C'è un mondo cattolico moderato, che attende di uscire dalla palude berlusconiana. Una fascia di popolo che “ama l’Italia”, ha un’idea decorosa di Stato sociale, teme lo sfascio istituzionale causato dal Cavaliere e aborre l’isteria leghista con gli scenari di scolari “insolventi” senza pasto e musulmani perseguitati fin nei cimiteri. Ma questo mondo ha bisogno di un punto d’appoggio programmatico, che alle elezioni regionali non ha trovato. E’ chiaro che nessuno sbocco positivo potrà aprirsi, se le forze di centro e di sinistra non troveranno i punti essenziali di un’“agenda Italia”, che risponda alle esigenze drammatiche di famiglie, aziende, giovani, disoccupa-ti e precari. Se Udc e Pd, se Idv e SeL non riusciranno a convergere su poche, essenziali battaglie sociali e costituzionali, la situazione si incancrenirà.
Senza una sponda concreta anche l’aspirazione di Fini a costruire un partito liberal-conservatore, attento alla coesione nazionale, rischierà di sfrangiarsi. E il caudillismo di Berlusconi e il suo patto di ferro con la Lega non saranno davvero messi in crisi. La Chiesa potrebbe fare molto per indirizzare la crisi verso la visione di un Paese, degna di Sturzo, De Gasperi e Moro, una visione alta quale emerge dalle sue Settimane sociali e dal recente convegno Cei sul Meridione. Ma ai vertici ecclesiastici Oltretevere sembra più caro l’utile compagno di strada Berlusconi. Perisca l’Italia, al dunque, purchè continui il sabotaggio della Ru486 e del testamento biologico.
Da il Fatto Quotidiano del 17 aprile
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 17 aprile 2010
Chiesa complice del 'Caudillo' - Marco Politi
17 aprile 2010
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