Contestato anche il reato di abuso d'ufficio. Al centro dell'inchiesta, un debito da 300mila euro maturato con Equitalia, che il primo cittadino avrebbe rateizzato sfruttando il suo ruolo e violando le norme antiriciclaggio. Insieme a lui, raggiunte da avviso di garanzia altre tre persone, tra cui un dirigente della società di riscossione.
Riciclaggio, ricettazione, abuso d’ufficio. Sono queste le ipotesi di reato contenute nell’avviso di garanzia notificato a Cosimo Consales, sindaco di Brindisi in quota Pd. Insieme a lui, sono indagati il dirigente del suo staff, Cosimo Saracino, un commercialista di Lecce, Massimo Vergari, e l’ex direttore di Equitalia della città Giuseppe Puzzovio, accusato anche di concussione. Gli agenti della Digos si sono presentati con un decreto di perquisizione e sequestro negli uffici comunali di Brindisi, dove hanno prelevato pc, tablet, e documenti. Altre perquisizioni sono state eseguite anche a Lecce e Bari in relazione alle attività degli altri indagati.
Sotto la lente degli investigatori e dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani, che coordinano l’inchiesta, c’è un debito da 300mila euro che Consales avrebbe maturato con Equitalia prima di diventare sindaco operando con una società di cui era rappresentante legale. Dopo l’elezione, secondo l’accusa, Consales ha concordato una rateizzazione del debito, ma approfittando del suo ruolo istituzionale. Di qui, la contestazione dell’abuso di ufficio. La quota pagata sinora sarebbe di 20mila euro divisa in rate mensili e saldata in contanti violando le norme antiriciclaggio che impongono una completa tracciabilità del denaro. Sulla restante parte ancora non pagata si concentra ora l’attenzione degli investigatori.
Giuseppe Puzzovio, invece, ora in servizio a Bari, è accusato di avere sottoposto a pressioni suoi dipendenti in Equitalia per compiere delle irregolarità in vantaggio del primo cittadino. La società di riscossione dei tributi ha fatto sapere in serata che “sono state attivate le procedure per allontanare in via cautelativa” il dirigente dal servizio e “di avere dato mandato ai propri legali di costituirsi persona offesa nel procedimento penale”.
L’approfondimento investigativo sull’importo dovuto a Equitalia è stato disposto nell’ambito di un’altra inchiesta sulla società di comunicazione News Sas, della quale il sindaco possedeva quote fino poco prima di entrare in politica. I pm stavano accertando eventuali irregolarità nell’affidamento dal parte del Consiglio del servizio di comunicazione istituzionale e di rassegna stampa proprio alla sua società. Accertamenti sono in corso anche sul cartellone degli eventi estivi e natalizi del 2012. Per queste inchieste Consales è già indagato per abuso d’ufficio.
“Ribadisco la mia piena fiducia nella magistratura e collaborazione rispetto all’inchiesta”, si è difeso Cosimo Consales. “Sono stati acquisiti ulteriori atti e documentazione, ma ciò accade spesso. Credo che l’inchiesta sia sempre la stessa, ma sentirò il mio avvocato per comprendere di che si tratta”. All’attacco, invece, l’opposizione. “Prendiamo atto delle condizioni gravi in cui si trova l’amministrazione comunale che, a mio giudizio, consiglierebbero di pensare allo scioglimento di questo Consiglio alla luce dei risultati della gestione operata in questo scorcio di consiliatura”, ha tuonato Mauro D’Attis (Pdl). “Si dimetta il sindaco o dimettiamoci tutti”.