domenica 10 febbraio 2013

SIENA Mps, scoperto un nuovo tesoretto. - Tommaso Strambi



E spunta l’immobiliarista Proto.

Siena, 10  febbraio 2013 - QUASI un confronto. In una stanza della procura di Siena, l’ex direttore generale Mps, Antonio Vigni (assistito dai suoi legali di fiducia: Enrico De Martino, Franco Coppi e Roberto Borgogno). In un’altra, invece, seduto davanti ai magistrati, l’ex funzionario di Rothschild, Alessandro Daffina. Due ruoli differenti (Vigni indagato, Daffina persona informata sui fatti), ma un unico copione: l’acquisizione di banca Antonveneta da parte di Mps e la ‘mina’ derivati (con il patto segreto con la banca d’affari giapponese Nomura per l’operazione Alexandria). Nel mezzo, il contratto nascosto nell’ex cassaforte di Vigni a Rocca Salimbeni e rinvenuto dal nuovo management.

Daffina è entrato, da solo, zainetto in spalla, nel palazzo di Giustizia di Siena poco dopo le 8,30 (per uscirne alle 13), Vigni qualche minuto prima delle 11,30 (per uscirne alle 19,30). Il primo non si è tirato indietro e, carte e documenti alla mano, ha spiegato quanto avvenuto nel 2007. A cominciare dalla mail che suggerì all’ex presidente Mps, Giuseppe Mussari, di scrivere al patron del Santander, Emilio Botin. Ma anche Vigni ha parlato e ha risposto al fuoco di fila delle domande dei pm (Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso). Lo aveva già fatto nel primo interrogatorio. Anche se, a differenza di mercoledì scorso, ieri c’è stata una breve pausa in cui Vigni con i legali si è recato in una trattoria di via Camollia per un rapido pranzo. Mentre i pm si confrontavano su quanto appena finito di verbalizzare da Daffina, in modo da formulare nuove domande alla ripresa dell’interrogatorio di Vigni. 
L’EX DG ha ribattuto punto su punto, mentre i suoi avvocati cercavano di interrompere il bombardamento dei quesiti chiedendo ai pm di «riformulare le domande». Ancora una volta Vigni ha spiegato che «il mio compito era quello di occuparmi della parte commerciale, tutto quello che riguarda gli aspetti finanziari erano altri a seguirlo». Insomma, l’ex direttore generale di Mps continua a ripetere che non è lui il «responsabile di quanto è accaduto». Mentre il suo avvocato Coppi, poco prima di salire su un taxi (insieme ai due colleghi e allo stesso Vigni) afferma: «È tutto secretato, non possiamo dire niente». Non è escluso che anche la prossima settimana i pm tornino a risentire Vigni. Quel che è certo è che martedì a Siena è atteso l’ex presidente dei revisori dei conti Tommaso Di Tanno, mentre nei giorni successivi dovrebbero essere interrogati l’ex capo della area finanza Mps Gianluca Baldassarri e il suo vice Alessandro Toccafondi. Mentre nel fine settimana dovrebbe esserci l’atteso faccia a faccia tra Giuseppe Mussari e i pm. 
INTANTO il filone d’inchiesta relativo alle spericolate operazioni dei manager dell’area finanza riporta ancora una volta a Lugano. Una prima pista ha svelato quanto avveniva attraverso la Lutifin Services utilizzata dalla «banda del 5 per cento» e dove, a sorpresa, è spuntato anche il nome di Alessandro Proto. Il noto finanziere-immobiliarista è indagato a Lugano per aver fatto affari con la Lutifin movimentando prodotti Mps. Ma a Lugano aveva sede, in via Clemente Maraini, pure l’Aston Bank. Anche in questo caso ci sono operazioni sospette da parte di tre manager Mps. 
A denunciarlo, nel marzo 2011 l’audit del Monte. Aston Bank acquistava titoli alle condizioni migliori del mercato (cosa che, però, avrebbe potuto fare direttamente Mps) e otteneva un utile gonfiato che poi veniva suddiviso tra i complici nella banca senese. Gli audit interni di Mps svelano che tra il 2006 e il 2007 vengono effettuate, ad esempio, 79 operazioni in lire turche per un nominale di quasi 142 milioni, più altre migliaia di operazioni dell’importo variabile da 9 a 20 milioni di euro ciascuna. Insomma, il fronte dei manager infedeli appare molto più ampio di quello della «banda del 5 per cento». A Rocca Salimbeni, quindi, in questi anni in molti si sono arricchiti proprio alle spalle della banca.

ALUNNA ELEMENTARI DA' UN CALCIO AL SUO INSEGNANTE.



In Russia giovane studentessa molla un calcio all'insegnante che l'ha umiliata davanti ai compagni. Finisce in rete il video ripreso da un telefonino.

Italia delle truffe, 300 milioni di danni.



Dai ponti scivolosi alle merendine.

Dal ponte di Venezia 'scivoloso' al maestro marchigiano che mette in tasca alimenti destinati agli alunni, passando per casi malasanità, corruzione, frode. E' l'Italia degli sprechi e delle frodi fotografata in un dossier messo a punto dalla procura generale della Corte dei Conti che ha messo insieme le iniziative più rilevanti dei procuratori regionali. Casi che nel 2012 hanno comportato un pregiudizio economico che "in base ad un calcolo necessariamente provvisorio si valuta in oltre 293,632 milioni di euro".

La Corte dei Conti ha scandagliato l'attività condotta lo scorso anno da tutte le procure regionali e ha messo insieme "le fattispecie di particolare interesse, anche sociale, rilevanti per il singolo contenuto e per il pregiudizio economico spesso ingente". Dal parcheggio messo sotto sequestro a Genova perché insisteva in un sito sottoposto a vincolo storico-paessaggistico al giro di mazzette nelle camere mortuarie dei nosocomi di Milano, dalle consulenze "inutili" (così le definisce la stessa magistratura contabile) della provincia di Napoli o della "erronea" utilizzazione del tariffario da parte delle Asl calabresi per le prestazioni specialistiche e di laboratorio, la casistica delle truffe e dei danni allo Stato è ampia. Nei faldoni finiti nel mirino dei magistrati contabili anche consulenze non lecite, "imprudenza nella stipulazione di contratti di finanza derivata", omessa riscossione delle imposte.

Calcio, Paul Gascoigne ricoverato in terapia intensiva: “E’ in fin di vita”.


Calcio, Paul Gascoigne ricoverato in terapia intensiva: “E’ in fin di vita”


L'ex centrocampista inglese, secondo il tabloid britannico Sun, è stato colpito da una crisi cardiocircolatoria mentre si trovava in Arizona per iniziare una cura di disintossicazione dall'alcol.

Paul Gascoigne è stato ricoverato in terapia intensiva in Arizona, negli Stati Uniti, per una crisi cardiocircolatoria che lo ha colpito mentre stava per iniziare una cura di disintossicazione dall’alcol. A lanciare l’allarme, con un titolo in prima pagina, è il tabloid britannico Sun che cita una fonte vicina all’ex star del calcio.
Le condizioni di Gascoigne sarebbero peggiorate drasticamente da quando, sei giorni fa, è stato ricoverato al Meadows Rehabilitation Centre di Phoenix, Arizona, per curare i suoi problemi con l’alcol. L’ex fantasista del Tottenham, della Lazio e della nazionale inglese, che soffre di depressione da diversi anni, è riuscito ad andare negli Stati Uniti grazie alla colletta di un gruppo di amici, tra cui l’ex compagno di nazionale Gary Lineker e il presentatore tv della Cnn Piers Morgan, che avevano raccolto 25.000 sterline.
Un aiuto nato spontaneamente dopo che il Sun aveva pubblicato un video-shock dove Gascoigne appariva in pessime condizioni di salute, nuovamente schiavo della bottiglia. L’ex centrocampista era stato fotografato con una pinta di birra anche al suo arrivo in Arizona.