Arturo Scotto: "Gravi perplessità sulla sua presenza nel Consiglio dei ministri del 27".
Il conflitto d'interessi di Maria Elena Boschi è la pietra tombale sul dialogo tra Mdp e Pd, fiorito e insieme appassito ieri nell'arco di poche ore. Nemmeno il tempo di aprire e richiudere i giornali, ed ecco che l'abboccamento è morto e sepolto. La mazzata finale arriva da Arturo Scotto, uno dei leader della pattuglia parlamentare bersaniana. E suona più o meno così: "Fuori la Boschi dal Consiglio dei ministri che proporrà il nuovo governatore della Banca d'Italia".
Durissima anche la motivazione: sulla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio grava la scure di un pesante conflitto d'interessi. Non è una "semplice" posizione politica. Scotto ha messo agli atti un'interrogazione parlamentare diretta a Paolo Gentiloni e a Pier Carlo Padoan. La richiesta formale che la porta della stanza di Palazzo Chigi che accoglie il plenum dei ministri rimanga chiusa per l'ex ministro delle Riforme.
Il collegamento è presto fatto. Boschi sr. è stato sanzionato per le vicende di Banca Etruria. Ha due multe sul groppone, una dalla Consob e una da Bankitalia. E il nuovo governatore, in teoria, potrebbe mutare decisioni che sembrano ormai consolidate.
Un passaggio che Scotto mette in questi termini: "L'interessamento da parte di un esponente di spicco dell'attuale Governo e titolare di un ruolo strategico per quanto concerne le decisioni in seno al Consiglio dei Ministri, come per l'appunto quella sulla nomina del Governatore della Banca d'Italia, suscita gravi perplessità, anche alla luce di quanto disposto dalla normativa che regola le operazioni per i soggetti in conflitto di interesse, considerato che il padre dell'On, Boschi, Pier Luigi Boschi - le cui attività in qualità di ex Vice Presidente di Banca Etruria sono state a lungo oggetto della vigilanza bancaria e finanziaria operata da Palazzo Koch - e comunque rientrante nella fattispecie giuridica "stretti familiari" di cui alla Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 della Banca d'Italia, che stabilisce precise disposizioni sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, come per l'appunto la Sottosegretaria Boschi".
Senza contare che, secondo le cronache dei giorni scorsi, la Boschi è stata anche la regista della mozione dei Democratici contro Ignazio Visco. Operazione della quale ha tenuto oscuro fino all'ultimo i colleghi ministri, perfino Gentiloni. Suscitandone le reazioni irritate.
Per questo Mdp chiede ufficialmente a Gentiloni e Padoan di "sospendere" la partecipazione della zarina del Giglio magico dal Cdm che il prossimo 27 ottobre dovrà valutare il nuovo inquilino di Palazzo Koch. La reazione è facilmente prevedibile. Appena sabato scorso, il presidente del Pd Matteo Orfini, a precisa domanda, rispondeva così: "Trovo questo argomento francamente ridicolo". Ma al di là dell'esito, l'interrogazione di Scotto segna un punto di cesura politico difficilmente ricucibile nel breve periodo. E lo fa mettendolo per iscritto, nero su bianco. Quasi fosse una dichiarazione di guerra. Formale.
http://www.huffingtonpost.it/2017/10/23/entry-slug-1508750526577_a_23252269/?utm_hp_ref=it-homepageIL TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONEAl Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Economia e delle Finanze -premesso che:l'articolo 19, comma 8, della legge 28 dicembre 2005, n. 262, stabilisce che la nomina del governatore della Banca d'Italia è disposta con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d'Italia;dal gennaio 2017, l'On, Maria Elena Boschi, ha assunto l'incarico di Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con funzioni di Segretario del Consiglio e delega in materia di attuazione del programma di Governo e pari opportunità;alla Sottosegretaria Boschi, sono, altresì, delegate le funzioni di coordinamento in materia di valutazione e controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato, come stabilisce il Dpcm di delega funzioni del 19 gennaio 2017;in questi giorni, proprio in concomitanza dell'avvio dell'iter di rinnovo del governatore della Banca d'Italia, come è emerso su gran parte della stampa nazionale, la Sottosegretaria Boschi avrebbe avuto un ruolo determinante nella stesura di una mozione parlamentare che, nella parte degli impegni, ha come obiettivo proprio quello di orientare politicamente la scelta sul nuovo vertice dell'Istituto;l'interessamento da parte di un esponente di spicco dell'attuale Governo e titolare di un ruolo strategico per quanto concerne le decisioni in seno al Consiglio dei Ministri, come per l'appunto quella sulla nomina del Governatore della Banca d'Italia, suscita gravi perplessità, anche alla luce di quanto disposto dalla normativa che regola le operazioni per i soggetti in conflitto di interesse, considerato che il padre dell'On, Boschi, Pier Luigi Boschi - le cui attività in qualità di ex Vice Presidente di Banca Etruria sono state a lungo oggetto della vigilanza bancaria e finanziaria operata da Palazzo Koch - e comunque rientrante nella fattispecie giuridica "stretti familiari" di cui alla Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 della Banca d'Italia, che stabilisce precise disposizioni sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, come per l'appunto la Sottosegretaria Boschi;per sapere:se, esclusivamente in merito alla procedura di nomina di cui all'articolo 19, comma 8, della legge 28 dicembre 2005, n. 262, non sia maturato in seno al Governo il convincimento di sospendere i poteri e le funzioni, di cui all'articolo 4 della legge 23 agosto 1988, n. 400, della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche tenuto conto della disciplina generale sul conflitto d'interessi che regola l'attività dei membri del Governo in carica.