PARTITI POLITICI O ORGANIZZAZIONI MALAVITOSE?

 
Questi politici, che osano lamentarsi quando la popolazione manifesta la sua rabbia contro di loro, quando li paragona alle associazioni malavitose. E mentre loro protestano a noi viene da chiederci: scusate,ma dov’è la differenza?
Cosa fanno per distinguersi? Cosa hanno fatto quando, di seicentotrenta deputati solo 20 erano presenti in aula, per discutere i tagli al finanziamento pubblico dei partiti? Seicento dieci di questi signori erano assenti!
Questi signori sono gli stessi che quando dovevano giurare il falso, affermando che Ruby era la nipote di Mubarak erano tutti presenti, tutti pronti a sputare sulla faccia degli italiani, e sulla loro credibilità, per salvare il capo banda dalla galera. Erano tutti presenti, quando si doveva impedire alla giustizia di fare giustizia, consentendo l’arresto di chi tra loro era indagato e osano definirsi “diversi” dalle organizzazioni malavitose? Forse proteggere i ladri significa essere diversi? Oppure favorire il ladrocinio e lo sperpero del denaro pubblico, affidando appalti a disonesti in cambio di mazzette, significa fare il bene dello stato? E’ un bene per la popolazione, quando si fanno pagare le opere pubbliche dieci volte di più per spartirsi i miliardi insieme ai mafiosi?
Questi luridi ceffi, ai quali uno stipendio di mille euro sarebbe troppo, in quanto un lavoratore per poter percepire mille euro, deve lavorare otto ore al giorno, mentre questi nulla facenti usufruiscono di stipendi da lotteria. Stipendi rubati dalle tasche della popolazione! E’ un furto pretendere lo stipendio senza averlo guadagnato e oltretutto di quelle proporzioni, quando sono assenteisti per allergia al lavoro!
Questi signori che definiscono “antipolitica” chi condanna questo disonesto modo di concepire la politica, sono per davvero senza vergogna. Accusano la popolazione di voler affossare i partiti che, secondo loro, sono la base per una democrazia. Che idiozia! Non vogliono ammettere che non è la popolazione a condannare a morte i partiti, ma essi stessi! Sono loro ad aver trasformato i partiti in cosche. Sono loro, con l’insaziabile sete di potere e l’oscena avidità, a gettare così in basso i partiti. Sono loro ad aver ucciso i partiti per trasformarli in associazioni per delinquere e dovrebbero fare soltanto mea culpa.
A questo punto sarebbe sacrosanto scioglierli tutti i partiti e proibirne la rinascita. Andrebbero messi fuori legge. Questa gente andrebbe cacciata a calci dal nostro Parlamento, se persino in un momento come questo, in cui gli italiani non sanno come fare per sfamarsi, in cui la gente si suicida per la disperazione, essi non sono capaci neppure di rinunciare all’equivalente di un pacchetto di sigarette. In quale altro modo si può definire questa classe politica che dopo aver portato il paese alla rovina, continua ad ingozzarsi sfruttando una popolazione agonizzante?



http://mariapiacaporuscio.wordpress.com/2012/05/16/1600/#comment-870

Fiorella Mannoia risponde all’invito di Monti a denunciare gli sprechi.




“Monti esorta gli Italiani a denunciare gli sprechi, ottimo!!! 
Signor Monti, sarebbe cosí gentile da partire dagli sprechi della politica???? 
La TAV é indispensabile? 
Non potremmo spendere tutti quei miliardi per i treni interregionali ridotti ormai a carri bestiame?? 
Non si potrebbe interrompere quella farsa della missione di pace in Afghanistan che ci costa circa 600 miliardi l'anno?? 
Non potremmo mettere all'asta le frequenze televisive? 
Non potremmo fare qualcosa di concreto contro la corruzione politico-mafiosa che costa all'italia 70 miliardi l'anno? 
Se dovessi segnalarli tutti passeremmo la notte qui. 
Signor Monti, io vorrei denunciare una lunga serie di sprechi della politica corrotta, dove posso denunciarli? 
Vado dai Carabinieri?”


http://www.disabileforum.com/forum/fiorella-mannoia-denuncia-gli-sprechi_topic40235.html

Lega, Bossi indagato per truffa. Sotto inchiesta anche Renzo e Riccardo. - Antonella Mascali

umberto bossi_INTERNA


La truffa contestata al Senatur è relativa ai rimborsi elettorali. Mentre per i due figli l'accusa è di appropriazione indebita relativa alle spese personali dei due ragazzi con i soldi del partito. Al senatore Stiffoni contestato il peculato.

Il senatore Umberto Bossi è indagato per truffa ai danni dello Stato in concorso con l’ex tesoriere Francesco Belsito. L’iscrizione per l’ex segretario del Carroccio e ora presidente è relativa ai rimborsi elettorali incassati dalla Lega nel 2010 con il relativo rendiconto del 2011. Bossi risponde in concorso con l’ex amministratore indagato anche dalle procure di Reggio Calabria e Napoli. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche i figli del Senatur Renzo e Riccardo per appropriazione indebita, reato relativo alle spese personali che sono state sostenute per i due ragazzi con i soldi del partito. Anche in questo caso a rispondere in concorso c’è Belsito. La Procura di Milano ha indagato anche il senatore Piergiorgio Stiffoni e Paolo Scala, il finanziere che aveva gestito l’affare della Tanzania. Quest’ultimo risponde di riciclaggio. Per il senatore invece l’accusa è quella di peculato per aver utilizzato i soldi che erano sui conti della Lega a Palazzo Madama.
Lo scandalo che ha travolto la Lega coinvolge ben tre procure: Milano, Napoli e Reggio Calabria, anche se a iscrivere nel registro degli indagati il nome dei Bossi è stata nei giorni scorsi quella lombarda. Le ultime due indagano per riciclaggio relativo anche agli investimenti in Tanzania e Cipro di circa 6 milioni di euro. Lo scorso dicembre la pubblicazione sulle pagine del Secolo XIX dello strano affare tanzanese aveva fatto puntare i riflettori sul Carroccio. Belsito, finito nel mirino, aveva cominciato a raccontare al telefono alla segretaria Nadia Dagrada tutte le spese sostenute per Umberto Bossi e famiglia. Dalla polizza assicurativa per la villa di Gemonio alle spese per la ristrutturazione della casa. Belsito, che era stato introdotto come amministratore dall’ex tesoriere Maurizio Balocchi, sotto pressione per le richieste di spiegazioni dal partito, in una casetta di sicurezza negli uffici della Camera ha raccolto tutti i documenti relativi alle spese personali in una cartelletta denominata “The Family”. In quel fascicolo Belsito ha conservato i pagamenti delle multe di Renzo Bossi, le spese sanitarie del figlio minore di Bossi Eridanio, le distinte di diversi bonifici e anche documenti relativi all’istruzione di Renzo detto il Trota. Negli ultimi giorni la Procura di Milano aveva avviato accertamenti proprio sulla laurea albanese del Trota, che si sarebbe diplomato in business management senza mai mettere piede nel paese delle Aquile. 
Nelle conversazioni intercettate dagli investigatori del Noe dei Carabinieri Belsito diceva che dalle casse della Lega per il solo 2011 per Bossi e famiglia sarebbero stati spesi 611 mila euro. Coi soldi del partito, secondo l’ex tesoriere con un passato da buttafuori e portaborse di un ex ministro di Forza Italia, sarebbe stata finanziata anche la scuola bosina gestita dalla moglie di Bossi, Manuela Marrone, il sindacato padano ovvero il SinPa guidato Rosi Mauro, senatrice e vice presidente del Senato, espulsa come Belsito dal Carroccio. I soldi della Lega sarebbero finiti anche alla “nera”, che ha sempre negato, per la sua istruzione e quella del suo capo scorta Pier Moscagiuro.  
A mettere nei guai Bossi&co ci sono anche le dichiarazioni a verbale delle segretarie dell’ex leader. Nadia Dagrada, interrogata dai pm milanesi e napoletani quando erano scattate le perquisizioni da parte della Guardia di Finanza, aveva confermato che Umberto Bossi era perfettamente a conoscenza che i soldi della Lega fossero utilizzati anche per le spese personali della famiglia. Una versione in parte confermata anche dalla sua assistente personale Daniela Cantamessa che aveva riferito ali inquirenti di aver messo sull’avviso l’allora segretario per gli strani comportamenti del tesoriere. Ad aggravare lo scandalo anche un video di un ex autista, poi licenziato, che temendo di esser coinvolto nell’inchiesta aveva filmato Renzo, che poi si è dimesso dalla carica di consigliere regionale diversi giorni fa, mentre afferrava alcune banconote. Soldi che dovevano coprire le spese di servizio e non finire nelle mani del Trota per pagarsi la benzina o le medicine.
Gli accertamenti della Procura di Milano sono proseguiti senza sosta per verificare e trovare i riscontri alle dichiarazioni e anche alla stessa documentazione. Anche Belsito naturalmente durante gli interrogatori ha confermato la consapevolezza del fondatore del partito. Il cui nome è stato accostato anche alla ‘Ndrangheta. Nell’indagine reggina, che sta continuando a fare accertamenti anche sull’investimento in Tanzania, sono emersi i rapporti di Belsito con Romolo Girardelli, detto l’ammiraglio, uomo secondo gli inquirenti legato alla cosca dei De Stefano. 
Aggiornato dalla redazione web alle 13.51

Il vero motivo del pranzo tra Monti e Berlusconi. 16 maggio 2012

monti-berlusconi


IL MOTIVO VERO:
OGGI IL NANO CON ALFANO E LETTA (che lo ha organizzato) SARANNO A PRANZO DA MONTI PER CERCARE DI "INCIUCIARE" SUL DECRETO ANTICORRUZIONE. Quindi IERI, IL PARTITO DEGLI ONESTI, ha FATTO "CATENACCIO" per TENTARE OGGI DI TROVARE QUALCHE NORMETTA "SALVA-NANO" DA INSERIRE NEL DDL.

1. VIGILIAMO SU QUANTO ACCADE
2. SCATENIAMO SUL WEB UNA CHIARA RICHIESTA CHE GIANNI LETTA, che NON HA INCARICHI, VADA A CASA E NON CONTINUI LA SUA NEFASTA OPERA DI "FACCENDIERE DI STATO"!!!



Postato da: Alessandro Giari su Facebook


Purtroppo, il tuo sospetto è condivisibile e da non sottovalutare. Ancora una volta questo governo tecnico, nominato dal PdR senza sciogliere preventivamente le Camere, errore gravissimo, si trova a dover affrontare l'ostruzionismo del Pdl, partito fondato da Dell'Utri, uomo di non specchiata deontologia ed etica, per tutelare gli interessi dei suoi simili e del "bitumato massacratore di legalità".
Cetta.


Leggi anche: http://notizie.virgilio.it/politica/pdl-parla-a-raffica-ddl-anticorruzione-impantanato-in-commissione_167229.html?pmk=hpsoc&rnd=56264