venerdì 31 gennaio 2020

La bioedilizia ora si fa con la canapa.


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La canapa è una materia prima dalle mille risorse, utilizzata soprattutto in bioedilizia: versatile, è anche semplice da coltivare.

La canapa è un materiale sempre più utilizzato nel mondo della bioedilizia: costruire con fibre vegetali resistenti comporta infatti vantaggi ambientali, ma anche sociali ed economici. La canapa è infatti fra quelli che offre i risultati migliori: è una coltivazione semplice, ha una crescita rapida e proficua con un basso consumo di acqua e rari attacchi di parassiti. Una volta lavorata, la canapa è ottima per sostituire legno, vetro e inerti per la composizione di diversi materiali, in quanto refrattaria a muffe e insetti. È anche resistente al fuoco, leggero e ricco di silice, ma è soprattutto un materiale “carbon negative“, che sintetizza il carbonio e riduce le emissioni di CO2 nell’atmosfera, rendendo gli ambienti più salubri e abbattendo le emissioni inquinanti. Grazie al suo impiego, si risparmia il 90% dell’acqua utilizzata per il cemento ed è utile anche come materiale antisismico, tanto che l’ENEA ha in progetto un kit antisismico composto da pannelli in fibra di canapa, in grado di contenere il crollo provocato dalle scosse. Oltre ad essere ecologica ed etica, è anche versatile: da un miscuglio industriale di acqua e canapa, nascono mattoniintonacimassetticappotti e isolanti  per edifici vecchi e di nuova costruzione. A differenza dei mattoni tradizionali, i mattoni in canapa si posano a secco e vengono smaltiti con maggiore facilità. Tuttavia l’utilizzo della canapa nell’edilizia non è scoperta recente: già Leon Battista Alberti ne aveva scritto l’utilità in quanto, aggiunta alle malte, ne migliorava le qualità, mentre il suo maggiore uso nel corso degli anni ha riguardato il settore tessile, poi entrato in crisi. Solo dieci anni fa l’Unione Europea ha attivato finanziamenti destinati alla reintroduzione della canapa da fibra e alla costruzione di filiere di prodotti derivati. Mentre in Germania la canapa è stata inserita nel settore automobilistico, come materiale per fibroresine, plastiche e imbottiture, in Francia è stata concentrata nell’edilizia, così come in Italia.
Bioedilizia canapa
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La bioedilizia a base di canapa si sta sempre più evolvendo, anche in risposta agli obiettivi del pacchetto per il clima e l’energia 2020 promosso dalla Commissione Europea. Nell’edilizia i prodotti a base di canapa vengono ricavati sia dal fiore sia dal fusto. Oltre ai prodotti più conosciuti, in Italia è in fase di certificazione un brevetto per la realizzazione di blocchi a base di canapulo, la parte più legnosa dello stelo. Il mattone essiccato diventa rigido e leggero e può essere utilizzato anche nella ristrutturazione di edifici. In Italia il leader nel settore della bioedilizia a base di canapa è Röfix, che opera da più di 30 anni. L’azienda è stata tra i primi ad industrializzare “CalceClima Canapa“, intonaco e finitura a base di canapulo e calce naturale. I prodotti hanno ottenuto il marchio di qualità Natureplus, che certifica l’eco-compatibilità e l’assenza di additivi. La calce naturale regola in modo naturale l’umidità e assorbe le sostanze nocive nell’aria. In Italia, le coltivazioni di canapa si concentrano in particolare in Alto Adige , ma si stanno sviluppando anche in altre aree d’Italia. La bioedilizia a base di canapa si sta sempre più evolvendo, anche in risposta agli obiettivi del pacchetto per il clima e l’energia 2020 promosso dalla Commissione Europea.

Coronavirus, quali i sintomi e come si trasmette.


Rappresentazione grafica del coronavirus 2019-nCoV (fonte: CDC/ Alissa Eckert, MS; Dan Higgins, MAM)

Sembra influenza. La prima regola per difendersi è lavarsi le mani.


Febbre, tosse, respiro affannato: sono questi i principali sintomi causati dal coronavirus 2019-nCoV. Come gli altri virus della grande famiglia cui appartiene, quella dei coronavirus, anche questo colpisce le vie respiratorie e le principali difese sono quindi le stesse che valgono per altre malattie respiratorie infettive, come è avvenuto in passato, per esempio per la Sars comparsa nel 2002-2003 e per la pandemia di influenza del 2009, e come avviene ogni anno quando circolano i virus responsabili dell'influenza stagionale.
Al momento, rilevano i centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc), nella maggior parte dei casi il nuovo coronavirus sembra provocare sintomi di entità non grave simili a quelli dell'influenza e le persone più vulnerabili sembrano essere le più anziane, già con altre malattie.
La prima regola, suggeriscono gli esperti, è lavare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; se questo non è possibile un'alternativa è un disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol. E' importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l'infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.
Nel caso in cui si dovessero accusare i sintomi bisogna rivolgersi al medico o chiamare il numero verde 1500 recentemente potenziato dal ministero della Salute, e seguire le indicazioni. Nel frattempo è bene stare a casa, evitando contatti con i familiari. Quando si starnutisce usare sempre un fazzoletto e gettarlo via, o in alternativa l'incavo della manica piegando il braccio all'altezza del gomito; è anche opportuno pulire e disinfettare gli oggetti che si toccano più frequentemente.
In ogni caso le misure di prevenzione vanno messe in pratica e sono la prima difesa, considerando che attualmente non esistono farmaci antivirali specifici per combattere il coronavirus 2019-nCoV e ovunque gli esperti di malattie infettive raccomandano di rivolgersi al medico al primo sospetto di essere stato a contatto con una persona con l'infezione. Non esiste attualmente nemmeno un vaccino, anche se diverse aziende e centri di ricerca nel mondo hanno cominciato a lavorare in questa direzione.


Coronavirus, dichiarato lo stato di emergenza. Primi due casi confermati in Italia. ('Il contagio avviene solo da chi ha sintomi')

Coronavirus Rome © ANSA

Si tratta di due turisti cinesi in viaggio a Roma. Sono ricoverati allo Spallanzani. La loro stanza d'albergo è stata sigillata.

Il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza della durata di sei mesi in conseguenza del rischio sanitario connesso al coronavirus. Stanziati 5 milioni di euro. I contenuti della delibera saranno stilati dalla Protezione civile e dal Ministero della Salute. "Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell'Oms  - dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza - abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell'infezione Sars. Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l'Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale".
Il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha convocato il Comitato operativo della Protezione civile. La riunione è in programma alle 17 e dovrebbero parteciparvi anche il premier Giuseppe Conte ed il ministro della Salute Roberto Speranza.
Resta, quindi, l'allarme dopo la verifica di due casi certificati di coronavirus in Italia. Una coppia di turisti cinesi provenienti da Wuhan, che erano atterrati a Milano il 23 gennaio prima di arrivare 4 giorni fa in un hotel della capitale. La coppia, ricoverata allo Spallanzani, aveva fatto una tappa a Parma prima di Roma.
La coppia dopo essere arrivata a Milano avrebbe fatto, prima di venire a Roma, solo la tappa intermedia di Parma. Da lì avrebbe affittato un auto e sarebbe arrivata autonomamente a Roma. Dunque non avrebbe raggiunto la Capitale con mezzi di trasporto collettivi. Lo si apprende da fonti informate. I due avrebbero dunque raggiunto Roma prima della comitiva di turisti cinesi, il cui bus ieri è stato recuperato a Cassino e scortato fino allo Spallanzani.
Intanto c'è un caso sospetto anche in Veneto: un minore del Trevigiano rientrato da un viaggio in territorio cinese. Intanto l'aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l'ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore. Ieri il premier Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura dei voli da e per la Cina. 
In mattinata gli ultimi voli previsti in arrivo e in 'schedule' prima della chiusura del traffico sono atterrati agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino. Lo sbarco dei passeggeri è avvenuto con la consueta procedura prevista dal Ministero della Salute, con i medici della Sanità aerea muniti di protezioni, tuta, guanti e maschere i quali hanno misurato la temperatura, consegnato l'apposito vademecum e richiesto a tutti di compilare una scheda con i dati sulla residenza ed eventuali spostamenti per poter tracciare i passeggeri in caso di eventuale contagio. Anche il Pakistan, la Corea del Nord e la Kenya Airways hanno chiuso i collegamenti con la Cina. Stanno sbarcando nel frattempo dalla Costa Smeralda ormeggiata al porto di Civitavecchia i 1143 passeggeri che sarebbero dovuti sbarcare ieri e che sono rimasti bloccati a bordo per il sospetto caso di Coronavirus, poi rientrato.
"A bordo c'è stata la massima tranquillità e hanno gestito le cose bene", racconta Filippo Rossi, un uomo di Monterotondo, in provincia di Roma, che è stato tra i primi a lasciare la nave.avirus a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l'ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore, in base a varie fonti sentite dall'ANSA. 
"L'albergo è aperto. Siamo lavorando regolarmente, siamo tranquilli. I due casi sono stati prontamente affidati all'ospedale Spallanzani". A dirlo all'ANSA un dipendente dell'albergo Palatino di via Cavour dove soggiornavano i turisti cinesi risultati positivi al Coronavirus. "Al momento nessun dipendente è stato sottoposto ai controlli specifici - ha aggiungo - Qualche cliente è andato via, gli altri si trovano tranquillamente in albergo. Non abbiamo paura".
"La situazione è tranquilla. Siamo tutti qui per lavorare, nessuno si è tirato indietro. Tutti i dipendenti sono regolarmente in servizio". A dirlo il direttore dell'hotel Palatino, Enzo Ciannelli, l'albergo a via Cavour dove alloggiavano i due cittadini cinesi risultati positivi al coronavirus. "Nessun dipendente è entrato in stretto contatto con la coppia - ha aggiunto - La Asl ci ha rassicurato. Non ci sono pericoli né per i dipendenti né per i clienti che alloggiano nel nostro albergo", ha spiegato il direttore.
False notizie avevano collegato il ricovero dell'operaio al caso della coppia dei due turisti cinesi. La regione Lazio ha chiarito che "in merito all'operaio dell'Hotel Palatino non ci deve essere nessun allarmismo. L'uomo, che nella notte è stato trasferito dall'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli allo Spallanzani, - sostiene - non è mai entrato in contatto con i due soggetti che sono risultati positivi".
Virus cinese, la paura dei clienti dell'hotel Palatino
Segnalare ogni possibile sintomo influenzale e stare lontani da neonati e persone con problemi respiratori. E' quanto la direzione dei Musei Vaticani, secondo quanto apprende l'ANSA, ha chiesto ai dipendenti per limitare ogni possibile rischio connesso al Coronavirus, anche in considerazione del fatto che sono migliaia i turisti asiatici che visitano i musei ogni settimana. La comunicazione è stata fatta a voce ed in via informale questa mattina.
Inatanto c'è un primo bambino contagiato dal coronavirus in Germania, ha reso noto il ministero della Salute del Land della Baviera. Si tratta del figlio di un dipendente della ditta Webasto di cui ieri era stato annunciato il contagio. Finora in Germania i casi confermati sono sei, tutti collegati all'impresa bavarese che aveva ospitato una donna cinese risultata poi affetta dal virus una volta rientrata nel suo Paese.