I “Derivati Swaps” come armi finanziarie di distruzioni di massa. - Lucio Sanna


report - la truffa dei derivati (SWAP)






Strumenti finanziari derivati - Swap (da alghero.tv)



I derivati. Gli strumenti derivati su tassi d’interesse o interest rate swap (irs) sono contratti in cui due parti si accordano di scambiarsi reciprocamente, a scadenze prestabilite, flussi finanziari, periodici o una tantum, il cui ammontare è determinato di volta in volta, applicando i parametri di riferimento previsti dallo schema contrattuale. Essi possono essere utilizzati a fini di copertura, per fronteggiare la variabilità dei tassi di interesse sulle operazioni finanziarie, o a fini speculativi, per ottenere profitti economici.
Generalmente allo “swap” ricorrono le imprese (ma anche gli enti pubblici) per eliminare l’incertezza di un contratto a tassi variabili. l’impresa (o l’ente) si impegna a pagare un tasso fisso e riceve un tasso variabile. la differenza la paga (o l’incassa) l’impresa. Tuttavia, la ventilata copertura dall’eventuale rischio rialzo dei tassi di interesse mediante sottoscrizione di contratti su strumenti derivati, proposta a soggetti indebitati (cd. clientela “corporate”), si rivela spesso un autentico raggiro in cui la società finisce per pagare molto più di quanto non incassi dallo scambio.
E’ molto frequente che le società vengono indotte dalla propria banca a sottoscrivere “contratti derivati” attraverso artifizi consistenti nella mendace rappresentazione di un prodotto finanziario che consentirebbe al debitore di “proteggersi dal rialzo dei tassi”. Questo lo scenario disvelato dalle indagini condotte dalle fiamme gialle di Molfetta, che hanno interessato oltre 200 imprese operanti nella provincia di Barletta, Andria e Trani, alle quali gli istituti di credito avevano proposto ed in alcuni casi imposto la sottoscrizione di contratti “interest rate swaps”, descrivendoli come innocui prodotti di tipo bancario/assicurativo idonei a proteggere la posizione debitoria dell’azienda dal rischio di rialzo dei tassi di interesse, sottacendo agli ignari sottoscrittori la vera natura speculativa delle operazioni. I Militari della tenenza Guardia di Finanza di Molfetta, all’esito di una complessa indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla procura della repubblica presso il Tribunale di Trani, condotta nei confronti del Banco di Napoli spa (Gruppo Intesa San Paolo) e del Monte dei Paschi di Siena (un solo caso), hanno sottoposto a sequestro contratti finanziari derivati di tipo “interest rate swaps” per un valore di oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro equivalenti all’ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa 6 milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in itinere.
Il meccanismo truffaldino ordito ha finito per aggravare le condizioni finanziarie delle imprese sottoscrittrici, molte delle quali, giunte sull’orlo del fallimento, hanno denunciato tale sistema fraudolento, innescando l’intervento della guardia di finanza e della magistratura. Pertanto, oltre a sequestrare la somma di 4 milioni di euro che rappresenta l’illecito profitto sinora conseguito dalle banche in danno alle diverse aziende, la misura cautelare si è resa necessaria anche per evitare l’ulteriore aggravio di interessi passivi a carico delle imprese per ulteriori 6 milioni di euro, ovvero le rate che sarebbero maturate fino alla scadenza dei contratti ancora in essere.
Le condotte illecite perpetrate hanno determinato a carico di direttori e funzionari delle diverse filiali interessate – l’ipotesi di reato della truffa aggravata ex artt. 640 e 61 n. 7 e 11 c.p. e a carico di alcuni di essi anche il reato di estorsione ex art. 629 c.p., in quanto la sottoscrizione dei contratti derivati veniva posta quale vincolo per la concessione di mutui o finanziamenti nel frattempo chiesti dall’impresa. Inoltre e’ stato acclarato che taluni funzionari bancari hanno svolto di fatto l’attivita’ di promotore finanziario pur non essendo iscritti all’albo, in violazione alle specifiche norme previste dal testo unico della finanza (art. 166 comma 1 decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58).
Le indagini proseguono per individuare eventuali ulteriori aspetti sottostanti alla commercializzazione di “strumenti derivati” ed al loro collocamento da parte del banco di napoli che ha gia’ avviato una consistente azione transativa con i clienti danneggiati.

NITTONAPALM SGANCIA LA BOMBA: “VADO VIA E SPUTTANO TUTTI” . - Carlo Tarallo


IL COMMISSARIO PDL IN CAMPANIA INFURIATO PER UN’INTERVISTA AL VELENO DI CALDORO PENSA ALL’ADDIO E MINACCIA RIVELAZIONI SU VICENDE SCOTTANTI: COME IL “CASO DON MEROLA”, IL “RUOLO DELLA CARFAGNA NELLE LISTE” E “RETROSCENA SU CALDORO E LUCIO BARANI” - IL “PATTO DELLA PURPETTA” TRA ALFANO E CESARO - ARANCIONI AL CURARO: INGROIA OSTAGGIO DI DILIBERTO…

CALDORO E NITTO PALMACALDORO E NITTO PALMA
"Non sappiamo se è vero il contrario e cioè se con lui si vince. Nelle prossime settimane si svelerà il quesito. Noi puntiamo a vincere in Campania come in tutta Italia". Angelino Alfano al Tg3 risolve così il "caso Campania", ovvero il rischio che la rocambolesca esclusione di Nicola Cosentino dalle liste del Pdl provochi una sconfitta certa del Pdl al Senato in una regione finora in bilico, con 3 punti di vantaggio per Bersani nei sondaggi. Ma un nuovo superbordello minaccia i Banana's de-cosentinizzati, ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
nitto palmaNITTO PALMA
CALDORO UNCHAINED: DOPO COSENTINO, TOCCA A NITTO PALMA
Che succede? Succede che il commissario regionale del Pdl Nitto Palma, protagonista (suo malgrado) della tarantella-liste e dell'esclusione di Nicola Cosentino, finisce ora nel mirino di Stefano Caldoro e Mara Carfagna, la "strana coppia" che ora guida (insieme a Luigi Cesaro) il Pdl campano. Ieri Nitto ha fatto un salto sulla sedia leggendo un'intervista-licenziamento di Caldoro dal titolo sfanculatorio: "Si cambi passo, ora via Nitto Palma".
LUIGI CESAROLUIGI CESARO
L'EX GUARDASIGILLI DOMANI VUOTA IL SACCO SU DON MEROLA, LUCIO BARANI E L'AMARA
Via chi? Imbufalito come ai bei tempi, Nittonapalm ha convocato d'urgenza una conferenza stampa per domani. Che dirà? Stando a spifferi attendibili, è a un passo dalle dimissioni. Quello che è certo è che promette rivelazioni bomba su tre fronti delicatissimi: "Caso Don Merola" (il prete la cui candidatura nel Pdl è stata stoppata all'ultimo istante); "Ruolo di Mara Carfagna nella composizione delle liste Pdl" e "Retroscena sull'inserimento di Lucio Barani, tesoriere del Nuovo Psi di Caldoro, nelle liste Pdl in Campania e in Lombardia".
Mara CarfagnaMARA CARFAGNAIL MATTINO 23 GENNAIO 2013IL MATTINO 23 GENNAIO 2013
IL "PATTO DELLA POLPETTA" TRA ALFANO E CESARO
Che succederà ora che i "fedelissimi" di Nick 'O Mericano sono più che tentati dal fregarsene altamente di fare campagna elettorale? Riuscirà il triumvirato MA-GI-CA (Mara, Giggino e Caldoro) a vincere al Senato? Non si sa. Quello che si sa è che si punta molto (se non tutto) sul "patto della polpetta" stretto tra Luigi Cesaro e Angelino Alfano, in quel di novembre dello scorso anno, quando le primarie (poi saltate) del Pdl stavano provocando una sfida tra Angelino e i "carini" del Pdl da una parte e la vecchia guardia del Patonza dall'altra. Fu allora, raccontano fonti altamente qualificate, che Alfano ottenne il sostegno di Cesaro, coordinatore provinciale di Napoli, alle non-primarie. Un accordo che prevedeva la ricandidatura certa di Giggino 'a Purpetta...
CALDORO SPOSA LUCIO BARANICALDORO SPOSA LUCIO BARANI
2-"INGROIA OSTAGGIO DI DILIBERTO": DE MAGISTRIS INCAZZATO NERO...
Non dite a Ingroia che Luigi De Magistris è incazzato come una jena per le candidature e (soprattutto) le non candidature. Sentite un fedelissimo di Giggino: "Ingroia ha piazzato ovunque gente di Diliberto, raccomandati dell'ex segretario del Pdci, penalizzando il territorio e l'impegno civile. E' ostaggio dell'ex segretario del Pdci..."