giovedì 22 dicembre 2011

La tangente da Berlusconi? “Solo una fiction” David Mills conferma in aula la ‘versione b’



Seconda puntata della deposizione in teleconferenza al processo milanese che vede l'ex premier imputato di corruzione in atti giudiziari. L'avvocato inglese sostiene di aver ricevuto i 600 mila dollari dall'armatore Attanasio e non dal Cavaliere, come aveva affermato in precedenza. "Mi vergogno, colpa dello stato mentale in cui mi trovavo"


“It’s all fiction”. Così l’avvocato David Millsliquida l’accusa di corruzione a carico di Silvio Berlusconi: ”Tutto quello che riguarda Silvio Berlusconi e Carlo Bernasconi è fittizio, è un’invenzione pericolosa”, ha affermato il legale inglese nella seconda parte del suo interrogatorio, in teleconferenza da Londra, al Tribunale di Milano, nel processo che vede l’ex premier accusato di corruzione in atti giudiziari. Il riferimento è al versamento di 600 mila dollari che in un primo tempo Mills aveva attribuito a Berlusconi e che secondo l’accusa rappresentava la tangente ricevuta in cambio di testimonianze reticenti in due procedimenti penali contro Berlusconi stesso. Nella scorsa udienza, Mills aveva sostenuto che la somma gli era arrivata non dal Cavaliere, ma dall’armatore napoletano Diego Attanasio.

Silvio Berlusconi ha ascoltato la testimonianza di Mills in aula, seduto in prima fila accanto all’avvocato Niccolò Ghedini.

“Mi vergogno molto profondamente – ha affermato Mills – di aver collegato questa storia a Carlo Bernasconi (manager di Fininvest, ndr) che era stato mio amico ed era deceduto due anni prima. Il fatto di essermi comportato così può essere attribuito solo allo stato mentale in cui mi trovavavo in quel momento”. In una lettera del 4 maggio 2004 al suo commercialista, Robert Drennan, Mills aveva scritto infatti di aver ricevuto da Bernasconi 600 mila dollari, per tenere Silvio Berlusconi “fuori da un mare di guai” relativi ai processi All Iberian e per la corruzione della Fininvest alla Guardia finanza.

Nella deposizione di oggi, incalzato dalle domande del pm Fabio De Pasquale, il legale inglese ha ripetuto invece la versione ritrattata, sostenendo di aver ricevuto i soldi dall’armatore. Ma all’epoca “non volevo causare ulteriori problemi ad Attanasio”, ha aggiunto, riferendosi alla circostanza che l’armatore era già coinvolto in vicende giudiziarie. “Dovevo dimostrare al fisco inglese che avevo commesso un errore in buona fede e non volevo cercare di evadere le imposte”, ha chiarito.

Mills ha spiegato che quando nel 2004 riferì ai pm che i 600 mila dollari li aveva ricevuti dall’ex premier, aveva “adottato la strategia della minore resistenza, dicendo quello che immaginavo che i rappresentanti dell’accusa volevano che dicessi”. Il legale inglese ha chiarito inoltre di aver fatto ai pm il nome dell’armatore Attanasio nel 2004 solo in una pausa dell’interrogatorio.

Al pm che gli domandava se è corretto che nella lettera avesse collegato il “regalo” alle testimonianze e al fatto che tutto doveva essere fatto “discretamente”, Mills ha risposto di nuovo: “Questa parte della lettera è completamente inventata, anche se doveva contenere dettagli realistici per il funzionamento della storia”. All’ennesima contestazione da parte del pm, ha risposto alzando decisamente il tono della voce: “It’s all fiction”, è tutta una finzione.

Truffa a onlus: 200 mila euro a Lele Mora da crac societa'.



E' emerso in ambito inchiesta sulla bancarotta della Retemanager.



(ANSA) - MILANO, 22 DIC - Piu' di 200 mila euro 'distratti' a favore di Lele Mora. E' quanto emerge nell'ambito dell'inchiesta di bancarotta su Retemanager, la societa' di investimenti di Bernardino Pasta, il manager finito in carcere il 2 dicembre scorso con l'accusa di aver truffato due onlus per 9 milioni di euro. Lo stesso giorno dell'arresto il Tribunale di Milano aveva dichiarato il fallimento della societa'. Nell'ambito dell' indagine sulla bancarotta condotta dal pm di Milano Eugenio Fusco, sarebbero emerse distrazioni in favore di Mora. In particolare oltre 200 mila euro nell'arco di 6 mesi che sarebbero stati dati al talent scout tra prestiti e stipendi.


Leggi anche:
http://www.cronachelodigiane.net/article-aiuti-ad-haiti-truffa-a-onlus-per-9-milioni-di-euro-91301841.html


http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2011/12/22/visualizza_new.html_17362784.html

Ribelliamoci!





Il presidente Napolitano si rende conto del fatto che, nominando un governo tecnico, e senza sciogliere le camere, non ha fatto altro che condannare il paese allo stallo? Il governo tecnico, infatti, senza l'approvazione delle camere, quindi del parlamento formato dalla maggioranza, PdLe Lega, non può far nulla. Stiamo assistendo alla continuità del governo Berlusconi; è vero che Monti ci rappresenta meglio all'estero, ma è anche vero che sta facendo le stesse manovre che avrebbe fatto il governo Berlusconi, il quale se ne avvantaggia non prendendosene le responsabilità e colpe.
Oltre alla beffa, l'inganno: noi cittadini e, quindi, popolo sovrano abbiamo solo l'obbligo di pagare i disastri provocati da chi specula in borsa, chi prende mazzette, chi evade il fisco, chi acquista cacciabombardieri e satelliti spia, chi decide di partecipare a guerre camuffate da "missioni di pace" usando armi da guerra, chi vive al di sopra delle proprie possibilità facendo debiti, chi non sa governare ma pretende di essere mantenuto con stipendi da nababbo e vuol farci credere che con 15.000 euro al mese ce la fa a stento, mentre tu puoi farcela con 1.200, sempre che tu abbia un lavoro, perchè, in caso di necessità, è anche giusto e sacrosanto che tu il lavoro lo perda.
Ci trattano da idioti, da schiavi, ci usano come carne da macello, dovrebbero coccolarci e ci maltrattano.
E noi? Subiamo, sappiamo solo subire e piangerci addosso.
Cosa dovremmo fare? Incrociare le braccia, ad oltranza, tutti uniti e, se non basta, cacciarli dal Parlamento e riprenderci ciò che è nostro!




Berlusconi si imbuca al Colle. - di Sara Nicoli






Difficile perdere la sana abitudine alla brutta figura. E ancor più riuscire ad avere la meglio su quella endemica cafoneria che è sempre stata, d’altra parte, la sua cifra nel mondo.
Insomma, anche ieri il Cavaliere ci ha stupito.

Al Quirinale, era appena cominciata la tradizionale cerimonia per gli auguri del presidente della Repubblica alle alte cariche dello Stato e ormai tutti avevano preso posto alla spicciolata. Così, mentre in sala i tanti politici e le varie autorità attendevano pazienti l’arrivo di Giorgio Napolitano, il posto in prima fila riservato a Silvio Berlusconi appariva vuoto. Fino all’ultimo minuto. Che cos’era successo? Sorpresa: a pochi minuti dall’ingresso in sala del capo dello Stato, Berlusconi ha fatto capolino dalla porta d’ingresso delle più alte cariche dello Stato e non dalle porte laterali da cui entravano tutti gli altri, dai segretari di partito in giù, insomma, da dove doveva entrare anche lui.

Ma il bello è venuto poco dopo. Quando si è aperta la porta vicina al podio degli oratori e hanno fatto ingresso Napolitano, i presidenti delle Camere Fini e Schifani e il premier Mario Monti. E Berlusconi. Scenetta: i quattro (presidenti delle Camere più Monti) che si dirigono verso il podio, il Cavaliere, come sempre con un bel sorrisone stampato in faccia, è entrato piano, ha stretto alcune mani, ha scambiato due battute e poi, finalmente, ha preso posto in prima fila. E dove è parso e piaciuto a lui, ovvero non vicino al ministro Corrado Passera, come assegnato, ma accanto al titolare dell’Agricoltura Mario Catania. Quindi, mentre Napolitano pronunciava parole gravi anche nei suoi confronti (“con Berlusconi la sostenibilità, anche internazionale era al limite…”) lo si poteva ammirare non certo assorto o pensieroso, bensì profondamente addormentato come da tradizione negli appuntamenti ufficiali sotto lo sguardo imbarazzato dell’intero arco costituzionale. Capo dello Stato compreso, ovviamente.



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