L’unica reazione decente alla catastrofe afghana è quella di Angela Merkel: “Abbiamo sbagliato tutto”. Infatti viene da Berlino. Poi c’è l’Italia, culla del paraculismo, che si declina in varie nuances, una più comica dell’altra.
Tendenza Fonzie. Arthur Fonzarelli ci provava: “Ho sba … ho sbagl…”. Ma s’inceppava. Così gli atlantisti de noantri, sempre pronti a giustificare qualunque guerra purché made in Usa (che dal ‘46 le han perse tutte). Nel 2001 si scoprirono tutti neocon (ma alla francese: neocoglioni). Ora, per non sputarsi in faccia, danno la colpa a Trump e/o Biden, come se fossero zulu e non avessero fatto l’unica cosa giusta: ritirarsi.
Tendenza Nando Mericoni. Un americano a Roma era pronto a tutto, anche a rendersi ridicolo, pur di dare sempre ragione agli ameregani. Ora c’è Rep di Sambuca Molinari, che ribadisce la genialata di aggredire Afghanistan e Irak dopo gli attacchi sauditi-pakistani di Al Qaeda alle Due Torri, poi insiste a resuscitare i morti (per giunta sbagliati): “I talebani proteggono Al Qaeda”. Per non parlare della Yakuza e del Clan dei Marsigliesi.
Tendenza Supercazzola. Dopo averci coperti di guerre, di debiti, di morti e di ridicolo, B. definisce “un grave errore” non l’attacco del 2001, ma il ritiro del 2021. E “invoca la Nato” (nessuno l’ha avvertito che la Nato è appena fuggita da Kabul con tutto il cucuzzaro). Invece Draghi è “al lavoro coi partner Ue”. Per far che, non è dato sapere. Il sottosegretario boniniano Benedetto Della Vedova di Più Europa dichiara che “occorre più Europa, non meno”. Giuro, l’ha detto veramente.
Tendenza intellò. Galli della Loggia è inconsolabile: “fallimento di tutto l’Occidente”, “ritirata dei nostri valori e ideali”. Nessuno gli domanda: scusi, di grazia, quali valori e quali ideali? Sennò gli viene un’ernia al cervello. La sua versione francese, Bernard-Henri Lévi, dopo aver appoggiato tutte le guerre, non si dà pace: “Trionfa una barbarie che avevamo sconfitto senza difficoltà vent’anni fa”. Ah sì? E perché siamo rimasti lì fino all’altroieri? “Se venisse l’idea a un Putin, a un Erdogan, o a uno Xi Jinping, di riempire anche solo una piccola parte del vuoto creato dal ritiro americano, non ci sarebbe nessuno a opporsi”. Quindi gli Usa possono fare quel che gli pare: gli altri no.
Tendenza ovvio dei popoli. Siccome anche le mosche hanno la tosse, parla pure l’Innominabile, seminando il panico fra i talebani: “coi talebani non si tratta” (dopo le guerre, si sa, non si negozia coi nemici, ma con gli alleati). Intanto i giornaloni sparano raffiche di titoloni per spiegarci che i talebani sono cattivi (sai che novità). Ma solo perché disperano di convincerci che i buoni siamo noi.
ILFQTravaglio, editoriale,