Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 11 settembre 2011
Il giudice con il conto alla Arner. - di Paolo Biondani
Il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo e sua moglie Raffaella hanno affidato più di un milione di euro a uno degli istituti più chiacchierati del mondo.
Due conti al di sopra di ogni sospetto in una banca al centro dei peggiori sospetti. Il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo e sua moglie Raffaella hanno affidato più di un milione di euro a uno degli istituti più chiacchierati del mondo: la filiale italiana della Banca Arner, pluri-inquisita da Milano a Palermo e addirittura commissariata nel 2008 da Bankitalia per violazione delle norme antiriciclaggio. Magistrato dal 1971 al 2010, Caliendo è stato uno dei leader della corrente di centrodestra (Terzo Potere, poi confluita in Unicost), che ha rappresentato anche al Csm. Nel 2008 è diventato senatore e vice-ministro di Berlusconi. Ora si scopre che nel 2005 , quando era ancora togato, ha aperto un conto alla Arner, "conferendo" una somma di tutto rispetto, per un magistrato: 570 mila euro. Negli stessi giorni anche sua moglie, Raffaella Ruggiero, avvocata civilista con lussuoso studio a Milano, la città dove il marito era magistrato penale, ha dato in gestione alla banca una somma di poco superiore: 580 mila euro.
Già allora la Arner era ampiamente citata nei processi milanesi sulla montagna di fondi neri imputati a Silvio Berlusconi: almeno un miliardo di euro nascosti in Svizzera per non pagare le tasse, secondo le sentenze definitive di prescrizione dei reati. Paolo Del Bue, uno dei fondatori della banca di Lugano, è coimputato nel dibattimento tuttora aperto contro il premier e l'avvocato Mills.
Garantisti di ferro, i coniugi Caliendo hanno riconfermato fiducia alla Arner anche nel 2008, quando il banchiere italo-svizzero Nicola Bravetti si è visto arrestare come presunto gestore di capitali mafiosi alle Bahamas: 13 milioni intestati alla consorte di un costruttore siciliano condannato dal giudice Falcone. Dopo il commissariamento, nel febbraio 2009 la Arner Italia è stata perquisita anche dai pm milanesi per sospetto riciclaggio. In quel momento al sottosegretario, dopo tre grosse uscite, restavano sul conto circa 90 mila euro, a sua moglie più di 430 mila.
Questo è quanto risulta dagli atti trasmessi dalla Procura di Milano, il 3 dicembre 2010, su richiesta dei pm romani che indagano sulla cosiddetta P3 e sul geometra-giurista Pasquale Lombardi, vecchio amico di Caliendo. Nella comunicazione gli inquirenti milanesi avvertono i colleghi di aver potuto esaminare solo "una documentazione incompleta", perché la Arner ha sostenuto di non riuscire più a trovare interi trimestri di carte bancarie di vari clienti, compresi i coniugi Caliendo.
La Arner, una finanziaria diventata banca, ha la centrale in Svizzera e filiali a Dubai e Bahamas. La controllata italiana è nata attorno a un selezionato gruppo di clienti berlusconiani: il conto numero uno l'ha aperto il premier nel luglio 2004.
Nel febbraio 2005 sono arrivate le holding che controllano la Fininvest e il socio Ennio Doris; in luglio Stefano Previti, figlio dell'ex ministro Cesare condannato per le maxi-corruzioni Mondadori e Imi-Sir; e nel febbraio 2006 l'altro condannato, Giovanni Acampora. Dal giugno 2005 anche l'allora magistrato Caliendo ha aperto un conto e delegato alla banca la gestione dei soldi. Con investimenti a rischio: la signora, stando ai "documenti incompleti" della Arner, sembra averci rimesso centomila euro.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il%20giudice%20con%20il%20conto%20alla%20Arner/2160175
Nessun commento:
Posta un commento