venerdì 11 aprile 2025

Nilde Iotti - Lorenzo Tosa

 

Quando nel giugno del 1979 Nilde Iotti è stata eletta prima donna Presidente della Camera, ha preso la parola davanti a un Parlamento stracolmo, tra gli applausi di ogni schieramento politico.

Fino a quel momento era stata:

Staffetta partigiana.
Membro dell'Assemblea Costituente.
Deputata della Repubblica italiana ininterrottamente per gli ultimi 33 anni della sua vita.
Presidente della Bicamerale.
Deputata europea.
A lei - insieme ad altre donne e uomini indimenticabili - si dovevano già allora divorzio, suffragio europeo diretto e alcune tra le più grandi conquiste della donna nel Novecento.

Quel giorno Iotti si alzò in piedi e, dopo aver salutato il Presidente Pertini, pronunciò queste parole memorabili.

“Io stessa - non ve lo nascondo - vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l'affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita”.

Quanta dignità.
Quanto profondo senso delle istituzioni.
Quanto spaventoso abisso etico, politico, culturale rispetto a coloro che da tre anni occupano indegnamente quegli scranni.

Oggi, esattamente oggi, il 10 aprile del 1920, nasceva a Reggio Emilia Leonilde Iotti detta Nilde.

Una delle donne che hanno fatto l’Italia.

Almeno difendiamola. 

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