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martedì 5 giugno 2012
Sisma, aziende chiedono agli operai liberatorie su sicurezza.
Stare nel luogo di lavoro assumendosi, però, la responsabilità civile e penale in caso di danni provocati da nuove scosse. Una sorta di ricatto per tornare al proprio impiego. E' la denuncia della Cgil Emilia-Romagna su quanto sta avvenendo nelle zone colpite dal sisma (vai allo speciale). "Stiamo ricevendo segnalazioni su alcune aziende - ha scritto il sindacato in una nota - che cercano di baipassare l'ordinanza del dipartimento della protezione civile (datori di lavoro che hanno l'obbligo di verificare la sicurezza delle strutture, ndr), facendo firmare ai lavoratori liberatorie individuali. Non ci sono aggettivi per giudicare un atteggiamento del genere se non quelli della irresponsabilità dell'indecenza".
Immediata la risposta di Confindustria, che esorta le aziende operanti nelle zone colpite
dal terremoto a riprendere l'attività, "ma in sicurezza" e si dice "preoccupata" per l'atteggiamento di alcune imprese.
Sono 18 gli operai morti nel sisma - Martedì 5 giugno, Cgil Emilia Romagna ha ricordato che sono stati diciotto i morti sul lavoro per questo terremoto, 4 dei quali vittime della prima scossa, quella del 20 maggio. Un dato che "ha evidenziato una criticità dell'edilizia industriale che dovrà essere affrontata urgentemente". Cgil ha annunciato che segnalerà queste liberatorie alla Procura della Repubblica. Il sindacato ha inoltre diffuso uno di questi documenti nel quale viene scritto esplicitamente che "ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività, libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile".
Squinzi, Confindustria: "Le aziende riprendano, ma in sicurezza" - Interviene anche il neo presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "Certamente, io ho sempre detto che bisogna ripartire subito, ma in sicurezza". Questa la replica a chi gli ha chiesto se Confindustria condanna l'ipotesi che alcune aziende nelle zone colpite dal sisma stiano chiedendo ai loro dipendenti liberatorie per ritornare a lavorare negli stabilimenti. "E' estremamente preoccupante - ha aggiunto - vuol dire che non c'è la volontà vera di fare gli investimenti che servono per ripartire".
Migliaia di sfollati e 25 vittime - Intanto, sale a 25 il bilancio delle vittime del sisma. Sono invece 8.346 i cittadini sfollati ospitati nei 27 campi e nelle strutture coperte allestiti nei comuni modenesi colpiti dal sisma. Inoltre, è in corso di costruzione un nuovo campo a Carpi da 500 posti che porterà la disponibilità in centri di
accoglienza e strutture coperte coordinata dal Centro unificato di protezione civile di Marzaglia a un totale di 10.439 posti. Altre 1.388 persone sono state sistemate in diversi alberghi, prevalentemente nell'Appennino modenese.
Il Comune di Modena sta svolgendo il censimento degli immobili produttivi non utilizzati (capannoni e uffici) per consentire spostamenti temporanei delle aziende che si trovano
nelle aree colpite dal terremoto. Funzionari del Comune e del Consorzio attività produttive stanno telefonando direttamente ai proprietari degli immobili, per chiedere la disponibilità a stipulare contratti di affitto temporanei.
http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2012/06/05/terremoto_emilia_operai_sicurezza_aziende_liberatorie_sfollati_vittime_danni.html
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