venerdì 23 giugno 2017

L’evoluzione ha “rimescolato” il Dna dei mammiferi. -

L’evoluzione ha “rimescolato” il Dna dei mammiferi (fonte: National Human Genome Research Institute) © Ansa
L’evoluzione ha “rimescolato” il Dna dei mammiferi (fonte: National 
Human Genome Research Institute)

La ricostruzione digitale dei cromosomi dei mammiferi ha rivelato che, nel corso dell’evoluzione, il materiale genetico è stato “rimescolato” più volte come un mazzo di carte. 

Ricercatori dell’Università della California, a Davis, hanno scoperto la causa della grande diversità cromosomica presente in questa classe di animali, con uno studio che potrà anche aiutare a capire i punti del nostro Dna che sono alla base dei tumori e di altre malattie. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science.

I cromosomi sono le strutture in cui è impacchettato il Dna insieme alle proteine. Da un lato sembra ovvio che questi debbano essere cambiati da una specie all’altra, basta guardare quanto è diversa una scimmia da una balena, ma dall’altro i ricercatori hanno ancora molto da imparare riguardo a come questi cambiamenti abbiano influenzato il corso dell’evoluzione. I primi antenati dei mammiferi, circa 105 milioni di anni fa, avevano le dimensioni di un topo, vivevano all’interno degli alberi e mangiavano insetti. 




Per capire come sono cambiati i cromosomi nel corso del tempo, bisogna prima ricostruire quelli di questi mammiferi ancestrali, rimettendo insieme un puzzle molto complicato. Il gruppo guidato da Harris Lewin ha messo a confronto le sequenze genetiche di 19 mammiferi, ma il Dna di solito non rivela come è distribuito nei vari cromosomi. Perciò i ricercatori hanno scritto un sofisticato programma al computer, che è stato in grado di ricostruire i cromosomi originali, basandosi su quali parti sono ancora insieme nelle 19 specie analizzate. 

Il risultato sono stati 21 cromosomi ancestrali: alcuni di questi sono rimasti intatti col passare del tempo, ad esempio gli esseri umani ne conservano 5 su 46, ma molti si sono rotti, scambiando pezzi all’interno dello stesso cromosoma o con altri. “La grande sorpresa è stato vedere come i cromosomi si sono evoluti in modo differente nei vari gruppi di mammiferi: è uno dei più splendidi esempi di cambiamenti graduali che portano all’evoluzione di nuove specie”, ha dichiarato Lewin.


http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2017/06/21/levoluzione-ha-rimescolato-il-dna-dei-mammiferi-_68fe5ac4-6943-4df7-8408-9857e5023aeb.html

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Un altro passo verso la guerra totale. - Paul Craig Roberts

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F-18 americano

Un folle pilota americano ha abbattuto un aereo siriano che stava attaccando l’ISIS. Questo conferma che Washington non sta combattendo i terroristi, ma li sta proteggendo, in quanto suoi agenti in Siria per rovesciarne il governo. Il generale Michael Flynn, ex direttore della Defense Intelligence Agency, ha rivelato in un’intervista tv che Obama e la Clinton hanno voluto fortemente inviare l’ISIS in Siria, contro il suo parere.
L’ISIS è la scusa per entrare abusivamente in Siria. Russia ed Iran vi sono legalmente, invitati da un governo eletto. Gli americani invece sono lì come criminali di guerra. Secondo il diritto internazionale, stabilito dagli stessi yankees, è un crimine di guerra aggredire un paese che non ha sollevato un pugno contro di te.
Ora che un pilota americano ha dimostrato che gli U.S.A. sono in Siria solo per sostenere il proprio agente ISIS, nemmeno una presstituta come Megyn Kelly può credere alla versione di Washington.
Russi, siriani ed iraniani lo sapevano sin dall’inizio. Tuttavia, queste fonti ufficiali sono tutte considerate sospette dai media occidentali. Per questo, la bugia è rimasta in piedi, fino a quando l’idiota pilota americano ha tolto il velo dalla menzogna.
Washington, naturalmente, mentirà spudoratamente. È l’unica cosa che sa fare. Dirà che era un “combattente della coalizione”, cioè che qualcun altro stava guidando gli F-18 americani. Non eravamo noi. Oppure affermeranno che il fighter siriano stava attaccando donne e bambini, oppure un gruppo di transgender o ancora un reparto maternità per donne violentate dalle “truppe brutali” di Assad. Il governo la girerà in qualche modo per rendere un aggressivo crimine di guerra un’eroica difesa di un gruppo di vittime.
La domanda è: l’idiota pilota ha fatto tutto da solo, in stile Top Gun, oppure è stata un’iniziativa del complesso militare per iniziare un conflitto Stati Uniti-Russia che impedirebbe a Trump di calmare le tensioni con Putin? Sono in gioco 1 trilione di dollari annui pagati dai contribuenti americani.
Non sappiamo se il pilota abbia agito da sé o su ordine.
Quel che sappiamo è che non è andata giù ai russi. Il ministro della Difesa ha dichiarato oggi che considera la decisione del comando statunitense come una “violazione intenzionale del memorandum per evitare incidenti di voli aerei nelle operazioni in Siria, firmato il 20 ottobre 2015”.
Che sorpresa! Gli americani hanno rotto un altro accordo fatto con la Russia.
Quando capirà Mosca che un accordo firmato con Washington non ha senso? I nativi americani non lo hanno mai fatto. C’è una famosa maglietta in America: “Certo che puoi fidarti del governo: chiedi ad un nativo”.
Il ministro della Difesa russo ha annunciato oggi che il paese sta interrompendo tutte le interazioni con gli Stati Uniti nell’ambito del memorandum di prevenzione degli incidenti nei cieli siriani. Ha aggiunto inoltre che la difesa missile intercetterà qualsiasi aeromobile nella zona delle Forze Aerospaziali russe in Siria e che: “Nelle aree in cui l’aviazione sta conducendo missioni di combattimento nei cieli siriani, qualsiasi oggetto volante, inclusi jet e veicoli aerei senza pilota della coalizione internazionale, scoperti ad ovest del fiume Eufrate, verranno seguiti da difese aeree e terrestri russe come bersagli aerei”.
In altre parole, la Russia ha velatamente indetto una no-fly zone in tutte le aree della Siria in cui operano le forze siriane e russe. Ogni intruso verrà colpito. Americani, israeliani, chiunque sarà fatto fuori.
Poiché è la Russia, e non Washington, ad avere la superiorità aerea in Siria, tutto ciò che serve è un altro pilota americano sconsiderato e i totali cretini di Washington dovranno ritirarsi o fare un errore. Date la stupidità e la hybris a D.C., i cretini commetteranno un errore.
Non c’è nessuna intelligenza a Washington, solo arroganza. Nel quarto di secolo che ci sono stato ho visto le persone più stupide al mondo.
Credo che la Russia e la sua abile leadership ne usciranno vincenti.
Tuttavia, penso anche che abbia lasciato troppo che la crisi siriana si sviluppasse. Russia e Siria avrebbero vinto la guerra molto tempo fa, se Mosca avesse evitato di continuare a dichiarare una vittoria prematura, andandosene, dovendo tornare, sperando sempre di raggiungere un accordo con Washington. Raggiungere un accordo con gli americani era quasi più importante che vincere la guerra.
Che cosa assurda. Sono gli americano che hanno fomentato il terrorismo in Cecenia. I russi sembrano non capire che non esistono terroristi indipendenti. Il terrorismo è un’arma di Washington. Come può dunque Mosca fare un accordo con un paese che le sta usando il terrorismo contro?
Quale crede che sia il piano neocon di conquistare Siria ed Iran, se non portare più terrorismo in Russia?
Putin è un leader esperto, forte e capace, forse l’unico fuori della Cina. Palesemente non c’è n’è nessuno in Occidente, un deserto di leadership.
Pochi dubbi che sia un capo morale, che si oppone alla guerra e vuole il meglio per tutti i paesi. Tuttavia, cercando accordi con Washington dà l’idea di essere debole e scavalcabile. Sarebbe molto meglio se Putin dicesse chiaramente che “se volete la guerra, l’avrete in mezz’ora”. Improvvisamente, la Russia verrebbe sùbito presa sul serio.
Ammiro il presidente russo. Ma sta sbagliando mossa. Invece di parare l’aggressione di Washington, dovrebbe costringere Europa e Stati Uniti a venire da lui per una soluzione.
Putin, il leader del mondo libero, non dovrebbe essere passivo rispetto ad un governo in bancarotta, corrotto e che si rotola nel male. 
Traduzione di HMG

G8: Italia nuovamente condannata da Strasburgo per violenze Diaz.

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La Corte ha anche condannato il Paese per non aver punito in modo adeguato i responsabili.

Le leggi italiane sono inadeguate a punire e quindi prevenire gli atti di tortura commessi dalle forze dell'ordine. L'ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato ancora una volta l'Italia per gli atti di tortura perpetrati dalle forze dell' ordine nella notte tra il 20 e 21 luglio 2001 nella scuola Diaz, ai margini del G8 di Genova, ai danni di diverse persone. La Corte ha anche condannato l'Italia per non aver punito in modo adeguato i responsabili di quanto accaduto a Genova.
Ieri il Consiglio d'Europa ha invitato la Camera dei Deputati a modificare il testo della legge contro la tortura che sta discutendo e che dovrebbe andare in Aula il 29 perché nella sua forma attuale contiene una definizione del reato e diversi elementi in disaccordo con quanto prescritto dagli standard internazionali
E' quanto sostiene Nils Miuznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, in una lettera inviata tra gli altri ai Presidenti dei due rami del Parlamento, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Il commissario punta il dito in particolare sul fatto che la legge prevede che affinché si possa accusare qualcuno di tortura occorre che la persona abbia compiuto gli atti di grave violenza, o minacce o crudeltà diverse volte, o abbia sottoposto la vittima a trattamenti inumani e degradanti. Inoltre, scrive Muiznieks, la legge prevede che la tortura psicologica esista solo nei casi in cui si possa stabilire che la vittima ha subito un trauma psicologico. "Osservando che il testo sembra divergere dalla definizione contenuta nella Convenzione contro la tortura delle Nazioni Unite, anche sotto altri aspetti", il commissario afferma di essere preoccupato che se la legge sarà approvata così com'è, certi casi di tortura o trattamenti o punizioni degradanti o inumani non potranno essere perseguiti "creando quindi delle potenziali scappatoie per l'impunità". Il commissario evidenzia inoltre l'importanza di assicurare che "l'ampia definizione di tortura, che ricomprende gli atti commessi da privati cittadini, non si traduca in un indebolimento della protezione contro la tortura commessa da funzionari dello Stato, data la particolare gravità di questa violazione dei diritti umani".

Expo, il sindaco Sala indagato anche per turbativa d’asta per la maxi-gara sugli alberi strapagati alla Mantovani. - Luigi Franco

Expo, il sindaco Sala indagato anche per turbativa d’asta per la maxi-gara sugli alberi strapagati alla Mantovani

Non più solo il falso. Ma anche la turbativa d’asta. La situazione giudiziaria di Giuseppe Sala si complica, visto che la procura generale ha aggiunto un’ipotesi di reato nelle indagini su Expo a carico dell’attuale sindaco di Milano, che proprio in questi giorni si avviano verso la chiusura con la probabile richiesta di rinvio a giudizio. Al centro delle verifiche dei magistrati – come scrive il Corriere della Sera – è finita una fornitura di 6mila alberi compresa nel principale appalto dell’esposizione, quello da 272 milioni di prezzo base per la realizzazione della piastra.
La fornitura delle piante fu affidata nel luglio del 2013 senza gara alla Manotovani, il costruttore che si era aggiudicato il maxi-appalto, per ben 4,3 milioni di euro, 716 euro a pianta. Quattro mesi dopo l’impresa stipulò un contratto di subfornitura con un vivaista per 1,6 milioni, 266 euro a pianta. La società guidata da Sala, come altre volte, aveva giustificato la scelta di un affidamento diretto con motivi di urgenza. Ma gli alberi, alla fine, erano stati piantati solo nell’autunno del 2014. Tutti aspetti che erano noti da tempo, ma la procura di Milano aveva deciso di non contestarli, così come non aveva contestato la retrodatazione di un documento che il 30 maggio 2012 consentì di cambiare in corsa due dei membri della commissione di valutazione delle offerte per non far saltare la gara e doverla riavviare daccapo. Di qui la richiesta di archiviazione dei pm – a cui il gip si era opposto – e la successiva presa in carico delle indagini da parte della procura generale, che aveva deciso di andare avanti ritenendo inerte la procura di Milano.
Così il nome di Sala era stato iscritto nel registro degli indagati, in quel momento solo per la retrodatazione del documento, “un falso materiale e ideologico” secondo i magistrati. A tale notizia, lo scorso dicembre, l’ex commissario unico aveva reagito auto sospendendosi per alcuni giorni dalle sue funzioni di sindaco. Ilfattoquotidiano.it aveva provato a chiedergli come mai gli alberi fossero stati comprati da un costruttore anziché da un vivaista: “Stiamo parlando di una cosa che è pari circa a un millesimo di tutti i soldi che ha speso Expo”, aveva tagliato corto Sala.
Secondo quanto riporta il quotidiano di via Solferino, in seguito a interessamenti politici regionali finalizzati a non escludere dalla gara i vivaisti lombardi, a un certo punto l’appalto per gli alberi avrebbe dovuto essere scorporato dal bando principale. In quel momento – ritiene l’accusa – la gara avrebbe dovuto essere riformulata in modo da consentire di correre anche ad aziende che non avessero partecipato al bando sulla piastra perché non in grado di garantire la fornitura di piante. In ogni caso lo scorporo del verde dal bando principale non andò a buon fine, visto che il vivaista incaricato non riuscì a garantire la fornitura, che a quel punto Expo decise di affidare direttamente alla Mantovani.
Oltre a Sala, sono indagati dalla procura generale altre sei persone, tra imprenditori e dirigenti di Expo, per ipotesi di reato diverse. La nuova inchiesta si è inserita nel solco dello scontro avvenuto tre anni fa a Palazzo di Giustizia tra il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e il pm Alfredo Robledo. E di quella “sensibilità istituzionale”, per cui l’ex premier Matteo Renzi in passato ringraziò la procura di Milano per la gestione della vicenda Expo.