L'indagine napoletana si intreccia con quella sui soldi
al Carroccio. Indagato il superconsulente di Agusta.
ROMA - Passava per la scrivania di un blasonato consulente che vive tra Lugano e Nuova Delhi, il rapporto tra la controllata di Finmeccanica Agusta Westland e la LegaNord. Ieri, i pm della procura di Napoli si sono precipitati in Svizzera per perquisire tutte le fiduciarie intestate a lui, Guido Raph Haschke, iscritto al registro degli indagati per riciclaggio e corruzione internazionale.
A rivelare il suo nome agli inquirenti è stato l'ex capo delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, sentito più volte a Napoli e riascoltato recentemente anche dai magistrati di piazzale Clodio. Borgogni, che dice di averlo saputo in ambito aziendale - e dunque sul punto le verifiche sono prudenti e ancora in atto - racconta che proprio Haschke si sarebbe occupato della compravendita di 12 elicotteri Agusta Westland in India. Ad affidargli l'incarico, Giuseppe Orsi l'attuale amministratore delegato di Finmeccanica ma all'epoca al vertice di Agusta. Che gli avrebbe chiesto, a margine della consulenza costata in tutto 41 milioni, di mettere da parte altri 10 milioni di euro «per le esigenze» della Lega Nord.
Una vera e propria tangente, insomma, che sarebbe stata consegnata su indicazione di Giuseppe Orsi in persona, la cui vicinanza alla Lega Nord non è mai stata un segreto per nessuno.L'episodio raccontato e confermato da Borgogni, non sarebbe l'unico di cui si è occupato il consulente. L'ipotesi su cui lavorano i pm napoletani Vincenzo Piscitelli, Francesco Curcio, John Henry Woodcock e l'aggiunto Francesco Greco è che di meccanismi come questo le aziende del gruppo Finmeccanica ne abbiano creati anche altri. Una galassia di fiduciarie, tra le quali la principale sarebbe la Gadit, create per accumulare fondi neri destinati alla politica e che rappresenterebbero, spiega un investigatore, la «cassaforte delle tangenti». Tutte in Svizzera, dove Hascke ha da tempo la cittadinanza pur essendo nato e cresciuto in Italia.
Sotto la lente degli investigatori c'è in particolare la fiduciaria Gadit, intestata al consulente. Ma quelle perquisite e riconducibili a lui sarebbero anche altre. E in ognuna di queste, il consulente potrebbe aver nascosto una fetta di denaro da dare alla politica. Nelle scorse settimane, i pm napoletani avevano convocato Haschke come persona informata sui fatti, ma lui ha risposto di essere cittadino svizzero e che non sarebbe mai andato a Napoli se non sulla base di una rogatoria internazionale. In realtà l'imprenditore sessantenne con una passione per le corse in auto d'epoca, ha vissuto nella zona del torinese fino alla seconda metà degli anni '90.
Nell'ambiente industriale si è fatto conoscere prima di tutto come consulente per aziende fornitrici della Fiat che avessero intenzione di lanciarsi nel mercato internazionale. Si è fatto strada grazie al lavoro presso la Word Bank di Washington e un rapporto consolidato con alcune aziende torinesi vicine alla famiglia Agnelli. Quindi, lo spostamento in Svizzera e i contatti con Agusta Westland raccontati, sebbene indirettamente, da Lorenzo Borgogni di Finmeccanica.
La decisione di avviare rapidamente le perquisizioni in Svizzera è stata presa dai magistrati napoletani nei giorni scorsi, dopo l'ultimo interrogatorio di Borgogni e un incontro al vertice a Roma, a piazzale Clodio, coi magistrati romani che pure indagano su Finmeccanica. Alcune verifiche potrebbero essere avviate anche sulla Alenia Aermacchi, altra società del gruppo Finmeccanica, in cui da tempo lavora la moglie di Roberto Maroni, Emilia Macchi. Ieri mattina, Piscitelli e Curcio erano a Lugano, al fianco dei magistrati svizzeri, per assistere alle perquisizioni in tutte le fiduciarie. Il materiale raccolto - documenti e scritture contabili soprattutto - sarebbe moltissimo.