Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
venerdì 17 gennaio 2014
Come ti organizzo e ti gestisco l'Alzheimer sociale. Perchè Matteo Renzi non è affidabile. - Sergio Di Cori Modigliani
"In Italia non esiste la democrazia ma vige una feroce dittatura, stemperata e annacquata dal fatto che nel nostro paese nessuno rispetta la Legge e quindi i cittadini non se ne rendono conto".
Arnoldo Foà (1917-2014)
Una decina di giorni fa mi è arrivata la consueta lettera mensile di Barack Obama.
Tranquilli, non sono stato preso da un attacco di mitomania. La stessa identica missiva viene inviata ad altri 85 milioni di persone: è il numero degli iscritti alla newsletter della Casa Bianca. Ho ricevuto anche la newsletter del Partito Repubblicano, del gruppo base di Occupywallstreet, dei verdi californiani, dei sionisti americani pro-Israele e della lobby arabo-americana contro-Israele, quella di Goldman Sachs, di J.P.Morgan e di Merryl Lynch, e quella di un gruppo nazista americano. Di solito sono redatte a fini propagandistici e ciascuno tira l'acqua al proprio mulino esaltando la fazione di appartenenza. Ma esistono dei casi in cui, invece, forniscono informazioni.
Come questa volta.
La lettera del presidente annunciava due notizie, va da sè, in tono trionfalistico.
Una era relativa alla loro questione sanitaria e spiegava come "dal 2 Gennaio 2014, altri 842.000 cittadini statunitensi, appartenenti ai settori più disagiati socialmente, per la prima volta nella Storia, hanno avuto accesso alla copertura sanitaria gratuita grazie alla mia riforma"; l'altra parlava del lavoro e annunciava che "l'indice di disoccupazione è ulteriormente sceso per il quattordicesimo mese consecutivo e nel mese di dicembre 2013 ha raggiunto il 6,5%, la punta più bassa dal 1997; andiamo avanti a creare lavoro e occupazione".
Nelle newsletter -stessa data pressappoco- delle altre formazioni politiche, (la maggior parte delle quali opposte e antagoniste a quella del presidente) davano le stesse identiche notizie.
E' quello che si definisce "informazione", ovvero: "una notizia oggettiva composta di dati verificabili che viene proposta all'opinione pubblica al fine di rendere edotta la cittadinanza sull'andamento della cosa pubblica e il suo impatto nella realtà".
Nelle newsletter, dopo aver dato la notizia, venivano presentate le proprie interpretazioni e i commenti, e così i repubblicani sostenevano che "per poter pagare la sanità di queste persone lo Stato centrale è stato costretto ad aumentare la propria massa debitoria spingendo il debito pubblico a livelli insostenibili che finiremo per dover pagare tutti noi".
E' quello che si definisce "libertà di stampa e di opinione", ovvero: "la possibilità per chiunque, qualunque sia la sua aderenza politica, religiosa, culturale, a esprimere in piena libertà la propria opinione e interpretazione personale e individuale dei fatti oggettivi".
Che invidia!
Le zuffe tra le fazioni politiche appartenenti a movimenti contrapposti non avvengono mai su inoppugnabili dati oggettivi, bensì sulla loro interpretazione. Si parte da un dato e, dopo che tutti i soggetti hanno preso atto che la situazione è quella, ci si confronta sulla diversa modalità di interpretazione, esprimendo diversi punti di vista.
In Italia, invece, siamo molto ma molto lontani da questi livelli.
Perchè il "lavoro" dell'informazione, in Italia, consiste nel confondere la mente e contribuire alla diffusione dell'Alzheimer sociale, avendo abolito la validità inoppugnabile del dato oggettivo.
La stragrande maggioranza dei giornalisti italiani (per fortuna esistono nobili eccezioni, poche ma vere) non forniscono notizie nè danno informazioni oggettive, anzi. La loro attività è tutta incentrata nella trasformazione di un dato oggettivo in un elemento arbitrario e quindi opinabile, soggetto alla interpretazione di parte, soggettiva e individuale, e al cittadino non viene fornita la informazione nuda e cruda sulla quale dibattere, bensì l'uso che serve al produttore della notizia.
Questa è la ragione per cui siamo al 70esimo posto nella classifica relativa alla libertà di stampa.
Lo fa la televisione, lo fa la carta stampata, lo fa la radio.
Lo fa anche il web, dato che è italiano.
Essendo la nostra un'etnia intelligente, chi gestisce il potere sa benissimo che, di fronte ai dati oggettivi, la realtà apparirebbe così come essa è, anche un deficiente ne coglierebbe il Senso.
Abbattendo la validità dell'oggettività, invece, vince chi urla di più e chi usufruisce di un potere mediatico/finanziario tale da consentirgli di poter elaborare dati a proprio piacimento.
Questo annebbiamento delle coscienze porta -inevitabilmente- a un abbrutimento della memoria, perchè non avendo alcun valore il dato oggettivo, la memoria non ne registra il ricordo.
E' una tecnica di comunicazione.
Secondo me non è vero che la classe politica dirigente sia composta da pasticcioni.
Non è vero che i politici non si rendono conto.
Non è vero che non sanno ciò che dicono o fanno.
Lo sanno benissimo.
E' così che esercitano il potere, da noi. Ciò che conta è impedire in ogni modo che il dato oggettivo abbia un Valore di riferimento.
In questo modo si può far passare ogni cosa, compreso il fatto di sostenere candidamente che una personalità della propria fazione politica è vittima di un complotto ordito dalla parte antagonista perchè l'evento di per sè non ha alcun valore.
Tutta questa premessa serviva per introdurre il mio modesto punto di vista a commento di un dato oggettivo, quindi di una notizia vera: "Il segretario del PD, Matteo Renzi, incontrerà sabato prossimo il cavaliere Silvio Berlusconi per chiudere con lui la trattativa definitiva sulla legge elettorale".
Si dà per scontato, quindi, che gli ultimi venti anni non esistano più.
Si dà per scontato che definire Berlusconi "un delinquente pregiudicato" sia l'opinione personale di qualcuno e si spinge il cittadino (e il proprio elettore) a non vedere la notizia per ciò che essa è: il segretario politico del più importante partito italiano va a visitare una persona giudicata in sede definitiva (dato oggettivo) che sostiene pubblicamente "sono sicuro e certo che verranno accolte le mie ragioni nel mio appello e quindi entro il 24 maggio mi presenterò alle elezioni" spingendo il cittadino a chiedersi: "Ma allora la Corte di Cassazione non ha alcun valore! Non è vero che è definitiva".
Ciò che Matteo Renzi avrebbe dovuto fare ieri, oppure oggi, oppure domani pomeriggio (ha ancora un giorno di tempo) sarebbe stato quello di rilasciare la seguente dichiarazione:
"La legge elettorale, poichè appartiene a tutti, deve essere fatta trovando un accordo tra Forza Italia, PD e M5s, essendo queste le tre formazioni politiche che rappresentano la quasi totalità di coloro che hanno votato alle ultime elezioni. In seguito alla condanna definitiva di Berlusconi, non essendo lui (come prescrive la Legge, cioè il dato oggettivo) nè atto nè adatto a poter esercitare una funzione pubblica essendo stato condannato in via definitiva, chiedo formalmente alla formazione politica denominata Forza Italia di farmi avere il nome di un loro esponente al più alto livello gerarchico con il/la quale incontrarmi per valutare le nostre posizioni. Chiunque egli o ella sia, verrà da me ben accolto nel rispetto degli elettori che hanno dato il voto al PDL, a condizione che non sia nè un pregiudicato, nè un indagato, e tantomeno un condannato in via definitiva".
Una dichiarazione inappuntabile che nessuno avrebbe potuto contestare, perchè si basa sul ricordo di un dato oggettivo.
Non lo ha detto.
Non lo dirà.
E' per questo che è inaffidabile.
Appartiene ai produttori di Alzheimer sociale, il suo fine non è l'informazione alla cittadinanza.
Spera, come gli altri, che la gente dimentichi, tutta presa dal cercare di capire se ha ragione il Ministro del Tesoro quando sostiene che la crisi è finita e l'Italia va alla grande oppure ci siamo ancora dentro e non si vedono all'orizzonte adeguate risposte operative.
L'Italia non è allo sbando.
E' annebbiata dall'eccesso di soggettività, di individualismo e di narcisismo.
Ben altro dire.
Mettiamo da parte la nostra splendida fantasia e calda immaginazione da cartolina stereotipata e cominciamo ad innamorarci della validità dei dati oggettivi, inchiodando gli interlocutori -chiunque essi siano- a parlare di quelli.
Soltanto di quelli.
Sarebbe già un gigantesco passo in avanti.
http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2014/01/come-ti-organizzo-e-ti-gestisco.html?spref=fb
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