Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 16 marzo 2020
Coronavirus, L’Espresso: “Salta fornitura di 4 milioni di mascherine. Regione Lombardia ha sbagliato ordine”. Pd e M5s: “Assurdo”.
Secondo la versione ufficiale, il "fornitore non è stato in grado di adempiere agli obblighi assunti". Ma il settimanale cita fonti della Protezione civile secondo le quali la Regione, volendo gestire la crisi direttamente, ha inviato le richieste di acquisto ad aziende che da tempo non fabbricano o importano più i prodotti richiesti. L'assessore Caparini: "La Protezione Civile sta raggiungendo un accordo con uno Stato straniero". L'attacco dei dem e dei 5 stelle. Il Carroccio: "Sciacallaggio".
Un errore della Regione Lombardia ha fatto perdere 15 giorni di tempo nella lotta al contagio del coronavirus. Lo sostiene il settimanale l’Espresso, che in un articolo di Fabrizio Gatti racconta la fornitura di quattro milioni di mascherine annunciata dal governatore Attilio Fontana al momento non sia ancora arrivata. La distribuzione di quelle mascherine era stata garantita entro giovedì 27 febbraio ma l’ordine è stato annullato lunedì 2 marzo. Secondo la versione ufficiale, il “fornitore non è stato in grado di adempiere agli obblighi assunti“. In realtà il settimanale cita fonti della Protezione civile secondo le quali la Regione, volendo gestire la crisi direttamente senza passare dal governo centrale, ha scelto le ditte produttrici non consultando gli elenchi dalle prefetture lombarde. In questo modo le domande di acquisto sono state inviate ad aziende che da tempo non fabbricano o importano più i prodotti richiesti.
“L’ordine di quattro milioni di mascherine è stato annullato lunedì scorso dalla centrale di committenza regionale. in quanto il fornitore non è stato in grado di adempiere agli obblighi assunti. Sono stati perfezionati ulteriori ordini con una serie di altri fornitori per i quantitativi di mascherine necessari. L’acquisizione dei dispositivi sta avvenendo presso diversi operatori economici e, alla data di lunedì, abbiamo già ricevuto e distribuito 57.440 mascherine tipo FFP2; 22.620 tipo FFP3 e 496.600 chirurgiche“, ha fatto sapere l’ufficio del governatore lombardo all’Espresso. La precedenza nella distribuzione delle mascherine già acquistate va ovviamente ad ospedali e ai reparti di terapia intensiva. Risultato? Nella regione più colpita dal virus, i medici di famiglia e quelli delle guardie mediche – cioè chi fa spesso la prima diagnosi – non hanno ancora avuto in gran parte le mascherine necessarie a lavorare.
“La Protezione Civile sta raggiungendo un accordo con uno Stato straniero per l’approvvigionamento di alcuni milioni di mascherine”, ha assicurato l’assessore al Bilancio di Regione Lombardia Davide Caparini nel corso della consueta conferenza stampa sull’emergenza . “Questa situazione è intollerabile”, protesta però Paola Pedrini, segretaria lombarda della Federazione italiana medici di famiglia: “Vogliamo risposte chiare e provvedimenti efficaci, non possiamo continuare a mettere a repentaglio la salute nostra e dei nostri assistiti per inadempienze da parte di chi, invece, dovrebbe tutelare la salute di tutti. La situazione è tanto più drammatica se si tiene conto del rischio di contrarre la patologia non solo per i medici di medicina generale, che rimangono i primi interlocutori per i pazienti, ma anche e soprattutto per gli assistiti più fragili con cui vengono a contatto quotidianamente. Nelle province dove la fornitura è avvenuta, i numeri non sono neanche lontanamente sufficienti a garantire le attività cliniche in sicurezza dei colleghi”.
La vicenda ha ovviamente infiammato anche la polemica politica. “Mentre si elogiano medici ed infermieri chi dovrebbe tutelarli non è in grado di gestire un bando di gara! È evidente che la Giunta non aveva per niente programmato un’azione di intervento mirata e ben calibrata sulla possibile dichiarazione di emergenza e sulla gestione medico-ospedaliere in ordine alla diffusione del contagio. Tutto questo è davvero assurdo, la Giunta lombarda gestisce la Sanità come se fosse un’attività qualsiasi e non come un servizio essenziale per la salute dei propri cittadini”, dice Marco Fumagalli, capogruppo del M5s al Pirellone. “Un errore che ha fatto perdere 15 giorni di tempo fondamentali per combattere il virus e di cui ora chiediamo conto. Non è accettabile che coloro che sono in prima linea nell’affrontare l’emergenza siano lasciati soli”, attaccano i consiglieri del Pd in Lombardia Gianni Girelli e Pietro Bussolati. Ai quali replica Roberto Anelli, capogruppo della Lega al Pirellone: “Non c’è limite al peggio. I professionisti dello sciacallaggio politico non perdono occasione, neppure in un’emergenza così grande, per montare inutili polemiche sulla pelle di chi da 14 ormai giorni lavora incessantemente per contrastare l’emergenza coronavirus”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/05/coronavirus-lespresso-salta-fornitura-di-4-milioni-di-mascherine-regione-lombardia-ha-sbagliato-ordine-pd-e-m5s-assurdo/5727199/amp/?fbclid=IwAR3ixZApSlGo6SQcAPeaus_YwWKsq6E6JwACG4ObPOd3--e2yf1FC7gzEDw&__twitter_impression=true
Le “perle” della settimana. - Marco Travaglio – IFQ - 16 marzo 2020
Bertolasoterapia/1. “Il compenso del mio nuovo consulente Guido Bertolaso sarà di un solo euro” (Attilio Fontana, Lega, presidente Regione Lombardia, 14.3). Io ne offro due per farlo stare a casa.
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Bertolasoterapia/2. “La Lombardia decide di curarsi da sola e chiama Bertolaso” (La Verità, 15.3). “Vogliono salvare l’economia con le marchette” (La Verità, 15.3). Ogni riferimento del secondo titolo al primo è puramente casuale.
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Celesteterapia. “Perché dico grazie a Formigoni” (Roberto Cota, Lega, ex presidente Regione Piemonte, Libero, 15.3). Perchè sei un pistola?
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Granturismoterapia/1. “Mai come in questi giorni mangiare italiano, viaggiare italiano, turismo italiano” (Matteo Salvini, segretario Lega, Twitter, 10.3).“Chiudere tutto, siamo in guerra. Quello che ha fatto il governo non basta. Non lo dico io, lo dicono gli italiani che nella vita reale non capiscono chi, perché, come, quando. Se si deve chiudere, si chiude” (Salvini, Adnkronos, 12.3). Ma un tampone al cervello no?
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Granturismoterapia/2. “Intanto qui a Como, in fondo a una via, si entra in Svizzera e di là è tutto normale, traffico, gente al caffè… Io una mia idea me la sono fatta” (Claudio Borghi, deputato Lega e presidente commissione Bilancio, Twitter, 10.3). Pure io, ma su di te. Da mo’.
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Arrostoterapia. “Farà più danni il Coronavirus oppure il turismo che ha abbandonato il nostro paese e l’economia ferma? Il caldo sconfiggerà il virus influenzale, ma la recessione durerà molto di più, creando instabilità e disoccupazione… È mio dovere infornare i cittadini” (Davide Barillari, consigliere regionale M5S nel Lazio, 8.3). Giusto: se li inforni muoiono arrostiti, ma senza coronavirus.
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Evvetevapia. “In tempi difficili, la leadership e l’impegno sono fondamentali. Il governo italiano ha adottato misure straordinarie per il contenimento dell’epidemia Covid19 e per mitigarne l’impatto sociale ed economico” (Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, 6.3). “La Commissione europea loda gli sforzi del governo e del popolo italiano, che stanno contribuendo in modo considerevole a contenere la diffusione del Covid-19 nell’Unione europea” (Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, 6.3).
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“C’è stata un’incevtezza del govevno dall’inizio, si è data l’idea di inseguive gli eventi cveando gvande confusione nel Paese e disovdine istituzionale. Il pvemiev non ha fatto un discovso di vevità agli italiani. Questo è dannoso! Agli italiani va detto che si sono compovtati male! Sono d’accovdo con Mieli, bastonato dai gendavmi dell’ovdine costituito del Fatto quotidiano pev cui il govevno non si può cviticave a pvescindeve” (Alessandro De Angelis, Ottoemezzo, La7, 14.3). La pvossima volta l’Oms e l’Ue facciano il favove: pvima di elogiave il govevno italiano, chiedano il pevmesso a De Angelis.
Briatoreterapia. “La rivoluzione di Giuseppi? É soltanto uno yogurt”, “Sarebbe bastato fare una comunicazione scritta di poche righe nelle quali si aggiungevano le poche restrizioni in più, tra l’altro molti lo stavano facendo di loro sponte. Il presidente del Consiglio sta cercando consenso attraverso la gestione di una crisi mondiale che lui fin dal primo momento ha fatto sua nella gestione… Stiamo scoprendo che 1 non è uguale a 1” (Flavio Briatore, il Giornale, 13.3). Infatti, se l’1 è Briatore, è uguale a mezzo. Sempre di loro sponte, s’intende.
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Malagoterapia. “Il punto di Malagò: ‘Così faremo le Olimpiadi’” (Libero, 13.3). Dal tinello al salotto al balcone.
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Mediaseterapia. “Togliete le tasse” (il Giornale, 14.3). E poi dicono che B. è sparito.
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Meglio prevenire. “Il mondo sta morendo. Libertà a tutti i detenuti” (Carlo Taormina, Twitter, 10.3). Io comincerei dagli stragisti e dagli assassini: morti per morti, tanto vale farsi ammazzare da un galeotto prima di beccarsi il corona.
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Ok il prezzo e giusto. “I soldi sono troppo pochi. Servono centinaia di miliardi” (Claudio Durigon, deputato Lega, La Stampa, 15.3).Offre lui. Noi ci accontenteremmo di 49 milioni.
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Il titolo della settimana/1. “Macron dà la sveglia all’Europa” (Stefano Stefanini, La Stampa, 13.3). Uahahahahahah.
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Il titolo della settimana/2. “Che cosa farei a Madame Lagarde” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 13.3). Ridere?
Il titolo della settimana/2. “La ricetta dei penalisti per svuotare le carceri” (il Foglio, 13.3). Lima, seghetto e lenzuolo.
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Coronavirus, il governo discute il decreto con gli aiuti economici. Le attese: stop a mutui e fisco, contributi per partite Iva, congedi.
Licenziato dal pre consiglio nella tarda serata di domenica, il testo sarà all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alle ore 9. La versione non definitiva è composta da trenta pagine e 120 articoli, prevede diverse misure. Dai voucher baby sitter e congedi per genitori, fino ai fondi per la sanità e le forze dell’ordine.
Fino a venticinque miliardi per gli aiuti alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori. Ma anche la produzione di mascherine made in Italy. È il decreto con le misure economiche per combattere l’emergenza coronavirus. Un provvedimento che – secondo fonti di Palazzo Chigi – movimenterà, grazie all’accasso al credito, circa 350 miliardi. Licenziato dal pre consiglio nella tarda serata di domenica, il dl sarà all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato alle ore 9. Nella sua versione non definitiva è composto da trenta pagine e 120 articoli, prevede diverse misure: dallo stop ai mutui, au voucher baby sitter e congedi per genitori, fino ai fondi per la sanità e le forze dell’ordine. Resta da capire se il rinvio delle elezioni comunali, regionali, e del referendum per il taglio dei parlamentari troverà posto nella versione definitiva del dl. Nelle informazioni circolate nella giornata di domenica non c’era alcun accenno al rinvio delle consultazioni, ma il provvedimento non è definitivo fino a quando non esce dal Consiglio dei ministri.
Per l’emergenza 25 miliardi di euro – “Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria all’attuazione degli interventi di cui al presente decreto – si legge nelle disposizioni finanziarie – è autorizzata l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25.000 milioni di euro per l’anno 2020“. La risposta del governo al probabile crollo del Pil, in pratica, vale anche più di una manovra (nell’ultima legge di al netto dell’Iva nell’ultima legge di bilancio c’erano misure per circa 9 miliardi). E non finirà qui, dal momento che Roberto Gualtieri ha già annunciato nuovi interventi per spingere i cantieri e dare ristoro a chi sarà danneggiato dall’emergenza. “Le conseguenze economiche non spariranno in poche settimane, l’economia avrà bisogno di una fortissima spinta per la ripartenza”, e la situazione “richiede un cambio di passo anche dell’Europa”, ha detto il ministro dell’Economia domenica sera a Che tempo che fa, ricordando che l’Italia sta mettendo in campo “risorse enormi in pochissimo tempo” ma si tratta “solo della prima tappa”. Il titolare di via XX settembre ha ripetuto che “nessuno deve perdere il lavoro per effetto del Coronavirus. Tutti devono avere la possibilità di sostentarsi durante questa fase di emergenza che gli italiani stanno affrontando con una straordinaria forza”.
I soldi per sanità e Protezione civile – Nel decreto le misure per il potenziamento del sistema sanitario sono all’inizio. Arrivano 1,15 miliardi per la sanità e 1,5 miliardi per la Protezione civile. Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri, la possibilità per i prefetti di requisire e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la Protezione civile e per il nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali. Il commissario, Domenico Arcuri, potrà fronteggiare la grande carenza di mascherine e di altri macchinari di terapia intensiva anche avviando intere nuove linee produttive.
Medici e personale – Il decreto prevede che il personale medico e infermieristico sarà incrementato con 320 unità di personale militare. Saranno aumentate anche le risorse umane Inail, con l’assunzione a tempo determinato di 200 dottori e 100 infermieri: si occuperanno di cure ambulatoriali agli infortunati sul lavoro. Sono poi già in fase di potenziamento i posti letto negli ospedali funestati dall’ondata di malati. Inoltre, si va verso l’abolizione dell’esame di abilitazione per la professione di medico chirurgo: il conseguimento della laurea potrebbe essere sufficiente, previo giudizio di idoneità del tirocinio all’interno del corso di laurea stesso.
Contributo una tantum da 600 euro – Ai titolari di redditi di lavoro dipendente che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40mila euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese. Ai liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 600 euro. L’aiuto è previsto anche per per gli autonomi, che lavorano nel campo del turismo e dello spettacolo. “Cerchiamo di dare una risposta ai lavoratori autonomi che non dispongono della cassa integrazione: avranno per il mese di marzo un sostegno di 600 euro per le loro esigenze minime, di sopravvivenza. Chiediamo però che chi non ne ha bisogno non le chieda perché l’onere è gravoso”, ha detto il ministro dell’Economia.
Congedi e bonus baby sister – Per le famiglie con i figli a casa un bonus babysitter di 600 euro ai nuclei familiari con figli minori fino a 12 anni di età. In alternativa, 15 giorni di congedo parentale straordinario – fruibile alternativamente da uno dei due genitori- per l’anno 2020. Verrà corrisposta un’indennità pari al 50% della retribuzione. Per i figli nella fascia 12-16 anni non vi sarà indennità.
Stop tasse per aziende più colpite – Le imprese più colpite dal coronavirus (dello sport, comprese le palestre, dell’arte e della cultura come teatri e cinema, del trasporto, ristorazione, educazione e assistenza) potranno sospendere fino al 31 maggio i versamenti di ritenute, contributi, premi assicurativi e Iva per la prossima scadenza di marzo. Alla ripresa della riscossione, i versamenti sospesi saranno effettuati, senza sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020. Le scadenze fiscali sono tutte rimandate “ma faccio un appello: chi ha la possibilità di pagare lo faccia. Sono risorse preziose che entrano nel bilancio” e possono essere indirizzate “al sistema sanitario nazionale”, ha detto il ministro Gualtieri.
Stop mutui prima casa, anche per autonomi – Il provvedimento prevede la sospensione dei mutui, fino a 18 mesi, per tutti coloro che siano in difficoltà economica, inclusi gli autonomi. In pratica sono ampliate le maglie del Fondo Gasparrini, attualmente riservato alle famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro, morte o non autosufficienza anche a lavoratori autonomi o liberi professionisti che presentano autocertificazione di un calo di oltre un terzo del fatturato per l’emergenza. Previsto un fondo a garanzia di 500 milioni.
Piccole e medie imprese – Nel decreto è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese, dotato di un miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro. Aumentati i permessi 104, che potranno essere di 12 giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.
I poteri del commissario in deroga alla Corte dei conti- Nel decreto sono spiegati nel dettaglio i poteri del commissario, che sarà – come annunciato dal premier Conte – l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, “opera fino alla scadenza” dello stato di emergenza: “Gli atti del commissario per l’emergenza sanitaria Coronavirus sono sottratti al controllo della Corte dei Conti e sono immediatamente e definitivamente efficaci, esecutivi ed esecutori, non appena posti in essere. La responsabilità contabile e amministrativa è comunque limitata ai soli casi in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che li ha posti in essere”, si legge nel testo. “Il commissario è autorizzato all’apertura di apposito conto corrente bancario per consentire la celere regolazione delle transazioni che richiedono il pagamento immediato o anticipato delle forniture, anche senza garanzia”, prevede ancora la misura. Arcuri potrà “adottare in via d’urgenza i provvedimenti necessari a fronteggiare ogni situazione eccezionale e i provvedimenti possono essere adottati in deroga a ogni disposizione vigente, nel rispetto della Costituzione, dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’Unione europea. Le misure adottate devono essere in ogni caso adeguatamente proporzionate alle finalità perseguite. Il Commissario esercita i suoi poteri in raccordo con il capo della Protezione civile, avvalendosi delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile, nonché del comitato tecnico scientifico costituito” presso la protezione civile. “Per l’esercizio delle funzioni può avvalersi di qualificati esperti in materie sanitarie e giuridiche”. Al comissario spetta “la gestione coordinata del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue) e delle risorse del fondo di sviluppo e coesione destinato all’emergenza”.
Il commissario può requisire immobili e aprire le fabbriche – Tra i poteri di Arcuri anche quelli di “requisire beni mobili, mobili registrati e immobili” per “potenziare la capienza delle strutture ospedaliere” e in particolare “i reparti di terapia intensiva e sub-intensiva”. Il commissario inoltre “preserva e potenzia le filiere produttive dei beni necessari” per contenere l’emergenza, anche “costruendo nuovi stabilimenti e riconvertendo quelli esistenti” e può “organizzare la raccolta di fondi occorrenti”, inclusi quelli privati. E ancora il commissario “attua e sovrintende a ogni intervento utile a fronteggiare l’emergenza sanitaria, organizzando, acquisendo e producendo ogni genere di bene strumentale utile a contenere e contrastare l’emergenza stessa, nonché programmando e organizzando ogni attività connessa, individua e indirizza il reperimento delle risorse umane e strumentali necessarie, individua i fabbisogni, e procede all’acquisizione e alla distribuzione di farmaci, delle apparecchiature e dei dispositivi medici e di protezione individuale“.
Credito d’imposta per affitto ai negozianti – Ai negozianti è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60 percento dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1. Inoltre, per la durata di 9 mesi, il Fondo centrale di garanzia Pmi, concederà la garanzia a titolo gratuito. L’importo massimo garantito per singola impresa è elevato, nel rispetto della disciplina Ue a 5 milioni di euro.
Rinvio per il fisco e documenti d’identità – I termini per i versamenti fiscali fissati al 16 marzo saranno differiti. Rinvio anche per la validità dei documenti di riconoscimento e di identità: se scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata ora in vigore del decreto, varranno fino al 31 agosto 2020. La validità ai fini dell’espatrio resta limitata alla data di scadenza indicata nel documento.
Raccomandate senza firme – Lettere e pacchi raccomandati saranno considerata consegnati mediante preventivo accertamento della presenza del destinatario o di persona abilitata al ritiro, ma senza raccoglierne la firma con successiva. “La norma è volta ad assicurare l’adozione delle misure di prevenzione della diffusione del virus Covid 19 di cui alla normativa vigente in materia a tutela dei lavoratori del servizio postale e dei destinatari degli invii postali, per lo svolgimento del servizio postale relativo agli invii raccomandati, agli invii assicurati e alla distribuzione dei pacchi”, si legge nella relazione illustrativa.
Fondi per sport e agricoltura – Presso l’Istituto per il Credito Sportivo verrebbe costituito un comparto, con una dotazione di 26 milioni di euro, destinato alla concessione di contributi in conto interessi in favore dei soggetti pubblici e privati, diversi dagli enti territoriali, che perseguono anche indirettamente finalità sportive. Alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura potrebbe invece essere riconosciuto un contributo, in forma di voucher, di importo non superiore ad 10mila euro.
Tele- didattica per le scuole – Previsti 85 milioni nel 2020 alle scuole per dotarsi di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, anche mettendo a disposizione degli studenti dispositivi digitali individuali. Altri 43,5 milioni andrebbero invece alle istituzioni scolastiche di dotarsi di materiali per la pulizia straordinaria dei locali, e di dispositivi di protezione e igiene personali, per personale e studenti.
Militari e carceri – Il ministero dell’Interno prevede “prudenzialmente” l’impiego di 4mila unità delle Forze di Polizia nelle attività di ordine pubblico, controllo del territorio e pubblico soccorso. Sono poi previsti 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 per assicurare il pieno ripristino della funzionalità degli istituti penitenziari danneggiati dai gravi disordini di questi giorni.
Fondi Rai alle tv locali – Ottanta milioni di euro, aggiuntivi rispetto agli stanziamenti già previsti dalle leggi vigenti nel Fondo per il Pluralismo e l’innovazione dell’informazione, andranno a tutelare le emittenti radiotelevisive locali, che a seguito dell’emergenza coronavirus stanno registrando un tracollo degli ordinativi pubblicitari. Vista la temporanea sospensione del canone Rai, il ministero dello Sviluppo Economico è autorizzato a provvedere all’erogazione del contributo pari a 40 milioni già stanziati a favore della tv pubblica.
Cdp attiva 10 miliardi di fondi – Cassa depositi e presiti garantirà, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus. Nella relazione tecnica viene infatti spiegato che l’effetto ‘leva’ previsto è pari ad un moltiplicatore di 20 rispetto al nuovo plafond di 500 milioni per Mid e Large Corporate di Cdp. La norma prevede il rilascio di garanzie fino all’80% del valore dei finanziamenti. Lo strumento punta ad aiutare le imprese migliorando la liquidità del sistema e si aggiunge ai 7 miliardi che Cdp ha già messo a disposizione. L’iniziativa permette di facilitare l’accesso al credito in questa fase estremamente delicata ed è rivolta principalmente ad aziende di medie e grandi dimensioni.