sabato 13 marzo 2021

Conte dimettiti! Conte vergogna! Ah no, c’è Mario. - Antonio Padellaro

 

Basta con la vergognosa dittatura sanitaria. Basta con la galera del lockdown che ha trasformato la democrazia in un gulag. Basta con i Dpcm illegali, anticostituzionali, e forse anche fascisti. Basta con la buffonata delle regioni rosse, arancioni e gialle. Basta con lo stato di polizia. Basta con la didattica a distanza che sottrae l’avvenire ai nostri giovani. Basta con le lezioni online quando gran parte delle famiglie italiane non possiede un computer. Basta con le umilianti autocertificazioni da esibire anche per andare a prendere il latte. Basta con i bar e i ristoranti chiusi. Basta con l’asporto. Basta con i giri del palazzo con la scusa che il cane deve pisciare. Basta con le palestre chiuse e i parrucchieri pure. Basta con il grido di dolore degli albergatori con gli hotel sprangati. Basta con i ristori che ritardano sempre e che non bastano neppure per un caffè, anche perché i bar sono chiusi. Basta con i vaccini insufficienti. Basta con gli Arcuri, vogliamo i colonnelli. Basta con il governo degli incompetenti e degli incapaci. Basta con il governo Conte. Basta con Giuseppi. Basta con il favore delle tenebre. (Come il signor Antonio, il compagno del Pci di Avanzi che nel 1993 si risvegliava dopo vent’anni dal coma, pensando che tutto fosse come prima, il nostro signor Antonio, più fortunato, ha ripreso conoscenza dopo averla persa esattamente un mese fa. Ha pure ripreso la contestazione dove l’aveva lasciata. Si cerca quindi di aggiornarlo sugli ultimi accadimenti).

Guardi che il governo Conte non c’è più. Come da lei auspicato Giuseppi è stato mandato a casa. Lo ha sostituito il governo dei migliori guidato da Mario Draghi. Come mai l’opposizione non scende in piazza a protestare? Perché Salvini e Berlusconi sono al governo. Sì, con il Pd e i 5Stelle. Oddio, il signor Antonio ha un altro mancamento, proviamo a rianimarlo con qualche bella notizia. Alla logistica c’è un generale. La campagna di vaccinazione procede come prima ma con grande entusiasmo, e il problemino con AstraZeneca è roba da nulla. La Juve è stata di nuovo eliminata dalla Champions. A Sanremo hanno vinto i Maneskin con Zitti e buoni. No, non è il nuovo inno nazionale. E poi ci sono ancora i Pooh. I Puuuh.

ttps://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/03/13/conte-dimettiti-conte-vergogna-ah-no-ce-mario/6131842/

Maggioranze linguistiche. - Marco Travaglio

 

Sono combattuto. Leggo il tweet di Selvaggia Lucarelli: “Non chiedo il vaccino, però questa cosa che i giornalisti siano nella lista delle categorie non utili a detta degli stessi giornalisti mi dispiace. In questo anno di paura, siamo stati noi a raccontare alla gente cosa succedeva, a denunciare, siamo stati non utili. Necessari”. E mi sembra di essere d’accordo. Poi arrivano vari “colleghi” a insultarla e, visti i nomi (c’è persino il mèchato), do ragione a loro: a esser generosi, sono inutili. Compulso con la consueta avidità i miei svaghi preferiti, Libero e il Foglio, e scopro che: secondo Brunella Bolloli, Selvaggia “vuole farsi inoculare” (battutona); secondo Salvatore Merlo, “richiede per sé il vaccino” e, in quanto giurata di Ballando con le stelle, è una “paragiornalista” (come dimostra la sua fotografia in décolleté sul sito del Foglio) e, con simpatico giro di parole, pure una “cretina”. Ricontrollo il suo tweet, ma niente, ha scritto proprio così: “Non chiedo il vaccino”. Quindi mi spiace, ma Selvaggia ha torto: i giornalisti, almeno quei due, non sono inutili, ma dannosi perché non solo non sanno scrivere, ma neppure leggere.

Poi però ci ripenso: della Bolloli non so, ma del Merlo minor (il maior è lo zio Francesco, che lecca abitualmente su Rep) non posso proprio fare a meno. Nelle giornate uggiose, essendo meteopatico, vado a rileggermi le sue interviste bocca-a-bocca con Montezemolo e Malagò. Del primo esaltò rapito il “largo sorriso malizioso”, “l’occhio liquido”, “la capigliatura da insidiatore di femmine”, il “leggero profumo maschio al limone” (l’aveva pure annusato, in ossequio al giornalismo watchdog all’anglosassone), “le dita delle mani sottili, delicate e nervose” (nessuna notizia di quelle dei piedi) che “fanno pensare al poker, alla roulette, a sapienti contatti con porcellane, pergamene, morbide automobili” (la Ferrari Peluche, cose così). Di Malagò lo arraparono “la struttura atletica di 55enne ben conservato” (tipo il latte pastorizzato) e “l’intelaiatura dei tendini e dei muscoli” (lì, oltre all’olfatto, aveva attivato anche il tatto). Solo una volta s’imbatté in una notizia: “L’email che dimostra il controllo di Casaleggio sulle vite dei grillini”, il “Watergate grillino”, “Casaleggio spione”. Ma niente paura: era falsa (Casaleggio non era mai entrato in una casella postale che non fosse la sua). Infatti il Merlo minor non ci riprovò mai più e tornò alla postura precedente. L’altro giorno ha gettato la lingua oltre l’ostacolo per inumidire l’incolpevole SuperMario: “La parola è d’argento, il silenzio è Draghi”. Ma la faccia resta di bronzo. Quindi no, cara Selvaggia, hai torto marcio. I giornalisti non si dividono soltanto fra necessari e superflui. C’è pure chi unisce l’inutile al vomitevole.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/03/13/maggioranze-linguistiche/6131794/

Pasqua, il decreto: zona rossa in tutta Italia. Le regole per visite ai parenti, seconde case, spostamenti. - Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

 

Le regole per la zona rossa a Pasqua nel Dl Pasqua, valide nei giorni 3, 4 e 5 aprile.

Il decreto approvato venerdì prevede misure specifiche per limitare spostamenti e contatti durante le festività pasquali. Il provvedimento infatti scade il 6 aprile, il martedì dopo la Pasqua. In particolare «nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 (sabato, domenica e lunedì di Pasqua) sull’intero territorio nazionale, a eccezione delle Regioni in cui i territori si collocano in zona bianca, si applicano le misure stabilite per la zona rossa». Rimarranno chiusi bar e ristoranti: saranno possibili solo consegne a domicilio e asporto

Visite permesse ma solo una al giorno

Sabato 3 aprile, il giorno di Pasqua e il lunedì di Pasquetta l’Italia sarà in zona rossa, tranne le regioni «bianche» come la Sardegna. Dal 3 al 5 aprile ci si potrà spostare all’interno della propria regione una sola volta al giorno per raggiungere una sola abitazione di amici o parenti, fuori dagli orari di coprifuoco (dalle 22 alle 5). La deroga consente di muoversi in due, con figli minori di 14 anni.

Con gli ospiti mascherine anche a casa.

Le regole base per contenere il Covid-19 non cambiano. Bisogna continuare a indossare la mascherina all’aperto e al chiuso ed è consigliato portarla anche nella propria abitazione quando si ricevono persone non conviventi. Gli scienziati raccomandano di non ospitare più di due persone e di non abbassare la guardia quando si vedono parenti e amici.

Sì alla messa nella chiesa vicino casa.

Anche in zona rossa sarà possibile partecipare alla messa di Pasqua, purché nella chiesa vicino a casa. In base all’ultimo Dpcm «l’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare assembramenti». La distanza minima di sicurezza, utile a individuare la capienza della chiesa, deve essere «pari ad almeno un metro laterale e frontale». Obbligatorio l’uso della mascherina.

Spostamenti: alt al turismo e paletti per l’estero.

Anche durante le festività pasquali sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona rossa. E poiché tutto il Paese, tranne le regioni in bianco, sarà sottoposto alle restrizioni più rigide, gli italiani dovranno rinunciare ai viaggi per turismo. Le partenze da e per l’estero restano regolate dal Dpcm del 2 marzo, che rimanda all’elenco dei paesi per cui sono previste limitazioni.

Ristoranti per consegne e asporto.

La tradizione dei pranzi pasquali quest’anno non potrà essere rispettata.Anche dal 3 al 5 aprile, Pasqua e Pasquetta comprese, non sarà possibile pranzare al ristorante, tranne che nelle regioni bianche. I pubblici esercizi resteranno aperti, ma solo per asporto e consegne a casa. Consumare nei pressi dei locali resta vietato, come stabilito dal Dpcm firmato da Draghi il 2 marzo.

Niente picnic, le uscite sono limitate.

Il nuovo decreto stabilisce che nei giorni delle festività pasquali — il 3, il 4 e il 5 aprile — l’intero territorio nazionale sia in zona rossa, tranne le regioni bianche: si può uscire di casa solo nei casi di necessità, nei quali di certo non rientra il tradizionale picnic di Pasquetta. Unica possibilità, andare da amici o parenti (ma solo in due persone) o recarsi nelle seconde case con giardino.

https://www.corriere.it/cronache/21_marzo_13/pasqua-decreto-zona-rossa-visite-parenti-seconde-case-spostamenti-24bf7822-837f-11eb-98e0-a911bb2fb5b0.shtml