Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 6 settembre 2013
PRIMI PASSI, IN ATTESA DI UN' APOCALISSE? - Brandon Smith
Da anni ho accuratamente cercato di ipotizzare i passi più probabili che potrebbero portare al crollo degli Stati Uniti, e parte importante di questa analisi tratta della destabilizzazione economica causata dalla perdita di “status di valuta-di-riserva” mondiale del dollaro e del petrodollaro.
Ho anche sempre detto chiaramente che l’avvento di questa crisi fiscale non si sarebbe verificato nel bel mezzo di un vuoto politico. Le banche centrali e le finanziarie internazionali che hanno creato il disastro in corso e ancora in crescita non hanno nessuna intenzione di permettere che la distruzione dell'economia americana, del dollaro, o dei mercati globali avvenga senza un evento di copertura progettato apposta per nascondere la loro colpevolezza. Deve succedere qualcosa di grande. Qualcosa di così grande che l’uomo medio si senta sopraffatto dalla paura e dalla confusione . Un trucco con tanto di fumo e di specchi magici che in modo crudo e impersonale lasci sconvolta tutta la popolazione della Terra, ipnotizzata e incapace di comprendere da dove provenga l’incubo che sta vivendo.
Le élite hanno bisogno di far succedere una Apocalisse.
Adesso mettiamoci la Siria ...
Era tanto che mettevamo in evidenza il rischio siriano, per il patto di mutua difesa stretto con l'Iran, i suoi forti legami con la Russia, la base navale russa al largo delle sue coste, le moderne armi russe custodite nei suoi arsenali, la prossimità fisica alle vulnerabili condotte petrolifere, tutti fattori che rendono questa nazione un catalizzatore perfetto per una catastrofe globale.
La guerra civile in Siria sta si già diffondendo nei paesi vicini come l'Iraq, la Giordania e il Libano, e se si guarda ai fatti oggettivamente, tutta la guerra è il risultato delle operazioni segrete degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Gli Stati Uniti hanno addestrato, armato e finanziato l'insurrezione usando al-Qaeda. Anche l'Arabia Saudita ha mandato soldi e armi. Israele ha aiutato i ribelli con i suoi raid aerei dentro i confini siriani (anche se questo significa che il governo israeliano sta essenzialmente aiutando i suoi presunti nemici mortali).
Oggi questa guerra NON ci sarebbe senza gli sforzi espressi dell'Occidente. Punto.
Chiunque provi a fare un breve esame della rivolta siriana, si troverebbe davanti una organizzazione di mostri. Miserabili spiriti vuoti e amorali i cui crimini sono stati accuratamente documentati, come le esecuzioni di massa di soldati inermi, come la tortura e la decapitazione di civili innocenti, come la mutilazione e il cannibalismo di corpi morti, e l' introduzione di una tirannia teologica su una popolazione terrorizzata. Gli Stati Uniti hanno creato e scatenato questi demoni e ora la Casa Bianca chiede a noi, al popolo, di sostenerla autorizzandola ad usare la forza delle armi.
Ma che vogliamo fare ... ?
Il punto di arrivo, secondo me, è quello di trasformare completamente i sistemi politici, economici e sociali del mondo. Il punto di arrivo è provocare una paura straziante, una paura che può essere utilizzata come motivazione per spingere verso quello che i globalisti chiamano, un "nuovo ordine mondiale". La Siria è il primo pezzo di un domino di una lunga catena di calamità; quella che la Rand Corporation a volte definisce la "chiave di volta". Mentre io scrivo, l'amministrazione Obama sta mettendo le forze navali e di terra in posizione di combattimento e ci chiede a gran voce, ma in modo dolorosamente patetico, che quel 90% del pubblico americano che si sta "sbagliando" si renda conto finalmente che un attacco alla Siria è necessario. Sembra che tutto l'establishment sia determinato ad innescare questa reazione a catena ed accelerare il crollo del mondo.
Quindi, se dovessero attaccare, che ci possiamo aspettare nei prossimi anni ?
Facciamo qualche ipotesi...
1. Molti alleati degli Stati Uniti si asterranno da una partecipazione immediata all’attacco contro la Siria. Obama continuerà unilateralmente ( o con l’appoggio di Israele e Arabia Saudita), facendo mettere ancora più enfasi sugli Stati Uniti come causa principale della crisi.
2. Obama tenterà di placare le proteste della popolazione limitando gli attacchi ai soli missili, anche se questi lanci saranno molto meno efficaci rispetto alle precedenti guerre in Iraq e Afghanistan.
3. Sarà decretata una no fly zone, ma la marina degli Stati Uniti cercherà di rimanere fuori dal raggio di copertura dei missili russi ad alta tecnologia, di cui dispone la Siria e questo allungherà i tempi di reazione alle Air Force siriane. Qui c'è da aspettarsi molte più vittime che in Iraq e in Afghanistan.
4. L'Iran manderà immediatamente truppe e armi a sostenere la Siria, che si trasformerà in uno sconcertante pantano dove si combatterà più per difendere le ideologie che per puri motivi politici o per difendere i confini. Le battaglie si estenderanno anche in altri paesi, segretamente e apertamente, proprio come in Vietnam.
5. Israele sarà probabilmente la prima nazione a inviare truppe di terra ufficiali in Siria ( e probabilmente anche l'Iran), motivando l'intervento con la mancanza di efficacia degli attacchi aerei USA. Le truppe americane arriveranno subito dopo.
6. L'Iran colpirà lo stretto di Hormuz, affondando qualche nave da carico per bloccare il passaggio e punterà i suoi missili oceanici contro qualsiasi imbarcazione che tenterà di rimuovere le macerie. Le esportazioni di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz si fermeranno per mesi, provocando un taglio del 20% nella fornitura mondiale di petrolio, dall’oggi al domani.
7. La guerra civile egiziana, ora in corso, ma ignorata dai mainstream, esploderà per tutta la maggiore rabbia che provocherà la presenza degli Stati Uniti in Siria. Il Canale di Suez diventerà più pericoloso per gli esportatori di petrolio. Molti opteranno per passar da Capo Horn, impiegando due settimane in più per il trasporto e facendo aumentare il costo del petrolio.
8. In Arabia Saudita scoppieranno quelle rivolte insurrezionali che sono latenti da anni.
9. I prezzi della benzina andranno alle stelle. Credo che potranno aumentare dal 75 al 100 % entro due-tre mesi da qualsiasi intervento contro la Siria.
10. Viaggiare diventerà difficile, se non impossibile, per i costi troppo alti della benzina. Quel poco della nostra fiorente economia, che consentiva di spendere qualche dollaro per andare in vacanza, finirà. L'acquisto delle case crollerà ancora di più per i costi eccessivi che dovrà affrontare ogni famiglia per la mobilità.
11. La Russia minaccerà di ridurre o di interrompere tutte le esportazioni di gas naturale verso i paesi della UE se tenteranno di appoggiare gli Stati Uniti nell’aggressione contro la Siria. L'UE obbedirà per la sua dipendenza dall'energia russa.
12. La Russia posizionerà forze navali nel Mediterraneo per mettere pressione sugli Stati Uniti, anche se la possibilità che la Russia avvii un confronto diretto con gli Stati Uniti è limitato, soprattutto perché paesi come Russia e Cina non hanno bisogno di esibire la forza delle armi per sferrare un pugno micidiale.
13. La Cina e la Russia finalmente annunceranno la loro decisione di abbandonare completamente il dollaro come valuta di riserva mondiale. Un processo che è già iniziato dal 2005, e che le banche globali ben conoscono da anni.
14. Dato che la Cina è il primo esportatore e importatore mondiale, molte nazioni si accoderanno nel dumping del dollaro per gli scambi bilaterali. Il valore del dollaro imploderà. Se in colpirà di questo la Cina, la Russia e la guerra in Siria e le banche mondiali, tra cui la Federal Reserve non verranno riconosciute come i veri colpevoli.
15. La combinazione di prezzi dell'energia alti e svalutazione del dollaro colpirà fortemente i prezzi delle merci al dettaglio. I prezzi di tutti i beni potranno raddoppiare e molte merci di importazione cominceranno a sparire dagli scaffali.
16. I senzatetto cresceranno in modo esponenziale, come pure i tagli ai programmi sociali, tra cui i buoni pasto. Tuttavia, il benessere non scomparirà, sarà semplicemente "regolato" per soddisfare obiettivi diversi. I senzatetto saranno trattati come criminali, ma non si vedranno bande di emarginati senza lavoro, come durante la Grande Depressione. Nel corso di una crisi moderna le Agenzie statali e federali li terranno "lontano dagli occhi, lontano dal cuore" con una politica a favore degli indigenti, che li costringerà a vivere accettando "una protezione" o altri sistemi burocratici per condizionarli fino ad accettare uno status di rifugiato, dipendente dagli scarti federali, e prigioniero in campi federali dove non creeranno problemi.
17. Gli attacchi terroristici (false flag o altro) si diffonderanno a macchia d'olio. Israele sarà altamente sensibile, negli Stati Uniti si potranno vedere una serie di attacchi, tra cui attacchi informatici sulle infrastrutture e sarà sempre colpa della Siria e dei suoi sostenitori, indipendentemente dalle prove. La Casa Bianca approverà leggi per avere più poteri autoritari, tra cui l’interruzione della validità del Patriot Act, del NDAA, ecc...
18. Ufficialmente non sarà dichiarata la legge marziale, ma sulle strade d'America la si sentirà aleggiare.
19. Falsi paradigmi invaderanno i mainstream e si cercherà di dividere i cittadini americani. Il conflitto verrà dipinto come guerra di musulmani contro cristiani, di neri contro bianchi, di poveri contro ricchi (ma, ovviamente non contro le élite super-ricche). Gli attivisti dei movimenti per la Libertà saranno chiamati "traditori" perché "minano la credibilità del governo" in un momento di crisi. I neo-conservatori daranno tutta la colpa a Barack Obama e i Neo- liberali diranno che i conservatori "dividono la gente". Gli attivisti dei movimenti ripeteranno che tutte e due le parti sono burattini della stessa cabala internazionale e li chiameranno “traditori" di nuovo e l'establishment cercherà di convincere gli americani a scaricare tutta la rabbia sul loro vicino.
20. L'apparato di Difesa Nazionale verrà radicalmente trasformato e si concentrerà esclusivamente contro i "nemici interni". Il potere della TSA sarà imposto sulle autostrade e sulle strade delle città, la polizia locale sarà completamente federalizzata e la Northcom schiererà i soldati dentro i confini degli Stati Uniti per far fronte alla pericolosa resistenza interna dei cittadini USA. Il Totalitarismo diventerà normale.
E noi che possiamo fare?
Comunque credo che il crollo non sarà totale. Il governo non includerà, anzi, diventerà sempre più dominante nei suoi atteggiamenti. Qualche ceto del paese manterrà i suoi privilegi, mentre altri cadranno a pezzi. Il FMI si muoverà per "aiutare" la sofferente economia americana legandola ai finanziamenti dei DSP ( diritti speciali di prelievo ). L'economia americana sarà assorbita dal FMI. Le garanzie costituzionali saranno completamente cancellate nel nome di “law and order”, con la promessa che la perdita dei diritti civili sarà "solo temporanea".
Se gli Stati Uniti colpiranno la Siria, e si rifiuteranno di svincolarsi, è questo quello che potrà accadere. Quindi, la prossima domanda èche cosa possiamo fare?
( NdT : L’elenco che segue è stato sintetizzato per non somigliare troppo ad uno di quei MANUALI AMERICANI del tipo “12 cose per sopravvivere a qualsiasi catastrofe”)
1. Dato che con questa crisi i prezzi delle risorse energetiche diverranno esageratamente alti, ogni americano dovrebbe stoccare riserve di energia. Olio per i motori, benzina, gasolio, gas propano, ecc. e poi un generatore. “Compra ora, prima che sia troppo tardi.”
2. Energia solare. Un paio di pannelli da 100 watt, un inverter, un regolatore di carica e le batterie necessarie costano meno di $ 1000. Non bastano per tutta casa, ma almeno alimenteranno qualche elettrodomestico ecc…
3. Internet, come è oggi, non esisterà più. La Casa Bianca ripristinerà il preesistente sistema per le comunicazioni federali limitando l'uso di internet e se ci sarà un attacco informatico, comincerà con controlli federali su tutta la rete. Il web probabilmente continuerà ancora a funzionare, ma solo pochi siti e server di posta elettronica saranno classificati "sicuri" e questo creerà un ritardo nella rapidità e nell’ efficienza delle comunicazioni togliendo di mezzo i media alternativi.
4. Sbarrare porte e finestre con spranghe di sicurezza per scoraggiare dalle aggressioni e per non permettere a nessuno di entrare in casa senza permesso.
5. Imparare subito un mestiere utile. Se non si sa già riparare da soli tutto quello che ci serve, bisogna impararlo nei prossimi sei mesi. Il baratto diventerà il principale mezzo di pagamento se dovesse crollare il dollaro.
6. Quando crolla tutto nessuno è al sicuro, tutto potrebbe ridursi in cenere in poche ore. Procurati scorte anche in un altro luogo sicuro, per ogni evenienza.
7. Trovare subito almeno un paio di amici disposti a collaborare, ad assistersi reciprocamente e a difendersi, senza aspettare di cercarli quando le cose andranno male veramente.
8. Comprare scorte di cibo per sei mesi.
9. Creare un orto in giardino, comprare tanti semi e tanti manuali su come coltivare.
10. Se i vicini non vogliono collaborare, è meglio andarsene a vivere fuori, in una casa insieme a gente con cui ci si intende.
11. Addestramento tattico in tre mesi. Imparare a muoversi, a sparare, e a comunicare come squadra. Scopri i tuoi punti di forza e di debolezza oggi per non subire conseguenze domani.
12. Imparare a gestire la tensione mentale ed emotiva di qualcuno che voglia farti del male ed abituarsi all'idea, che qualcuno, a un certo punto, probabilmente vorrà farci fare qualcosa che non vogliamo fare. Restare freddi e mantenere solidi i propri principi, senza permettersi di sentirsi una vittima.
La tensione sarà palpabile.
Come ho detto molte volte, ci sarà da combattere. Non c'è scampo ma questa lotta dovrà essere combattuta con intelligenza, senza mai dimenticare chi è il vero nemico.
Se scoppierà una rivoluzione e Obama dovesse perdere il controllo, le stesse istituzioni potrebbero semplicemente far scattare un colpo di stato dei Neo-Con o dei militari per ammansire le masse e ingannare stupidi costituzionalisti facendo credere che in questo modo hanno salvato lo Stato.
Proporranno alle masse qualche soluzione inutile, come una nuova leadership, composta però sempre dalle solite vecchie mummie delle elite, metteranno le mani sulla costituzione, o parleranno di una secessione limitata (che comunque non faranno mai). Tutte queste false soluzioni avranno lo scopo di ingannare la gente e farle allentare la guardia, distraendola dalla voglia di chiedere giustizia contro le organizzazioni globali, o per fiaccare la resistenza di comunità, regioni e stati autosufficienti, che, se continuassero per quella strada, potrebbero dare un esempio e far comprendere l'inutilità di tutta l'aggressività dell’establishment.
Temete chi si propone a governarvi. I veri leader sono gli insegnanti, non gli oligarchi, e raramente questi accettano un compito senza pensarci bene. Non fidatevi mai di chi non dà seguito immediato, con azioni concrete, alle sue promesse. E, non dimenticate mai che non si combatte per abbattere un tiranno, ma si combatte per la libertà costituzionale. Le due cose devono andare insieme o non si arriverà mai a una vera vittoria.
Anche se in tempi come questi è difficile vederle: ci sono davvero cose buone a questo mondo. Ci sono gli ideali, le aspirazioni, le visioni e l’amore per cui vale la pena di mantenere alta la testa, di lottare e di morire.
Ci sarà un futuro degno per cui lottare, anche se arriverà alla fine di una lunga notte.
Ci sono i sogni nel cuore degli uomini che devono realizzarsi. Non dobbiamo combattere solo per quello che è oggi l'umanità, ma per quello che vogliamo che diventi domani.
La marea cambia, può anche sommergere tutto, può provocare un caos insostenibile fino a far sembrare che il mondo sia irriconoscibile. Oggi chi sta cercando di dominare il mondo crede di essere una costante unica, crede che non ci sia nessuna alternativa ma col tempo, la luce fioca della tirannia diventerà sempre più pallida fino ad essere offuscata dalla luce della libertà. Preparatevi, onorevoli dei Movimenti per la Libertà, il nostro lavoro è appena iniziato.
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