martedì 19 marzo 2013

Auto, vendite a picco in Ue. In Fiat cresce solo il salario di Marchionne.


Sergio Marchionne


Fiat va peggio del mercato: con 56mila veicoli venduti segna un calo del 15,7% rispetto al 2012, per una quota scesa al 6,8%. Chrysler perde il 38,5 per cento. Aumenta solo lo stipendio dell'amministratore delegato: +50% a 7,4 milioni.

Mentre l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, fa i conti con l’incasso sul 2012, lievitato del 50% a oltre 7 milioni di euro, arriva un nuovo record negativo per il mercato europeo dell’auto, con il Lingotto che va sempre più a fondo. A febbraio le vendite delle quattro ruote nel Vecchio Continente sono scese del 10,2% rispetto ad un anno fa. Secondo i dati diffusi dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei, le immatricolazioni nei 27 Paesi Ue più quelli Efta il mese scorso hanno segnato il livello più basso mai raggiunto, con appena 829.359 unità vendute. Se si considera la sola Ue, il dato scende a quota 795.482 nuove auto, con un calo del 10,5% rispetto a febbraio 2012.
Nei primi due mesi del 2013, invece la flessione è stata del 9,5%, con un numero complessivo di immatricolazioni di 1.681.073 auto. Nel mese di febbraio, solo il Regno Unito ha registrato un aumento delle vendite che sono risultate in crescita del 7,9 per cento. Tutti gli altri mercati risultano in affanno per la recessione e hanno totalizzato un calo, che va dal -9,8% della Spagna al -10,5% della Germania, fino al -12,1% della Francia al -17,4% dell’Italia. Stesso trend per i primi due mesi dell’anno: la Germania segna un -9,6% e Spagna a -9,7 per cento. Per Francia e Italia flessione a due cifre del -13,5% per i cugini d’oltralpe e -17,3% per il Bel Paese. Domanda sostenuta invece nel Regno Unito che ha messo a segno un +10,3 per cento.
In questo contesto Fiat Group Automobiles il mese scorso ha immatricolato nell’Ue a 27 più i Paesi Efta 55.985 nuove autovetture, in calo del 15,7% rispetto alle 66.448 unità di febbraio 2012. Il marchio Fiat ha contenuto le perdite al -6,7% segnando 46.838 unità. Peggio è andata a Lancia/Chrysler che ha ceduto il 38,5% a 5.477 unità, Alfa Romeo il 41,8% a 4.718 unità e Jeep il 16,3% a 1.905 unità. Nei primi due mesi dell’anno il marchio Fiat ha perso il 5,3% a 90.649 immatricolazioni, Lancia/Chrysler il 35% a 11.675 unità, Alfa Romeo il 39,2% a 10.359 unità e Jeep  il 15% a 3.905 immatricolazioni. Nel primo bimestre, poi, il Lingotto ha ceduto il 14% a 117.067 unità. E la quota di mercato della casa di Torino è così scesa al 6,8% dal 7,2% di un anno prima, ma è leggermente salita rispetto al 6,6% di gennaio.
Festeggia, intanto, l’amministratore delegato del gruppo torinese che secondo la relazione sulla remunerazione depositata in questi giorni dal gruppo, nel 2012 ha incassato da Fiat e Fiat Industrial complessivamente 7,4 milioni di euro, quasi il 50% in più dei 5 milioni del 2012. Non è andata tanto male neanche al presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, il cui stipendio si è attestato sui 5,534 milioni, mentre a John Elkann sono andati 1,463 milioni. 

“Insabbiò caso escort-Berlusconi. A processo il procuratore di Bari Laudati”.


Antonio Laudati


Il magistrato sarà sentito l'8 aprile con l'accusa di abuso d'ufficio e favoreggiamento. Il Csm ha già avviato la procedura per il trasferimento d'ufficio per incompatibilità. Indagato anche l'ex pm di Bari Giuseppe Scelsi.

Ha cercato di “insabbiare le indagini relative al caso escort” che vede coinvolti Gianpaolo Tarantini Silvio Berlusconi. Con queste accuse la procura di Lecce ha chiesto di rinviare a giudizio il procuratore capo di Bari Antonio Laudati e l’ex pubblico ministero Giuseppe Scelsi. Le ipotesi di reato sono abuso di ufficio e, solo per Laudati, anche favoreggiamento.
La vicenda è quella relativa alla gestione dell’inchiesta sulle escort che l’imprenditore bareseTarantini procurava all’ex presidente del Consiglio Berlusconi per le feste nelle sue residenze. Secondo la Procura di Lecce, Laudati avrebbe aiutato sia Tarantini, sia, indirettamente, Berlusconi a eludere le indagini sul presunto giro di prostitute gestito dal primo. In particolare avrebbe fatto in modo che venissero rallentate le indagini sul filone ‘escort’. Inoltre il procuratoreValentino Cataldo Motta sostiene, nell’avviso di conclusione delle indagini, che Laudati “nello svolgimento delle funzioni di procuratore avrebbe intenzionalmente arrecato ingiusto danno ai magistrati Giuseppe Scelsi e Desiree Digeronimo, consistito nella indebita aggressione alla sfera della personalità per essere stati i due magistrati illecitamente sottoposti da parte della Guardia di finanza a investigazioni e ad abusivo controllo della loro attività professionale e della loro immagine”. Scelsi è invece accusato di aver disposto intercettazioni su un’utenza telefonica per danneggiare una sua collega.
Tutto è iniziato nel luglio del 2011 quando l’ex pm Scelsi - titolare dell’inchiesta escort fino al trasferimento in Procura generale – ha presentato un esposto al Csm in cui accusava Laudati di aver ostacolato le indagini e accelerato il suo trasferimento. Secondo il racconto fatto da Scelsi ai procuratori di Lecce, Laudati, arrivato a Bari nell’estate del 2009 quando il caso Tarantini-D’Addario-Berlusconi era già esploso, avrebbe avviato un’indagine parallela con accertamenti “extra” svolti da militari della Guardia di finanza a lui fedeli. Stando a quanto narrato da Scelsi e da altri testimoni, Laudati, ancor prima di prendere possesso del suo incarico, avrebbe inoltre partecipato a una riunione con gli investigatori invitandoli sostanzialmente a bloccare tutto. Il magistrato ha sostenuto che il neo procuratore si presentò con “un amico″ dell’allora ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e che spiegò di essere stato inviato a Bari dal ministero. Inoltre Laudati affiancò a Scelsi i colleghi Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis e l’inchiesta su Tarantini e le escort, invece che essere chiusa immediatamente come previsto, fu tenuta aperta per altri due anni.
A richiedere il processo per Laudati e Scelsi ora è stato il procuratore capo di Lecce, Motta, ma la richiesta di rinvio a giudizio non è stata notificata agli indagati, bensì inviata al Consiglio superiore della magistratura che ha avviato la procedura per il trasferimento d’ufficio per incompatibilità a carico di Laudati. Il procuratore sarà ascoltato a Palazzo dei Marescialli l’8 aprile

Il pagamento cud pensionati : un nuovo pizzo.


COMUNICATO STAMPA NO AL PAGAMENTO DEL CUD 
L'Inps, con la circolare n. 32 del 26/2/2013, rende noto che non spedirà i CUD 2013 ai pensionati ma li renderà disponibili sul proprio sito. I pensionati, in possesso di PIN dovranno provvedere a stamparselo oppure dovranno recarsi presso le sedi dell'INPS.
Nei primi mesi di ogni anno l'INPS provvedeva all'invio postale della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati ai soggetti per i quali assolve la funzione di sostituto d'imposta. Dal corrente anno le cose cambiano.
La crisi colpisce ancora. In ossequio allea giusta esigenza di ridurre la spesa, anche attraverso la telematizzazione dei rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini, l'INPS passa dagli invii massivi di volumi di carta inutile, alla totale chiusura verso soggetti deboli e privi di qualsiasi conoscenza informatica. Si poteva selezionare e diversificare, invece ancora una volta si utilizza la scure, sia pure con accorgimenti e palliativi costosi.
Questo, aggiunge Aldo Antonino Infuso segretario provinciale della CILDI di Palermo che a pagare sono i più deboli e si è ancora una volta messo in modo un meccanismo spregiudicato che sta colpendo i pensionati. Ormai si è consolidato che per il servizio del rilascio del CUD si richiedono 3,00 euro al cittadino. Nella sostanza L’INPS risparmia , il cittadino paga. Come CILDI abbiamo predisposto un servizio gratuito per tutti. Nella sostanza si può venire nelle sedi della CILDI e il rilascio del CUD sarà gratuito per tutti. Fare pagare 3 euro al cittadino per ricevere il proprio CUD è una vergogna.
Aldo Antonio Infuso
Segretario Provinciale della CILDI Palermo

Porto Fiumicino, arrestato Bellavista Caltagirone



Indagine relativa al porto di Fiumicino. Tra le accuse, frode in pubbliche forniture e appropriazione indebita.


ROMA - Francesco Bellavista Caltagirone è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Roma per l'indagine relativa al porto di Fiumicino.
Le accuse nei suoi confronti sono di frode in pubbliche forniture, appropriazione indebita e trasferimento fraudolento di denaro a terzi.
La misura restrittiva è stata firmata dal Gip di Civitavecchia Chiara Gallo su richiesta del pm Lorenzo del Giudice. Nel novembre dello scorso anno l'area del nuovo porto turistico di Fiumicino fu sequestrata dalla Guardia di Finanza per carenze strutturali, problemi di stabilità e sicurezza dell'intera opera.

Come tagliare la bottiglia di vetro con un filo in 10 mosse.

tagliare bottiglia

Sei alla ricerca di un modo pratico e veloce per tagliare in casa una bottiglia di vetro? La soluzione potrebbe essere meno complicata di quello che pensi. Basterà seguire attentamente 10 semplici passaggi, dopo essersi procurati gli "attrezzi" giusti, per dar sfogo alla fantasia e crearevasi e decorazioni varie, ciotole o bicchieri, lampade e lampadari, contenitori e portaoggetti, riutilizzando in maniera creativa il vetro.

E ottenendo nuovi oggetti per arredare la casa o da regalare praticamente a costo zero. O ancora, utilizzando questo metodo per tagliare le bottiglie, è possibile anche realizzare delle applique per decorare un ambiente della casa, utilizzando i fondi colorati per ottenere non solo una parete esteticamente molto carina, ma uno spazio che lascia filtrare la luce, illuminando la stanza.

Cosa ci serve:

- Filo di cotone o di canapa
- Alcol
- Accendino o fiammiferi
- Contenitore profondo con acqua fredda e qualche cubetto di ghiaccio

Come fare:

tagliare una bottiglia
1) Indossare guanti e occhiali di protezione. La procedura consiste nel creare una dilatazione, seguita da un brusco raffreddamento. Questo favorirà la rottura della bottiglia.
2) Segnare tutta la circonferenza utilizzando un tagliavetri o una mola 
3) Bagnare il filo col prodotto infiammabile
bottiglie vetro candele
5) Legare il filo intorno alla bottiglia, all'altezza della circonferenza in cui si desidera eseguire il taglio
6) Tagliare il filo in eccesso e fare un nodo
7) Dare fuoco, con un cerino o con un accendino, allo spago
8) Ruotare la bottiglia in modo che la fiamma non tocchi il vetro e riscaldare fin quando il filo smetterà di bruciare
9) Immergere la bottiglia in un contenitore di acqua fredda fino all'altezza dello spago. Lo sbalzo termico provocherà un taglio
10) Smussare il bordo con carta abrasiva, poichè il taglio potrebbe essere frastagliato.



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