Da "IL GAZZETTINO" di mercoledì 20 maggio 2009 |
«Caro Zaia, rispetto i dialetti non la propaganda» di Mariastella Gelmini* Gentile Direttore, ho letto attentamente quanto affermato dal Ministro Zaia. Tengo a ribadire che i dialetti sono le base della nostra cultura e che il mio pensiero è stato volutamente travisato. Pensare che il Ministro dell`Istruzione non sia sensibile (...) (...) ad una parte così rilevante della nostra tradizione è un`accusa che respingo e che non si comprende se non ritenendola dettata da motivi di visibilità `elettorale. Da subito ho attuato provvedimenti per legare la scuola al proprio territorio. I professori ad esempio devono sempre di più provenire dalla stessa regione nella quale insegna. Le classi inoltre non possono essere composte da più del 30% di stranieri per favorire una migliore integrazione. Ogni regione devo poter strutturare un sistema educativa in linea con le richieste del mondo del lavoro della zona. Allo stesso modo la spinta verso il futuro e la modernizzazione non può non essere accompagnato dalla valorizzazione della cultura ivi compresa la lingua e il dialetto. Per questo la polemica è distituita di qualsiasi fondamento soprattutto per chi è rivolta ad una persona che abita al confine con il Veneto e che conosce bene l`eccellenza, il valore e la cultura delle persone che lo popolano. Mariastella Gelmini *Ministro dell`Istruzione http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=37079731 |
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
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