Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
mercoledì 30 settembre 2015
Pietro Ingrao, camera ardente.
Camera ardente del compagno Pietro Ingrao.
La scema ride e fa salotto.
Giancarlo Carboni
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1608735589391324&set=a.1380912015507017.1073741827.100007646941622&type=3&theater
STUDIO SCIENTIFICO STATUNITENSE CONFERMA LE OPERAZIONI DI GEOINGEGNERIA CLANDESTINA. - Mssimiliano Di Benedetto
Un’importante novità dagli Stati Uniti: un recente studio, condotto dallo scienziato J. Marvin Herndon, per conto dell'”Enviromental research and public health“, conferma che la biosfera è oggetto di pesanti e dannosi interventi tramite la diffusione di particelle nanometriche di metalli (in primis alluminio) e di letali elementi radioattivi. La ricerca mette la parola fine alla diatriba sulla questione “scie chimiche” (alias geoingegneria clandestina) che sono, come sosteniamo da tempo, una realtà incontestabile.
Le risultanze del luminare impongono l’incriminazione per reati ambientali di vario genere, per omicidio etc. ai danni di coloro che organizzano ed attuano le operazioni chimico-biologiche, per favoreggiamento nei confronti di chi (negazionisti-persecutori), a vario livello, in questi anni, ha pervicacemente occultato la verità e diffamato i ricercatori e fra questi il Ministero della Giustizia.
Il documento, pubblicato sulla rivista scientifica “International journal of environmental research and public health”, si intitola “Evidence of coal-fly-ash toxic chemical geoengineering in the troposphere: consequences for public health”. Nel testo l’esperto non esita a chiamare le cose con il loro nome, usando termini come “chemtrails” e “geoengineering”, sgomberando il campo, anche sotto il profilo lessicale, da qualsiasi, residuo dubbio in merito al problema vigorosamente denunciato.
Di seguito la sintesi dello studio.
The widespread, intentional and increasingly frequent chemical emplacement in the troposphere has gone unidentified and unremarked in the scientific literature for years. The author presents evidence that toxic coal combustion fly ash is the most likely aerosolized particulate sprayed by tanker-jets for geoengineering, weather-modification and climate-modification purposes and describes some of the multifold consequences on public health. Two methods are employed: (1) Comparison of 8 elements analyzed in rainwater, leached from aerosolized particulates, with corresponding elements leached into water from coal fly ash in published laboratory experiments, and (2) Comparison of 14 elements analyzed in dust collected outdoors on a high-efficiency particulate air (HEPA) filter with corresponding elements analyzed in un-leached coal fly ash material. The results show: (1) the assemblage of elements in rainwater and in the corresponding experimental leachate are essentially identical. At a 99% confidence interval, they have identical means (T-test) and identical variances (F-test); and (2) the assemblage of elements in the HEPA dust and in the corresponding average un-leached coal fly ash are likewise essentially identical. The consequences on public health are profound, including exposure to a variety of toxic heavy metals, radioactive elements, and neurologically-implicated chemically mobile aluminum released by body moisture in situ after inhalation or through transdermal induction.
Leggi qui l’intero articolo. Qui lo studio in formato PDF e qui le immagini, cliccando sulla voce relativa.
http://www.losai.eu/studio-scientifico-statunitense-conferma-le-operazioni-di-geoingegneria-clandestina/
Purificare l’aria di casa con le piante: ecco 5 esempi. - a cura di Francois Le Jardinier
La maggior parte delle persone passa gran parte del tempo tra le mura domestiche o dell’ufficio senza considerare che l’aria che respiriamo in questi ambienti è un composto di gas che possono essere rischiosi per la nostra salute. A questo proposito esistono delle piante che depurano l’aria, che sia quella dell’ufficio o di casa nostra. La loro presenza oltre a dare un tocco di colore alla casa rende l’aria domestica più salubre; sono in grado di umidificare e purificare gli ambienti poiché catturano le sostanze nocive volatili, distruggendole.
Vi consigliamo alcune piante che possono contrastare l’inquinamento e ravvivare la vostra casa o la vostra postazione di lavoro.
CRISANTEMI
Ideali per pulire l’aria da composti a base di benzene (ammoniaca, formaldeide e xilene) presenti in abbondanza nelle plastiche, detersivi, collanti e vernici. La pianta, molto diffusa e poco costosa, dovrebbe essere coltivata in prossimità di una finestra poiché necessita di molta luce.
Ideali per pulire l’aria da composti a base di benzene (ammoniaca, formaldeide e xilene) presenti in abbondanza nelle plastiche, detersivi, collanti e vernici. La pianta, molto diffusa e poco costosa, dovrebbe essere coltivata in prossimità di una finestra poiché necessita di molta luce.
SANSEVIERIALa pianta Sansevieria, meglio conosciuta come “lingua di suocera” è molto efficace nel depurare l’aria domestica. La pianta è in grado di filtrare varie sostanze, tra queste la formaldeide sprigionata nell’ambiente domestico dai classici detergenti per la pulizia. Può essere sistemata in bagno (la formaldeide è contenuta anche nella carta igienica) perché non necessità di eccessiva luce. È in grado altresì di rimuovere il benzene, il tricloroetilene e lo xilene.
SPATIFILLIO
Questa elegante pianta ornamentale, detta anche Giglio della pace, crea dei fiori bellissimi e non necessita di particolari cure, basta annaffiarla una volta a settimana. Purifica l’aria di casa rendendo inoffensivi i più comuni composti organici volatili (VOC) come benzene, la formaldeide e il tricloroetilene, è efficace anche con toluene e xilene.
Questa elegante pianta ornamentale, detta anche Giglio della pace, crea dei fiori bellissimi e non necessita di particolari cure, basta annaffiarla una volta a settimana. Purifica l’aria di casa rendendo inoffensivi i più comuni composti organici volatili (VOC) come benzene, la formaldeide e il tricloroetilene, è efficace anche con toluene e xilene.
ORCHIDEA
La conosciamo tutti per il suo aspetto gradevole e colorato. Rimuove dall’aria lo xilene, sostanza emanata dai pannelli di truciolato e di cartone, dalle vernici e dalle fotocopiatrici.
La conosciamo tutti per il suo aspetto gradevole e colorato. Rimuove dall’aria lo xilene, sostanza emanata dai pannelli di truciolato e di cartone, dalle vernici e dalle fotocopiatrici.
TILLANDSIA CYANEA
Minimale nell’aspetto con un unico fiore centrale, ha un indubbio fascino esotico ed è particolarmente efficace contro l’inquinamento elettromagnetico prodotto da computer, forni a microonde, stampanti e fotocopiatrici. È consigliato posizionarla in casa o in ufficio vicino alle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Minimale nell’aspetto con un unico fiore centrale, ha un indubbio fascino esotico ed è particolarmente efficace contro l’inquinamento elettromagnetico prodotto da computer, forni a microonde, stampanti e fotocopiatrici. È consigliato posizionarla in casa o in ufficio vicino alle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Rai, dal camorrismo ai programmi che non si adeguano: la guerra dei renziani alla tv pubblica. Uguale a quella di B. - Giuseppe Pipitone
Il deputato dem Anzaldi attacca il canale diretto da Vianello, reo di non aver "seguito il percorso del partito", di non essersi "accorto del nuovo segretario, poi diventato premier: dovrebbe fare servizio pubblico, ma non lo fa". Il cdr del Tg3: "Parole che ricordano nei toni editti bulgari di berlusconiana memoria". E in effetti, dopo le accuse minacciose di De Luca sul "camorrismo giornalistico", e dopo le battute del premier sui "talk show del martedì" che fanno meno share "della replica di Rambo", l'escalation del partito di governo contro la terza rete sembra molto simile a quella dei berluscones.
Un problema “grande” e “ufficiale”, un partito di governo “regolarmente maltrattato” dai soliti talk show, che dovrebbero fare servizio pubblico, ma “non lo fa”. Il motivo? “Non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, il quale poi è diventato anche premier”. Sembrano le saette lanciate per un ventennio in direzione viale Mazzini da tutti o quasi gli uomini della Casa della Libertà, suonano molto simili alle lacrime minacciose versate dall’ex cavaliere non appena metteva piede a Palazzo Chigi, somigliano davvero al preludio di quello che è poi passato alla storia come l’Editto Bulgaro. E invece ad intestarsi il decisivo passo avanti nell’ennesima guerra di Palazzo Chigi contro la tv di Stato è Michele Anzaldi, deputato del Pd, cresciuto come portavoce di Francesco Rutelli, poi fulminato sulla via del renzismo e quindi promosso segretario della commissione Vigilanza Rai. “C’è un problema con Rai3 e con il Tg3, sì. Ed è un problema grande, ufficiale”, attacca il deputato palermitano davanti al taccuino di Fabrizio Roncone del Corriere della Sera.
Dopo le accuse minacciose di Vincenzo De Luca, che aveva tacciato Rai 3 di fare un giornalismo “camorristico”, dopo le battute del premier sui “talk show del martedì” che fanno meno share “della replica numero 107 di Rambo“, ecco che il Pd renziano ha inviato Anzaldi a formalizzare la dichiarazione di guerra contro la rete guidata da Andrea Vianello. D’altra parte, Anzaldi sembra proprio l’uomo giusto scelto dai renziani per intervenire sulla questione tv: già nel marzo del 2014 aveva preso carta e penna per scrivere alla presidente Rai Anna MariaTarantola e lamentarsi dell’imitazione satirica di Maria Elena Boschi. “Alla Rai sono amici nostri, il video è andato in onda e non abbiamo detto nulla. Ma poi alla vigilia della festa della donna lo metti su internet, cioè la ridicolizzi ovunque”, diceva al fattoquotidiano.it. Un inizio morbido a parole, che metteva la satira nel mirino, come leggero era stato in principio l’attacco dei berluscones ai programmi satirici dei fratelli Guzzanti (poi emarginati come tutti gli esponenti invisi a Palazzo Chigi).
Un anno e mezzo trascorso al governo, però, ha indurito i toni del deputato, che adesso non usa giri di parole: ”Lo sa che i nostri ministri non vogliono più andarci a Rai3? Io mi aspetto che Rai3 faccia servizio pubblico: e, per ora, non lo fa. Si sono chiesti a Rai3 perché Renzi è andato due volte da Nicola Porro a Virus su Rai2? Perché, se dobbiamo spiegare una legge, preferiamo che i nostri parlamentari vadano da Bruno Vespa?” tuona Anzaldi. Che poi spiega quali siano le colpe imputate dal partito alla rete diretta da Vianello. “Purtroppo non hanno seguito il percorso del Partito democratico: non si sono accorti che è stato eletto un nuovo segretario, Matteo Renzi, il quale poi è diventato anche premier. Niente, non se ne sono proprio accorti! “. Tradotto: il padrone è cambiato e bisogna adeguarsi. Destinatario del messaggio: “Vianello che ha qualche difficoltà a percepire la realtà dei fatti, ascolti e trasmissioni fallimentari comprese”.
Quali dichiarazioni richiamino alla mente questi toni, lo dice inconsciamente lo stesso Anzaldi: “Il Pd – dice – viene regolarmente maltrattato e l’attività del governo criticata come nemmeno ai tempi di Berlusconi“. Già, Berlusconi. E sono proprio gli anni del berlusconismo quelli citati dal cdr del Tg3 per replicare alle parole del deputato dem. “Le parole di Anzaldi sono inaccettabili e ricordano nei toni editti bulgari di berlusconiana memoria: i partiti continuano ad intendere i telegiornali della Rai come cosa propria. E tutto ciò è tanto più grave nel momento in cui si parla di riforma delle news. Noi del Tg3 non subiremo in silenzio alcun tentativo di assoggettamento – continua Rivendichiamo con orgoglio la nostra indipendenza da qualsiasi governo o partito, ieri come oggi”.
Perché passando in rassegna i vent’anni del berlusconismo gli episodi di guerra tra Palazzo Chigi e viale Mazzini si sprecano. Sempre quello l’oggetto della contesa: la rete pubblica troppo laica nel raccontare le presunte gesta di governo. E non sono poche le somiglianze con le recenti esternazioni dei renziani. Se oggi Anzaldi annuncia il gran rifiuto dei ministri di Renzi a comparire nelle trasmissioni sgradite, ieri era Berlusconi a vietare ai suoi la partecipazione alle trasmissioni Rai: alla vigilia della campagna elettorale del 2001, infatti, i berluscones annunciarono un Aventino televisivo (“un paio di giorni, non di più” dissero) per protestare contro la famosa intervista di Marco Travaglio da Daniele Luttazzi.
Un Aventino che tra l’altro venne interrotto dallo stesso leader forzista, autore della celebre telefonata in studio da Santoro.”Lei è un dipendente del servizio pubblico: si contenga” disse Berlusconi, inventore poi dell’inedita imputazione di “uso criminoso del servizio pubblico“, utilizzata per motivare l’Editto Bulgaro, che decretò la cacciata di Biagi, Luttazzi e lo stesso Santoro. Accusa simile a quella mossa nei giorni scorsi dal renziano De Luca: “Ci sono campagne di informazione che tendono a distruggere la vita di un essere umano: questo per me è camorrismo giornalistico”, ha detto il governatore campano alla festa di Scelta Civica, mettendo nel mirino trasmissioni come Report e Presa Diretta. Tra i dem a criticare le parole dell’ex sindaco di Salerno (e a difendere Rai 3) sono arrivati solo Vinicio Peluffo e Valeria Fedeli, contrari ad “usare questi termini”.
“Adesso però l’importante è che Vianello non faccia altri errori”, è invece la battuta – dal sapore di minaccia – con la quale Anzaldi conclude il suo dialogo con Roncone. Che tipo errori? Non “seguire il percorso” del Pd? O continuare a non accorgersi che Renzi è il presidente – segretario? E, soprattutto, se dovesse replicarli ancora quegli errori, cosa succederebbe a Vianello? Quattordici anni fa, alla vigilia del voto, era l’allora presidente della Rai Roberto Zaccaria a trovarsi nel mirino: un sintetico Gianfranco Fini gli spiegò l’agenda di governo,: “Zaccaria non si dimette? Se ne andrà subito dopo il voto. Non potranno rimanere un minuto di più al loro posto”. Parole che non sono ancora quelle del giglio magico renziano: ma la differenza diventa ogni giorni sempre più impercettibile. Mentre all’orizzonte c’è da giocare la partita dei tre nuovi direttori di rete, lontanissimo e sbiadito è ormai quel 19 aprile 2012, quando Renzi su twitter prometteva: “via i partiti dalla Rai”.
martedì 29 settembre 2015
ERBACCE COMMESTIBILI: 10 ERBE SPONTANEE DA RACCOGLIERE E MANGIARE. - Carmela Giambrone
In primavera e con l'estate dietro l'angolo, le belle giornate, il sole e le passeggiate si portano dietro la voglia irrefrenabile di raccogliere le profumatissime erbe ed i fiori che con i loro sfavillanti colori ricoprono prati verdi in campagne e vallate. Anche per quelli di noi un po' meno esperti nel riconoscimento botanico è comunque una meravigliosa opportunità, basta organizzarsi con una delle tante guide tascabili, un paio di forbici ed un sacchettino di stoffa o meglio ancora un cestino per regalarsi gioia e soddisfazione che certo un po' di insicurezza non può di sicuro impedirci di provare visto che per quella il rimedio è lì sotto i nostri occhi: delle belle immagini e delle dettagliate descrizioni!
La raccolta di erbe spontanee commestibili poi ci permette di riappropiarci del valore della natura ricordandoci che le coltivazioni sono arrivate soltanto dopo e che una volta, tanto tempo fa i nostri avi raccoglievano quel che il territorio nel quale vivevano dava loro senza necessità di coltivare acri e acri monocoltura, evitando così di intaccare la biodiversità tanto importante per ogni specie su questo pianeta.
Proprio per questa ragione se tra le piante che descriverò si andrà ad intaccare l'esistenza della pianta stessa fornirò con piacere anche pillole di consigli su come non intaccarne invece la sua esistenza come specie sul territorio.
La raccolta di piante edibili spontanee poi ci ricorderà che una volta erano le stagioni che regolavano l'alimentazione e che bisognava essere previdenti e come delle brave formichine organizzarsi per i tempi di minore abbondanza.
Noi però pur non avendo la necessità di far scorte per l'inverno possiamo certamente ricavarne ottime erbe spontanee sia da mangiare crude in insalate che scottate leggermente a vapore o magari aggiunte a farinate, frittate o zuppe o al massimo per qualcuna si può sempre decidere di essiccarne foglie, fiori o semi.
Infine un suggerimento: se avete dubbi sul riconoscimento di una certa pianta fatele una bella fotografia e magari tagliatene una parte, conservatela e così una volta giunti a casa potrete cercarle con più criterio il nome; inoltre ricordatevi che il riconoscimento botanico non solo non è una cosa che si impara in dieci minuti ma deve essere molto accurato in quanto esistono piante molto simili ma con effetti totalmente opposti (è il caso di molte specie che hanno "sosia" tossiche) ma non preoccupatevi molto spesso capita per piante appartenenti alla stessa famiglia ma in ogni caso vale sempre la regole che se si hanno dubbi meglio non raccoglierle. Un trucchetto poi è imparare a riconoscere una certa pianta aspettando che sia fiorita, questo perché il fiore aiuta parecchio nel riconoscimento ed è per questo che è importante andare per erbe in questo periodo, più che per raccogliere tutto quello che vorremmo per imparare a riconoscerle e quindi poterle raccogliere l'anno prossimo con facilità!
Inoltre se posso suggerirvi un metodo che a me ha insegnato molto è quello della creazione di un erbario personale: io il mio primo erbario lo creai con l'aiuto di mia zia all'età di 8 anni e da quel giorno non smisi più. Ora gli erbari sono diventati 2, molto grandi e catalogati per benino ed a breve diventeranno 3. Non è solo un modo magnifico per approcciarsi alla conoscenza ma è anche molto utile quando si cresce perché si comprende che la natura non è fatta solo da quelle 10 varietà tra frutta e verdura che vengono coltivate in tutto il mondo a scopo commerciale ma che là fuori tra prati e campi c'è tutta una varietà di specie ricche e molto più adattate di quello che invece noi immaginiamo.
Esistono poi addirittura corsi di riconoscimento di erbe spontanee, perciò se la cosa vi interessa un'altro buon metodo è quello di frequentarne uno.
Le più comuni, sicure e facili da riconoscer sono sicuramente, secondo la mia esperienza, le 10 piante che mi accingo a descrivervi ma prima ricordatevi sempre che per non sbagliare dovete sempre fare riferimento al nome latino e non a quello volgare, inoltre iniziate ad imparare a riconoscerne due o tre prima di passare a riconoscere le altre:
1) La cicoria vera (Cichorium intybus)
E' una pianta comunissima in pianura, fiorisce in estate e la raccolta avviene prima della fioritura; di essa si mangiano sia le foglie (crude o cotte) che i giovani germogli in insalata preparando le cosiddette "puntarelle alla romana" ovviamente per chi è vegan o vegetariano sostituendo le povere acciughine con dei deliziosi capperi salati.
Impossibile non ricordare poi che una volta con la radice di cicoria veniva preparato un ottimo sostituto del caffè.
2) La bardana (Arctium lappa)
E' molto comune lungo i fossati ma anche in montagna a quote basse. Fiorisce in estate, si raccoglie e si usa la radice, lo stelo fiorale, i piccioli e le foglie. Una volta raccolta la radice è buona norma spargere tutt'intorno alla zona i semi (staccandoli dalla pianta). La radice è grossa nelle piante di 2-3 anni mentre nelle piante più piccine è bene raccogliere solo le foglie e i piccioli in quanto la radice che troveremmo sarebbe davvero troppo piccina. La radice va cotta a lungo magari a vapore e quindi condita con del semplice olio evo. Lo stelo fiorale (prima della fioritura) va pulito dalle foglie e dalla parte fibrosa esterna e quindi va cotto anch'esso. Infine i piccioli possono essere cotti e fritti con della semplice pastella di farina di ceci e birra ghiacciata. Il suo sapore ricorda molto il carciofo.
3) La carota selvatica (Daucus carota )
E' molto comune soprattutto in luoghi pietrosi ed spesso presente in grandi distese; fiorisce in estate. Si mangia sia la radice a fittone che le foglie, sia crude in insalata che aggiunte a zuppe o minestre. E' bene quindi se si sceglie di raccoglierne le radici lasciare sempre qualche piantina nella zona conservandone così la sua presenza sul territorio.
4) Il dente di leone o tarassaco (Taraxacum officinale)
Le sue foglie amare e con alto contenuto di ferro sono commestibili e ottime. Le rosette delle foglie basali si mangiano cotte e condite con un goccio di olio evo.
5) L' ortica (Urtica dioica)
Forse la pianta più comune in orti e prati, a ridosso di muri ed in zone molto assolate, fiorisce in estate. Il suo sapore ricorda gli spinaci, ha un alto contenuto di vitamina C, ferro, mucillagini; va consumata cotte in insalata, o aggiunta a zuppe o minestre o anche usata per ripieni di ravioli o in farinate e frittate.
6) La piantaggine (di piantaggine-Plantago- ne esistono tantissime specie diverse)
Diffusissima ai bordi dei sentieri, nei prati di montagna e nelle zone incolte; è ottima mangiata cotta in associazione ad altre erbe o usando le sue foglie più giovani crude raccogliendo le rosette più tenere da fare in insalata oppure in farinate o frittate. Essendo una perenne è possibile raccoglierla tutto l'anno e data la sua diffusione non c'è timore di raccoglierne in quantità tale da comprometterne la sopravvivenza.
7) La borragine (Borago officinalis)
E' una specie annuale che vive lungo i margini delle strade di campagna e dei campi non coltivati. Si usa tutta la pianta: le foglie più tenere si raccolgono prima della fioritura e si mangiano lessate e condite, oppure crude in insalata o ancora usate in risotti, ravioli, farinate o frittate oppure le più grandi intere impanate e fritte. I fiori di borragine si raccolgono insieme ai nuovi germogli e vengono impiegati crudi per insalate miste o per decorare i piatti.
Può essere essiccata per l'inverno.
8) La malva (Malva sylvestris)
La malva selvatica è molto comune, utilizzata soprattutto per le vie respiratorie e le mucose, fiorisce in primavera ed autunno; si mangiano le foglie cotte aggiunte insieme ad altre erbe in zuppe oppure i fiori e le foglie giovani crude in insalata.
9) Il finocchio selvatico (Foeniculum sylvestre )
Fiorisce in luglio e agosto, si consuma sia crudo in insalata che cotto in stufati e come verdura di accompagnamento a secondi piatti. I germogli teneri si usano nelle minestre oppure si mangiano crudi in pinzimonio. Inoltre è possibile raccogliere i semi in tarda estate per farne liquori o tisane.
10) La margherita pratolina (Bellis perennis )
Le margheritine sono comunissime, si utilizzano le foglie più tenere, raccolte prima della fioritura, nelle insalate o nei minestroni, unite alle altre verdure. I fiori di margheritina stimolano la diuresi ed hanno un' azione disintossicante: per potenziarne le proprietà depurative, l’ideale è miscelarli ad altre piante spontanee come tarassaco, ortica e cicoria.
Foto e testi: KIA
10 FIORI CHE NON SAPEVATE SI POTESSERO MANGIARE. - Marta Albè
Avevate mai pensato di utilizzare i fiori in cucina? Molti di voi avranno assaggiato i fiori di zucca, fritti o ripieni, ma vi sono molte alte specie di fiori commestibili. Perché possiate gustarli, vi ricordiamo che i fiori che sceglierete dovranno essere spontanei, oppure biologici, cioè coltivati senza l’ausilio di pesticidi. Noi vi presentiamo dieci fiori edibili, che potrete utilizzare per arricchire le vostre ricette, dolci e salate.
1) Begonia
I suoi petali hanno un sapore che ricorda il gusto acidulo del limone. Per questo la begonia può entrare a far parte della preparazione di sorbetti, macedonie e gelati.
2) Belle di giorno
I fiori hanno un caratteristico sapore dolce e possono essere gustati crudi. Le loro radici a tubero possono essere consumate dopo la bollitura e sono simili alle patate.
3) Calendula
Può essere utilizzata come condimento per pasta e risotti. I petali e le foglie possono arricchire zuppe e minestroni, ma anche frittate ed insalate.
4) Caprifoglio
I fiori producono un nettare che può essere impiegato come dolcificante naturale nella preparazione di gelati e sorbetti, come se si trattasse di uno sciroppo.
5) Garofani
Vengono utilizzati soprattutto nella preparazione di liquori, ma anche come condimento per ottimi risotti e per guarnire biscotti e pasticcini.
6) Gerani
Con i petali dei gerani si preparano frittate, semifreddi, sorbetti, vini, liquori, ma sono ottimi anche come accompagnamento ai formaggi, ad esempio ricotta e crescenza.
7) Lillà
i fiori di lillà, con il loro caratteristico profumo, sono impiegati in pasticceria per arricchire di sapore creme, yogurt, gelati e crostate.
8) Rosa
i petali di rosa si utilizzano per la preparazione di marmellate, sciroppi, liquori e cocktail, ma anche per arricchire insalate e nella preparazione di risotti e crostate.
9) Tarassaco
I suoi fiori e le sue foglie possono essere aggiunti ad insalate e risotti. Chi predilige i sapori dolci, dovrebbe sapere che dal tarassaco è possibile ricavare uno sciroppo.
10) Viola del pensiero
Con le viole si preparano gelati, gelatine e confetture. I petali possono essere canditi o aggiunti freschi ad insalate e macedonie.
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