Da che cos'è il Cup alle modalità di prenotazione di una visita, fino ai tempi massimi di attesa e le priorità di prestazione. Altroconsumo, l'associazione per la tutela e difesa dei consumatori, in 'Diritti in Salute', elenca e spiega tutto ciò che è opportuno sapere per prenotare visite ed esami. Obiettivo del progetto 'Diritti in salute', nato dalla collaborazione tra Altroconsumo e Acu, associazione consumatori utenti, e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, è dare una risposta ai dubbi più comuni in materia sanitaria.
Ecco, in sintesi, le principali informazioni utili ai cittadini, negli approfondimenti dedicati alla prenotazione e tempi di attesa per visite ed esami con il Ssn:
- COSA E' IL CUP? E' il Centro unico di prenotazioni a cui rivolgersi per prenotare visite ed esami in diverse strutture. Il sistema accentra la prenotazione delle prestazioni ambulatoriali presso strutture pubbliche (e in alcuni casi anche le private convenzionate) di una Asl, città, provincia o Regione; indirizza il cittadino alla struttura che ha la disponibilità di un posto nel minor tempo possibile; permette al cittadino di prenotare direttamente la visita presso la struttura che gli è più comoda o che è in grado di erogare la prestazione nel minor tempo, grazie al fatto che le strutture sono collegate in rete.
- COME SI PRENOTA UNA VISITA O UN ESAME? È possibile farlo in vari modi: telefonando al numero verde dedicato; andando di persona allo sportello nei centri Cup; recandosi in una delle farmacie che offrono questo servizio; tramite il Cup online, attivo solo per alcune Regioni.
- I TEMPI DI ATTESA. Esiste un Piano nazionale di governo delle liste d’attesa, elaborato dall’intesa tra il Governo, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, che stabilisce le priorità e i tempi massimi per l’erogazione di esami, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici da parte del Ssn.
Le priorità temporali previste sono quattro, contraddistinte dalle lettere U, B, D e P. Il medico compilerà l’impegnativa e indicherà nel campo 'priorità della prestazione' la lettera corrispondente all'urgenza della prestazione:
Lettera U: prestazioni 'urgenti' a cui l’utente ha diritto entro 72 ore. In questi casi, sulla prescrizione sarà apposto il 'bollino verde'. Attenzione: le prestazioni urgenti vanno prenotate entro 48 ore dalla data di prescrizione, altrimenti decade l’indicazione di urgenza.
Lettera B: prestazione da fornire in tempo 'breve' (non più di 10 giorni). Va usata in situazioni in cui è necessario intervenire in tempi rapidi per evitare l’aggravarsi delle condizioni del paziente.
Lettera D: prestazioni 'differibili', che, se fornite in tempi meno celeri, non pregiudicano la salute del paziente. Sono prestazioni di prima diagnosi, da erogare entro 30 o 60 giorni (a seconda che si tratti di visite o di esami diagnostici strumentali).
Lettera P: visite ed esami 'programmati', non urgenti. È il caso delle visite di controllo, per le quali la regola stabilisce un massimo di 180 giorni. Se nella ricetta non sono indicati il sospetto diagnostico o la classe di priorità, la richiesta è collocata in classe P. Tra tutte le prestazioni che il Ssn offre, ne sono state individuate 58 (43 a livello ambulatoriale e 15 in regime di ricovero) il cui tempo massimo d’attesa deve essere garantito al 90% dei cittadini che le richiedono.
- AREE PRIORITARIE. Le malattie del sistema cardiocircolatorio e i tumori sono le principali cause di morte in Italia, pertanto è necessario che i tempi massimi d’attesa per ciascun piano diagnostico terapeutico non siano superiori a 30 giorni per la fase diagnostica e 30 giorni per l’inizio della terapia dal momento dell’indicazione clinica. Bisogna però dire, precisa Altroconsumo, che il rispetto di questi tempi è garantito in linea teorica per il 90% dei cittadini. E' quindi possibile che a un cittadino venga offerto un appuntamento con tempi più lunghi: in questo caso Altroconsumo invita a insistere per il rispetto dei tempi scrivendo direttamente all’azienda sanitaria territoriale.
- VISITE O ESAMI IN UNA REGIONE DIVERSA DA QUELLA DI RESIDENZA. E' possibile prenotare visite ed esami in una Regione diversa da quella di residenza, poiché la ricetta per prestazioni specialistiche e diagnostiche è valida su tutto il territorio nazionale. Una volta che si ha la ricetta del proprio medico di base, è sufficiente chiamare il Cup della Regione in cui si desidera effettuare la visita.
- COSA FARE SE L'APPUNTAMENTO E' TROPPO LONTANO? Nel caso in cui il primo appuntamento disponibile, in qualunque struttura, fosse superiore a 30 giorni per le prime visite specialistiche e 60 giorni per gli esami diagnostici strumentali, il Ssn è comunque tenuto a garantire la prestazione nel rispetto dei tempi regionali previsti ricorrendo a una prestazione in regime libero-professionale (intramoenia) a spese dell’azienda sanitaria locale, riservando al cittadino solo il pagamento del ticket. Lo prevede la legge (decreto legislativo n.124 del 1998), ma questa norma, fa notare Altroconsumo, è spesso ignorata e disattesa. Per richiedere il rispetto dei tempi è possibile compilare la lettera e inviarla all’Urp dell’azienda sanitaria di residenza.