E’ stata scoperta una piramide sotto il sito preistorico di Gunung Padang, a Giava occidentale, in Indonesia. Le prime analisi rivelano che potrebbe essere stata costruita ben 27.000 anni fa, ed essere quindi la più antica del mondo.
Un articolo, pubblicato sulla rivista ‘Archaeological Prospection’ il 20 ottobre, ha aperto un acceso dibattito circa i resti di una piramide ritrovata in Indonesia, tanto che molti archeologi si sono subito dissociati dal contenuto. La collocazione temporale così antica è un dato non indifferente nel panorama archeologico mondiale. Se la piramide indonesiana avesse davvero 27.000 anni, ciò la renderebbe molto più antica della prima piramide egizia, la Piramide di Djoser, risalente a 4.600 anni fa e significherebbe anche che è precedente al più antico sito megalitico conosciuto, Gobekli Tepe in Turchia, costruito circa 11.000 anni fa. Danny Hilman Natawidjaja, geologo dell’Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione di Bandung si è espresso a riguardo, manifestando le sue perplessità: “Non è facile costruire piramidi in quanto bisogna avere un’elevata abilità nella muratura”[…] “La natura ordinata, sagomata e massiccia di queste rocce, alcune delle quali pesano fino a 300 chilogrammi, esclude la probabilità di un trasporto su distanze significative”. […]”La geometria regolare e la composizione distinta di questo oggetto, nonché i suoi materiali non correlati alle rocce circostanti, indicano la sua origine antropica”. Tra il 2011 e il 2014, Natawidjaja e colleghi hanno studiato il sito utilizzando diverse tecniche di penetrazione del terreno per determinare cosa si trova sotto le terrazze e hanno identificato quattro strati che, secondo loro, rappresentano fasi distinte di costruzione. Lo strato più interno è un nucleo di lava indurita, che è stato ‘meticolosamente scolpito’, secondo il documento. Gli strati successivi di rocce, disposte come mattoni, sono stati costruiti sopra il piano più antico. Gli strati sono stati datati al carbonio, utilizzando il terreno depositato tra le rocce ottenuto da un nucleo scavato nella collina. Secondo il documento, la prima fase di costruzione è avvenuta tra 27.000 e 16.000 anni fa. Ulteriori aggiunte sono state apportate tra gli 8.000 e i 7.500 anni fa e lo strato finale, che comprende le terrazze a gradoni visibili, è stato messo in opera tra i 4.000 e i 3.100 anni fa.
A proposito dello studio pubblicato nell’articolo, Lutfi Yondri, archeologo del BRIN di Bandung, in Indonesia, ha affermato: “Lo studio ha dimostrato che le popolazioni della regione abitavano le grotte tra i 12.000 e i 6.000 anni fa, molto tempo dopo la presunta costruzione della piramide, e nessuno scavo di questo periodo ha rivelato prove di una sofisticata attività di muratura”. E, alle sue parole, si aggiunge Flint Dibble, archeologo dell’Università di Cardiff, nel Regno Unito: “Sono sorpreso che il documento sia stato pubblicato così com’è”. Secondo Dibble, sebbene l’articolo presenti “dati legittimi”, le sue conclusioni sul sito del rinvenimento e sulla sua età non sono giustificate. Gunung Padang comprende cinque terrazze di pietra a gradoni, con muri di contenimento e scale di collegamento, che si trovano in cima a un vulcano spento. Continua Dibble: “Non ci sono prove evidenti che gli strati sepolti siano stati costruiti dall’uomo e che non siano il risultato di agenti atmosferici naturali e del movimento delle rocce nel corso del tempo” […] “Il materiale che rotola giù da una collina è destinato, in media, a orientarsi”.
Anche Bill Farley, archeologo della Southern Connecticut State University di New Haven ha i suoi scetticismi sulla collocazione temporale del rinvenimento: “Il lavoro non fornisce prove dell’esistenza di una civiltà avanzata durante l’ultima era glaciale”. I campioni di terreno di Gunung Padang, risalenti a 27.000 anni fa, pur essendo accuratamente datati, non recano segni di attività umana, come carbone o frammenti di ossa. I dati archeologici mostrano che la transizione da società di cacciatori-raccoglitori a società complesse che occupavano grandi insediamenti è avvenuta dopo l’inizio dell’Olocene, 11.700 anni fa. La più antica città attualmente conosciuta è il sito di Catalhoyuk, risalente a 9.000 anni fa, nell’attuale Turchia. Intanto, la rivista ‘Archaeological Prospection’ e la sua casa editrice, Wiley, hanno avviato un’indagine sull’articolo. Eileen Ernenwein, geofisica archeologica presso la Tennessee State University di Johnson City, che è co-editore della rivista, ha dichiarato in un’e-mail a ‘Nature’: “I redattori, me compresa, e il gruppo etico di Wiley stanno attualmente indagando su questo articolo in conformità alle linee guida del Committee on Publication Ethics”.
Nell’attesa di nuovi sviluppi sul contenuto dell’articolo, il sito di Gunung Padang è stato presentato nel documentario di Netflix Ancient Apocalypse del 2022, condotto dallo scrittore britannico Graham Hancock, il quale promuove l’idea che una civiltà globale avanzata sia stata spazzata via 12.000 anni fa, al termine dell’ultima era glaciale. Gli autori riconoscono a Hancock il merito di aver corretto il loro lavoro.
https://www.quotidianoarte.com/2023/12/04/indonesia-scoperta-piramide-che-potrebbe-avere-27mila-anni/