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martedì 26 marzo 2013
La Padania? A Sud della Svizzera. Italiani vittime del razzismo elvetico. - Fabio Sebastiani
Due anni e mezzo fa furono ritratti come topi ('Bala i ratt'), ora, con le comunali che si avvicinano,l’immagine che simboleggia l’accusa di essere “ladri di lavoro” è un manifesto con un gruppo di uomini in mutande. Siamo a Lugano, nel “Sud della Svizzera”, in uno dei luoghi simbolo della Padania. A difendere i lavoratori c'è il sindacato Unia che sottolinea la loro insostituibilità.
Ad interpretare i “neri” sono ottomila lavoratori italiani che ogni giorno attraversano la frontiera per racimolare reddito. Ironia della sorte, il partito che porta avanti l’odiosa campagna si chiama Udc. Niente a che vedere con il “democristo” Pier, ovviamente. Diciamo che sono un po’ più a destra sui temi sociali. Ma il trattamento razzista a due passi dalla casa della Lega fa ugualmente impressione.
Come nella campagna dei 'ratti' anche in questo caso fra i promotori oltre all'Udc vi e' la stessa agenzia pubblicitaria che nel 2010 ideo' l'immagine dei grossi topi che rosicchiavano formaggio emmenthal. "I nostri lavoratori sono messi sotto pressione dagli accordi bilaterali, soprattutto nel settore terziario. Sempre piu' sostituiti da lavoratori frontalieri, i nostri disoccupati tendono inesorabilmente ad aumentare" spiega l'Udc ticinese. Le elezioni comunali si terranno a Lugano, Mendrisio e Terre di Pedemonte il 14 aprile
Le campagne dell'Udc, note in tutta la Svizzera per i toni violenti e xenofobi, hanno precedenti anche in Ticino. Nel caso della campagna "Balairatt" (ballano i ratti) delle legislative, furono raffigurati tre ratti (italiani e romeni) intenti a divorare il formaggio svizzero.
Quest'anno l'attenzione più che sulle fabbriche punta sul terziario e denuncia una sorta di sostituzione tra personale ticinese e italiano, a minor costo, a volte fino al 40% inferiore. I cartelloni chiedono "un po' di lavoro anche per i nostri..."
Il lavoro degli stranieri in Svizzera viene difeso dal sindacato Unia, che nei giorni scorsi ha lanciato una campagna contro la xenofobia distribuendo cartoline e bandiere da esporre sul balcone di casa. Il sindacato mette in evidenza come la Svizzera non possa più funzionare senza le lavoratrici e i lavoratori migranti. Infatti, senza frontalieri e lavoratori stranieri residenti in Svizzera, non sarebbe praticamente possibile costruire case, produrre cioccolata, curare i malati o fare ricerca e innovazione. Basti pensare che il 69 % dei lavoratori edili non ha il passaporto svizzero come pure circa il 60 % delle ricercatrici e dei ricercatori e del personale addetto alla produzione di cioccolato.
http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2013/3/26/32185-la-padania-a-sud-della-svizzera-italiani-vittime-del/
Ecco spiegato l'innaturato razzismo dei leghisti...adottano con i loro concittadini lo stesso metodo utilizzato dai loro denigratori d'oltralpe.
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