lunedì 16 maggio 2011

I Quaderni de L'Ora/Il sommario del numero 4.wmv. - di Vittorio Corradino



Il video sommario del numero 4 de I Quaderni de L'Ora," Fragalà, Intrigo Internazionale, in edicola dal 14 maggio.

di Vittorio Corradino



Gli adepti di Media-Setta. - di Gabriele Romagoli.


COME è possibile essere ancora berlusconiani?

Non dico di (centro) destra, conservatori, anticomunisti, liberalpapisti o qualunque altra definizione ci si voglia dare per stare da quella parte politica.

La domanda è: come si può ancora credere (di credere) a Silvio Berlusconi? Alla legittimità dei suoi comportamenti, al fondamento meritocratico delle sue nomine, alla soglia minima di logica delle sue giustificazioni e perfino all' opportunità delle sue "cosiddette" espressioni verbali?
Si dirà: per tornaconto personale.
I fedeli sono stati comprati, promossi, promessi e (loro sì) mantenuti.
Può esser vero, ma non per tutti e non per tutto.
È una spiegazione semplicistica.
Ha il difetto di troppe argomentazioni anti-berlusconiane: non ragiona "a contrario", ma come lui.
Non cerca un punto di vista laterale e nitido. Da cui capire se c' è una motivazione più profonda dietro il fatto che alcune signore si alzano a comando dalle sedie dei talk show e altre no, che alcuni corifei cantano ogni mattina e altri da qualche tempo tacciono.
Che cosa induce i primi a restare sulla nave?

La risposta, per molti di loro, ha a che fare con una condizione particolare nella quale si sono messi. Per comprenderla bisogna sfogliare l' album della memoria e rivedere almeno due fotografie illuminanti.

Una fu scattata alle Bahamas: Silvio Berlusconi corre, seguito dai i suoi uomini più fidati. Tutti sono vestiti alla stessa maniera, rigorosamente di bianco.

L' altra fu presa su uno yacht, ai tempi spensierati della signora Ariosto: lì Silvio Berlusconi è al centro e gli altri intorno. Di nuovo tutti hanno la stessa maglietta, in questo caso a righe.

Sono due dei tanti indizi che portano a considerare il rapporto tra il premier e i suoi (non a caso ho già usato questa parola) fedeli, come quello che si crea all' interno di una setta. Lui è il guru, loro gli adepti.
Altri segnali?
La pretesa di una dedizione assoluta e cieca: chi contrasta il guru viene prima accusato di eresia, poi allontanato, infine coperto di nefandezze.
La ritualità degli incontri, la loro scansione cerimoniale, per quanto bislacca: lo stesso cibo, la stessa musica, lo stesso relax. Il volonteroso sacrificio delle vestali, in guerra tra loro per sedere sulle ginocchia del guru (il sommo Rael, per dire, aveva appeso alla parete la foto delle preferite, con tanto di stellette al merito).

MediaSetta, ecco cosa.
A cui votarsi, a maggior ragione se questo particolare guru, invece di prendere e basta, elargisce: non solo illusioni, stili di vita, risposte al vuoto, ma anche beni materiali, cariche, appalti. Con questo, davvero chi ne beneficia è convinto, al netto del tormentone sulla persecuzione giudiziaria, che il suo guru non abbia passato il segno, non stia dicendo cose prive di ogni fondamento, prima che politico o giuridico, logico? Chi ha conosciuto personalmente alcuni dei suoi restanti scudieri è perplesso nell' apprendere che uomini di una trascorsa raffinatezza estetica hanno sceso gli scalini che portano a una qualsivoglia tavernetta, o nel seguire le peripezie retoriche di chi ha prestato il proprio intelletto a cause più degne. Ha comunque una certezza: questi, quando vanno a letto la sera, nel momento esatto in cui spengono la luce, sanno. Lo sanno: che il re è nudo, che il guru ha una tunica bianca sempre più trasparente e sotto, niente di niente.

E allora perché si svegliano, si alzano e recitano ancora la stessa improbabile preghiera?

Molti anni fa incontrai un uomo, in Svizzera. Era un dentista. Soprattutto, era l' unico sopravvissuto al suicidio di massa della Setta del Sole. Arrivato sul luogo dell' incontro con il vecchio guru ormai disperato e gli altri adepti (banchieri, musicisti, scrittori) aveva avuto una sensazione di disagio ed era tornato indietro, salvandosi dal rogo finale. Gli chiesi se non avesse mai avuto prima quella sensazione, se avesse sempre creduto ciecamente.
Rispose che un anno prima, frugando nel magazzino della villa in cui il guru ospitava i seguaci, aveva trovato il proiettore con cui creava l' ologramma spacciato per soprannaturale apparizione e si era reso conto di tutto. Domandai allora perché, a quel punto, non avesse lasciato la setta.
Rispose: ero andato troppo lontano, da tutti gli altri e soprattutto da me stesso; avevo rinnegato tutto quello in cui avevo creduto prima per un' immagine fasulla, ma non potevo tornare indietro, non avevo niente a cui tornare, il me stesso di prima non c' era più.

Ci sono molti personaggi pubblici nella condizione di quel dentista. Sono andati troppo lontano, soprattutto da se stessi. Liberisti che hanno giustificato il monopolio.
Censori bigotti che hanno chiuso gli occhi davanti alla trave dopo aver gridato per la pagliuzza.
Professionisti della stampa che ne han fatto coriandoli.
Perfino gli avvocati, che per dovere provano a puntellare ogni possibile versione dei fatti, anche loro: come possono proporci un alibi per la notte del 32 gennaio?
L' incantesimo è passato, alcuni l' hanno affermato dopo 16 anni nella MediaSetta, ha dell' incredibile, ma pazienza, almeno son scappati, come il dentista prima del rogo. Questi che restano avendo visto non solo il proiettore nel magazzino, ma la diavolina accendifuoco in tutte le stanze, devono essere davvero convinti di non poter avere una vita migliore fuori da lì. Forse pensano di ricoprire alti incarichi senza altri meriti che la disponibilità. Forse credono (di credere) davvero nel raggio di luce che squarcerà il cielo, indicherà il guru, lo solleverà al colle e loro con lui. Poi spengono la luce e si danno la buonanotte da soli.

GABRIELE ROMAGNOLI



Strauss-Kahn resta in carcere, no alla cauzione: nuova udienza il 20 maggio.



New York - (Adnkronos/Ign) - Secondo i difensori, il direttore dell'Fmi, arrestato a New York per molestie sessuali, avrebbe lasciato l'albergo un'ora prima della violenza. Il giudice dovrà decidere se liberarlo su cauzione. Incastrato dal cellulare, ora spunta un'altra aggressione. Ue: ''Nessun impatto su programmi per Grecia, Portogallo e Irlanda''. Berlino: successore dovrebbe essere europeo. L'arresto sui quotidiani d'Oltralpe. 'Dsk' e le donne, rapporto nell'occhio del ciclone.

New York, 16 mag. (Adnkronos/Ign) - I legali di Dominique Strauss-Khan hanno proposto il pagamento di una cauzione da un milione di dollari per la scarcerazione del loro assistito, respingendo ogni accusa a suo carico. La proposta è stata negata dal giudice che ha fissato una nuova udienza per il 20 maggio. Il direttore generale dell'Fmi resta così in carcere.

Si è dunque conclusa la prima apparizione in tribunale per il capo del Fmi arrestato dalla polizia di New York, dopo essere stato accusato di aggressione sessuale, tentato di strupro e sequestro da una cameriera dell'albergo Sofitel di Manhattan dove alloggiava. Strauss-Kahn ha lasciato in manette domenica sera il commissariato di Harlem dove era stato portato dopo l'arresto.

I legali, riferisce l'emittente Rmc, senza citare fonti, starebbero lavorando su un alibi. Strauss-Kahn avrebbe infatti "lasciato l'albergo a mezzogiorno, cioè un'ora prima dell'aggressione alla cameriera", si legge sul sito dell'emittente in cui si precisa che avrebbe raggiunto la figlia per il pranzo in un ristorante di New York, su cui ci sarebbero prove e testimonianze.

Ma, a quanto scrive il quotidiano 'Liberation', la polizia di New York ha anticipato alle 12 l'ora del presunto stupro - inizialmente si era parlato di un'aggressione avvenuta alle 13 - quindi, il nuovo orario mette in difficoltà la difesa del direttore del Fondo monetario internazionale che, scrive il sito Atlantico.fr citando un rapporto diplomatico francese trasmesso a Parigi, avrebbe sul petto dei graffi, riscontrati nel corso dei test medici effettuati per conto della polizia di New York in relazione all'accusa.

Secondo il 'Wall Street Journal', ad incastrarlosarebbe stato il suo telefonino. Il direttore generale dell'Fmi ha infatti telefonato all'hotel per farsi portare in aeroporto il cellulare che aveva dimenticato nella stanza, fornendo alla polizia di New York le informazioni che hanno permesso il suo arresto a bordo di un aereo in partenza. La notizia è stata confermata dal portavoce della polizia di New York, John Grimpel.

Secondo un deputato francese, Strauss-Kahn avrebbe aggredito in passato altre donne nello stesso albergo, ma la direzione dell'hotel aveva inizialmente scelto di passare la cosa sotto silenzio, contro il parere dei dipendenti. C'è infatti un'altra donna che sostiene di essere stata vittima di un'aggressione sessuale nel 2002.

Il rinvio di un giorno della comparsa in tribunale è stato determinato dal fatto che Strauss-Kahn ha accettato di sottoporsi ai test richiesti dalla polizia, ha spiegato il suo legale, William Taylor. L'altro avvocato, Benjamin Brafman, ha giurato di difenderlo con decisione, insistendo sull'innocenza del suo cliente.

Sul fronte politico la notizia dell'arresto ha sconvolto la Francia dove era dato come favorito in tutti i sondaggi sulle presidenziali francesi del 2012, anche se non aveva ancora sciolto la riserva su una sua possibile candidatura. Ora la possibilità che Strauss-Kahn si presenti sembra sfumare completamente, anche per una semplice questione di tempi tecnici, come spiega Jeremie Saland, avvocato di New York, citato dal sito francese 'Le Te'le'gramme.com.

"La presentazione delle candidature alle primarie socialiste si svolgerà dal 28 giugno al 13 luglio ed è quasi impossibile" che il caso sia in un qualche modo chiuso entro quella data. "Di solito bisogna contare sei o sette mesi prima che si svolga un processo. Ci sono due possibilità perché l'ingranaggio si arresti: che Strauss-Kahn decida di dichiararsi colpevole e sia possibile trovare un accordo con la vittima o che il Grand Jury, il collegio popolare che sarà chiamato in causa nel caso decida che questo possa essere abbandonato per mancanza di elementi sufficienti. Da quello che ho potuto leggere, nessuna di queste ipotesi mi sembra possibile".

Dal canto suo il partito socialista assicura che le accuse a Strauss-Kahn non determineranno alcuna modifica al calendario delle tappe verso le elezioni 2012. Le primarie si svolgeranno nelle date previste, ha detto il numero due del partito, Harlem De'sir: "Il Ps sarà all'appuntamento dell'alternanza nel 2012". Il partito prende le distanze da quanto accaduto e si rifiuta di mostrarsi distrutto: "Il Ps non è decapitato, né indebolito. Ha una leader, Martine Aubry". Proprio il segretario del partito socialista francese si è detta "sconvolta" per le immagini di Strauss-Kahn in manette. "Per fortuna siamo in un Paese in cui, grazie alla presunzione d'innocenza, non si possono mostrare uomini e donne in manette a questo stadio della procedura. E' profondamente umiliante" ha affermato.

Per quanto riguarda il successore all'Fmi, "nella situazione attuale in cui il Fondo è impegnato, nel gestire le crisi nella zona euro, sussistono valide ragioni per trovare un buon candidato europeo". Lo ha affermato Steffen Seibert, portavoce del cancelliere tedesco Angela Merkel, durante il consueto briefing con la stampa a Berlino.





I pazzi siete voi.


è partita giovedì la protesta estrema di Giorgio, Alessandra, Pierpaolo, Luca, Silvio, Alice e Marco. Per un mese vivranno rinchiusi in un rifugio come se fosse esplosa una centrale nucleare.

Al chiuso, niente cibi freschi, solo internet per comunicare. Hanno un obiettivo: convincere le persone a votare Sì al Referendum del 12 e 13 giugno. La loro protesta ha un nome: "I pazzi siete voi"

Nel rifugio anti-radiazioni i ragazzi, proprio come succede ai loro coetanei nel distretto di Fukushima, seguono precise regole di radioprotezione: porte e finestre sigillate, niente insalata, niente latte, formaggio, carne o pesce freschi.

Non usciranno fino al giorno del Referendum, quando il nucleare potrà essere bloccato per sempre dalla volontà dei cittadini.

Greenpeace ha deciso di sostenere questi ragazzi perchè di fronte a un governo che vuole rubarci il Referendum e toglierci la possibilità di scegliere, un atto estremo come quello di rinchiudersi in un rifugio è più che mai necessario.

La protesta di Giorgio, Alessandra, Pierpaolo, Luca, Silvio, Alice e Marco avrà senso soltanto se riuscirà a crescere ogni giorno di più.

http://www.ipazzisietevoi.org/public/


Processo Mills, Berlusconi in aula Ascoltati anche Briatore e Mahler.


Davanti al tribunale di Milano per la prima volta non ci sono
militanti del Pdl: «Rispettiamo il silenzio per il voto».


MILANO - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato oggi al Palazzo di giustizia di Milano per l'udienza sul processo Mills, nel quale è imputato per corruzione in atti giudiziari. Oggi sono in calendario le testimonianze di Flavio Briatore e Marina Mahler.

L'udienza si tiene nella maxiaula della prima Corte d'Assise d'Appello appositamente allestita e già presidiata dai carabinieri. Berlusconi, che è anche capolista alle comunali per il Pdl, assisterà al dibattimento in cui è previsto l'esame di due testi.

Il coordinamento del Pdl lombardo ha invitato tutti i militanti e sostenitori del premier abituati ad accoglierlo recentemente al palgiustizia di Milano per le udienze, a "rispettare il silenzio elettorale rinunciando quindi ad ogni manifestazione di affetto".



Napoli, sorpreso a fotografare la scheda La denuncia: «Hanno votato al mio posto»


Due anomalie si registrano oggi: la prima in un seggio di
Vico Equense. La seconda è stata segnalata dai Verdi.


NAPOLI - Sente il rumore dello «scatto» di una fotocamera digitale all'interno della cabina elettorale e il presidente del seggio chiama i carabinieri del servizio di vigilanza. È successo ieri nella frazione Arola di Vico Equense.

L'elettore, un 38enne del luogo, che nel frattempo era uscito dalla cabina, è stato invitato a consegnare il telefonino. Visionando le immagini sulla memoria dell'apparecchio, i carabinieri hanno notato la presenza della foto di una scheda elettorale nella memoria dell'apparecchio. Il presidente del seggio ha trattenuto la scheda, inserendola tra quelle annullate per specifica violazione di legge, mentre i carabinieri hanno denunciato il 38enne e sequestrato l'apparecchio telefonico.

Hanno votato al mio posto. «Segnaliamo un ennesimo caso gravissimo avvenuto stamane durante le operazioni di voto. Il sig. M.C. si è recato stamattina al seggio della scuola Tito Livio di Napoli per esprimere le proprie preferenze e ha scoperto che qualcuno aveva già votato al posto suo. L'episodio è stato immediatamente segnalato e denunciato alle autorità competenti per capire subito se si tratta di un caso isolato o di un sistema di consenso illegale a favore di qualche candidato o lista».

È la denuncia del commissario regionale dei Verdi Campania Francesco Emilio Borrelli con la lista Napoli riformista che hanno istituito un osservatorio sul voto pulito e libero a Napoli e provincia. «Dopo i pacchi regalo, i biglietti del calcio Napoli, i 50 euro a voto, le schede doppie consegnate ai votanti adesso scopriamo anche i cittadini che hanno già votato pur non essendosi recati al seggio. Chiediamo che la magistratura compia tutti gli atti necessari a verificare i livelli di inquinamento di questo voto amministrativo che ha raggiunto secondo noi livelli mai visti negli ultimi 20 anni. Stiamo assistendo ad un mercato delle vacche non alla libera espressione del voto con spese di milioni di euro per accaparrarsi il consenso. Non crediamo che tutto ciò che è successo sia solo frutto di strane coincidenze», conclude Borrelli.



Nucleare: referendum Sardegna, superato quorum.


CAGLIARI - Il referendum consultivo regionale sul nucleare in Sardegna è valido.
Alla chiusura dei seggi, alle 22, ha votato più di un terzo degli elettori.
Quando mancano solo i dati di tre piccoli Comuni dell'Oristanese, ha votato il 39,83 per cento degli elettori, oltre 6 punti percentuale in più rispetto al quorum di almeno un terzo degli aventi diritto richiesto dalla legge regionale n. 20 del 1957 per dichiarare valida la consultazione referendaria.
In provincia di Cagliari si è recato alle urne il 41,47 per cento, nel Nuorese il 39,33 per cento, in provincia di Sassari il 34,69 per cento e in quella di Carbonia-Iglesias il 46,57 per cento, nel Medio Campidano il 42,28 per cento, in Ogliastra il 39,24 per cento e nella provincia di Olbia-Tempio il 38,63 per cento. Nell'Oristanese il dato parziale della partecipazione al voto è del 39,26 per cento. I dati sull'affluenza confluiscono dai Comuni direttamente al Servizio elettorale della Direzione generale della Presidenza della Regione. Domani, lunedì 16 maggio, i seggi rimarranno aperti dalle 7 alle 15.



Ai seggi con Paperino e il cane tra brogli, risse e foto proibite. - di Felice Manti


C’è chi si è trovato in mano una scheda elettorale già «votata» e chi ne ha avute addirittura due.
La prima giornata elettorale regala aneddoti e curiosità da Nord a Sud. Alla sezione n. 2 di Rosolina (Rovigo), a un elettore è stata consegnata prima di recarsi in cabina una scheda già votata con tanto di preferenza. L’involontario protagonista è uno dei candidati alla poltrona di primo cittadino, e ha denunciato l’accaduto.
Il presidente del seggio ha minimizzato: «Lo scrutatore aveva in mano una scheda già votata e l’ha consegnata invece di inserirla nell’urna...». Sull’episodio indagano i carabinieri.
A Napoli invece, in una sezione del Pallonetto di Santa Lucia una signora ha ricevuto due schede per votare alle Comunali, come denunciano i Verdi. Nel capoluogo campano i rifiuti sono entrati praticamente nel seggio all’istituto Paisiello di piazza Montecalvario, tanto che è stato necessario chiamare gli addetti alla nettezza urbana per rimuovere un cumulo di rifiuti che impediva agli elettori l’accesso alla scuola.
A Milano il candidato del terzo polo Manfredi Palmeri è arrivato al seggio con la figlia Carola di 4 anni. Look ancora una volta un po’ discutibile quello del governatore lombardo Roberto Formigoni, al seggio in «chiodo» e maglietta di Paperino. Mentre a Bologna il candidato di Pdl e Lega a Palazzo Accursio Manes Bernardini (che non vota per sé perché residente a Casalecchio di Reno) ha accompagnato la moglie Lucia Caccavo a votare assieme al cane. A Torino il primo dei candidati a votare è stato Piero Fassino intorno alle 11 nel quartiere borghese di Crocetta. Qualche attimo di nervosismo coi fotografi e un rimprovero ai giornalisti per il troppo rumore. Poi Fassino si è precipitato in un’azienda a rischio chiusura, la Askoll, per un mega spot elettorale fuori tempo, suscitando l’ironia dell’avversario Michele Coppola (Pdl): «Sappiamo perché è nervoso...». Nervi a fior di pelle anche a Diano Marina (Imperia) dove solo l’intervento dei vigili urbani ha evitato il peggio tra i tre candidati a sindaco per un mancato accordo sulla rimozione dei manifesti elettorali. I candidati sindaci di Cagliari Massimo Fantola (centrodestra) e Massimo Zedda (centrosinistra) hanno votato a distanza di mezz’ora, senza incontrarsi, nello stesso seggio di via Collegio, nel quartiere Marina, in centro. A Olbia, in un seggio della scuola di Murta Maria, le operazioni di voto sono rimaste bloccate per un’ora a causa della protesta della candidata indipendentista Lisa Corimbi: «Le matite per votare non sono copiative, ma normali e dunque cancellabili». Sull’episodio indaga la Procura. Nonostante i divieti, almeno quattro elettori (a Catanzaro, Taranto, Napoli e Benevento) sono stati pizzicati mentre fotografavano la scheda elettorale con un cellulare, e sempre in Campania si sono segnalati diversi «galoppini» intenti a fare campagna elettorale sin dentro i seggi. Non sono mancati gli atti vandalici: le vetrine dell’ufficio elettorale di Carmine Abagnale, consigliere Pdl a Milano, sono state prese a sassate nella notte. A Città di Castello decine di manifesti elettorali del candidati a sindaco, Francesco Polidori, patron del gruppo Cepu, sono stati strappati, coperti con fogli bianchi o con la pubblicità di altri candidati. A Castiglion della Pescaia (Grosseto) l’affluenza è ampiamente inferiore al 50%: ha funzionato l’appello al non voto lanciato dal sindaco Pdl uscente, la deputata Monica Faenzi, dopo l’esclusione della lista azzurra. Sulla validità delle elezioni pende anche un’inchiesta della procura grossetana.