Un antico teatro romano che si trova nella città di Palmira, in Siria. Costruito nella prima metà del II secolo d.C. Negli anni 1950 il teatro venne liberato dai depositi sabbiosi e subì in seguito lavori di restauro.
Palmira, in ebraico e arabo Tadmōr, è uno dei siti archeologici più spettacolari della Siria e tra i più importanti di tutto il Medio Oriente; deve il suo nome alla grande oasi di palme, nelle cui vicinanze l’antica città fu costruita. Posizionata a metà strada tra il Mediterraneo e l’Eufrate, fu già menzionata in una tavoletta assira cuneiforme degli inizi del II millennio a.C., trovata a Kültepe in Cappadocia. La città, a 230 km da Damasco, fu un importante centro commerciale grazie alla sua posizione strategica, lungo la cosiddetta “scorciatoia del deserto”, una via che conduceva dal Golfo Persico fino al Mediterraneo: qui sostavano le carovane che trasportavano principalmente seta e spezie dalla Mesopotamia, dall’India e perfino dalla Cina. In età romana la Siria, dichiarata Provincia romana da Pompeo nel 63-65 a.C., beneficiò molto – per via della sua posizione periferica, ma essenziale a causa del suo ruolo di crocevia carovaniero - dei rapporti con il potere centrale e costituì una sorta di cuscinetto di sicurezza tra Roma e l’Impero persiano. Palmira fu per molto tempo uno stato tributario, dichiarata poi città libera dall’Imperatore Adriano ed elevata al rango di colonia da Caracalla nel 212 d.C.