I marò in viaggio verso New Delhi.



Roma - (Adnkronos/Ign) - Girone e Latorre tornano in India. Palazzo Chigi: ''Ottenuta dalle autorità indiane l'assicurazione riguardo alla loro tutela". Napolitano: ''Da Latorre e Girone senso di responsabilità, spero presto riconosciute le loro ragioni''. Alfano: ''Decisione grave, tragico ritorno a Italietta''. Gen. Del Vecchio: ''Sconcertato, è doccia fredda''.Marò indagati per violata consegna dalla Procura militare di Roma.

Roma, 22 mar. (Adnkronos/Ign) - I due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono in viaggio verso New Delhi. Palazzo Chigi in una nota ha spiegato di aver ''ottenuta dalle autorità indiane l'assicurazione riguardo alla loro tutela''.
Prima di procedere con il rientro a Nuova Delhi dei due fucilieri, "il governo italiano ha chiesto all'India chiarimenti" sulle condizioni cui sarebbero stati soggetti i marò al loro rientro e sull'applicabilità della pena capitale, ha detto il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, riferendo sul caso alla Lok Sabha a Nuova Delhi.
"Il governo ha informato il governo italiano che" Girone e Latorre "non sarebbero stati soggetti all'arresto se fossero rientrati entro la scadenza fissata dalla Corte Suprema indiana e che - in base ad una giurisprudenza indiana ben consolidata - questo caso non rientra nelle categorie di casi che prevedono la pena capitale, ossia casi rarissimi. Perciò non deve esservi alcuna preoccupazione al riguardo".
Questi chiarimenti, ha poi reso noto il ministro, verranno presentati alla Corte Suprema. "A seguito del chiarimento abbiamo avuto conferma del fatto che il governo italiano sta organizzando il rientro dei due marò italiani entro la data concessa dalla Corte Suprema. Sono lieto che la vicenda sia arrivata ad una conclusione soddisfacente e che il processo a carico dei marò proceda in linea con le disposizioni della Corte Suprema del 28 gennaio 2013".
Khurshid ha anche dichiarato: "Alla fine posso dire che la diplomazia continua a lavorare mentre tutti pensano che tutto è perso e quindi per favore date alla diplomazia qualche possibilità in più di gestire le cose che sono importanti per il nostro paese".
Questo quanto dichiarato Khurshid ha reso noto che informerà il Parlamento degli ultimi sviluppi. Quanto ai prossimi passi, il capo della diplomazia indiana ha tenuto a precisare che "la legge resta la stessa. Nulla cambia dal punto di vista legale".


Camere eleggono vice e questori, M5S in stanza bottoni.


I deputati del M5S in Parlamento


Di Maio vicepresidente a Montecitorio, al Senato Bottici questore.

Senato e Camera eleggono ciascuno i quattro vice presidenti, che coadiuveranno Pietro Grasso e Laura Boldrini nella conduzione delle due Assemblee legislative. E danno anche il via ai tre questori di Palazzo Madama e Montecitorio che costituiscono a tutti gli effetti i Consigli di amministrazione dei due rami del Parlamento.
La novità sta nell'elezione, grazie alla rinuncia degli altri partiti, di un deputato di M5s a vicepresidente della Camera e di una senatrice tra i questori, il che implica una "costituzionalizzazione" del Movimento che si presenta come anti-sistema, che che ha comunque deciso di assumere dei ruoli istituzionali. Un po' come avvenne nel 1994 per la Lega. Il Movimento guidato da Grillo non aveva i numeri per eleggere i propri uomini negli incarichi di Senato e Camera, e si è rifiutato di incontrare gli altri partiti, come pure prevedono i Regolamenti parlamentari, per concordare i nomi da votare. Nei giorni scorsi ha chiesto ad essi di "riconoscere" il ruolo di M5S. E così è stato.
Il passo indietro degli altri partiti, Pd in testa, ha permesso al Movimento di entrare nella "stanza dei bottoni". "Noi abbiamo avuto rispetto dei loro elettori - ha commentato Pier Luigi Bersani - loro non hanno avuto rispetto dei nostri. Punto".
I nuovi vicepresidenti della Camera sono Maurizio Lupi del Pdl, Marina Sereni e Roberto Giachetti del Pd, e il 5 Stelle Luigi Di Maio. 27 anni, studente fuori corso di giurisprudenza. Insieme ai suoi tre colleghi, e a Boldrini, dovrà essere garante in aula di tutti i gruppi, compresi quelli degli odiati "partiti". I questori, cioé il Cda della Camera, saranno il Pd Paolo Fontanelli, Gregorio Fontana del Pdl, e l'ex magistrato Stefano D'Ambruoso, di Scelta Civica. Sel ha votato il candidato di 5 Stelle, Laura Castelli, nel tentativo di creare una premessa per una alleanza politica, negata però dal Movimento. Un questore a 5 Stelle ci sarà invece al Senato, e sarà Laura Bottici, eletta con i voti del Pd.
Si troverà non tanto a "fare le pulci", come ha detto il M5S, ma a decidere le spese del "Palazzo" e della "casta", entrando quindi a pieno titolo in queste due categorie invise. La sfida sarà riuscire a cambiarne le abitudini. Assieme a lei Lucio Malan (Pdl) e Antonio De Poli (Sc). I quattro vicepresidenti a Palazzo Madama saranno Maurizio Gasparri (Pdl), Valeria Fedeli (Pd), Roberto Calderoli (Lega) e Linda Lanzillotta (Scelta civica). La situazione ricorda quella del 1994, quando furono eletti 118 deputati e 59 senatori della Lega che tra cappi agitati in aula (Leoni Orsenigo), minaccia di pallottole contro i magistrati (Umberto Bossi) e di secessione, la Lega appariva antisistema. La sua "costituzionalizzazione" avvenne proprio attraverso la nomina a questore della Camera di Maurizio Balocchi, anche quella fatta all'insegna della lotta agli sprechi, e di Marcello Staglieno alla vicepresidenza del Senato.