mercoledì 19 aprile 2023

Birkenau, foto e sorrisi sui binari del campo di concentramento.

 

Fa indignare lo scatto postato sui social da una producer britannica, che ritrae alcuni giovani in pose decisamente inadeguate alle porte di uno dei luoghi dell'orrore nazista. L'Auschwitz Memorial: "I visitatori si ricordino del luogo in cui si trovano".

Hanno fatto il giro del web le disturbanti immagini, in arrivo dal campo di concentramento di Birkenau, che ritraggono giovani intenti a immortalarsi in pose sorridenti davanti a un luogo simbolo dell'orrore nazista. Lo scatto è stato postato sui social da Maria Murphy, producer della britannica GB News, accompagnato da un'eloquente didascalia: "Una delle esperienze più strazianti della mia vita, purtroppo non sembrava che tutti lo trovassero così toccante".

Sorrisi e pose nel luogo dell'orrrore nazista.

Nell'immagine si vede una ragazza sorridente, probabilmente intenta a prendere il sole sui binari, mentre un amico le scatta una foto. Un'altra, poco più avanti, è in piedi e in bilico sulle rotaie cercando di mantenere l'equilibrio. Nulla di strano se non fosse che quei binari sono gli stessi che videro 80 anni fa vagoni carichi di deportati, trasportati verso la morte nei lager.


Lo sconcerto dei commentatori su Twitter.


Disgusto e indignazione i sentimenti prevalenti tra chi ha commento lo scatto."Le persone si preoccupano di più del loro aspetto sui social media che di capire cosa è successo in questi luoghi", ha aggiunto Murphy nel corso di un approfondimento di GB News, dicendosi "sconcertata". A commentare l'immagine anche l'Auschwitz Memorial su Twitter: "Le immagini possono avere un immenso valore emotivo e di documentazione per i visitatori. Le immagini ci aiutano a ricordare. Quando si arriva ad Auschwitz" - si legge - "i visitatori devono tenere presente che entrano nel sito autentico dell'ex campo dove furono assassinate oltre 1 milione di persone. Rispettate la loro memoria".


https://tg24.sky.it/mondo/2023/04/18/birkenau-campo-concentramento-binari-foto

IL GOVERNO MELONI TAGLIA LE PENSIONI PER FINANZIARE LA GUERRA. - Liliana Gorini

 

Negli ultimi giorni è circolato ampiamente un video che mostra un treno che trasporta carri armati in transito alla stazione di Udine, e destinati all’Ucraina. Alcune organizzazioni pacifiste hanno protestato affermando che il governo approfitta dello sciopero dei treni per mandare armi all’Ucraina. Di fronte alle numerose proteste, il ministero della Difesa ha confermato che si trattava di obici destinati all’Ucraina, sostenendo tuttavia che sono “mezzi dismessi dal nostro esercito” e che verranno riparati dalle forze di Kiev. Magari con qualche proiettile a uranio impoverito fornito dai britannici? La Difesa ha aggiunto che l’accordo era stato preso col precedente governo Draghi, come se il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non avesse dichiarato più volte la sua intenzione di proseguire la politica di coinvolgimento dell’Italia in una guerra sanguinaria e pericolosa, che stando ad esperti militari americani come il Col. Richard Black e l’ex ispettore dell’ONU Scott Ritter potrebbe ben presto degenerare “in un conflitto nucleare”. Si sono levate molte proteste anche per l’addestramento di venti militari ucraini a Sabaudia (Latina) per l’uso di Samp-T, il sistema di difesa che il governo italiano invierà in Ucraina.

Contemporaneamente il governo Meloni ha annunciato tagli di 10 miliardi di Euro alle pensioni, esattamente la stessa cifra stanziata per finanziare la guerra in Ucraina. Mentre in tutto il mondo, tra cui in Germania, si moltiplicano gli appelli a cessare l’invio di armi e tornare al tavolo dei negoziati, mentre la Cina ha assunto un importante ruolo di mediatrice per tornare a parlare di pace, non soltanto tra Russia e Ucraina, ma anche tra Iran ed Arabia Saudita, con effetti molto importanti anche sul martoriato Yemen, che per la prima volta intravede una speranza di pace, il nostro governo continua a perseguire una folle politica di guerra, ed economia di guerra, diretta non soltanto contro la Russia ma anche contro la Cina (con l’invio della portaerei Cavour nel Pacifico, a sostegno di Washington e della sua politica guerrafondaia verso la Cina).

Come hanno spiegato relatori da tutto il mondo, inclusi ex ministri di Messico, Argentina ed Ecuador, in rappresentanza del sud globale, o della maggioranza globale, alla conferenza internazionale dello Schiller Institute che si è tenuta il 15 e 16 aprile, la politica di guerra di Europa e Stati Uniti, e del governo Meloni, va contro le aspirazioni di pace e sviluppo economico di due terzi del mondo, che si rifiutano di accettare il mondo unipolare voluto da Gran Bretagna e Stati Uniti, e accettato servilmente da tutti i governi europei, e stanno dando vita ad un nuovo sistema monetario “de-dollarizzato” per porre fine agli effetti nefasti delle sanzioni imposte dalla NATO, che hanno colpito duramente la nostra economia, invece di colpire quella della Russia o della Cina.

Nel corso di quella conferenza Helga Zepp-LaRouche, presidente dello Schiller Institute, ha chiesto con urgenza una nuova architettura di sicurezza e sviluppo che tenga conto dell’interesse di tutti, e soprattutto fondi una pace duratura su accordi per lo sviluppo economico, come quelli proposti dalla Cina e dai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).

Se oggi ci fossero De Gasperi ed Enrico Mattei, sarebbero dalla parte del sud globale e di questi accordi di pace e sviluppo. Purtroppo i nostri governi sono da decenni in mano a pupazzi dell’UE e della NATO, da Monti fino a Draghi e Giorgia Meloni, incapaci di una visione positiva, e decisi a proseguire con la politica di guerra fino a quando non sarà morto l’ultimo ucraino, o non avranno scatenato la terza guerra mondiale.

E’ tempo che il movimento pacifista, che ha già portato 50.000 persone in piazza a Berlino in febbraio, si faccia sentire anche in Italia. Prima che sia troppo tardi. Una iniziativa importante in questo senso è il comitato per un referendum “Ripudia la guerra” promosso dal Prof. Enzo Pennetta, che si rifà all’articolo 11 della Costituzione italiana, che recita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Di Liliana Gorini, presidente di Movisol

https://comedonchisciotte.org/il-governo-meloni-taglia-le-pensioni-per-finanziare-la-guerra/

Il Pd si astiene nel voto per fermare l’inceneritore di Roma. - Giulio Cavalli

 

Foto Pixabay





Domani in Parlamento il Pd si asterrà sugli ordini del giorno di M5S e Verdi-Sinistra per bloccare l'inceneritore della Capitale.

A perderci è solo il Pd, comunque vada. La lotta contro l’inceneritore di Roma è sbarcata in Parlamento a suon di mozioni e ordini del giorno. In prima linea gli ecologisti dell’Alleanza verdi sinistra e il Movimento 5 Stelle che, collegati al decreto Pnrr, presenteranno due Odg per revocare i poteri commissariali in capo al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per ostacolare il percorso di realizzazione dell’impianto.
I due documenti saranno sottoposti al voto probabilmente già domani. Uno dei fronti aperti all’interno del partito guidato da Elly Schlein è sulla riduzione della portata dell’impianto che Gualtieri ha ipotizzato in 600 mila tonnellate annue di scarti indifferenziati. Nella segreteria del nuovo Pd la delega all’ambiente è stata affidata a Annalisa Corrado che proprio sul termovalorizzatore di Roma ha sempre espresso una netta contrarietà.
Ma l’inceneritore, com’era immaginabile, è anche una leva per regolamenti di conti interni e esterni. Ieri il dem Orfini ha spiegato che “il termovalorizzatore va fatto” e che “la scelta spetta all’amministrazione e ai cittadini romani” criticando una mozione “con l’unico obiettivo di creare imbarazzi al Pd” presentata da “forze che dovrebbero esser nostre alleate”, ha spiegato.
Il termovalorizzatore, com’era immaginabile, è anche una leva per regolamenti di conti interni e esterni
A ruota Stefano Bonaccini (che Orfini ha sostenuto per la corsa alla segreteria) ha messo in guardia la segretaria Schlein augurandosi che il partito non si spacchi: “Mi auguro di no. – ha detto in un’intervista radiofonica -. I gruppi parlamentari hanno la loro autonomia. Sa come la penso io e, credo, la gran parte del Pd”. Anche qui il messaggio rivolto a Elly Schlein è chiaro: nonostante la vittoria alle primarie della segretaria le truppe parlamentari hanno intenzione di far valere equilibri diversi da quelli usciti dalle urne. Così è fin troppo facile per il leader del Movimento 5 Stelle rigirare il coltello nella piaga: “Il Pd deve chiarire le posizioni al suo interno e spero possano far sintesi. E occorre far subito, perché stanno per partire i lavori di un termovalorizzatore da 600mila tonnellate” – dice Giuseppe Conte a Sky.
Per il leader pentastellato, riguardo al tema dell’inceneritore, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, “ha fatto una piroetta, una capovolta a 360 gradi. Noi siamo favorevoli a tecnologie eco-compatibili”. Quindi Conte ha aggiunto: “Alcuni giornali vicini al Pd si sono dispiaciuti, vorrei chiarire che il Movimento 5 Stelle non abbasserà mai l’asticella delle sue battaglie. Battaglie importanti per la tutela del pianeta e per la salute dei cittadini”.
Prova a calmare gli animi il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia: “Io avevo capito che domani in Aula alla Camera andasse il dl Pnrr e io penso – spiega il senatore – che, soprattutto per le opposizioni, sia molto importante costrui re. Noi facciamo opposizione al governo Meloni, mi auguro che gli altri partiti di opposizione facciano lo stesso, perché se c’è qualcuno che si illude con un odg di provare a creare problemi ad altri partiti di opposizione, io penso che questa pratica non aiuti nessuno”. “Se la domanda è ‘siete favorevoli o contrari ai termovalorizzatori?’, – spiega Boccia – se chiudono un ciclo la risposta è sì, se sono il ciclo la risposta è no. Ma se si pensa che questa sia la politica, allora ho la sensazione che ci sono forze politiche che non han capito in che pezzo di storia siamo”.
Nonostante le promesse sul Green la neo segretaria Schlein è costretta a subire i diktat delle solite correnti
La linea del capogruppo è la linea della segretaria Schlein: le priorità sono altre ed è il sindaco Gualtieri ad avere la responsabilità politica dell’operazione. In Parlamento l’astensione dal voto sarà la scelta del Partito democratico. Intanto ieri, in serata, perfino Fratelli d’Italia ha sfruttato l’occasione: “Elly Schlein non risponde al suo sindaco, a Giuseppe Conte continuando a trincerarsi dietro un impenetrabile silenzio. È ancora in vacanza?”, chiede il deputato meloniano Massimo Milani. Il terzo gode.

Il runner Andrea Papi, l'orsa - Ettore Zanca

 

La morte del runner Andrea Papi, ucciso da un'orsa con tre cuccioli ha scatenato gli istinti più sotterranei e animali (non solo animalisti) del web.

Un professore universitario di narrativa, Jonathan Gottschall, una volta disse che l'uomo per sua natura concepisce scenari orrorifici. Non riesce a stare tra ruscelli e favole. Perché appunto, per istinto atavico è abituato a lottare per sopravvivere. Questo scenario purtroppo è reale. E in questo non c'è un lieto fine. C'è però da riflettere.

La madre del runner ha esplicitamente detto "non voglio che l'orsa sia abbattuta, è stata una fatalità, noi siamo abituati ad andare nei boschi da sempre". Se tutto questo fosse successo per mano di un uomo sarebbe stato omicidio preterintenzionale. Volevo difendermi, mi sono sentito minacciato e ho reagito non calcolando le conseguenze. L'orsa è un animale senziente e non razionale. Se concediamo attenuanti a un uomo dovremmo concederle a un plantigrado.

Lo so che c'è già chi dice "e se fosse stato tuo figlio?". No. Non è mio figlio ma ha appena parlato la madre. Dicendo di assolverla. Le mie competenze animaliste si fermano a qualche felino di piccola taglia allevato e accudito nel corso della mia vita. Però credo che già abbiamo un po' perso tutti. Ha perso la famiglia di Andrea Papi. La perdita più incalcolabile. Ha perso la vita dell'orsa comunque vada. Lei e i suoi cuccioli saranno comunque non più insieme. Abbiamo perso un'occasione noi. Che non abbiamo fermato la nostra sete di carne nemmeno quando la carne era di orso e ne è stata invocato il risparmio.

Questa storia me ne ricorda un'altra che mi fa riflettere. Da tempo seguo Luna sui social. Luna è una pantera che vive in Siberia, la vedete in foto. È stata presa in casa da cucciola perché la madre non la allattava e stava morendo. La veterinaria che l'ha curata poi l'ha adottata; adesso è un felino di grossa taglia. Però si comporta come un gattone. Dorme sul letto, aspetta che il suo padrone esca dal bagno perché non sa stare senza di lui, corre per i boschi. Particolare non da poco, Luna convive con un rottweiler, Venza. Quando il cane l'ha vista arrivare si è preso cura di lei e adesso sono madre e figlia praticamente.

Quando ne parlai la prima volta qualcuno mi disse "e quando crescerà? Come faranno?". Stanno facendo. Hanno traslocato per farla stare con più spazi. E lei ha capito di essere amata. E due persone convivono con due animali giudicati feroci dal sentire comune. Forse tutto questo dovrebbe almeno farci riflettere. È come viene percepito il mondo e quanto ci si sente protetti che cambia la visione delle cose.

L'orsa ha reagito da animale minacciato. E ha portato via una vita. Non è giusto. È profondamente triste. Ma appunto, chi ha vissuto tutto in prima persona, i genitori, ha detto di perdonare con amore. È stata una fatalità e chi l'ha procurata forse andrebbe protetto. Perché uccidere, animale o uomo che sia, non cambia le cose. Non riporta in vita. Ma per capirlo forse ci manca amore e perdono. E forse quello che ha una pantera giovane e che non ha avuto l'orsa. Accudimento. 


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