venerdì 17 settembre 2021

Siete proprio sicuri? - Marco Travaglio

 

Come volevasi dimostrare, l’obbligo vaccinale annunciato da Draghi il 3 settembre era una bufala: il premier sapeva benissimo che non si può fare il Tso a 4-5 milioni di persone, salvo essere il Turkmenistan, la Micronesia o la Polinesia. Così ha optato per la soluzione saudita: imporre il vaccino senza avere il coraggio di imporlo, cioè vietare di lavorare a chiunque non esibisca il Green pass o un tampone fresco di almeno 48 ore. Noi – lo ripetiamo per gli imbecilli che confondono vaccini, tamponi e Green pass, dunque No Vax, No Pass e magari No Tav – siamo favorevolissimi ai vaccini (volontari, non forzati) e al Green pass per chi lavora con soggetti fragili (in ospedali e Rsa) e per il tempo libero (in ristoranti, bar, cinema, teatri, musei, stadi, concerti…). Ma nutriamo molte perplessità quando c’è di mezzo il diritto su cui è fondata la Repubblica: il lavoro. Dubbi non filosofici o costituzionali (in casi gravi l’articolo 32 giustifica pure l’obbligo vaccinale), ma pratici. Qual è lo scopo del Green pass? Contenere il più possibile i contagi e dunque indurre il maggior numero di persone a vaccinarsi, visto che i vaccinati rischiano di morire, ammalarsi in forma grave e contagiare altri molto meno dei non vaccinati. Finora gli italiani hanno aderito in massa alla campagna e, stando a Figliuolo, siamo prossimi alla copertura dell’80% dei vaccinabili, sia pur più lentamente delle sue mirabolanti road map. Siccome la campagna prosegue, si può puntare al 90%, sempre senza costrizioni.

Che bisogno c’è di forzare la mano all’improvviso, senza uno straccio di dibattito parlamentare, col Super Green Pass e le sue odiose sanzioni (multe, sospensioni dal lavoro, demensionamenti, discriminazioni fra chi può pagarsi i tamponi e chi no)? Perché irrigidire l’ampia fetta di non vaccinati “perplessi”, che attendono di essere convinti, e gettarli con minacce e divieti fra le braccia dei No Vax ideologici? Se siamo i migliori d’Europa, perché tutti gli altri Paesi (peggiori di noi e con più No Vax di noi) non pensano neppure alla tessera verde per lavorare? Se l’80% degli over 12 sono vaccinati e dunque – sempre secondo la vulgata ufficiale – quasi totalmente al sicuro, che problema c’è se incontrano qualche raro non vaccinato con mascherina e distanziamento? Se almeno il governo ci mettesse la faccia con l’obbligo vaccinale, potrebbe punire i fuorilegge: ma, senza l’obbligo, è il governo stesso a riconoscere il diritto a non vaccinarsi. E allora che senso ha imporre a chi lo esercita il pizzo del tampone per lavorare, come – se fra l’altro – tampone e vaccino fossero intercambiabili e non due cose diversissime? Un supplemento di riflessione farebbe bene a tutti. Persino ai Migliori.

ILFQ

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