martedì 4 settembre 2012

UN GIACIMENTO SOTTERRANEO TRASFORMATO IN UNA CASA .


L'incredibile esperimento portato avanti da un ingegnere civile e sua moglie: convertire un giacimento sotterraneo in un appartamento.

L'incredibile esperimento portato avanti da un ingegnere civile e sua moglie: convertire un   giacimento sotterraneo in un appartamento.

Ci sono voluti tre anni per realizzare il sogno della vita, ma alla fine ce l'hanno fatta: Robert Hardy, un ingegnere civile e sua moglie Ann hanno dato vita al più bizzarro esperimento immobiliare: hanno costruito la propria abitazione privata laddove prima c'era un antico giacimento sotterraneo. 

Il gigantesco progetto è iniziato subito dopo il primo colpo di fulmine: entrambi si sono innamorati del sito di 6500 metri quadrati al centro di una collinetta in Sidmouth, nel Devon. Il sito dismesso sembrava inizialmente un tamburo di cemento, e giaceva inutilizzato da cinque anni, cioè quando è stato acquistato da un'azienda idrica Water South West. 

Il prezzo orientativo per la vendita del sito era di 300.000 sterline e l'azienda era interessata a cederla proprio per creare un'abitazione privata. E' così che mentre molti derisero l'idea, il signor Hardy , ha pensato che propriola difficoltà del progetto era quello che lo attraeva maggiormente: "Ho passato anni a mettere insediamenti residenziali in mezzo a campi, e l'ho sempre vissuta come un'attività assolutamente noiosa "ha detto l'ingegnere - "ma questo progetto aveva troppi aspetti interessanti ad esso. Molti i problemi a cui occorreva trovare una soluzione 'Come si fa a risolvere i problemi di altezza? 'E la luce? Come si fa a scoprire il tamburo?' E 'stato davvero affascinante, e dopo tante difficoltà ce l'abbiamo fatta." 


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casa-collina-3.jpegFonte: DailyMail 

San Pio traslato nella «cripta d'oro» Processione tra un mare di fedeli.

E' pronto il posto in cui i frati, vogliono riporre le ossa del frate dei miracoli, lo stanzone ricavato nella nuova chiesa è stato realizzato tutto in oro massiccio, oro regalato dai fedeli di tutto il mondo negli ultimi 20 anni. (ph. Lapresse)


Funzione solenne: l'urna sostenuta da 12 frati lascia la chiesa del santuario di Santa Maria delle Grazie.
BARI - È cominciata la cerimonia di traslazione del corpo di san Pio da Pietrelcina. Al suono della campana del convento, l’urna con le reliquie, sostenuta da 12 frati, ha lasciato il santuario di Santa Maria delle Grazie, dov’è rimasta per 42 anni (dal 26 settembre 1968, giorno della tumulazione del frate con le stimmate), e viene portata in processione sino alla chiesa dedicata al santo.
Qui verrà collocata in un nuova cripta al piano inferiore. La cerimonia è presieduta dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, e vi partecipano numerose rappresentanti delle istituzioni locali.
PROCESSIONE - Durante la processione, lungo un percorso transennato ai cui lati sono assiepate migliaia di fedeli, vengono intonati canti liturgici, fra i quali l’Inno a San Pio. Fin dalle prime ore del mattino la chiesa del santuario di Santa Maria delle Grazie si è riempita di fedeli che hanno reso omaggio all’urna con le reliquie di san Pio da Pietrelcina.
LA VIRTU' DEL SANTO - «Anche oggi, venerando le reliquie del santo cappuccino, siamo spronati a imitarne le virtù cristiane, riconducibili ad un’unica grande strada: quella dell’amore, amore verso Dio e verso il prossimo», ha detto l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Michele Castoro, prendendo la parola nella chiesa superiore di san Pio dove poco fa è stata trasportata l’urna con le reliquie del santo, che sarà collocata nella nuova cripta. «Padre Pio - ha sottolineato l’arcivescovo - attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con l’esempio il binario che ad essa conduce: la preghiera e la carità. Ce lo ha ricordato papa Benedetto XVI durante la sua visita pastorale a San Giovanni Rotondo». A conclusione del discorso dell'arcivescovo, l’urna con le reliquie è stata trasferita in processione nella nuova cripta della chiesa inferiore per la celebrazione eucaristica, che comprenderà la consacrazione dell’altare e la collocazione dell’urna nel pilastro centrale.
(ph. Lapresse)

Trattativa Stato-Mafia. Barillaro e D'Ambrosio: due morti diverse per i media. - Simona Zecchi




Namibia, 24 luglio 2012: muore il giudice Michele Barillaro mentre era alla guida di una jeep scontratasi contro un camion. 

Roma, 26 Luglio 2012: muore per infarto Loris D'Ambrosio, il consigliere di Giorgio Napolitano a cui aveva telefonato Nicola Mancino per la questione della trattativa Stato-Mafia. 
Doveva deporre anche all'Antimafia D’Ambrosio, dopo essere stato sentito prima della chiusura dell’inchiesta, dai PM di Palermo. 

Il magistrato Barillaro, nato a Reggio Calabria nel 1967, svolgeva la funzione di Gip del Tribunale di Firenze. Muore nello scontro anche il suo amico avvocato Roberto Concellini

Fino a poco tempo prima del tragico fatto il magistrato, prestato al capoluogo toscano dopo il suo impegno al processo Borsellino Bis, viveva sotto scorta. Aveva partecipato infatti alla redazione della sentenza. Recentemente aveva subito nuove minacce. Aveva partecipato, inoltre, ai processi contro Totò Riina e all'attentato a Mondello sull'Addaura nel 1989 contro Giovanni Falcone, di cui è stato suo stretto collaboratore. 

Il consigliere giuridico Loris D’ambrosio, anche lui ex collaboratore di Falcone, per giorni al centro di polemiche sulle intercettazioni che lo vedevano protagonista come mediatore fra Napolitano e Mancino, il quale premeva insistemente, secondo quanto è possibile evincere dai dialoghi riportati, per evitare il suo coinvolgimento nell’inchiesta sulla trattativa. 
E' morto nel suo studio di Roma, zona Parioli. La morte sarebbe avvenuta per cause naturali. Cause talmente certe da non ritenere, è notizia di poco fa, necessarie le analisi per l’autopsia. 

La morte del Gip Barillaro, invece, è passata inosservata dai media nazionali come il vento contrario a quello caldo che fino a poco tempo fa ha scosso invece le temperature nostrane; le stesse temperature bollenti che hanno caratterizzato il ciclone sulla trattativa: tra depistaggi, sentenze da rifare e nuove inchieste. La sua morte è stata riportata solo da qualche media locale, come "Il Quotidiano della Calabria, "Il Corriere della Calabria" e anche dalla edizione toscana di Repubblica. Una morte in secondo piano evidemente senza scalpore.  

Altro  vento, invece, quello che porterà fuori dall’Italia il giudice Antonio Ingroia che insieme agli altri giudici di Palermo, e in alcune fasi alle altre procure di Caltanissetta e Firenze, hanno portato avanti per anni infiniti l’inchiesta sulla trattativa. 

Il PM Ingroia che nei giorni scorsi ha sentito come persona informata dei fatti Marina Berlusconi sul processo a Dell'Utri per estorsione, ha accettato l'incarico annuale propostogli dall'Onu in Guatemala. Una decisione presa tra le polemiche e gli attacchi, nonché qualche titubanza accettata infine dal CSM (23 a favore, 4 contrari, 3 astensioni).

Mafia, pm Cantone: “Utopia pensare che i partiti evitino candidati collusi”. - Vincenzo Iurillo


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Il pm che dava la caccia ai Casalesi è oggi magistrato alla Cassazione. Sarà il primo docente di legislazione all’Università ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli. Lavorerà gratis e senza rimborso spese. Apripista di una cattedra che, per ovvie ragioni, potrebbe presto essere copiata negli atenei meridionali.

Il tocco di fioretto arriva al termine del colloquio: “In materia di antimafia e politica, ci sono cose non è possibile stabilire per legge. Dovrebbero essere i partiti ad autoregolarsi, evitando di candidare personaggi coinvolti anche indirettamente nello scioglimento delle amministrazioni comunali. Ma mi rendo conto che è un’utopia”. Parla il primo docente di legislazione antimafia del paese, Raffaele Cantone. L’Università ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli sarà il primo ateneo italiano a istituire uno specifico insegnamento. L’incarico è stato affidato all’ex pm delle inchieste sui clan Casalesi, attualmente magistrato del massimario di Cassazione. Cantone lavorerà gratis e senza rimborso spese. Apripista di una cattedra che, per ovvie ragioni, potrebbe presto essere copiata negli atenei meridionali.
Come è nata questa idea?
“La cultura antimafia dovrebbe veicolarsi anche attraverso una cultura giuridica antimafia e i suoi istituti giuridici, applicati ormai continuativamente nei tribunali del sud. In un incontro con gli studenti del Benincasa segnalai un paradosso: nelle università che formano magistrati, avvocati, funzionari di polizia che operano su territori ad alta densità mafiosa, si continua ad avere un approccio che privilegia la conoscenza di insegnamenti che non sono più attuali o applicabili, come il diritto romano o quello ecclesiastico, mentre non è materia di studio la legislazione antimafia, che è molto complicata, spesso scritta con urgenza attraverso i decreti legge, e rispetto alla quale esistono molte controversie e poca dottrina. La mia riflessione è stato raccolta dal preside Vincenzo Omaggio, e da qui è nata la proposta”.
Sarà l’occasione per dibattere su alcuni capisaldi della normativa. Come il concorso esterno in associazione mafiosa. “Il reato nel quale non crede più nessuno” secondo il sostituto Pg di Cassazione Francesco Iacoviello durante la requisitoria su Marcello Dell’Utri.
“Io sono un fautore del concorso esterno. A condizione che sia chiaro che è cosa diversa dalla partecipazione al sodalizio mafioso. Non può essere contestato nei confronti di un indagato per mafia nei confronti del quale non si trovano sufficienti elementi per accusarlo di associazione, e allora si ripiega sul ‘concorso esterno’”.
La Procura di Napoli ha aperto molte indagini per concorso esterno.
“Ed anche con buoni risultati. Ma proprio perché è un istituto particolarmente delicato, con grandi ricadute sulla persona e sui patrimoni, andrebbe approfondito già a livello universitario”.
Se uno studente le chiedesse un giudizio sulla legislazione antimafia?
“E’ una legislazione che tutto sommato funziona bene, anche se nel corso degli anni si è stratificata in modo disordinato. Il sistema delle misure di prevenzione negli ultimi anni è stato modificato in maniera intelligente. Ad esempio applicandole anche nei confronti di un soggetto deceduto. L’Europa sta per emettere una direttiva sulla confisca mutuata dagli istituti giuridici italiani, per l’esempio la ‘confisca per sproporzione’, che consente di sequestrare e poi acquisire al patrimonio pubblico tutti i beni dell’indagato spropositati rispetto al reddito dichiarato, senza quindi doverne dimostrare la provenienza delittuosa. Stiamo facendo scuola”.
Non c’è nulla da ritoccare?
“Beh, la norma sul voto di scambio politico-mafioso funziona abbastanza male. Prevede che sia punito solo quando il mafioso riceve in cambio i soldi. In genere il mafioso lo fa per gli appalti o per le assunzioni. Andrebbe poi introdotto il reato di auto riciclaggio. E andrebbe aperta una riflessione sul fatto che il 90% delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie finiscono per fallire. Per una ragione evidente: l’impresa criminale vive, ottiene crediti e sta sul mercato per la mafiosità dell’imprenditore e la sua capacità di intimidazione. Quando poi la affidi a un amministratore giudiziario che deve rispettare le regole di mercato, mettere a posto i dipendenti, pagare le tasse, non regge più”.
E passa il concetto che la camorra dà lavoro, mentre lo Stato lo toglie.
“Un concetto perdente. Bisogna studiare agevolazioni fiscali e contributive per le imprese sottratte alla criminalità organizzata”.
Forse andrebbe modificata anche la ventennale legge sullo scioglimento dei comuni per infiltrazioni malavitose. Nel casertano ci sono amministrazioni commissariate per tre volte in poco tempo.
“Prima affermo con chiarezza che quella legge è fondamentale. Poi ne affronto i problemi, che però non ne devono mettere in discussione l’impianto generale. Il primo: quando si commissaria un comune si invia in genere un prefetto o un magistrato in pensione che non ha esperienze di gestione della cosa pubblica. I comuni commissariati si bloccano del tutto, i cittadini per bene soffrono le conseguenze del completo immobilismo, e quando si torna al voto si è punto e daccapo. Andrebbe creata una classe di commissari esperti sotto il profilo amministrativo. Il secondo: operare una seria bonifica degli uffici e della burocrazia. Il terzo: fare in modo che i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente in vicende di scioglimento non vengano ricandidati”.
Una recente riforma già lo prevede.
“Ma solo in casi eclatanti e difficili da dimostrare, quando le ragioni dello scioglimento sono imputabili a una persona attraverso fatti e circostanze precise. Di solito invece un comune si commissaria dopo aver individuato un contesto di collusioni che rendono impossibile dire ‘è colpa di questo o di quello’. A quel punto dovrebbe intervenire la politica, perché non si può pensare che tutto possa essere stabilito per legge. I partiti dovrebbero responsabilizzarsi, la classe dirigente dovrebbe avere uno scatto d’orgoglio, e così decidere di non candidare personaggi discussi. Ma mi rendo conto che è un’utopia”.

Draghi: "Acquisto bond non è aiuto di Stato" Merkel: "Mercati distruggono frutti lavoro".


Draghi: "Acquisto bond non è aiuto di Stato" Merkel: "Mercati distruggono frutti lavoro"

Il presidente della Bce è intervenuto, a porte chiuse, all'Europarlamento difendendo l'operato dell'Eurotower: "Non stiamo creando moneta. Pronti a intervenire ancora". Dura la Cancelliera tedesca contro la speculazione finanziaria.

MILANO - Il presidente della Bce si difende dall'attacco dei parlamentari tedeschi e davanti all'Europarlamento dice: "L'acquisto di bond a tre anni non si configura come aiuto di Stato". Il Cancelliere tedesco, Angela Merkel, prende di petto la crisi e attacca le speculazioni finanziarie: "I mercati distruggono la ricchezza del lavoro. Arricchiscono pochi ai danni di molti. Non sono amici del popolo".

Draghi. Gli acquisti di titoli di Stato "fino a tre anni non costituiscono un finanziamento monetario agli stati", perché si tratta di un finanziamento "troppo breve per essere classificato come creazione di moneta". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante un'audizione a porte chiuse all'Europarlamento secondo quanto riferito da parlamentari presenti. Di più. In replica alle obiezioni di due parlamentari tedeschi, il banchiere ha sottolineato che gli acquisti dei titoli di Stato sul mercato secondario da parte della Bce rispettano "interpretazioni dei trattati". Francoforte si prepara quindi ad acquistare titoli del debito pubblico dei paesi sotto attacco speculativo, ma - avverte Draghi - prima verranno fissate alcune condizioni per tali Stati. Questo avverrebbe fissando alcune condizioni per tali Stati. Il numero uno della Bce ha poi sottolineato che l'Unione bancaria alla quale sta lavorando la Commissione europea, è una tappa della "ricostruzione dell'Eurozona", mentre ha mostrato freddezza verso la concessione della licenza bancaria al meccanismo permanente di stabilità, l'Esm, in corso di approvazione da parte degli stati Ue: "Sarebbe un finanziamento diretto agli Stati". Il presidente della Bce ha poi invitato a non farsi illusioni sulla situazione: "Sì è calmata sui mercati, ma il futuro è incerto e la crescita fragile".

Germania. Ma dalla Germania arriva un'altro attacco ai mercati. Per la cancelliera tedesca, Angela Merkel, "non sono al servizio del popolo" perché negli ultimi cinque anni, hanno consentito a poca gente di arricchirsi a spese della maggioranza. Di più. Secondo la Merkel non bisogna consentire ai mercati di distruggere i frutti del lavoro della gente e i governi non devono dipendere dai mercati a causa del loro debito eccessivo. "La vera questione riguardo alla democrazia è questa: possiamo in Germania e in Europa vincere le elezioni quando congiuntamente stabiliamo di avere finanze solide e quando non spendiamo più di quello che incassiamo?".  Secondo la Merkel, quindi, l'Europa deve essere forte con "un'Unione stabile" e non con "un'Unione del debito". Poi, rivolgendosi alla Grecia, ha detto che "questi paesi hanno meritato la nostra solidarietà, poichè abbiamo voluto che superassero le loro difficoltà". La Germania, secondo la Merkel, deve premere per le riforme "anche se a volte siamo severi".

Un pianista, un calciatore e uno sciatore Ecco i consulenti di Raffaele Lombardo. - Giuseppe Pipitone


raffaele lombardo interna


L'ex governatore siciliano in quattro anni ha nominato 340 consulenti esterni per una spesa da tre milioni di euro. E questo nonostante la Regione disponga di 20mila dipendenti. Oggi indaga la Corte dei Conti. I giudici contabili vogliono capire come mai molti di queste nomine si basino su curricula quantomeno anomali.

Il consulente per la ricostruzione di Giampilieri, la cittadina messinese distrutta dall’alluvione, è un esperto “pianista” specializzato in “pianobar per serate”, nonché “organista di matrimoni su richiesta”. L’esperto di promozione del territorio è invece un trombettista amatoriale e vanta esperienze come dirigente di una squadra di calcio a cinque, iscritta “regolarmente” al campionato di serie D. Poi c’è il consulente per l’innovazione tecnologica, disponibile immediatamente a trasferte di qualsiasi tipo e con una passione sfrenata per lo sci alpino e la vela. No, non è una sala giochi e neppure un club ricreativo, ma solo alcuni dei tanti consulenti della Regione Sicilia. Sono decine e decine i fascicoli che contengono tutti i curricula degli esperti nominati dal governo di Raffaele Lombardo nei quattro anni di amministrazione: solo gli incarichi degli ultimi due anni sono già 340 per un costo totale di oltre tre milioni di euro.
Numeri esagerati, da qualche giorno al vaglio dalla corte dei conti, che ha aperto un’indagine sui consulenti del governo Lombardo. I magistrati contabili vogliono capire perché un ente con oltre ventimila dipendenti come la Regione Sicilia debba reclutare nuovi consulenti esterni a ritmi quasi settimanali. Ma se l’esperienza per certi incarichi è importantissima, le toghe vogliono soprattutto comprendere perché alcuni dei consulenti della Regione abbiano invece esperienze pregresse quantomeno anomale. Anche per la Sicilia, dove può succedere tutto e il contrario di tutto. “Qui – appunta il giornalista Accursio Sabella – i pianisti di piano bar, tolto lo smoking, escono fuori dalla nube di fumo degli avventori del locale e si piazzano dritti nei luminosi corridoi degli assessorati siciliani”.
Avrà forse fatto questo percorso Francesco Micali, ventiquattrenne studente fuoricorso di Giurisprudenza a Messina, che per ben due volte è stato nominato consulente per la ricostruzione del peloritano dopo l’alluvione di tre anni fa. Nel curriculum che Micali aveva fornito alla Regione (salvo poi sostituirlo con uno più “sobrio”) spiccavano le attività di animatore svolte dal giovane consulente all’oratorio salesiano di Messina nonché l’esperienza di organista della parrocchia San Nicolò di Giampilieri, la sua città natale, in cui è stato attivo anche nella “Corale polifonica che da 30 anni promuove la diffusione della musica polifonica sacra e profana, ricevendo lusinghieri apprezzamenti e importanti riconoscimenti a livello nazionale”. Un pedigree arricchito dalle performance di “pianista da pianobar” e che nonostante la mancanza di uno straccio di laurea gli è già valso l’incarico di consulenza per la ricostruzione della zona di Giampilieri: distrutta tre anni fa da una disastrosa alluvione, oggi è ben lontana da essere rimessa in sesto. In compenso Micali è già costato alle casse regionali quasi 33 mila euro per quindici mesi di consulenza, solo una piccola parte degli oltre 400 mila euro spesi da Lombardo in consulenti per il post alluvione.
Come Gabriele Amato, per esempio, anche lui reclutato da Lombardo per la ricostruzione di Giampilieri e retribuito con quasi duemila euro al mese. Anche lui senza uno straccio di laurea si occuperà di innovazione tecnologica fino all’ottobre prossimo, giusto in tempo per dedicarsi allo sci alpino, un sport di cui deve essere davvero innamorato se lo ha inserito addirittura nel curriculum.
Solide esperienze nel campo della comunicazione ha invece Biagio Semilia, che da una parte è esperto personale per i media di Lombardo, mentre dall’altra è amministratore di una società attiva nel campo dell’informazione e della formazione professionale, e quindi a stretto contatto con i fondi milionari che mamma Regione elargisce. O elargiva, chissà.
Gioca a calcio invece un altro musicista prestato alle consulenze, Carmelo Arcoraci, trombettista amatoriale con grandi esperienze nell’organizzazione di eventi “nelle principali discoteche della zona”, trasformato in esperto per la promozione del territorio dall’assessore al Turismo Daniele Tranchida, che in realtà lo conosceva bene avendolo già avuto come dipendente del proprio ufficio di gabinetto. Arcoraci, titolare di un doppio passaporto italo – canadese, è uno di quegli esperti già lungamente impegnati negli uffici pubblici vicini agli esponenti politici, che dopo essere stato cacciato per motivi di contenimento della spesa, è poi rientrato dalla finestra grazie ad un contratto di consulenza. Nonostante la già matura conoscenza dell’ambiente gli conferisca l’incarico di esperto, lo stesso Arcoraci continua ad ammettere però di entrare nei corridoi della Regione con “il desiderio di sviluppare le proprie capacità e la propria formazione”: un insolito caso di esperto apprendista.

Caccia: il Tar ferma le doppiette.


CACCIA
Il Tar di Palermo ha sospeso il calendario venatorio 2012/2013emanato dall’assessore regionale alle Risorse agricole, impugnato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Lipu e Man, per mancanza del Piano regionale faunistico venatorio e per violazione delle direttive comunitarie in materia di Valutazione ambientale strategica e Valutazione di incidenza.
La caccia è bloccata sino a quando la Regione non emanerà un nuovo calendario venatorio le cui previsioni, in mancanza di un nuovo piano, non potranno eccedere quelle del passato calendario.
In particolare sono così salvi i divieti nei Siti di importanza comunitaria e Zone di protezione speciale previsti lo scorso anno e non potrà essere prolungata la stagione venatoria a febbraio 2013.

Il superpensionato da 90000 euro al mese. Ecco chi è il pensionato più ricco d'Italia.



Tra le tante ignobiltà di questo paese, una delle più schifose, alla quale sarebbe possibile rimediare nel tempo necessario per approvare una legge composta da 4 righe di testo, è quella delle mega pensioni.
Sono 100.000 i "super-pensionati" e ci costano ben 13 miliardi di euro all'anno. Per garantire il cospicuo assegno a queste persone - che hanno guadagnato cifre ingentissime durante la carriera lavorativa - devono versare i contributi qualcosa come 2.200.000 lavoratori. Uno sproposito.
La pensione più ricca d'Italia è quella di Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom; percepisce un assegno di 90.246 euro al mese, - circa 3008 euro al giorno - che si sommano ai gettoni di presenza che percepisce in qualità di membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom e Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Enertel Servizi Srl. Non male per un pensionato, no? 
Lamberto Dini
Tra i politici il pensionato più pagato è il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, che cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell`Inps ed i 19.054 euro dell`indennità da parlamentare. Lamberto Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal Senato, Giuliano Amato invece cumula 22.048 euro mese dall`Inpdap coi 9.363 che gli da il Parlamento.
L'unica soluzione di BUON SENSO e GIUSTIZIA SOCIALE, in questa italietta governata da persone che non conoscono nemmeno il significato di tali parole, sarebbe quella di INTRODURRE UN TETTO MASSIMO. Indipendentemente dall'importo dei versamenti previdenziali versati, stabiliti in base al reddito, nessuno dovrebbe percepire una pensione superiore ai 3.000 - 3.500 euro mensili netti: una misura che consentirebbe all'Inps di risparmiare almeno 8 miliardi all'anno, che dovrebbero essere impiegati per aumentare le pensioni minime, che oggi non sono sufficienti per la sopravvivenza di una persona. 
Con 8 miliardi di euro annui - pari a poco più di  666.500.000 al mese - sarebbe possibile aumentare immediatamente di 100 euro mensili ben 6.650.000 pensioni; una somma che pur non essendo sufficiente per offrire condizioni di vita decenti a chi percepisce la pensione minima, rappresenterebbe una boccata d'ossigeno, soldi che sarebbero immessi nell'economia reale, visto che anziché andare ad ingrassare i conti correnti di qualche privilegiato, verrebbero spesi per far fronte alle necessità quotidiane.

11 Settembre: ritrovato esplosivo nelle Torri, ora e' ufficiale.



Cari amici, oggi siamo nel Settembre del 2012 e visto che l'undicesimo anniversario dell'11 Settembre si avvicina, vi proporremo, a partire da oggi 3 Settembre, alcune delle notizie piu' significative che negli ultimi anni (dal 2010 in poi) abbiamo riferito su questo evento che ha sconvolto il mondo. Per poter visionare il nostro dossier completo cliccare sulla finestra in alto a destra del nostro sito.

TEHERAN - Ora è ufficiale. Tracce di esplosivi di nano-termite sono stati raccolti dai detriti del WTC poco dopo il loro crollo dell'11/9/2001. Alla Brigham Young University, il professore di fisica, il dottor Steven Jones, ha fatto la scoperta dell'esplosivo insieme ad un team internazionale di nove scienziati.
Grazie quindi alle prove di laboratorio più estese, gli scienziati hanno concluso che i campioni analizzati, hanno mostrato che si tratta di esplosivi nano-termite, generalmente usati per scopi militari.
Dopo un rigoroso processo di peer-review, il loro documento è stato pubblicato nella Bentham Chemical Physics Journal, una delle riviste più accreditate negli USA e che ha approvato alcuni Premi Nobel, essendo rispettata all'interno della comunità scientifica. Primo autore dello studio è Dr. Niels Harrit di 37 anni, professore di chimica all'Università di Copenaghen in Danimarca e un esperto di nano-chimica, che dice: "Il conto ufficiale messo avanti dal NIST viola le leggi fondamentali della fisica."
Il Governo ora sa delle prove che confermano la presenza di Esplosivo Nano-Termite, utilizzati per far cadere tutte le Torri del WTC l'11 / 9.

La Chiesa....che ha fatto voto di povertà.



La remunerazione dei cardinali consiste in un assegno annuo denominato Piatto Cardinalizio. Tale assegno si aggiunge, generalmente, a quello che i cardinali percepiscono dalle loro cariche ed anche al cosiddetto Rotolo Cardinalizio che consiste in una somma derivante dalle rendite del Sacro Collegio cardinalizio. Il Piatto Cardinalizio, nel 2010 sarebbe ammontato a 150.000 euro annuali (12.500€/mese)

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Caso Alpi, la madre di Ilaria: “Schifata dalla giustizia italiana”. Manolo Lanaro



“Sono schifata perché la giustizia in questo Paese non esiste”. Così si è espressa Luciana Alpi, madre di Ilaria, la giornalista di Rai3 uccisa in Somalia insieme al collega Miran Hrovatin il 20 marzo 1994. Dichiarazioni fatte durante la presentazione a Roma del Premio Ilaria Apli che prende il via il 6 settembre, diciottesima edizione del premio giornalistico. La signora Luciana non riesce a trattenere tutta l’amarezza per i diciotto anni trascorsi senza che esecutori e mandanti dell’assassinio della figlia venissero assicurati alla giustizia: “Le autorità italiane, se avessero voluto, avrebbero potuto fare di più per scoprire la verità. Dopo 18 anni non c’è più speranza”. “Ilaria e Miran furono uccisi per impedire di diffondere le notizie che avevano reperito sui traffici di armi e di rifiuti tossici. C’è un provvedimento di un giudice del 2007 che lo dice” afferma Domenico D’Amati, legale della famiglia Alpi. Per Roberto Natale, presidente della Fnsi (federazione nazionale della stampa italiana): “Non ci si può rassegnare a vivere nel paese dei misteri, per questo è importante un premio come questo” .

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/03/caso-alpi-madre-ilaria-schifata-dalla-giustizia-italiana/204284/




Dagli studi di Radio Città Futura, a Roma, il giornalista Gianni Lannes, in trasmissione per presentare il suo lavoro sulle navi dei veleni e le novità sul caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, si è scontrato con l'avvocato Carlo Taormina.

Per saperne di più:


http://costruendo.lindro.it/2011/03/20/ilaria-alpi-e-miran-hrovatin-uccisi-da...


Choc! La Chemioterapia aiuta il tumore e via libera al metodo Di Bella.

Quasi fosse una finestra unica, nella lotta contro il cancro, la chemioterapia dà una mano anche allo stesso tumore. Umberto Veronesi:...il metodo Di Bella funziona.


Con uno scoppio improvviso, o volutamente ritardato, gli scienziati, più o meno legati alle case farmaceutiche e al loro commercio, ora confessano, due verità assurdamente vere: La chemioterapia aiuta in parte le cellule tumorali a rimanere inermi ad ulteriori trattamenti chemioterapici. La seconda verità è la conferma che il famoso "Metodo Di Bella" ha un suo fondamento.
Nel primo caso, la scoperta la si deve a laboratori americani che, analizzando il cancro alla prostata, hanno evidenziato come cellule tumorali trattate con la chemioterapia, abbiano avuto una resistenza tale da essere eliminate con difficoltà, rispetto al bombardamento in laboratorio.
In pratica la chemioterapia stimola nelle cellule sane la secrezione di una proteina, la quale sostiene la crescita e rende immune il tumore stesso ad altri attacchi chemioterapici. La notizia è stata pubblicata sulla rivista "Nature". Il caso "Di Bella" invece ha l’amaro dei soliti giochi di chi nasconde la mano e prende i meriti altrui. Riso, deriso, umiliato. Suoi studi adoperati nel modo sbagliato, su pazienti inermi, per far cadere nel ridicolo lo studio di un uomo, Dottore, Professore, e, visto il cattivo lavoro di scienziati accreditati, mi permetto di chiamarlo vero scienziato. Resta l’amaro del ricordo dell’allora Ministro della salute Rosy Bindi, che avvicinava e poi allontanava la teoria del Dott. Di Bella, spinta dalle pressioni delle case farmaceutiche e da posizioni contrarie, come quelle del Prof. Umberto Veronesi, che nel 1998 fù membro della commissione che dovette giudicare gli effetti della cura anti-cancro: "Il metodo Di Bella".
Un nome importante, quello di Veronesi, che dal suo potere culturale, valutò negativamente gli studi del Prof. Luigi Di Bella. Studi, che ora vengono pubblicamente riconosciuti dallo stesso Veronesi e dalla medicina ufficiale, che sostengono la validità della cura per alcune neoplasie.
Ci si chiede ora, come allora, quali capacità abbiano gli scienziati "autorevoli", chiamiamoli cosi, nello studiare, al di fuori delle pressioni commerciali, e quanto siano moralmente a posto quando il loro studio è lavoro pratico sul corpo di gente viva?!

È morto Michael Clarke Duncan, il gigante buono de 'Il miglio verde'.




Los Angeles (California, Usa), 3 set. (LaPresse/AP) - Michael Clarke Duncan, l'attore statunitense noto per aver interpretato il gigante nero John Coffey in 'Il miglio verde', è morto all'età di 54 anni. Lo ha fatto sapere la sua fidanzata, Omarosa Manigault. L'attore si è spento in un ospedale di Los Angeles, dove era stato ricoverato in seguito all'attacco cardiaco che aveva avuto lo scorso 13 luglio. Il 9 agosto era uscito dalla terapia intensiva.
Alto 1,98 metri e con 150 chili di peso, Michael Clarke Duncan era nato a Chicago il 10-12-1957. Divenne famosissimo recitando il ruolo di un detenuto condannato a morte ne 'Il miglio verde', il film con Tom Hanks del 1999 basato su un racconto di Stephen King. Prima di allora aveva fatto la guardia del corpo a Will Smith, dopo divenne una celebrità arrivando ad una nomination all'Oscar. Nel 1998 aveva già partecipato ad 'Armageddon', dopo lo si è visto in: Il pianeta delle scimmie (2001); FBI: Protezione testimoni (2000); Daredevil (2003); The Island (2005); Sin City (2005); Slipstream - Nella mente oscura di H. (Slipstream), regia di Anthony Hopkins (2007);  A casa con i miei (Welcome Home, Roscoe Jenkins) (2008); Street Fighter - La leggenda (2009); Cross (2011). Ha avuto anche una buona carriera televisiva e come doppiatore, tra i film cui prestò la sua voce 'Kung Fu Panda'. 

Schultz: “Grillo fenomeno di protesta, ma non è democratico”. - Giovanni Stinco


Non ci va per il leggero Martin Schulz. In visita aBologna e ospite del Consiglio comunale, il presidente del Parlamento europeo ha avuto parole durissime nei confronti del comico genovese. A cominciare dalla proposta, abbozzata da Grillo tempo fa, di una possibile uscita dell’Italia dalla moneta unica europea. L’Euro è “un cappio al collo”, dichiarò Grillo all’agenzia di stampa Bloomberg, per poi aggiungere sul proprio blog che una discussione per il ritorno dell’Italia alla vecchia Lira, considerando anche la crisi economica, “non deve essere un tabù”. Oggi arriva la risposta a distanza di Schulz. “Per me si tratta solo di ciarlataneria”, ha dichiarato senza mezzi il politico tedesco, che pure in passato non è stato tenero nei confronti delle banche e dei mercati finanziari europei e mondiali.
“Grillo – ha rincarato la dose il presidente del Parlamento europeo – è un fenomeno di protesta, ma non rappresenta una cultura democratica”. Il motivo? “Non è disposto al confronto, non è disposto a discutere, il suo movimento non ha uno statuto, non si vede come lavora. E spesso lo fa anonimamente, tramite internet”. Insomma Martin Schulz ha messo in fila una dietro l’altra tutte le questioni che negli ultimi tempi hanno monopolizzato il dibattito sul comico genovese e sul suo movimento, nato anni fa sul web e ora spinto sempre più in alto nei sondaggi elettorali. La bocciatura, a sentire le parole sferzanti del politico tedesco, è senza appello. Anche quando si tratta della capacità di fare proposte che, per il parlamentare europeo, latita decisamente dalle parti dei 5 Stelle. “Dire di no a tutto senza dire ciò su cui si è a favore non va bene.”
Di fronte ai giornalisti Schulz si è anche lasciato andare a considerazioni sul ruolo politico di Grillo.“Quando i politici vanno a vedere una commedia penso sia meno pericoloso di quando i comici diventano politici. Penso che si tratti di un fenomeno di protesta che non né molto democratico, né trasparente”. Nel suo intervento di fronte al consiglio comunale di Bologna al gran completo, Schulz ha poi difeso a spada tratta l’idea di Europa e il ruolo degli enti locali. Per questo ha promesso che si batterà per “Comuni forti in grado di garantire ai propri cittadini servizi e welfare di alta qualità”. “Se non diamo prospettive lavorative ai giovani – ha continuato – non ci sarà futuro, né per città come Bologna né per l’Unione europea. Per questo le istituzioni locali devono avere i fondi necessari per portare avanti politiche che combattano la disoccupazione”.
Poi la difesa della Bce, che “ha un ruolo fondamentale nel prendere misure di lotta contro la speculazione e il livello dei tassi di interesse. Ogni misura è buona se aiuta a fermare la drammatica speculazione contro l’Italia”.

Rischia l'ergastolo l'imam che ha accusato ragazzina Down di blasfemia: falsificate le prove.



Ma intanto Rimsah rimane in carcere. Rinviata l'udienza per la cauzione. È accusata di aver bruciato pagine del Corano.


La polizia pakistana sta indagando per capire se possa essere accusato di blasfemia a sua volta il religioso musulmano che denunciò una bambina cristiana per aver bruciato alcune pagine del Corano, commettendo un'azione contro l'islam punibile per legge.

IL COLPO DI SCENA - L'uomo, Khalid Chisti, è stato arrestato sabato sera dopo che è emerso, dalla denuncia un testimone che frequenta la moschea, che potrebbe aver falsificato le prove nei confronti della ragazzina. Secondo l'ufficiale di polizia Munir Jafferi, se il religioso venisse riconosciuto colpevole di aver dissacrato il Corano, potrebbe essere condannato all'ergastolo. La vicenda ha scatenato l'indignazione internazionale anche perché, secondo alcune fonti locali, la bambina sarebbe affetta da sindrome di Down.E nel frattempo il giudice pakistano Muhammad Azam Khan ha nuovamente rinviato l'udienza per la libertà su cauzione della giovane. Per Rimsha Masih, affetta da un ritardo mentale, si prospetta una nuova settimana in carcere dove è detenuta dal giorno dell'arresto, il 16 agosto scorso, con l'accusa di aver bruciato pagine del Corano. Venerdì scorso il giudice aveva prorogato di altri 14 giorni la custodia cautelare della giovane, dietro richiesta della polizia che voleva svolgere ulteriori indagini.