Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 3 agosto 2013
Sempre Scanzi...
Il Pdl chiederà la grazia a Napolitano per il Pregiudicato.
L'ipotesi è così surreale e indecente che Re Giorgio potrebbe benissimo prenderla in considerazione.
Di fronte a una richiesta così, Pertini avrebbe sobriamente risposto sfanculando gli "estensori" di una tale proposta.
Napolitano, al contrario, subito dopo la sentenza della Cassazione ha tenuto a rimarcare l'esigenza di una riforma della Giustizia. Esattamente ciò che chiede Berlusconi.
Re Giorgio sperava nella "Sentenza Napolitana", cioè l'annullamento con rinvio. Nulla sarebbe cambiato.
Così, invece, crescono (si fa per dire) i malumori dei malpancisti piddini, che comunque continuano a girare a vuoto abbaiando compiaciutamente alla Luna (Renzi, che fai? Civati, che fai? Puppato, che fai?). Ma più che altro cresce il consenso di chi si è sempre opposto a tale governicchio, da Sel a (soprattutto) M5S. Ed è questo che terrorizza la claque del governicchio.
Se la grazia si configurerebbe come porcata troppo palese, forse indigeribile persino per un elettorato che pare accettare tutto con la serenità dei monaci tibetani, una bella amnistia mascherata è più ipotizzabile (come se l'indulto by centrosinistra del 2006, lo stesso che salva il Pregiudicato dal carcere, non fosse già abbastanza). Richiederebbe una maggioranza bulgara, ma il Pd - quando c'è da aiutare l'Amico - non manca mai. Violante 2002 docet.
Si torna al solito punto di partenza: con qualsiasi centrosinistra decente, il Pregiudicato sarebbe politicamente finito da almeno 15 anni. Invece, in un modo o nell'altro, cercheranno di salvarlo anche stavolta. Persino stavolta. Prolungando l'agonia del paese e regalando una nuova tonnellata di voti alla cosiddetta "antipolitica", che ritenevano già morta e sepolta dopo le ultime amministrative.
Quanto a Napolitano, l'intoccabile e innominabile Napolitano, va capito: se concede la grazia - dichiarata o nascosta - al Pregiudicato, il titolo di peggior Capo dello Stato nella storia della Repubblica italiana non glielo toglie più nessuno. Ed è un titolo a cui, insondabilmente, il comunista di destra Re Giorgio pare tenere molto.
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