venerdì 6 maggio 2011

La bufala di Sallusti "Il Giornale" copia male.


COMUNICATO DELL'EDITORE
In merito all’articolo di prima pagina, pubblicato il 5 maggio da Il Giornale «l’Unità sull’orlo del crac», la società NIE (Nuova Iniziativa Editoriale), che edita il quotidiano l’Unità dal 2000, smentisce categoricamente quanto riportato, ricordando che la causa degli Istituti Finanziari non è nei suoi confronti. Pertanto l’Unità edita da NIE non è impattata, né mai lo sarà, dalle vicende che riguardano gestioni precedenti. La NIE, che nel 2010 ha visto per la prima volta dopo dieci anni un bilancio con EBITDA ed EBIT positivi e che prevede per il 2011 una crescita della raccolta pubblicitaria del 12%, ha già incaricato gli avvocati Giuseppe Macciotta e Fabio Pili di introdurre un procedimento per diffamazione a mezzo stampa e di segnalare la vicenda all’ordine dei giornalisti a tutela della società e dei suoi dipendenti. L’Editore

IL CDR
Ancora una volta «Il Giornale», «organo» della famiglia Berlusconi, procede con attacchi personali, gratuiti e infondati. Il Cdr de l'Unità, d’intesa con la Fnsi, stigmatizza l'ennesima montatura pubblicata ieri ed esprime piena solidarietà nei confronti del direttore Concita De Gregorio, offesa in prima persona, anche a nome della redazione tutta. IL Cdr
6 maggio 2011




Il 12 e 13 giugno andiamo a votare!





Questi qua......

- Questi qua il 13 aprile hanno votato l'impunità per il loro capo facendoci
credere di averlo fatto per il bene di noi cittadini.
- noi ci becchiamo un'ipoteca sulla casa per una multa non pagata.

- Questi qua hanno la pensione garantita di 3.100 euro al mese lavorando 5 anni.
- noi lavoreremo fino ai 65 anni per avere una pensione forse pari a metà dello stipendio.

- Questi qua beneficiano gratis di aereo, treno, autostrada, cinema, ristoranti, ecc.
- noi paghiamo anche la carta igienica dei figli a scuola.

- Questi qua hanno la casa in affitto in centro a Roma a 500 € al mese.
- noi abbiamo un mutuo fino alla terza età.

Il 12 e il 13 giugno pensate di andare al mare?

Fate girare questo messaggio!!!!

















Firenze, Giuseppe Graviano risponde ai pm, tace solo su Dell’Utri e Fininvest.



R
isponde a tutte le domande Giuseppe Graviano, tranne quelle su Dell’Utri e sulla Fininvest su cui cala il silenzio, un silenzio pesante. Sentito questa mattina nell’udienza del processo sulla strage di via dei Georgofili il boss, già condannato con sentenza definitiva all’ergastolo per associazione mafiosa, si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito a due specifiche domande: se avesse mai conosciuto Marcello Dell’Utri e se avesse mai avuto contatti con la Fininvest. Il boss ha taciuto “su tutto ciò che riguarda la politica, perché ho procedimenti in corso”, ha spiegato. Giuseppe Graviano ha spiegato di aver conosciuto Tagliavia, imputato nel procedimento per la strage del 1993, “soltanto durante un processo, dove mi accusava prima di essere esecutore e poi mandante delle stragi del ’93″ e ha liquidato come false tutte le accuse a lui rivolte da Spatuzza e da Brusca. “No” categorico anche alla domanda se avesse mai frequentato Riina, Spatuzza ed altri boss. “Giovanni Brusca non fa altro che dire quello che gli ha riferito Totò Riina”.

Poco dopo Giuseppe è intervenuto il fratello Filippo. “Mai conosciuto né avuto rapporti conMarcello dell’Utri” dice Filippo Graviano, sentito in videoconferenza nell’aula bunker di Firenze. A due giorni di distanza dalla testimonianza di Giovanni Brusca (Leggi l’articolo), Filippo ha negato anche di aver conosciuto Vittorio Mangano, lo stalliere mafioso della villa di Arcore diSilvio Berlusconi, e di aver avuto un colloquio con Gaspare Spatuzza, nel quale il pentito gli avrebbe chiesto di collaborare con la giustizia in cambio di alcuni favori. Con Spatuzza – ha ricordato – ho avuto solo due incontri in carcere, nel 2000 e nel 2004, “colloqui impostati soltanto parlando di legalità e di istituzioni”. “Non ho mai avuti interessi per la politica”, ha aggiunto, assicurando di non aver dato indicazioni di voto per Forza Italia: “Basterebbe confrontare le date per smentire totalmente. Io sono stato arrestato nel ’94, non vivevo più a Palermo”.

E sulle testimonianze di Giovanni Brusca è intervenuto il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari: “Non dice nulla di nuovo”. Per il capo della procura nissena, che indaga sulle stragi di via D’Amelio e Capaci, “sulla vicenda delle stragi spesso la memoria è troppo corta”, Brusca “non fa altro che dire cose già ripetute”.




Controllori di RAZZA sulle FAL (Bari-Matera)



"Speriamo che viene Hitler che ti mette nel forno crematorio a te". E' l'augurio di un "simpatico" controllore delle Ferrovie Appulo Lucane a dei ragazzi di colore, probabilmente privi di regolare biglietto.