Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
mercoledì 23 novembre 2011
Il precariato, la grande vergogna che fa comodo ai tanti.
Sappiamo tutti che per ottenere un qualsiasi posto di lavoro bisogna avere, al giorno d'oggi, un "santo in paradiso".
Il santo in paradiso è il politico che, se vuole essere eletto o rieletto, offre, in cambio dei voti, posti di lavoro;
se poi questi posti di lavoro sono "precari " e, quindi, "a scadenza naturale", restano perennemente a sua disposizione.
Ogni candidato ne ha un pacchetto nel suo carnet e può utilizzarli a suo piacimento ogni qualvolta gli necessitano i "voti di scambio".
Il precariato è l'arma a doppio taglio che i politici hanno voluto ed ottenuto, grazie ai sindacati "compiacenti", per raccattare "voti di scambio" ed assicurarsi, perennemente, un posto in politica.
Ogni qualvolta che c'è una tornata elettorale il politico elargisce la sua magnanimità concedendo posti di lavoro a tempo determinato, assicurandosene, però, il riutilizzo alla scadenza naturale del mandato.
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