Stefania Prestigiacomo
Il nostro Ministro dell’Ambiente si è battuta con la veemenza di un posacenere in alabastro contro le nuove norme comunitarie, per fortuna bocciate, che avrebbero permesso di allungare la stagione venatoria e annoverare nuove specie tra quelle cacciabili: oltre ad alcuni migranti, erano stati inclusi i postini, i lavoratori di call-center e gli elettrauti molisani. L’ iniziale entusiasmo della Lega per la nuova normativa si è però spento, non appena è stato chiarito un increscioso equivoco: con la parola “migranti” non si intendevano purtroppo gli extracomunitari, ma i volatili che si spostano da un continente all’altro. In molti si sono chiesti: ma dov’é il Ministro Prestigiacomo? Perché non dice nulla? Cosa sta facendo? Probabilmente, stava caricando la doppietta. Oppure, con squisita sensibilità, era caduta in letargo per solidarietà con alcune specie a rischio, come il ghiro e la marmotta. Bisogna capirla: Stefania è Ministro dell’Ambiente ma, considerato quelli che la circondano, è più che altro Ministro in un Ambientaccio. Di certo, ha preferito sorvolare su un argomento così delicato e che ha diviso la stessa maggioranza. Non ha considerato però un grave rischio: se fossero passate le nuove norme, qualsiasi cosa fosse passata sorvolando, gli avrebbero sparato.
Luca Cordero di Montezemolo
Ha lasciato la Presidenza della Fiat, dichiarando testualmente di “aver concluso il traghettamento” (trattandosi della casa automobilistica torinese, sarebbe stato forse più indicatoCaronte). Si era sparsa nei giorni scorsi la voce inquietante che il simpatico ciuffettone volesse entrare in politica. Un brivido d’orrore ha percorso il Paese: di miliardari divorziati con la passione delle donne e dello sport ne abbiamo già uno al potere, due sarebbero veramente troppi. Per fortuna, Montezemolonon è il Premier Berlusconi: troppi capelli li dividono. Appena si è dimesso, il titolo Fiat ha guadagnato il 9% a Piazza Affari: quando si dice “essere stimati nel proprio ambiente”. Con quella di Luca Cordero di Montezemolo, il “piano rottamazioni” della Fiat ha raggiunto il suo naturale epilogo. Finalmente si può ripartire, con immutato ottimismo. Ora tocca al giovane John Elkann, inspiegabilmente preferito al fratello Lapo, un ragazzo equilibrato e riflessivo che stava lavorando, con ardita intuizione, ad alcuni modelli straordinariamente innovativi, tra cui la Fiat Paguro, la Fiat Colica Renale e il prototipo di una nuova monovolume a sette posti dal nome accattivante: “Salite, imbecilli!”.
Calisto Tanzi
Come l’omonimo Santo, anche il Calisto della Parmalat si era creato un’affascinante catacomba, contenente una serie di scheletri veramente impressionante. In questi casi, purtroppo, c’è sempre qualcuno che viene a rompere gli zebedei: nell’antichità le Guardie dell’Imperatore, oggi la Guardia di Finanza. Di fronte ai giudici della Corte d’Appello di Milano, i difensori del noto imprenditore hanno ricostruito in maniera inconfutabile la dinamica dei fatti che portarono al crac: la colpa non è affatto della famiglia Tanzi, né tanto meno delle banche. E’ delle mucche che fornivano il latte all’azienda di Collecchio e che fuorviarono, con malizia tutta bovina, l’operato di Calisto, fornendogli consigli basati su squallidi interessi di categoria. Del resto, l’impressione che l’economia italiana stia andando in vacca, l’abbiamo tutti già da parecchio tempo. "Chiedo perdono a tutti – ha detto Tanzi davanti ai magistrati – I bond che avevamo emesso erano buoni, genuini, ne sono sicuro, li avevo scritti io stesso con i pennarelli. Vi prego di una cosa: non chiamate truffa la vicenda accaduta alla Parmalat. Chiamatela Antonietta, come mia zia. Le volevo tanto bene". E’ inutile piangere sul latte versato: di questi tempi, è un proverbio attuale più che mai.
Mariastella Gelmini
Un, due, tre… Mariastella! Vista la situazione della scuola nel nostro Paese, più che della Pubblica Istruzione, la Gelmini si propone come Ministro della Pubblica Distruzione. Ha realizzato una rivoluzione impensabile, al punto che il vero insegnamento privato oggi è quello statale: privato di fondi, privato di strutture, privato di personale. Dopo il metodoMontessori, che ci ha reso famosi in tutto il mondo, nella pedagogia italiana è ora il momento del metodo Monte di Pietà. In questi giorni scanzonati il Ministro ne ha pensata un’altra delle sue: il maestro “regionale”, scelto da graduatorie locali e possibilmente in abiti tradizionali. Vibranti proteste sono annunciate in Sardegna, dove i professori si rifiutano di entrare in classe vestiti daMammuttones. Nel centrodestra tutti sembrano essere d’accordo con la scelta di un rigido criterio regionale da applicare alla scuola. Una domanda allora turba il nostro animo ingenuo: come mai la lombarda Gelmini, laureatasi all’Università di Brescia in Giurisprudenza, ha sostenuto l’esame di Stato a Reggio Calabria? Forse perché in Calabria è più semplice, o forse semplicemente perché il Ministro conosce la geografia come l’italiano.
Illustrazioni di Portos
Da il Misfatto del 25 aprile
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 25 aprile 2010
Apocaliss mo' - Marco Presta
25 aprile 2010
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