Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 17 agosto 2012
ILVA, una favola noir.
"Io ho sempre sostenuto che bisogna pagare la stampa per tagliargli la lingua! Cioè pagare la stampa per non parlare!". Lo ha detto Girolamo Archinà, responsabile delle pubbliche relazioni dell'ILVA di Taranto. Archinà sopravvaluta la stampa, a chiudersi la bocca ci pensa da sola (*). La situazione drammatica di Taranto dove i tumori sono diffusi come il raffreddore era evidente anche a un cieco. Se non veniva denunciata dai partiti, dai governi, dalla Confindustria e dalla stampa nazionale vuol dire che erano tutti in torta con diversi interessi, chi economico, chi politico, chi semplicemente mazzettaro. Nessuno si è accorto di nulla. Deve essere un caso di cecità collettiva. Il presidente dell'ILVA è Ferrante, ex prefetto di Milano, candidato sindaco pdmenoellino. Non ha visto niente. I partiti del "lavoro, lavoro, lavoro" per dirla alla Fassino, che del lavoro ha una visione esoterica, mantenuto insieme alla moglie dalla politica da più di un ventennio, non sospettavano nulla, ma prendevano contributi generosi da Riva, il padrone dell'ILVA. 245.000 euro a Forza Italia e 98.000 a Pierluigi Bersani. Contributi a norma di legge.
Nel governo attuale il posto di Bersani è occupato da Passera, l'ovetto kinder, che oggi si reca in visita pastorale a Taranto. Passera è stato amministratore delegato di Intesa San Paolo che ha finanziato Riva. Passera è accompagnato all'ILVA dal ministro dell'Ambiente Clini sul quale Archinà ha detto "Corrado Clini è un uomo nostro". Clini, che ha avuto come sponsor Gianni De Michelis, è stato direttore generale del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dal 1991 al 2011. Anche lui non ha mai visto nulla. Mi immagino la faccia dei tarantini e dei dipendenti dell'ILVA all'arrivo di Passera e Clini. Due vampiri all'AVIS. E questi dovrebbero salvarli? Il Governo vorrebbe destinare 336 milioni di soldi dei contribuenti alla bonifica della città. Non pagherebbe quindi Riva, che del resto ha già pagato i politici, ma gli italiani. Questa è una favola noir, senza lieto fine, dove nessuno si prende alcuna responsabilità, la gente muore per anni (lo ha denunciato più volte questo blog) per incuria e per interesse. E, nella migliore tradizione italiana, l'unica via di uscita è la magistratura che, come da copione, è subito demonizzata. Il giudice Patrizia Todisco ha chiuso sei reparti dell'ILVA di Taranto per tutelare la salute dei suoi cittadini. I partiti e le altre istituzioni sono rimasti a guardare. I danni li paghi Riva insieme ai partiti che ha finanziato in questi anni.
(*) finanziamenti pubblici a parte.
Ps: se io avessi preso 98.000 euro da Riva sarei un uomo finito, perché Bersani no?
http://www.beppegrillo.it/2012/08/ilva_una_favola_noir.html
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