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mercoledì 20 gennaio 2016
La cybersecurity a Carrai? Fi: "Stop o andiamo al Quirinale". Boschi: "Solo un consulente". - Alberto Custodero
ROMA - "La legge di stabilità prevede un fondo di 150 milioni per rafforzare la prevenzione nel campo della sicurezza informatica e cybernetica, collegata ai fenomeni di terrorismo internazionale. Non si prevede alcuna modifica del quadro normativo di riferimento per i servizi di sicurezza. Il Copasir sarà reso edotto sulla destinazione di queste risorse". Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, nel corso del question time alla Camera, rispondendo a un'interrogazione di Sinistra Italiana sulla possibile nomina di Marco Carrai a responsabile di una struttura per la cybersicurezza.
"Rassicuro sul fatto che non è prevista alcuna forma di partecipazione di strutture private - ha proseguito la Boschi -.L'unica autorità politica preposta alla gestione dei servizi di sicurezza è e sarà il senatore Marco Minniti. Il governo ha facoltà di avvalersi di consulenze di carattere tecnico. Se decidesse di avvalersi di altre figure di consulenza tecnica gli interroganti hanno tutti gli strumenti per chiedere ulteriori informazioni e il governo risponderà celermente".
Brunetta: "Se nominato Carrai, andremo al Colle". "È una vicenda troppo grave. Il Presidente della Repubblica dovrà essere consultato perchè ne va delle sicurezza del Paese". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera, dopo la riunione del Copasir.
Delusione tra le file di Sel. "La ministra in modo abbastanza plateale non ha risposto a nessuna delle domande che abbiamo rivolto - ha dichiarato Ciccio Ferrara, deputato di Sel e componente Copasir -. E quindi ci rimane il dubbio che quelle domande avessero una fondatezza".
Chi è Carrai. Carrai è stato anche capo della segreteria di Renzi ai tempi della presidenza della Provincia di Firenze. Il suo nome compare alla Camera di commercio in undici società. Tra queste, c'è la Cys4 spa fondata il 3 dicembre del 2014, che, avendo per oggetto la "consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica", potrebbe costituire un conflitto di interessi con la nomina a Palazzo Chigi. La spa, che fa parte del "Gruppo Tanzi", ha tre soci, Aicom Spa, "Bellodi Leonardo" e Cambridge management consulting Labs srl. Quest'ultima, fondata nel 2012 (capitale sociale 70 mila euro) ha un fatturato di 5,7 milioni, un utile 2014 1,5. E tra i soci figurano, accanto allo stesso Carrai (con i 14%), Giampaolo Moscati, Renato Sica e l'israeliana Jonathan Pacifici & partners ltd (il fondatore fu ferito quando aveva 4 anni nell'attentato alla sinagoga di Roma), specializzata in finanziamenti di iniziative web.
Il retroscena. La polemica nasce dal possibile approdo a Palazzo Chigi dell'imprenditore fiorentino legato da fraterna amicizia al Presidente del Consiglio (suo testimone di nozze). In gioco c'è, di qui all'estate, la costituzione di una nuova centralità alla nostra sicurezza cibernetica (business del millennio dalla cornice legislativa ancora appena abbozzata), agganciandola più di quanto non sia stata sin qui alla Presidenza del Consiglio.
Fonti dell'intelligence smentiscono la costituzione di una agenzia ad hoc per la cybersecurity che, tra l'altro, sarebbe vietata dalla legge. La stessa ministra Boschi ha smentito la partecipazione di strutture private. Quindi la Cys4 spa non sarà coinvolta.
Tutto nasce da una lacuna, diciamo così, nell'architettura dei servizi segreti italiani a proposito della cybersecurity, c'è un vuoto normativo da colmare, ci sono sovrapposizioni, grovigli burocratici, aree che se lasciate a se stesse non consentono una corretta gestione, si sente la necessità di chiarire le competenze del consigliere militare della presidenza del Consiglio. Per far fronte a queste esigenze, Renzi - che per legge è il capo dei servizi segreti - ha pensato di far entrare, nella cerchia del governo, un consulente di sua fiducia. Carrai, appunto.
Gli "avvisi ai naviganti". La polemica su Carrai registra anche l'intervento nei giorni scorsi dalle colonne del Tempo del faccendiere Luigi Bisignani, ex esponente della prima Repubblica, indicato come trait d'union tra massoneria finanza e ambienti degli apparati giudiziari e della sicurezza. Il suo messaggio rivolto a Renzi, in estrema sintesi, è stato: "Non fare arrabbiare i servizi segreti e il mondo della sicurezza, su questo terreno si sono già scottati prima di te politici del calibro di Craxi e Berlusconi". L'intervento di Bisignani - coinvolto nella vicenda P4, si definisce "un osservatore" - è letto da alcuni come "l'avviso ai naviganti" (dal titolo dell'articolo). Ovvero come segno di una tensione al calor bianco all'interno dell'intelligence, nel momento in cui si stanno per decidere le più importanti nomine dei vertici, che si trovano in scadenza. In ballo ci sono la poltrona del capo dell'Aisi, del capo del Dis, del capo della Polizia, del capo della guardia di finanza. Bisignani, dunque (per conto magari di chi pensa di non essere confermato o nominato), avvisa il premier: "Non giocare" con le nomine degli apparati.
http://www.repubblica.it/politica/2016/01/20/news/marco_carrai_amico_matteo_renzi_cys4_spa_cyber_security_servizi_segreti_governo_copasir_polemiche-131667278/
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