sabato 12 agosto 2023

Napalm Girl, la foto 50 anni fa.

 

Portò nelle case di tutti l'orrore della guerra in Vietnam.

Esattamente mezzo secolo fa, il 9 giugno del 1972, sulla prima pagina del New York Times uscì la foto di una bambina nuda e urlante. È entrata nella storia come Napalm Girl, o Century Girl, la ragazza del secolo, ma aveva appena nove anni, Phan Thi Kim Phuc, bruciata dal napalm in Vietnam. Zelensky denuncia i crimini di guerra compiuti dai russi nella sua Ucraina, il giovane premier da Kiev conduce la sua battaglia per convincere gli occidentali a aiutarlo contro Putin. «I russi uccidono anche i bambini», si indigna. È sempre avvenuto, in ogni guerra, e sempre più da quando nell'ultimo secolo anche i civili sono diventati un bersaglio.

Le bombe e le cannonate uccidono senza scegliere le vittime, mia suocera fu sepolta dalle macerie nel bombardamento di San Lorenzo e salvata dai vicini. Nel quartiere di Roma, il 19 luglio del 1933 venero uccisi 717 civili, quanti furono i bambini uccisi a Nagasaki o Hiroshima, e a Londra o a Dresda quanti morirono durante l'ultima guerra?

Io ricordo le bombe a Palermo, e avevo meno di un anno, e da sempre fatico ad essere creduto. Ricordi i ricordi degli adulti, mi dicevano già quando lo raccontavo appena qualche anno dopo. Ma è un ricordo troppo personale. Ero a letto con mia madre, mio padre era in guerra, e non avevo paura perché lei fingeva di non avere paura. Palermo fu una delle città d'Europa più bombardate. Gli inglesi sprecavano le bombe che cadevano in mare per mirare al porto, gli americani bombardavano a tappeto dal mare alle montagne. I palermitani riconoscevano gli aerei dal rumore, questo sì mi venne raccontato. La guerra rimane nei bambini per tutta la vita, anche nei piccoli ucraini.

La foto di Phan Thi venne scattata l'8 giugno. Due bombardieri a elica Douglas Skyraider sganciarono le bombe al napalm sul villaggio di Drang Pang, a 25 chilometri da Saigon, credendo per errore che nelle capanne fossero nascosti dei vietcong. Il fotografo vietnamita Huyhn Cong Ut, aveva 21 anni, e lavorava per l'Associated Press. «Vidi corrermi incontro quei bambini», raccontò, «e non capii perché quella piccola fosse nuda, poi notai che il suo corpo era ustionato». Ut, che i colleghi chiamavano Nick, smise di fotografare, avvolse la bambina nella giacca, la trasportò all'ospedale e le salvò la vita, violando la retorica del mestiere che dovrebbe imporre a cronisti e fotografi di rimanere testimoni, di non immischiarsi in quel che accade.

Quella foto, secondo le regole dell'AP, che vietano immagini di persone nude, non doveva essere diffusa. Ma il photochef dell'agenzia a Saigon era il tedesco Horst Faas, e violò il codice professionale. Per questo i giornali tedeschi ieri hanno ricordato la Napalm Girl. Per una volta, un giustificato orgoglio nazionale. Oggi, quello scatto storico in nome del politically correct verrebbe censurato dai media, non potrebbe apparire su Facebook. Horst Faas era nato nel 1933 a Berlino, l'anno dell'avvento di Hitler al potere, è morto a Monaco nel 2012. Nel '65 aveva vinto un Pulitzer per i reportage in Vietnam.

La foto non influì sulla fine della guerra, come si vuol credere. Il presidente Nixon e Henry Kissinger cercavano di porre fine al conflitto ormai perduto. I soldati americani in Vietnam erano mezzo milione nel '68, e nel '72 poco più di trentamila.

Oggi Phan Thi, nata il 6 aprile del '63, vive in America, è madre e nonna, ed è in contatto con il fotografo che la salvò. Dopo la guerra, Nick emigrò negli Stati Uniti e divenne cittadino americano. Con quello scatto vinse il Pulitzer, ma non guadagnò un dollaro, perché lavorava per un'agenzia. L'8 giugno del 2007 ha scattato un'altra foto finita in prima pagina, quella di Paris Hilton in lacrime fermata dalla polizia al volante.

Oggi non abbiamo più una foto di guerra o di qualsiasi altro evento che possa entrare nella storia. Abbiamo troppe foto, tutti fotografano, i passanti, i soldati al fronte, i civili sotto le bombe, e nessuna immagine trasmessa in rete sopravvive oltre un giorno. È facile la manipolazione digitale, anche un ragazzino è capace di truccare una foto sul cellulare. Nessuno sa distinguere tra realtà e menzogna, fake news come si dice.

https://www.italiaoggi.it/news/napalm-girl-la-foto-50-anni-fa-2565901

Phan Thi oggi