Solo questa mattina l'amministratore delegato della compagnia aerea, Gabriele Del Torchio, si era detto fiducioso rispondendo alla domanda dei giornalisti se oggi si chiudesse o meno la trattativa:"Sono fiducioso, andiamo avanti, davanti a noi c'è una prospettiva importante con Etihad". Il presidente Roberto Colaninno ha aggiunto che "non c'è nessun slittamento, tutto tranquillo, tutto normale".
Venerdì era stato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ad annunciare che gli esuberi per il caso Alitalia “si erano dimezzati”. Ma sabato dalla Cgil è arrivata la doccia fredda. “Non troviamo traccia, nelle dichiarazioni fatte ieri dai ministri, che ci sarebbe una significativa riduzione nel numero degli esuberi”, ha detto il segretario generale del sindacato, Susanna Camusso, entrando al ministero dei Trasporti per la trattativa Alitalia. L’operazione Etihad sarebbe “una cessione di ramo d’azienda con licenziamenti collettivi, che non è mai stata fatta in altre aziende”. Infine ha sottolineato che “le trattative hanno i loro tempi, se non risolvono i problemi non si può chiudere”. Un chiaro messaggio a Lupi che aveva dato un ultimatum per la chiusura a sabato mattina.
Il premier Matteo Renzi, “deve fare qualcosa di più”, ha detto dal canto suo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. ”Renzi – ha ricordato Bonanni – l’altro giorno ha parlato di Alitalia ma ora deve fare di più. Il governo deve garantire che i lavoratori in esubero vengano riassorbiti o avviati verso altre aziende”. In particolare il leader della Cisl ha chiamato in causa la società degli Aeroporti di Roma dei Benetton, Adr, che nei giorni scorsi ha smentito l’ipotesi di una riassunzione di lavoratori in esubero della compagnia. “Adr potrebbe fare qualcosa in più, scucendo qualche posto di lavoro”. La Cisl, in ogni caso, punta a chiudere la vertenza entro sabato: “Non si può andare avanti all’infinito. L’accordo va fatto, siamo allo showdown. Ieri abbiamo chiuso l’accordo con Fiat e questo dimostra che quando c’è la volontà si fanno accordi per il Paese. Simbolicamente Alitalia vale molto di più e ci deve essere l’impegno di tutti a chiudere – ha sottolineato Bonanni – La Cisl è pronta a chiudere oggi perché questa storia non può andare avanti all’infinito”. E, parlando con i giornalisti, il leader della Cisl ha colto anche l’occasione per rivendicare la giustezza di quanto fatto nel 2008 “quando è stata scongiurata una svendita ad Air France. Sono contento di quanto è stato fatto allora perché ad Alitalia è stata garantita una tenuta ed ora la compagnia ha la possibilità di diventare quattro volte più potente di prima”, ha concluso.
“Io credo che si debba fare qualsiasi sforzo per portare a casa la trattativa in giornata”, ha detto dal canto suo Giovanni Centrella dell’Ugl parlando alle telecamere di RaiNews24. “Bisogna essere responsabili – ha aggiunto – sia da parte dei sindacati sia dell’azienda e del ministero”. Sugli esuberi, il sindacalista ha aggiunto: “Noi non dobbiamo salvare solo i 980 lavoratori in mobilità, ma i 2251, con quelli che sono gli strumenti attuali”.
Solo in mattinata l’amministratore delegato della compagnia aerea, Gabriele Del Torchio, si era detto ottimista sul raggiungimento dell’accordo:”Sono fiducioso, andiamo avanti, davanti a noi c’è una prospettiva importante con Etihad”. Il presidente Roberto Colaninno aveva aggiunto che “non c’è nessuno slittamento, tutto tranquillo, tutto normale”.
In ogni caso l’ultimatum di Lupi non è stato rispettato dopo che il tavolo aperto venerdì è proseguito fino alle 4 del mattino “ma non è stata raggiunta un’intesa, ci sono ancora nodi da sciogliere”, hanno fatto sapere i sindacati che non prevedono una chiusura prima di domenica. In particolare, “deve essere approfondita la proposta Poletti sulla ricollocazione”. Quest’ultimo venerdì aveva spiegato che “per gli esuberi verrà utilizzato per la prima volta il contratto di ricollocamento previsto dalla legge di stabilità” e per il quale sono stati stanziati 15 milioni di euro. Si tratta di ”uno strumento che consente a chi è in mobilità di fare un accordo con l’Agenzia del lavoro del Lazio, con il supporto di un’unità di missione con all’interno i ministeri interessati: Lavoro e Infrastrutture, la Regione in collaborazione con l’Enac, organizzano la possibilità di costruire un percorso di ricollocamento”, aveva specificato Poletti.