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venerdì 27 gennaio 2012
Financial Times incorona Monti «Europa si poggia su sue spalle»
L'Italia è tornata. «Dopo un'assenza durata un paio di decenni, l'Italia è tornata ad essere protagonista sulla scena europea e il destino di 'Mister Monti' potrebbe coincidere con quello dell'Europa intera», scrive oggi Philip Stephens nel suo commento sul Financial Times. «La tedesca Angela Merkel è al vertice del potere europeo. Il francese Nicolas Sarkozy può considerarsi il più energico dei leader europei. Mario Monti è il più interessante. Dopo un'assenza durata circa 20 anni l'Italia è tornata in scena».
Questo ritorno sul palco ha un forte sostenitore: gli Stati Uniti. Dal recente annuncio della Casa Bianca dell'imminente visita di Mario Monti a Washington trapela un inusitato entusiasmo verso il nuovo capo del governo italiano, tanto da poter essere letto come segue: «Obama sostiene Monti su tutta la linea, incluso quando mette pressione su Merkel». «La grande questione - scrive il FT - è se l'Europa è in grado di competere in un mondo nel quale l'Occidente non è più dominante. Per questo quello che Monti sta facendo in Italia è veramente importante». «C'è stato un tempo - spiega il FT - in cui l'Italia aveva qualcosa da dire in Europa». «L'era di Silvio Berlusconi ha messo fine a questa influenza». «Mr Berlusconi - prosegue il FT - prendeva in giro l'aspetto della signora Merkel. Mr Monti parla con lei di economia». «Monti conta perchè è in Italia che le prospettive a lungo termine dell'euro saranno decise».
«L'era di Silvio Berlusconi ha messo fine all'influenza italiana» sulla politica europea, dato che il Cavaliere era «schivato dai suoi colleghi europei, e considerato, a seconda dei casi, come una fonte di irritazione o imbarazzo». Al contrario, il suo successore «è diverso, su ogni livello».
Mario Monti «ha un paio di carte da giocare», si legge sul Ft: la prima riguarda la debolezza dell'elite politica italiana, talmente malridotta da lasciargli, quasi certamente, almeno un anno di tempo per portare a termine le sue riforme. La seconda carta nelle sue mani «è che lui si può permettere di parlare chiaro alla Germania», dall'alto dell'indiscutibile professionalità dimostrata quando era commissario europeo. E Obama lo sostiene quando Monti dice a Merkel che «un'austerity senza limiti potrebbe trasformare il fiscal pact in un patto suicida».
Ma il vero test che Monti deve superare è quello di liberalizzare l'economia. E lo stesso vale per l'Europa che si trova di fronte a una sfida: adattarsi ad un mondo in cui non è più lei a dettare le regole degli scambi e della produzione. «Per questa ragione, ciò che Monti sta facendo in Italia, è davvero fondamentale» per tutta l'Europa. L'altra carta è che «Monti può parlare con sincerità al potere tedesco», perchè la sua storia di «riformatore liberale nella commissione Ue è indisputabile» e il suo comportamento «sfida tutti gli stereotipi dell'inefficiente europeo del sud».
http://www.unita.it/mondo/financial-times-incorona-monti-br-europa-si-poggia-sulle-sue-spalle-1.375977
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