova di struzzo. Ieri il Presidente del consiglio Mario Monti ha ironizzato sulla domanda del nostro Stefano Feltri ma ha promesso anche di esaminare con attenzione  -“nella fase uno e mezzo” –  il plico di ricevute che Il Fatto ha preparato per lui. Non avendo avuto modo di consegnarlo agli sherpa del premier nella concitazione della conferenza, abbiamo pensato di metterlo on line così Monti potrà farsi un’idea di come si applica il comandamento della sobrietà nell’Agenzia del Territorio che dipende direttamente dal suo ministero, quello dell’Economia.

Ovviamente, per permettere non solo al presidente Monti ma a tutti i lettori di farsi un’idea, abbiamo pensato di pubblicare sul fattoquotidiano.it tutte le note spese in nostro possesso. Sono centinaia di pagine, d’altronde, complessivamente, le spese di rappresentanza e di comunicazione istituzionale (in passato ferme sotto i 100mila euro) nell’anno 2011 supereranno il milione di euro. In alcuni casi si tratta di piccoli importi (quasi offensivi) vista l’autorità a cui sono rivolte le attenzioni. Per esempio c’è una nota spese di 50 euro per un piccolo omaggio al Capo dello Stato (“regalo istituzionale in occasione del decennale delle agenzie fiscali”, scontrino 21 marzo 2011) che appare quasi irriguardoso visti gli importi dei pranzi alla Bottega di Montecitorio o da Filippo La Mantia della direttrice dell’Agenzia. In altri casi invece le note spese difficilmente si giustificano in un momento in cui si chiedono sacrifici a tutti. La legge del 2001 che ha imposto lo spoil systemimpone a Mario Monti di confermare i direttori delle agenzie fiscali entro 90 giorni. Proprio all’Agenzia diretta da Miss Alemanno, ribattezzata miss Alé-magno dopo la pubblicazione dell’articolo del Fatto sui suoi pranzi, il premier ha affidato la delicata missione di revisionare le rendite sulle quali tutti gli italiani pagano le tasse immobiliari. Prima di fare la sua scelta sarà bene che il presidente del consiglio verifichi bene come l’Agenzia sta usando la sua autonomia di spesa.

Nelle centinaia di pagine ci sono decine di ricevute per pranzi nei migliori ristoranti di Roma. Quelle richieste dall’area comunicazione riportano quasi sempre i nomi dei commensali. Spesso sono giornalisti invitati a pranzo dall’ufficio stampa dell’Agenzia e che magari non sapevano nemmeno di essere ospiti dello Stato. Invece nelle sue note spese il direttore dell’Agenzia del Territorio spesso non spiega con chi ha mangiato e soprattutto perché ha pagato con i nostri soldi.

Il direttore della comunicazione, che ha firmato molte ricevute, attestandone quindi la finalità pubblica, è un subordinato della direttrice si chiama Mario Occhi. Contattato dal Fatto Quotidiano, spiega così la sua firma a favore della Alemanno: “Il direttore mi comunica le spese e i commensali e io sottoscrivo le note perché vi ravviso le esigenze istituzionali”.

Non è chiaro se Occhi ogni volta si faccia dire da Miss Alemanno il nome del commensale, senza riportarlo nella nota su richiesta del suo capo. Una cosa però è certa: se è comprensibile che i giornalisti investigativi o gli agenti segreti non indichino i commensali nelle loro note spese, non si comprende tanto mistero per Gabriella Alemanno che dirige non la Cia o Report ma il Catasto, che dovrebbe essere il tempio della trasparenza.
Inoltre lasciano perplessi le sponsorizzazioni di notevole importo ai convegni ai quali Gabriella Alemanno parla nella veste di oratrice. Le spese per Cortinaincontra (42mila euro) o per il Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione (51mila euro) sono utili all’Agenzia o al suo direttore? Nelle due manifestazioni Gabriella Alemanno, come era previsto nell’accordo della sponsorizzazione, ha potuto parlare dal palco. A Cortina l’Agenzia del Territorio ha pagato la cena persino ad operatori privati dell’Ance e di Scenari immobiliari e pure a un sindaco che per puro caso è anche il fratello del direttore, Gianni Alemanno. Se Gabriella Alemanno non avesse pagato con i soldi pubblici 42mila euro alla manifestazione di Enrico Cisnetto, sarebbe mai stata intervistata da Vittorio Feltri davanti alle signore ingioiellate? Se non avesse pagato di tasca sua la cena da 800 euro al fratello e agli imprenditori privati del settore, sarebbe stata trattata da tutti come una regina del mattone? Se non avesse speso altri 50mila euro per finanziare il meeting di Rimini le avrebbero dato tanto spazio? Se non pagasse 22mila e 800 euro alla Adn Kronos Comunicazione per “supporto informativo multimediale” l’agenzia di stampa di Pippo Marra la tratterebbe così bene?
Poi ci sono le spese spicciole. Sorvoliamo sulla destinazione del Blackberry da 589 euro, sull’Iphone 4 da 32 gb pagato 800 euro, comprensivo di “bumper”, o sull’abbonamento Sky, intestato a una persona fisica (Cristiana Pattumelli, responsabile direzione pianificazione e controllo) anche se usato nei locali dell’Agenzia, ma era davvero necessario spendere 21mila e 630 euro per 7mila, ripetiamo 7mila calendari da parete e 11mila, ripetiamo 11 mila calendari da tavolo?

Anche le fatture dei gioiellieri non ispirano sobrietà. Alla gioielleria Peroso di via Sistina a Roma sono state comprate le celeberrime uova di struzzo con incisa sopra una mappa catastale (orrore) che secondo l’Agenzia del Territorio sarebbero finite ad autorità straniere. Ma al Fatto risulta che una sia andata a un generale della Finanza. Che senso ha? E poi da Peroso sono state comprate altre cose superflue: “5 gemelli in argento e 2 bracciali in pietre dure” per 444 euro il 20 luglio del 2011, come da nota spese sottoscritta dal responsabile comunicazione dell’Agenzia Mario Occhi e poi “una scatola portaorologi in legno pregiato, 10 cornici in metallo5 collane in pietre dure” più un “uovo personalizzato” sul tipo delle 30 “uova di struzzo decorate e personalizzate secondo vs indicazioni” che erano state acquistate il 30 novembre 2010 per 3240 euro come da fattura ormai celebre grazie alla conferenza stampa di fine anno.

Non basta. Sempre da Peroso un ignoto funzionario dell’Agenzia compra il 20 aprile del 2010 una “sciarpa in seta con perle”, evidentemente false, visto il prezzo, e “due scatole in radica con targhette personalizzate con vostri loghi” prezzo totale 876 euro. E poi ancora altri “1226 euro per i vassoi personalizzati con il logo”. Davvero è così importante questo logo dell’Agenzia da giustificare queste spese?

Poi ci sono le spese per i servizi resi dalla “Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia” di Roma. Per esempio il 7 luglio l’Agenzia paga al Centro Sperimentale 29mila e 250 euro e il 17 febbraio del 2011 altri 21mila 470 euro. C’è la fattura da 20 mila euro per la società Comtact che ha fornito “servizi e forniture” per un workshop tenutosi a Roma il 4 maggio scorso. E poi ci sono i 48mila per la mostra sul 150esimo dell’Unità d’Italia e altri 24mila euro per la mostra “Un tesoro ritrovato” a Palazzo Litta a Milano il 18 luglio 2010. Soldi destinati all’immancabile società Comunicare organizzando che – dicono all’Agenzia – sarebbero stati rimborsati dagli sponsor.

Ci sono poi molte migliaia di euro pagati per rinfreschi, aperitivi rinforzati, come quello fatturato dall’Harry’s bar (1200 euro) o quelli realizzati dalla Relais le Jardin e da Nicolai Ricevimenti. Tutto è finalizzato ad un’attività promozionale che stona con lo stato attuale delle casse pubbliche. Come gli 8mila euro spesi per le chiavette usb a forma di bracciale con il logo o le decine di migliaia di euro spese per partecipare a mostre e allestimenti vari tra Roma, Milano e Venezia. Spese che avrebbero senso se l’agenzia vendesse servizi ai privati fatturando importi considerevoli in un regime di concorrenza. Ma che non trovano giustificazione nella sua attuale struttura e missione. Di tutte comunque la più inspiegabile è la fattura da 1296 euro pagata alla signora Maria Bonaldo, una grossista di vetro pregiato di Mestre più nota come presidente della Federazione Tabaccai del Veneto. Probabilmente in tale veste avrà conosciuto Gabriella Alemanno quando era vicedirettore generale dei Monopoli di Stato. Tra tanti grossisti di vetro perché l’Agenzia ha deciso di comprare proprio dal suo negozio 12 bicchieri artistici soffiati? E soprattutto a chi sono finiti? Restiamo in attesa di risposte.

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/30/7mila-calendari-alle-cene-euro-lista-completa-delle-spese-catasto/180850/

venerdì 30 dicembre 2011

Calcio scommesse - Gervasoni confessa "18 match truccati".



L'ex Piacenza, davanti al pm DI Martino, ha fatto anche i nomi di altri 43 giocatori. "La prima partita truccata fu Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1 per colpa di Miccoli (non sapeva nulla) che sbagliò un rigore. Gli slavi Gli slavi incontrarono Mauri e Milanetto..." - AP/LAPRESSE.

Carlo Gervasoni - 0
Un fiume in piena, una confessione che rischia di far esplodere l'ennesima bomba nel mondo del calcio italiano. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, Carlo Gervasoni durante il colloquio col pm Roberto Di Martino ha infatti fatto i nomi di ben 43 giocatori coinvolti nel calcioscommesse parlando anche di almeno 18 match truccati.
LA PRIMA PARTITA - "La prima partita di A combinata di cui parlai - dice Gervasoni - è Palermo-Bari del 7 maggio 2011. Finì 2-1, anche se il risultato concordato era di un over con la sconfitta del Bari, con almeno due gol di scarto. Le notizie erano di Gegic, nell'immediatezza della partita, in quanto ho scommesso sulla medesima. Ricordo che sempre secondo quanto mi riferì, era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari o con qualcuno che gli stesse vicino. Gegic mi svelò che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi. Miccoli - che non sapeva nulla - sbagliò il calcio di rigore e dunque svanì la possibilità di raggiungere il risultato concordato".
ZAMPERINI, MAURI E MILANETTO - Gervasoni tira in ballo anche il match tra Lazio e Genoa dello scorso 14 maggio (4-2, ndr): "Sempre Gegic mi disse che gli 'slavi' si incontrarono lo stesso giorno della partita con Zamperini, che poi li mise in contatto con Mauri della Lazio. Gli slavi, poi, andarono anche da Milanetto che a sua volta incontrò altri giocatori del Genoa. Sempre Gegic mi disse che in occasione di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011 (2-4) che gli slavi si misero di nuovo in contatto con Mauri della Lazio per manipolare il match. Successivamente, avuto questo contatto con Mauri, furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali ricordo solo Benussi e Rosati".
Secondo Zamperini, però, sarebbe sfumato tutto perché Ferrario, che quella partita non l'avrebbe giocata, "non era interessato a queste cose". Su Mauri infine Zamperini ha spiegato: "E' un amico fraterno con cui mi sento ogni giorno. E' anche vero che ci siamo incontrati prima di Lecce-Lazio, ma non abbiamo trattato di argomenti riguardanti la manipolazione di partite di calcio".
CAPITOLO FRATELLI COSSATO: DA PELLISSIER-LUCIANO, A VENTOLA-BERTANI - La confessione di Gervasoni tocca anche il club veneto del presidente Campedelli: "Quando mi contattarono in prossimità di Atalanta-Piacenza mi rappresentarono di avere dei contatti nel Chievo, in particolare Pellissier ed Eriberto (Luciano, ndr). I due consentivano ai fratelli Cossato di manipolare le partite del Chievo. I fratelli Cossato mi dissero che tra i loro referenti c'erano anche altri calciatori ex Chievo. Tra questi Italiano, il quale aveva confidato loro che il Padova aveva comprato la partita con l'AlbinoLeffe del 2009-10. Ho appreso da Rickler nel campionato 2009-10, in Mantova-Modena 1-1, la squadra ospite prese denaro da parte del Padova al fine di non perdere. Per un'altra partita del Chievo, col Novara in Coppa Italia nel 2010, Gegic mi disse che gli slavi offrirono 150.000 euro ai giocatori del Novara perché perdessero con un Over... risultato effettivamente conseguito. Gli slavi si incontrarono con Ventola nell'albergo e consegnarono ad un albanese che giocava nel Novara, Shala, circa 150.000 euro che divisero anche con altri giocatori, tra i quali Fontana. Bertani fece da tramite in quanto non partecipò alla trasferta".
I PIROTECNICI RISULTATI DI SERIE B - Due in particolare: Salernitana-AlbinoLeffe 4-2, 18 aprile 2009 e Albinoleffe-Piacenza 3-3 del 20 dicembre 2010: "Aderirono oltre a me e a Carobbio, Narciso, Serafini e Ruopolo - continua Gervasoni - La somma percepita si aggirava sui 90.000 euro e non ci fu coinvolgimento della Salernitana. Cercammo poi di combinare Frosinone-Albinoleffe (2-0, 9 maggio 2009). Avevamo concordato un Over 2,5, ma il risultato non venne conseguito. L'ultima di campionato si disputò AlbinoLeffe-Ancona (si passò da 3-1 a 3-4, ndr). Qualche giorno prima vennero a parlarmi tre giocatori dell'Ancona che dovevano vincere per salvarsi. Io mi dissi disponibile, e parlai con i miei compagni, ma non tutti erano d'accordo. Un paio di giorni dopo, mi portarono comunque 15.000 euro: erano Colacone, Turati e Mastronunzio".
"Col Piacenza (3-3 con l'Albinoleffe), Cassano (portiere del Piacenza) mi disse che l'incontro era stato combinato tra le due dirigenze. Erano d'accordo sia i giocatori che le società tant'è che lo stesso scommise tramite Zamperini mentre i fratelli Cossato mi riferivano di avere a loro volta scommesso dopo avere ricevuto conferma dell'avvenuta manipolazione grazie a Rickler e Passoni. Ho appreso sempre da Cassano che nella stagione 2008-2009, Passoni chiese di comprare la vittoria. Passoni agì per conto del Mantova, in particolare del d.s. Magalini. Il Mantova vinse e, sempre secondo Cassano, vennero versati dei soldi ad alcuni giocatori dei quali non so indicare il nome".
Eurosport


http://it.eurosport.yahoo.com/30122011/45/calcio-scommesse-gervasoni-confessa-18-match-truccati.html

Fusione fredda: nel 2012 una nuova versione dell'E-cat domestico. - di Francesca Mancuso



e-cat2012

Autunno 2012. Secondo quanto annunciato da Andrea Rossi sul suo blog, il Journal of Nuclear Physics, il prossimo anno, da settembre in poi all'incirca, potrebbero essere disponibili gli E-cat per uso domestico.
E la notizia è di quelle che lasciano a bocca aperta se si considera che fino a qualche tempo fa, la possibilità che il catalizzatore venisse impiegato anche per alimentare le abitazioni non era annoverata tra le prospettive a breve termine. Si parlava infatti di almeno 2 anni di attesa.
Ma a quanto sembra, ci deve essere stata una una svolta nelle vicende che ruotano attorno all'E-Cat, che a questo punto ha accelerato le procedure e accorciato i tempi.
Infatti, secondo quanto ha spiegato Rossi, rispondendo ad un quesito postogli da un utente sul blog “le certificazioni sono in corso, e saranno completate entro l'autunno 2012”.
La fusione fredda dunque, nonsotante lo scetticismo che l'accompagna, potrebbe affermarsi definitivamente il prossimo anno, rivoluzionando completamente il settore dell'energia. Quello delle Lenr, acronimo di Low Energy Nuclear Reaction, potrebbe dunque fare dei passi avanti notevoli, se già Rossi garantisce che a settembre dell'anno ormai in arrivo, potremmo averlo nelle nostre case.
E allora cosa ci riserverà il nuovo anno? Sappiamo che il settore dell'energia muove interessi economici che influenzano gli scenari geopolitici. Pensiamo al petrolio, che è stato causa di un numero ormai imprecisato di conflitti a livello mondiale.
Provate ad immaginare le implicazioni ambientali e sociali legate alla produzione dell'energia pulita tramite le reazioni nucleari “a freddo”. Forse è solo un sogno, visto che ancora poco o nulla si sa sulla riuscita degli esperimenti condotti da Rossi e Focardi. Nonostante quest'ultimo,intervistato da NextMe, ci abbia rivelato che l'E-Cat funziona davvero e che potrebbe configurarsi come il futuro dell'energia pulita, non sappiamo molto di più, visto che gli esperimenti sono stati condotti sotto il più stretto riserbo e gli addetti ai lavori non sono disposti a rivelare alcunché.
In attesa che il nuovo anno arrivi, il nostro auspicio è che quanto annunciato da Rossi sia davvero una proposta reale e concreta, a caccia del cambiamento che potrebbe rivoluzionare completamente il modo di produrre energia sulla Terra.